Caffè |
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Un film di Cristiano Bortone.
Con Ennio Fantastichini, Dario Aita, Miriam Dalmazio, Michael Schermi.
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Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- Cina, Belgio, Italia 2016.
- Officine Ubu
uscita giovedì 13 ottobre 2016.
MYMONETRO
Caffè
valutazione media:
2,86
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Finalmentedi GabriKeFeedback: 100 |
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venerdì 23 settembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Venezia 2016. Si fa zigzag nel programma ufficiale italiano alla cerca (vana) di qualcosa di nuovo. Sorpresa. "Caffè" - per essere un film italiano - è un'operazione coraggiosa, diversa, per molti versi "incredibile". Un film indipendente e generato qui da noi ma che respira il mondo. La fotografia evocativa (l'ormai confermato Vladan Radovic che surfa da Anime Nere a Smetto quando voglio a La Pazza gioia!) e una regia nervosa ci portano dalle valli lussureggianti del sud della Cina alle strade in fiamme di un Belgio prigioniero dei conflitti etnici, dai kebabbari di una Trieste patria del caffè di qualità (come l'Italia è patria di tante eccellenze) alla disperazione sociale dei giovani italiani che cercano un luogo al mondo dove poter dire "Io valgo qualcosa" o anche solo "Io esisto". E' un viaggio struggente che si colora dei diversi sapori del caffè, come dice la splendida artista cinese durante una delle scene più suggestive del film: l'amaro delle delusioni che si vivono quotidianamente; l'aspro del conflitto, della voglia e necessità di lottare, di andare avanti, di non mollare; il tono finale profumato, perché "La vita è bella" e preziosa nonostante tutto. Il film ha il pregio di combinare questi diversi sapori fra loro: il dramma sociale, il genere e - qua e là, perché no - anche un sorriso: un po' come l'indimenticabile "Rosso come il cielo", film precedente del regista, purtroppo bistrattato in Italia (ma la nostra nazionale distrazione è ben nota). Una sfida davvero non facile. Sicuramente il regista si rifà a vette ambizione e difficili da raggiungere come l'Inarritu di Babel, Crash, tutti i film multilayer dove diversi destini si intrecciano in una comunanza temporale. Ma ben venga il coraggio di uscire dalle famose "due camere e cucina" e portare i nostri talenti nel mondo globale. Quello vero, con i quale - che ci piaccia o no - saremo costretti a confrontarci in questo nuovo secolo ancora così confuso.
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