ashtray_bliss
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domenica 10 luglio 2016
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dalla penna di king uno zombie movie debole.
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Cell proviene direttamente da un libro firmato Stephen King del 2006, il re dell'horror per antonomasia, e dunque avrebbe già dovuto avere una base ben solida dalla quale partire per sviluppare una trama cinematografica consistente. Invece il film purtroppo, è rimasto in fase di stallo per molto tempo, e forse anche per questo ne ha risentito il prodotto finale, passando di mano in mano e cambiando continuamente di registi, produttori e cast. La sceneggiatura è pur sempre firmata da King ma il nome del re non è sempre sinonimo di garanzia. La pellicola difatti prende il via soltanto nel 2015 e ovviamente la storia ricalca quella del omonimo romanzo (che personalmente non ho letto), ma nonostante il prodotto originale offra dei solidi spunti narrativi, sullo si schermo si traduce soltanto in un confusionario e fiacco zombie movie con sfumature da thriller psicologico, sorretto da attori poco calati nei propri ruoli ed evidentemente svogliati e stanchi (nonostante il cast sia composto da attori di tutto rispetto, quali l'accopiata Cusack e S.
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Cell proviene direttamente da un libro firmato Stephen King del 2006, il re dell'horror per antonomasia, e dunque avrebbe già dovuto avere una base ben solida dalla quale partire per sviluppare una trama cinematografica consistente. Invece il film purtroppo, è rimasto in fase di stallo per molto tempo, e forse anche per questo ne ha risentito il prodotto finale, passando di mano in mano e cambiando continuamente di registi, produttori e cast. La sceneggiatura è pur sempre firmata da King ma il nome del re non è sempre sinonimo di garanzia. La pellicola difatti prende il via soltanto nel 2015 e ovviamente la storia ricalca quella del omonimo romanzo (che personalmente non ho letto), ma nonostante il prodotto originale offra dei solidi spunti narrativi, sullo si schermo si traduce soltanto in un confusionario e fiacco zombie movie con sfumature da thriller psicologico, sorretto da attori poco calati nei propri ruoli ed evidentemente svogliati e stanchi (nonostante il cast sia composto da attori di tutto rispetto, quali l'accopiata Cusack e S.L. Jackson ma anche la notevole ed emergente Isabelle Fuhrman). L'interpretazione sottotono non è comuqnue che uno dei molteplici difetti che Cell racchiude. Gli effetti speciali sono, fortunatamente pochi, ma assolutamente poco convincenti e anche piuttosto scoordinati, certo, in pieno stile di un film a budget ridotto e un punto a favore della pellicola è che non cerca di dimostrare di essere qualcosa che non è. Le scene ed i colpi di scena 'horrifici' (vedi la scena del furgone) restano comunque troppo deboli per incutere qualche nota di paura, provocare qualche sobbalzo o semplicemente per incrementare la suspence negli spettatori. Anche la transizione progressiva tra zombie movie e on-the road film (post)apocalittico non aiuta a far riprendere quota ad un film di per se mal gestito e blando nel trasmettere le emozioni dei principali protagonisti o incrementare l'interesse da parte del pubblico. La storia nonostante l'inizio promettente, adrenalinico, potente e caotico, procede in modo lineare con pochi colpi di scena (intuibili e prevedibili) puntando il tutto sulla svolta psicologica ed introspettiva, lasciando lo spettatore perplesso e confuso quasi come i protagonisti stessi. Si ha cosi una progressiva sensazione di assistere al sogno, o meglio agli incubi ed allucinazioni, del protagonista Clay che pare sprofondare costantemente verso l'abisso della sua psiche soccombendo alle sue paure più recondite che prendono vita prima come fumetti e poi si realizzano materialmente. Gli incubi del resto, sono anche un leit motif quasi onnipresente nelle opere di King e la suddetta pellicola non fa certo eccezione. Clay e il gruppo di persone che si uniscono a lui si ritrovano a dover affrontare gli incubi che Clay a sua insaputa riesce a materializzare portandoli sempre più a fondo della spirale di follia (de)generativa che si innesca tra loro ma che al tempo stesso li accomuna al resto della popolazione malata e controllata dai segnali emessi dai cellulari.
La pellicola inoltre sembra voler lasciare volutamente molti quesiti e domande che si generano 'meteore' e senza alcuna risposta (Es. perchè si genera questo misterioso segnale che si propaga attraverso i cellulari e rende le persone degli zombie aggressivi? Chi controlla l'emissione del segnale e con quale finalità ?) aumentando solo la confusione nello spettotare che a sua volta si chiede: Ciò che sta accadendo è reale o frutto dell'immaginazione/ allucinazioni del protagonista? L'uomo con la felpa rossa che risulta un punto di riferimento riccorente nella trama che ruolo ricopre di preciso? Sicuramente il libro offrirà molti più dettagli e interpretazioni ma il film, in quanto prodotto a sè stante, evita di dare le risposte che ci si aspetta lasciando una continua sensazione di incompletezza.
