Un po' di felicità |
||||||||||||||
Un film di Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno.
continua»
Titolo originale La pazza gioia.
Commedia drammatica,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia 2016.
- 01 Distribution
uscita martedì 17 maggio 2016.
MYMONETRO
Un po' di felicità
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
INNO ALLA GIOIA (E ALLA LIBERTA')di accettoilcaosFeedback: 310 | altri commenti e recensioni di accettoilcaos |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
venerdì 14 aprile 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Beatrice Morandini Valdirana, magistralmente interpretata da Valeria Bruno Tedeschi, è un personaggio che parossisticamente somiglia a Woody Allen, con la sua dialettica concitata, assimilabile per lo più ad un monologo interiore. Paziente della Villa Biondi, è un'attrice lei stessa, presa nella recita della sua vita, che tenta in ogni modo di scrivere il copione che più la faccia sentire al sicuro. E' egosintonica, perfettamente a suo agio con i suoi sintomi, crede di essere vittima di un sistema che trama contro di lei. La sua vita è un triste teatro ma pur sempre più accettabile della realtà. La madre (Marisa Borini, madre anche nella realtà della Bruni) è una donna che si augura che la figlia muoia, totalmente indifferente alle urla silenziose che quest'ultima lascia disperatamente. L'ex marito è forse innamorato ancora di lei, ma non al punto da poterla aiutare in modo umano e affettuoso. Il sesso, anche piuttosto squallido e grottesco, è l'unica maniera che ha per starle vicino.
Donatella Morelli arriva alla Villa in un secondo momento. E' una donna che non teme di mostrare la sua fragilità. D'altra parte, come potrebbe essere diversamente? La sua vita costellata di grandi dolori e delusioni parla da sé. E' una donna che, anni prima, era arrivata a compiere un gesto estremo pur di liberare se stessa e suo figlio. Luogo testimone di questo avvenimento, è lo splendente panorama del lungomare del Romito (e chi è abituato a viaggiare con il treno verso Livorno lo sa bene) che appare in tutta la sua immensità e rimanda subito a un grande senso di libertà, come se fosse possibile inspirare tutta l'aria del mondo con i propri polmoni. Fare un tuffo, date queste premesse, sembrerebbe la scelta più adatta, quasi l'unica possibile. Il mare è ciò che stava per dividere per sempre madre e figlio ed è grazie ad esso se i due riusciranno a ritrovarsi, anche se per poco, nello spazio di un attimo che vale l'eternità. D'altronde, è così: la corrente porta le cose dove queste devono stare. Virzì riesce a dipingere il tentato omicidio-suicidio come un atto di tenera disperazione; getta su questo uno sguardo benevolo, non di rimprovero né di giudizio morale.
Le due donne diventano inevitabilmente amiche. Inevitabilmente perché sono due esseri complementari, due anime gemelle, come quelle che riempiono i romanzi sentimentali. Il loro profondo legame le porta a consapevolezze molto simili: entrambe capiscono che è necessario curare la propria anima, ciò che conta è farlo insieme, mano nella mano, ridendo a crepapelle quando più fa voglia. Molto intenso lo sguardo che le due si rivolgono quando Donatella ritorna alla clinica, dopo aver rivisto suo figlio ed essersi resa conto che, impegnandosi per riscattare il proprio passato segnato dalla deprivazione, probabilmente avrà la possibilità di rivederlo questo bambino.
Virzì riesce a proiettare lo spettatore all'interno di un universo sanguinante, doloroso e incomprensibile ai più, forse anche inaccettabile e, nonostante questo, lo fa in maniera dolce, come se accarezzasse i personaggi. Non è un giudice delle loro azioni, non li condanna, come invece farebbe chiunque. E' come un padre, un padre commosso nel vedere i loro passi nel mondo, alla ricerca della consapevolezza necessaria per guarire. Passi stentati, sbilenchi, che, se fatti in due, diventano più sicuri e decisi. Passi alla ricerca della libertà, quella vera.
Questo film è per chi, fondamentalmente, ha un cuore e non ha paura di usarlo. E' un film per chi vuole essere libero, e lo vuole essere a tutti i costi.
[+] lascia un commento a accettoilcaos »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di accettoilcaos:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||