wolvie
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domenica 29 marzo 2020
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hic et nunc
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Linklater continua a raccontarci storie di vita di personaggi unici, non vincolati ad aspettative sociali, personaggi che cercano di essere tutto, non incasellandosi esclusivamente in un parametro ideale, alla fine sono un po' tutti parenti del Jack Black di " School of Rock". Qui i giorni prima dell' inizio delle lezioni all' università, tra balli, feste, ragazze ed allenamenti di baseball, sembra quasi che sia la possibile storia dei genitori di " Boyhood". . Il gusto del raccontare, si riversa ancora nei dialoghi frequenti dei suoi compagni di squadra, c è la necessità di vivere il qui ed ora, di divorare la vita, senza farci i conti, quelli si faranno più avanti, e saranno amari.
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Linklater continua a raccontarci storie di vita di personaggi unici, non vincolati ad aspettative sociali, personaggi che cercano di essere tutto, non incasellandosi esclusivamente in un parametro ideale, alla fine sono un po' tutti parenti del Jack Black di " School of Rock". Qui i giorni prima dell' inizio delle lezioni all' università, tra balli, feste, ragazze ed allenamenti di baseball, sembra quasi che sia la possibile storia dei genitori di " Boyhood". . Il gusto del raccontare, si riversa ancora nei dialoghi frequenti dei suoi compagni di squadra, c è la necessità di vivere il qui ed ora, di divorare la vita, senza farci i conti, quelli si faranno più avanti, e saranno amari. In più l elemento musicale, onnipresente e filosoficamente correlato alle vicende vissute, come spiegherà bene alla lavagna il professor Black. Si tratta di un opera filosofica, non è "Un Mercoledì da Leoni", ma la sua versione banalizzata e forse più inconsapevole.
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sellerone
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sabato 3 agosto 2019
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beati loro
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Film sulla gioventù americana che si affaccia al college. Beati loro, senza pensieri e soprattutto privilegiati dello sport. Immaginare in Italia una cosa simile credo che sia impossibile, perché da noi non si gioca a Baseball come da loro. Per il resto siamo perfettamente uguali. Ah, per il film, divertente.
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vepra81
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mercoledì 28 giugno 2017
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noioso davvero
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Un film in cui non trovo alcun senso. Trama noiosa e senza un senso. Arrivato alla fine solo per poter essere obiettivo nel mio giudizio. Era partito bene ma poi si è perso in tante oscenità e volgarità inutili. Più che un film un documentario di ragazzi girato male. Sconsigliato a mio avviso.
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liuk!
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lunedì 16 gennaio 2017
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nostaglia degli '80
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Uno spaccato di vita degli anni '80 che descrive magistralmente alcuni giorni di vita di una squadra di baseball universitaria nei momenti precedenti agli inizi delle lezioni, tra party, scherzi e amori. Non siamo davanti ad un teen movie, nè ad una commedia banale, anzi il lavoro è piuttosto elaborato e trasuda nostaglia. La realizzazione è impeccabile e l'attenzione per i dettagli rende il prodotto visivamente molto interessante. Musiche da urlo e personaggi divertenti danno un ulteriore tocco di classe.
Lo consiglio, soprattutto agli over 40.
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mario nitti
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sabato 2 luglio 2016
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un linklater non da urlo, ma divertente
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Un giovane arriva al Campus con una borsa di studio per il baseball e si inserisce nel gruppo dei giocatori dediti a sesso, bevute, in una mancanza di regole e di pensieri. Il film è chiuso da una frase: “Le frontiere sono dove le trovi”, ma per il momento i protagonisti non hanno ancora trovato le loro. Il racconto scivola via senza difficoltà, allegro e spensierato, con una ricostruzione attenta fino ai particolari dell’epoca in cui è inserito. Forse manca il colpo di genio di Boyhood, ma il regista non può fare tutti film in 20 anni.
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filippo catani
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mercoledì 29 giugno 2016
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ragazzi al college
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Texas 1980. Un gruppo di ragazzi si appresta all'inizio delle lezioni universitarie tra feste, ragazze e una casa condivisa.
Linklater fa ciò che gli riesce meglio ossia narrare praticamente in presa diretta la vita quotidiana dei suoi personaggi. Non vi è una particolare trama o dei pensieri da sviluppare. Si tratta solo di mettersi comodi a vedere cosa possono combinare un gruppo di universitari desiderosi di vivere la vita. Al massimo ci si può concedere qualche rimpianto per i bei tempi universitari che ora sono purtroppo per noi passati. Insomma chi ha vissuto l'università e lo stare insieme con un certo spirito non potrà non apprezzare questo piccolo e gustoso film facendo il tifo per il mitico Coma.
