Friend Request - La morte ha il tuo profilo |
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Un film di Simon Verhoeven.
Con Alycia Debnam-Carey, William Moseley, Connor Paolo, Brit Morgan, Brooke Markham.
continua»
Titolo originale Friend Request.
Thriller,
durata 92 min.
- Germania 2016.
- Adler Entertainment
uscita mercoledì 8 giugno 2016.
- VM 14 -
MYMONETRO
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discreto horror-webe o web-horror
di elgatolocoFeedback: 257567 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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martedì 23 giugno 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Frend Request"(2016,Simon Verhoeven, anche coautore della sceneggiatura), mostrandoci la ragazza, studentessa al college, che"chatta"troppo sul Web, finendo per evocare una strana studentessa "dark"che si rivela non solo legata a circoli occultistici ma addirittua capace di fare di molto peggio da sola, divenendo (la seconda figura, quella"evocata"quasi per caso)fonte di una catena di tragiche"fatalità"che ovviamente tali non sono, solleva la domanda: "é il Web che crea il fantasma o è il fantasma che"si sente"nel web e che lo domina?". Riesce a farlo ricorrendo a schermate di Web e all'ìabilità di stroardinari disegni(bisogna riconoscerlo, credo)di computer-graphic, meno , invece, quanto a conduzione del film, dove invece la regia di Verhoeven junior sembra osccilante, per così dire dire incapace di"tenere la barra", correndo dietro a varie suggestioni senza in realtà coelgierne nessuna, al punto tale da far rimpiangere, sul piano tecnico e legato al plot, persino il vecchio film(decisamente poco riuscito, almeno considerando il livello ben diverso di film come"Profondo Rosso"; "Streghe", "INferno"e"Phenomena")di Dario Argento"Il cartaio". Da riconscere una certa originalità nel soggetto, che perà poi la sceneggiatura perde, diciamo così, "per li rami", per la volontà di fare un teen-agers' horror- movie, di compiacere comunque a "sua maestà"la rete, di inseire un po'di erotismo, che qui c'entra come i cavoli a merenda...Se la sceneggiatura e il plot fossero stati diversi, ne sarebbe(ovviamente)scaturito un altro film, ma questa è verità panglossiana... qualcosa di ovvio e scontato, ma appunto le cose non stanno così e un altro film ce lo possiamo al massimo sognare-immaginare. Troppi elementi in gioco, come anche le famose vespe, che sarebbero simboli del Male, dove il "sapere" occulistico.stegonesco viene troppo ampiamente citato, senza finire sullo schermo come elmento chiave della vicenda stessa; ben altra cosa, rispetto all'incipit(lezione universitaria di psicologia propriamente sulla dipendenza da internet, con osservazioni da rotocalco su tali tempi), quello famoso del congresso di parapsicologia di"Profondo Rosso"(1975). D'Altronde, appunto, c'era l'esigenza di tenere insieme troppe cose divsrse e il risultato-.--ne soffre, anche se il film non è affatto "insopportabile". Bene Alcia Bebnam -Carey(la protagonista), William Moseley(l'amico), Liesel AHlers(la dark e non solo)e altre presenze, riuscite. El Gato
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