In definitiva, direi che si tratta di un prodotto mediocre, partito presumibilmente con le migliori intenzioni che si sono purtroppo perse a metà strada e lo sviluppo del film non soddisfa le attese poste sul progetto. Scialbe le interpretazioni dei protagonisti i quali peraltro non riescono a trasmettere alcun sentimento del legame, dell'amicizia, empatia e reciproco rispetto che provano l'uno per l'altro, facendo addirittura risultare il loro rapporto forzato e inverosimile. Buona invece la fotografia, la scenografia e la location nella quale si sposta il gruppo di sopravissuti. La sceneggiatura, come precedentemente detto, presenta notevoli difetti e buchi non sapendo in quale direzione trattare un argomento importante ed attuale dalle notevoli implicazioni morali (i cellulari che si impossessano degli utenti rendendoli degli zombie sia in senso metaforico che letterale). Il finale è volutamente aperto a più interpretazioni ma comunque non è in grado di rettificare il resto della pellicola e lascia lo spettatore piuttosto paesato come per buona parte del film. Insomma una pellicola partita con le migliori intenzioni che inciampa lungo il suo percorso e alla fine lascia l'amaro in bocca.
Evitabile. 2/5
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[+] buone le intenzioni, ma film debole
(di antonio montefalcone)
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fabian t.
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domenica 17 luglio 2016
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inaspettatamente mediocre
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Pur con tutta la buona volontà, nonostante quelle che sembravano ottime garanzie di riuscita (dalla partecipazione di attori eccellenti come John Cusack e Samuel L. Jackson alla presenza di Stephen King come ispiratore della storia e co-sceneggiatore), non è oggettivamente possibile giudicare in modo positivo un prodotto inevitabilmente opaco e inefficace come "Cell". Complici una fotografia per nulla suggestiva, scenografie penose, musiche irrilevanti, montaggio macchinoso e soprattutto una regia incapace, capita di trovarsi di fronte a una vera e propria delusione senza appello, sebbene - come già detto - ci lasci amaramente sorpresi, considerati i nomi coinvolti.
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Pur con tutta la buona volontà, nonostante quelle che sembravano ottime garanzie di riuscita (dalla partecipazione di attori eccellenti come John Cusack e Samuel L. Jackson alla presenza di Stephen King come ispiratore della storia e co-sceneggiatore), non è oggettivamente possibile giudicare in modo positivo un prodotto inevitabilmente opaco e inefficace come "Cell". Complici una fotografia per nulla suggestiva, scenografie penose, musiche irrilevanti, montaggio macchinoso e soprattutto una regia incapace, capita di trovarsi di fronte a una vera e propria delusione senza appello, sebbene - come già detto - ci lasci amaramente sorpresi, considerati i nomi coinvolti. A ciò si aggiunga un soggetto narrativo ormai logoro e abusato (ancora zombi?), un tema (la dipendenza dai cellulari!) veramente fuori tempo massimo e una trama generale sviluppata malamente e senza il minimo approfondimento o colpo di scena. Per non parlare del finale, prevedibile e fiacco. Peccato. Davvero un universo lontano da una formula - praticamente la stessa - che invece era perfettamente riuscita in "1408". In conclusione, dunque, un film alquanto evitabile.
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aledor
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giovedì 28 luglio 2016
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john cusack di nuovo padre separato
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Cell è il titolo di un romanzo di Stephen King ambientato al giorno d'oggi (per la verità negli anni duemila prima della diffuzione massiccia degli smartphone), in cui un misterioso segnale viene inviato attraverso i telefoni cellulari causando l'istantaneo impazzimento dell'utente in ascolto. Il telepazzo così creato, senza più ragione, diventa da quel momento furioso assassino di altri umani mentre insieme ai suoi simili comincia a dar luogo, a spasmi e grugniti, ad una singolare e terrificante organizzazione sociale. Ai pochi normali sopravvissuti (perché non usavano il telefono in quel momento) alla furia omicida dei numerosissimi telepazzi, non resta che sopravvivere nascosti e impauriti accontentandosi, giorno dopo giorno, di conoscere il pericoloso nemico per progettarne lo sterminio; guai ad usare i cellulari, però, perchè il segnale è ancora acceso e pronto a creare nuovi telepazzi.
