Independence Day - Rigenerazione |
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Un film di Roland Emmerich.
Con Charlotte Gainsbourg, William Fichtner, Bill Pullman, Jeff Goldblum, Maika Monroe.
continua»
Titolo originale Independence Day: Resurgence.
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 129 min.
- USA 2016.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 8 settembre 2016.
MYMONETRO
Independence Day - Rigenerazione
valutazione media:
2,05
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Nuova guerra degli Usa contro gli alieni (ma non ce la fanno più)
di Roberto Nepoti La Repubblica
Sapevamo che prima o poi sarebbero tornati» dice un personaggio del film: e non è tanto una buona notizia. Nè per la produzione (che ha ripreso meno dei 160 milioni di dollari spesi), nè per il pubblico. L'originale Independence Day, uscito vent'anni fa, lo aveva diviso tra contrari (indisposti dal tono patriottardo) e favorevoli (che ne apprezzarono l'impostazione pop e, al secondo grado, ironica). Non c'è la minima ironia, invece, in questo seguito, spudoratamente deciso a sfruttare i riferimenti al precedente e che, senza quello, non avrebbe senso. Ed ecco come Roland Emmerich e i suoi (troppi) sceneggiatori hanno proceduto per corteggiare l'effetto-nostalgia.
Vent'anni dopo la Terra è unita e militarizzata, in caso occorresse affrontare una nuova aggressione aliena. Che arriva puntuale, tramite un vascello spaziale ancora più grande e una gigantesca regina distruttrice. A questo punto il film riconvoca luoghi-la zona 51"-e personaggi-il Presidente Whitmore, lo scienziato Levinson, suo padre Julius (però non il pilota Hiller, poiché Will Smith ha dato forfait)-del precedente, aggiungendovi una quantità di nuovi character, uno meno interessante dell'altro: la figlia di Withmore, il suo fidanzato pilota, il figlio di Hilier, pilota anche lui, una scienziata francese, un signore della guerra africano, la nuova Presidente Usa. Poiché costei è totalmente inetta e affronta l'emergenza nel modo peggiore, tocca a Whitmore, pensionato con turbe nervose, tornare in campo per salvare l'umanità.
Nella sua regressione, il nuovo episodio fa a meno delle sequenze di distruzione, che erano la parte migliore del precedente, concentrandosi tutto sulle guerre stellari. In compenso, non rinuncia a nient'altro. Il che rappresenta ormai una costante delle superproduzioni d'Oltreoceano. Se una volta si diceva che le sceneggiature erano formattate e si somigliavano un po' tutte, ora va peggio: perché con le screenplay compilative si pretenderebbe compensarne l'inconsistenza drammaturgica. La cosa più desolante è l'incapacità da parte di Hollywood di divertirsi a produrre i suoi blockbuster, che si risolve in penuria di divertimento anche per lo spettatore. Ossessionata dalla ricerca della formula alchemica per far quattrini, l'industria dello spettacolo prende terribilmente sul serio i suoi precedenti; e ne produce in continuazione pallidi doni dove i figli succedono ai padri, raccogliendone l'eredità come un lascito testamentario vedi, dopo l'ultimo Guerre stellari, questo film, dove la figlia di Whitmore completa l'azione eroica di papà mimando il modello dinastico (i Bush, i Clinton) delle presidenze americane. il tutto incartato in una confezione concitata e isterica, in cui la moltiplicazione ingiustificata dei punti di vista rende perfino difficile seguire l'azione.
Dopo il pessimo debutto in America, Independence Day. Rigenerazione s'è salvato in parte dal disastro grazie ai mercati stranieri (e si noti in proposito l'inclusione di qualche personaggio orientale, pensata per imbonirsi quello cinese). Però viene da chiedersi per quanto potrà andare avanti, ancora, una Hollywood così incapace di progettare alcunché di nuovo.
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