Anno | 2016 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Marco Ponti |
Attori | Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Michele Placido, Maria Pia Calzone, Antonella Attili Eugenio Franceschini, Antonio Gerardi, Veronica Pivetti, Eva Riccobono, Dario Aita, Vito Facciolla, Eva Riccobono, Ivana Lotito, Uccio De Santis, Angela Semerano, Giulia Gorietti, Anna Rita Altavilla, Morena Antonia Altavilla, Luca Bianchini, Cristel Caccetta, Lavinia Cipriani, Piero Comes, Tommy De Ceglie, Massimo De Lorenzo, Angelo De Matteis, Francesca de Tomaso, Maria Teresa Di Bari, Valentina Gadaleta, Crescenza Guarnieri, Tiziana Schiavarelli. |
Uscita | giovedì 24 novembre 2016 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,32 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 20 settembre 2017
La storia della coppia formata da Chiara e Damiano continua. I due riusciranno a far sopravvivere il loro amore/odio? Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office La cena di Natale ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 2,1 milioni di euro e 988 mila euro nel primo weekend.
Passaggio in TV
giovedì 13 marzo 2025 ore 15,50 su SKYCINEMAROMANCE
La cena di Natale è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO NÌ
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Polignano a mare, vigilia di Natale. Chiara è incinta all'ottavo mese ma il marito Damiano non la smette di fare il cretino con le altre: in particolare la vorace Debora, che lo tempesta di telefonate ed esige appuntamenti. Nel frattempo Don Mimì, padre di Damiano, e Ninella, madre di Chiara, coltivano il sogno di partire insieme per una vacanza a Parigi e coronare il loro amore mai consumato, dato che Mimì ha sposato per convenienza l'arida e avida Matilde. Ma da uomo debole (tale padre, tale figlio) prima di congedare la legittima consorte Mimì le regala un anello con smeraldo e la donna decide di festeggiare questa testimonianza di "amore eterno" con una sontuosa cena della vigilia (anche se Polignano "non è mica Bari, e la cena della viglia non si fa") che servirà a sbattere in faccia a Ninella la buona riuscita del suo matrimonio.
La cena di Natale è il sequel di Io che amo solo te e riproduce pari pari non solo il gruppo di personaggi e il team regista, sceneggiatori (uno dei quali è Luca Bianchini, autore della minisaga letteraria ambientata a Polignano) e interpreti, ma anche la trama, almeno per quanto riguarda le storie parallele delle coppie Chiara-Damiano e Ninella-Mimì. Squadra che vince non si cambia, e poiché Io che amo solo te aveva riscosso un buon successo al botteghino, e i produttori Federica e Fulvio Lucisano tendono a replicare i propri format cinematografici di successo (vedi Notte prima degli esami), La cena di Natale si ripete perdendo in freschezza e originalità, ed eccede in quelle sdolcinature che la scrittura di Bianchini di solito controbilancia con ironia sagace.
Per la verità la scrittura dei dialoghi rimane di livello superiore rispetto a quella delle commedie italiane contemporanee, creando interazioni verbali ben servite dal cast, anche se il triangolo Ninella-Mimì-Matilde (Maria Pia Calzone, Michele Placido e Antonella Attili, quest'ultima particolarmente efficace nell'aggiungere sfumature al suo personaggio) è molto più credibile di quello Chiara-Damiano-Debora (Laura Chiatti, Riccardo Scamarcio e Giulia Elettra Gorietti). A funzionare sono soprattutto i caratteristi di contorno (se si ignora l'incoerenza di alcuni accenti regionali): Veronica Pivetti nei panni della sorella di Ninella, Antonio Gerardi in quelli del fratello Franco, con una nota particolarmente positiva per Angela Semerano (Nancy), Eva Riccobono (Daniela) e Dario Aita (Mario, una delle poche new entry).
Ma le svolte narrative sono al contempo improbabili (perché improntate ad un buonismo conformista) e scontate (perché seguono strade già battute dalla fiction televisiva). Dunque questa seconda puntata è meno gradevole della prima: una meringa riuscita solo a metà, cui manca il cuore tenero della confezione originale.
Due stellette e mezza per una commedia leggera, sequel di altra commedia leggera, che non delude le aspettative ma di certo non impressiona. Come nel primo episodio, l'allegra banda di villici di Polignano si cimenta in gelosie, corna, pettegolezzi, battutacce e chi più ne ha più ne metta. Nonostante questo non si tratta di un cinepanettone vanziniano ma comunque di una pellicola [...] Vai alla recensione »
Sequel del film "Io che Amo Solo Te", "La Cena id Natale" con tutti gli stessi interpreti racconta ancora una volta le vicende degli abitanti di Polignano a Mare, in particolare della coppia composta da Laura Chiatti e Riccardo Scamarcio che ora aspettano un bambino. Come si evince dal titolo della pellicola, la storia si svolge nel periodo immediatamente prima del Natale [...] Vai alla recensione »
Non si può fare un film così! Sceneggiatura inesistente, recitazione da brividi, attori fuori parte, svogliati e incapaci di dare un minimo spessore ai personaggi. La Chiatti e Scamarcio sono al capolina d anche Placido, sicuramente migliore, sfiora ormai il macchiettismo ( ben vissuto dalla Pivetti ). Non ho trovato nessuna differenza con i cinepanettoni che drammaticamente ci stanno [...] Vai alla recensione »
Mi sembra la fotocopia del primo “io che amo solo te”, e siccome il primo non e’ il meglio che la piazza offre, perche’ ripetersi? Non si ride non ci si commuove e c’e’ pure la lavagna che stride! Insomma stride tutto il film.
Sono andata a vederlo abbastanza prevenuta, dopo aver letto le critiche degli altri spettatori. Invece sono rimasta piacevolmente sorpresa. Un po' più sotto tono che Io che amo solo te, ma d'altronde rispecchia il libro da cui ë stato tratto. Il fil fila liscio, diverte e non annoia. Per una piacevole serata, senza troppe pretese.
È divertente solo nelle intenzioni l'inutile seguito di Io che amo solo te dell'anno scorso. Identici regia, cast e scena (Polignano a Mare). Tra corna e litigi spuntano battute e situazioni di avvilente volgarità. Come il vibratore spacciato per telefonino («Rispondi al cellulare che vibra»). Con Eva Riccobono che proclama: "Ho vinto la gara di rutti al Festival della F.
Niente da dire se un film leggero assolve con dignità al suo compito. Se poi lo fa all'insegna dell'eccellenza tanto di cappello. Quella che non si può vedere è la sciatteria, e lo spettatore, in questi casi, dovrebbe offendersi. La premessa calza a pennello su La cena di Natale, regia di Marco Ponti che già aveva diretto, con gli stessi personaggi creati da Luca Bianchini, il precedente lo che amo [...] Vai alla recensione »
Candele rosse, camino e addobbi, li si va a parare per portare in sala una fetta di mercato natalizio, ma siamo alla solita commediola ecumenica che spinge dalla finestra del cinema ciò che non passa dalla porta televisiva: le famiglie aggregate e scomposte con lesbiche in attesa (ma è un gay del gruppo il padre), il matrimonio fraudolento di Don Mimì, un paio di transgender, il prete col confessionale [...] Vai alla recensione »
Sull'orizzonte delle festività natalizie, nel piccolo presepe vivente di Polignano a mare, in Puglia, si erge, tra i personaggi della Cena di Natale di Marco Ponti, tratto dal best-seller di Luca Bianchini, la figura di Matilde, consorte del patriarca Don Mimì (Michele Placido), padrona di casa capace di gestire il menage familiare con il piglio di un generale di corpo d'armata.