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Cell è il titolo di un romanzo di Stephen King ambientato al giorno d'oggi (per la verità negli anni duemila prima della diffuzione massiccia degli smartphone), in cui un misterioso segnale viene inviato attraverso i telefoni cellulari causando l'istantaneo impazzimento dell'utente in ascolto. Il telepazzo così creato, senza più ragione, diventa da quel momento furioso assassino di altri umani mentre insieme ai suoi simili comincia a dar luogo, a spasmi e grugniti, ad una singolare e terrificante organizzazione sociale. Ai pochi normali sopravvissuti (perché non usavano il telefono in quel momento) alla furia omicida dei numerosissimi telepazzi, non resta che sopravvivere nascosti e impauriti accontentandosi, giorno dopo giorno, di conoscere il pericoloso nemico per progettarne lo sterminio; guai ad usare i cellulari, però, perchè il segnale è ancora acceso e pronto a creare nuovi telepazzi.
C'era da aspettarsi che Cell avrebbe avuto presto o tardi una trasposizione cinematografica, come è accaduto del resto a moltissimi scritti di King, che generalmente si prestano facilmente allo scopo. Si deve rilevare che la Dimension Films, casa di produzione specializzata -tra gli altri- in thriller-horror popolari e relative parodie alla Scary Movie, aveva già anni fa avviato trattative con il buon Eli Roth, costola di Quentin Tarantino ed entusiasta lettore del romanzo di King per dirigere il film ad esso ispirato. L'inaspettato rifiuto di Roth, dopo una tira e molla durato alcuni anni, per dissidi con la stessa casa di produzione sulla sceneggiatura (e poi forse, si capirà perché), vede il progetto andare al Tod Williams di Paranormal Activity 2, dunque verso una direzione diversa da quella che ci si sarebbe aspettati dal regista (nonché produttore e sceneggiatore) dei fortunati Hostel e Hostel: Part II. Parte dunque, prendendo in parte le mosse dal romanzo, l'avventura del piccolo gruppetto di eroi nel mare dei telepazzi: un padre alla ricerca del figlio piccolo, forse già teleimpazzito, un buon macchinista della metro, una ragazzina rimasta orfana. Il casting di Cell bissa la coppia John Cusack-Samuel Jackson del ben fatto 1408 (2007), della stessa casa di produzione, ed apparentemente fa bene: di certo il primo, nella parte del padre separato con faccia sbigottita riesce sempre bene (l'usato garantito risale al 1408, e al 2012 di Emmerich, e costa sempre meno di un Tom Cruise in stile La Guerra dei Mondi) mentre il secondo, pur solidissimo, fa sempre bene quel che ci si aspetta da un personaggio di Samuel Jackson: bofonchia, sentenzia, sospira, spara. Tralasciando le legittime differenze tra romanzo e film, che all' inizio sembrano voler semplicemente agevolare il racconto, già dopo venti minuti ci si accorge che una smania indiavolata di stare nei tempi (un'ora e trentotto netti, per la cronaca) strizza la trama con lugubre energia penalizzando la chiarezza, mentre improvvidi cambi scena e dialoghi piuttosto sconnessi lasciano poco spazio a qualunque riflessione, e neppure consentono al corpo del romanzo di emergere per esaltare un poco meglio, al di là della vicenda familiare dell'ennesimo padre americano in fuga, la parte migliore del racconto, ossia la breve storia evolutiva della specie telepazzica; elemento chiave da cui invece King, intelligentemente, farà derivare il declino di una specie artificialmente creata e in quanto tale destinata, proprio come un telefono o un altro prodotto di fabbrica, ad un' ineluttabile obsolescenza, pur non programmata.
Poco interessante anche la prova di Isabelle Fuhrman, meno a suo agio che in Orphan (2009) e in Hungher Games (2012) ma qui con poco spazio a disposizione per sviluppare il personaggio di Alice Maxwell che resta forse, dopo il protagonista, quello più interessante. E' invece possibile che il finale del film, diverso rispetto al romanzo (che peccato), volesse goffamente suggerire che siamo schiavi delle macchine, perchè crediamo di poter attraverso di esse realizzare i nostri sogni (e sbagliamo). Ma se questa pure fosse stata la Verità che si voleva comunicare, gli sceneggiatori devono aver creduto che servissero, per convincerne il pubblico, un'ora e mezza di facce cerulee frammiste ad una buona dose di esplosivo. Cell è essenzialmente un block buster senza troppe pretese, zeppo di trentennali citazioni non volute da Sam Raimi e da parecchi horror del genere Non aprite quella porta perché, tanto per cambiare, dietro quella porta c'è un (tele)pazzo poco gentile, con molte docce mancate alle spalle e con una spranga in mano.
