filippo catani
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domenica 4 settembre 2016
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jason bourne è tornato
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Jason Bourne vive ormai di combattimenti clandestini in giro per l'europa dell'Est. Una giovane hacker lo contatta perchè è venuta in possesso di informazioni preziose sul suo passato.
Torna Bourne e torna Matt Damon ad interpretarlo dopo aver saltato l'ultimo giro. La saga è ancora viva e frizzante e vive di quelle che sono le sue caratteristiche. E' calata nella strettissima attualità (proteste di piazza ad Atene, hackeraggio dei dati), ha un buon cast che supporta la trama (oltre a Damon ci sono Lee Jones, Cassell e la Wikander). Inoltre non possono mancare gli spericolati inseguimenti che, almeno nel finale, passano un pochino il segno a onor del vero.
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Jason Bourne vive ormai di combattimenti clandestini in giro per l'europa dell'Est. Una giovane hacker lo contatta perchè è venuta in possesso di informazioni preziose sul suo passato.
Torna Bourne e torna Matt Damon ad interpretarlo dopo aver saltato l'ultimo giro. La saga è ancora viva e frizzante e vive di quelle che sono le sue caratteristiche. E' calata nella strettissima attualità (proteste di piazza ad Atene, hackeraggio dei dati), ha un buon cast che supporta la trama (oltre a Damon ci sono Lee Jones, Cassell e la Wikander). Inoltre non possono mancare gli spericolati inseguimenti che, almeno nel finale, passano un pochino il segno a onor del vero. Greengrass dirige con sapienza l'intera macchina alternando sapientemente momenti di spy story a momenti decisamente più adrenalinici facendoci vivere l'azione praticamente in presa diretta con una camera sempre vicinissima all'azione. Si sarà conclusa quì l'epopea dell'agente Bourne? O la sete di vendetta e giustizia lo farà nuovamente scendere in campo?
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[+] un eroe tormentato dal passato
(di antonio montefalcone)
[ - ] un eroe tormentato dal passato
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ashtray_bliss
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domenica 11 settembre 2016
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grandioso ritorno del apostata bourne!
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Il ritorno di Jason Bourne era un evento che molti fan (me compresa) della saga si aspettavano da tempo dopo il fallimentare quarto capitolo spin-off che ha deluso pressochè tutti, nonostante un Renner in gamba ma poco calato nel ruolo. Questa volta, a interpretare il famigerato killer della CIA, ora divenuto lui stesso un ricercato numero uno, ritorna il volto familiare di Matt Damon e alla regia ritorna il quotato e apprezzatissimo Paul Greengrass. Probabilmente sarò imparziale in questa recensione ma ho trovato l'omonimo Jason Bourne veramente all'altezza delle aspettative poste. E' un film dalle molteplici sfaccettature, che solleva (di nuovo) ombre e dubbi riguardo le operazioni dell'agenzia d'intelligence più famosa e chiacchierata al mondo, ma ovviamente la pellicola non si ferma a ciò e solleva alcune delle tematiche scottanti della nostra società quali l'effettiva esistenza della privacy e la violazione della stessa tramite i social network, l'uso di mezzi tecnologici sempre più sofisticati che ci monitorizzano costantemente e dai quali è impossibile nascondersi, la sorveglianza di massa ma anche i disordini sociali e politici.
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Il ritorno di Jason Bourne era un evento che molti fan (me compresa) della saga si aspettavano da tempo dopo il fallimentare quarto capitolo spin-off che ha deluso pressochè tutti, nonostante un Renner in gamba ma poco calato nel ruolo. Questa volta, a interpretare il famigerato killer della CIA, ora divenuto lui stesso un ricercato numero uno, ritorna il volto familiare di Matt Damon e alla regia ritorna il quotato e apprezzatissimo Paul Greengrass. Probabilmente sarò imparziale in questa recensione ma ho trovato l'omonimo Jason Bourne veramente all'altezza delle aspettative poste. E' un film dalle molteplici sfaccettature, che solleva (di nuovo) ombre e dubbi riguardo le operazioni dell'agenzia d'intelligence più famosa e chiacchierata al mondo, ma ovviamente la pellicola non si ferma a ciò e solleva alcune delle tematiche scottanti della nostra società quali l'effettiva esistenza della privacy e la violazione della stessa tramite i social network, l'uso di mezzi tecnologici sempre più sofisticati che ci monitorizzano costantemente e dai quali è impossibile nascondersi, la sorveglianza di massa ma anche i disordini sociali e politici. Anche se quest'ultimi, per forza di cose, servono da cornice alla lunga e riuscitissima scena iniziale dell'inseguimento ad Atene, la città simbolo delle rivolte, del disagio sociale, volto infranto di una nazione (s)venduta alle potenze straniere. In tal senso è apprezzailissima la metafora, forse voluta e studiata appositamente e forse puramente involontaria e casuale, di sovrappore narrativamente una città come Atene e un personaggio come Jason Bourne, ove entambi si ribellano al sistema che li controlla e li opprime tentando di salvaguardare la propria identità.
