Felicia Impastato |
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Un film di Gianfranco Albano.
Con Lunetta Savino, Linda Caridi, Salvatore Sclafani, Carmelo Galati.
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Formato Film TV,
Drammatico,
- Italia 2016.
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Impastato, una madre sola contro la mafia
di Stefano Balassone La Repubblica
Felicia Impastato (domani il film su Rai 1) è la madre di Peppino (ucciso dalla mafia di Cinisi l' 8 maggio del 1978) e vedova di Luigi, il padre, noto mafioso morto un anno prima per un incidente. Peppino era il primogenito, predestinato ad essere un qualsiasi Genny Savastano (come quello di Gomorra emulo del padre), ma invece divenne studente di Storia e Filosofia. Gli interessavano, evidentemente, le ragioni ultime di quanto accade, le parole per descriverlo e quelle per cambiare.
Tant' è che militava nella "sinistra estrema", per usare il linguaggio di quei tempi, ed era l' anima di una radio che disturbava non poco il saccheggio mafioso del paese.
La messinscena del delitto era combinata in modo da farlo passare per terrorista, vittima di un attentato al tritolo da lui stesso predisposto. In quei giorni del sequestro Moro, l' opinione pubblica e i carabinieri erano pronti a prestarvi fede. Solo nel 2002 arriva la sentenza di condanna dei mandanti che mette agli atti l' accaduto.
Felicia Impastato è nitido nel raccontare il percorso dalla disperazione solitaria, nel paese largamente complice e omertoso, fino a quando, dopo un quarto di secolo, la madre di Peppino ottiene la giustizia che fin dal primo istante aveva anteposto alla vendetta.
L' intera vicenda è esemplare circa la dialettica fra poteri criminali, politica, giustizia e media, toccando a questi ultimi il ruolo forse più importante. Se è vero, come afferma Felicia, che "i cattivi si combattono con i libri" e "la mafia si combatte con le parole".
Come a dire che ogni fenomeno sociale, anche il peggiore, prospera tranquillo finché al senso comune non appaia insensato e dunque insopportabile.
Molto ha contato, per esempio, che nel 1984 Giuseppe Marrazzo, inviato Rai, mostrasse in un servizio (oggi su RaiPlay, sezione Teche) l' ambiente del delitto.
Ne emergeva che mafia era un fenomeno sociale e criminale e che solo cambiando società e politica si sarebbe liquidato il crimine. Come ora.
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