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elpiezo
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venerdì 15 luglio 2016
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una trasposizione confusionoaria!!!
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Ispirato all'omonimo romanzo del maestro Stephen King (2006), Cell è un film catastrofico dove un improvviso segnale telefonico trasforma buona parte degli esseri umani in creature sanguinarie guidate telepaticamente da qualche misteriosa e letale entità.
Nonostante una non eccelsa interpretazione da parte dei protagonisti, il film offre azione e spettacolo propria delle migliori pellicole apocalittiche, soffermandosi solo parzialmente su possibili riflessioni relative alla consueta e temuta fine del mondo e limitandosi a seguire le disperate gesta degli sparuti protagonisti fino all'interpretabile e convulso epilogo.
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totybottalla
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giovedì 21 settembre 2017
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zombie moderni!
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Dentro un incubo inventato da Stephen king (a proposito buon compleanno) una storia di zombie moderni, delirante e poco originale causa scatenante a parte, c'è una buona fotografia ma confusione nelle scene d'azione e superficialità in quelle computerizzate, i livelli di recitazione non sono alti e John Cusack ottimo attore brillante lo trovo fuori posto in storie catastrofiche e seriose, forse perchè lo ricordo con nostalgia in "Sacco A Pelo A Tre Piazze" dove fu strepitoso, un film che non convince dunque e che sembra una ribellione dell'autore ad un fenomeno di dipendenza ormai irreversibile e spesso causa di grande solitudine. Saluti.
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elgatoloco
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venerdì 22 settembre 2017
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problematica trasposizione filmica
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Trasporre filmicamente un'opera letteraria qualsiasi è un problema, trattandosi di due linguaggi diversi: Lo è a fortiori per romanzi(o racconti, talora)di notevole spessore letterario, come è il caso, comunque(nonostante alcuni casi)per le opere di Stephen King, autore da sempre"filmato"(una volta, anni fa, si è cimentato lui stesso con la regia di un film); qui, quale autore anche della sceneggiatura insieme con Adam Alleca, King è coinvolto direttamente, ma il risultato(sono un lettore di King, ma"Cell"non l'avevo letto, devo premettere)sembra discontinuo, pur se forse i temi essenziali del libro ci sono: la misteriosa "epidemia"trasmessa, inizialmente, tramite"cellular"(cell)non ha particolari motivazioni, rimane inspiegabile, ma può essere metafora della situazione dell'uomo e della società oggi, senza particolari connotazioni-escluderei, se non come "metafora seconda"il richiamo biblico-apocalittico, essendo King molto critico verso certe"apocalissi a buon mercato".
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Trasporre filmicamente un'opera letteraria qualsiasi è un problema, trattandosi di due linguaggi diversi: Lo è a fortiori per romanzi(o racconti, talora)di notevole spessore letterario, come è il caso, comunque(nonostante alcuni casi)per le opere di Stephen King, autore da sempre"filmato"(una volta, anni fa, si è cimentato lui stesso con la regia di un film); qui, quale autore anche della sceneggiatura insieme con Adam Alleca, King è coinvolto direttamente, ma il risultato(sono un lettore di King, ma"Cell"non l'avevo letto, devo premettere)sembra discontinuo, pur se forse i temi essenziali del libro ci sono: la misteriosa "epidemia"trasmessa, inizialmente, tramite"cellular"(cell)non ha particolari motivazioni, rimane inspiegabile, ma può essere metafora della situazione dell'uomo e della società oggi, senza particolari connotazioni-escluderei, se non come "metafora seconda"il richiamo biblico-apocalittico, essendo King molto critico verso certe"apocalissi a buon mercato"... Filmicamente, narrazione abbastanza piana-tradizionale(non "piatta", preciso)un po'più innovativa, con molti movimenti di macchina all'inizio, quando"scoppia l'epidemia"e il doppio finale ventilato nel finale, altrimenti, appunto, sembra quasi una narrazione che potrebbe adattarsi anche a un prodotto(diciamo così)TV di"routine"o quasi, dove però la tendenza sarebbe comunque verso l'alto... Samuel Jackson molto più"posato"di sempre, Cusack quasi en souplesse, salvo qualche momento, meglio la gioanissima Isabelle Fuhrman e la caratterizzazione di un attore"d'antan"come Stacy Keach... non ho alcun elemento per affermarlo ma, ancora più della regia di Tod Williams, credo sul film abbia"pesato", non troppo negativamente, la sceneggiatura a 4 mani King.- Adam Alleca, che in qualche modo sarà stata frutto di un compromesso... El Gato
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