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Texas 1980. Un gruppo di ragazzi si appresta all'inizio delle lezioni universitarie tra feste, ragazze e una casa condivisa.
Linklater fa ciò che gli riesce meglio ossia narrare praticamente in presa diretta la vita quotidiana dei suoi personaggi. Non vi è una particolare trama o dei pensieri da sviluppare. Si tratta solo di mettersi comodi a vedere cosa possono combinare un gruppo di universitari desiderosi di vivere la vita. Al massimo ci si può concedere qualche rimpianto per i bei tempi universitari che ora sono purtroppo per noi passati. Insomma chi ha vissuto l'università e lo stare insieme con un certo spirito non potrà non apprezzare questo piccolo e gustoso film facendo il tifo per il mitico Coma.
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sim71
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lunedì 20 giugno 2016
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il glamour della noia
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La critica più colta parla di suite malinconica di attimi consueti (?), di un carpe diem in un contesto competitivo (??) e ci presenta Linklater come un camaleonte tre spanne sopra la media. Probabilmente si riferivano alla scuola media, perché il pensiero e il linguaggio dei protagonisti non lascerebbero supporre un diverso sviluppo cerebrale.
L’ambientazione è quella del campus universitario e gli interpreti principali membri di una improbabile squadra di baseball che deve iniziare la preparazione per il prossimo campionato.
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La critica più colta parla di suite malinconica di attimi consueti (?), di un carpe diem in un contesto competitivo (??) e ci presenta Linklater come un camaleonte tre spanne sopra la media. Probabilmente si riferivano alla scuola media, perché il pensiero e il linguaggio dei protagonisti non lascerebbero supporre un diverso sviluppo cerebrale.
L’ambientazione è quella del campus universitario e gli interpreti principali membri di una improbabile squadra di baseball che deve iniziare la preparazione per il prossimo campionato. Detto questo, la trama è pressoché esaurita. Dopo non scorrono scene memorabili, ma fiumi di birra, ragazze di facilissimi costumi, scherzi adolescenziali e droghe varie, scimmiottando forse Henry Miller, ma con ben altro esito. Insomma, tutto lo stupidario e le bestialità viste e riviste nei film del genere, da Porky’s in avanti, senza aggiungere niente (se si fa eccezione di un’appassionate sfida a colpi sulle nocche).
Un susseguirsi di pseudo-gag il cui unico filo conduttore è la matricola Jake, un lanciatore che raramente si sbilancia oltre il “Fico!” o “Perché no?”, in risposta a qualsiasi idiozia venga proposta. Ed è su lui che lo sventurato spettatore ripone le sue – poche - speranze di una scossa, di un cambiamento di rotta, di una qualsivoglia emozione, oltre alla noia. Tutto inutile, il continuum di banalità e sciocchezze è interrotto solo dalla fine del film, mai così benvenuta. Sugli altri membri della squadra, dall’ingenuo al vanesio, passando per lo psicolabile, che farebbero passare perfino il nostro Balotelli per professionista esemplare, meglio stendere più di un velo pietoso.
Film per veri nostalgici degli anni ’80, quelli si emozionano nel vedere il pantalone a zampa, nell’ascoltare la stucchevole cotton-eye Joe o forse fantasticano ancora sulle loro conquiste giovanili. A tutti gli altri consiglio vivamente di risparmiare i soldi del biglietto.
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[+] non solo per nostalgici
(di her_spotlessmind)
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[+] pallosissimo
(di giuseppep47)
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(di robroma66)
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dna87
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lunedì 20 giugno 2016
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inguardabile
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Un film orribile,si fa fatica ad arrivare alla fine.meglio Marcellino pane e vino
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flaw54
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lunedì 20 giugno 2016
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un film insopportabile
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Film che ripercorre i più biechi stereotipi dei film giovanilistici americani. Noioso, verboso, logorroico, inutilmente scurrile. Non riesco a capire come possa raggiungere nella vostra valutazione ìl livello di 5 stelle. Le battute non esistono e si viene presi da una noia insopportabili.
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richattau
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domenica 19 giugno 2016
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un ora sprecata
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...dopo un ora siamo usciti. Non era ancora successo ancora nulla, a parte le poche risate del pubblico sulle parolacce... Altri parlavano o leggevano messaggi... Un'ora sprecata...
Ma perchè "assolutamente si" ?
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