E' tutto ciò si svolge sullo schermo mentre noi seguiamo Jason Bourne, filo conduttore dell'intera storia, il quale viene nuovamente alla ribalta con l'intenzione di scoprire che ruolo avesse suo padre nella creazione del programma Treadstone, del quale successivamente lui fece parte divenendo una macchina assassina per conto del governo americano. Aiutato inizialmente da Nicky Parsons, ex agente lei stessa che ora si è schierata dalla parte di JB hackerando dei file dell'agenzia, il nostro protagonista si vedrà implicato in una serie di eventi e omicidi (tra cui quello di Nicky) dal quale sarà impossibile starne fuori. Intanto un nuovo progamma della Cia, dal nome in codice Ironhand, è stato messo in atto e sarà compito di Bourne comprendere di cosa si tratta e fermarlo.
Greengrass in questo modo torna in grande stile sugli schermi cinematografici confezionando un prodotto d'azione ad hoc, curato nei minimi dettagli, che non si limita ad offrire puro intrattenimento adrenalinico senza impegno ma che riesce sempre a coinvolgere lo spettatore senza far diminuire l'interesse per la trama alla quale si assiste, dosando in maniera equilibrata tutti gli ingredienti del genere che il regista ormai ha confermato di saper adoprare in maniera ineccepibile. Grazie ad una regia ed un montaggio impeccabile, basato inequivocabilmente sulla macchina da presa manuale, riesce a confezionare un prodotto ricco di colpi di scena, sequenze adrenaliniche folgoranti, suspence, tensione e giochi di specchi come i migliori spy-thriller, riuscendo pienamente nell'obbiettivo di tenere lo spettatore inchiodato alla sedia e col fiato sospeso. Non trascurando nemmeno l'aspetto psicologico ed introspettivo dei suoi personaggi, Jason Bourne il film, si colloca abilmente tra i migliori action di genere degli ultimi anni e si rivela un degno successore della precedente trilogia, lasciando aperto uno spiraglio che fa presagire il continuo del franchise.
Supportato da un cast azzeccatissimo e convincente, dove su tutti spicca una tosta ed energica Alicia Vikander (non a caso si tratta di un'attrice premio Oscar), nelle vesti di una acuta e abile spia doppiogiochista, ma anche il personaggio controverso di Tommy Lee Jones, capo della Cia con aspirazioni vendicative nei confronti del ex pupillo ora divenuto un traditore e il nemico numero uno dell'intelligence. Insomma, si tratta di un prodotto solido e soddisfacente, sia dall'aspetto dei contenuti che della tecnica. L'attesa per un nuovo capitolo della saga era altissima e personalmente ammetto che le mie aspettative non sono state disattese. Dialoghi scarni, tanta azione, coinvolgimento e riflessioni sociali considerevoli fanno di questo film un ottimo erede della saga e confermano l'amatissimo Damon come attore eccelso nei ruoli spy, mentre Greengrass si riconferma un maestro del genere.
Ottimo e imperdibile, specialmente per i fan della serie. 4/5.
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[+] fracassone
(di giovanni)
[ - ] fracassone
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flaw54
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giovedì 8 settembre 2016
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una " cosa " inguardabile
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Non si può definire neppure un film: una serie di inseguimenti in città diverse ( ben fatto quello ad Atene, ridicolo e insopportabile quello a Las vegas ) senza trama e con personaggi ormai privi di qualsiasi sfumatura psicologica. Matt Damon e Vincent Cassel sembrano dud androidi che ricordano in tutto e per tutto i personaggj e gli inseguimenti di Terminator ( e al confronto Schwarzenegger ne esce ingigantito ), Tommie Lee Jones è la parodia di se stesso, mentre se proprio dobbiamo salvare qualcosa salviamo il personaggio della Wikander, l' unico che sembra avere qualche caratteristica umana. Purtroppo la conclusione lascia aperta la porta ad uninevitabile seguito, ma speriamo che il botteghino affossi questa specie ci film.
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Non si può definire neppure un film: una serie di inseguimenti in città diverse ( ben fatto quello ad Atene, ridicolo e insopportabile quello a Las vegas ) senza trama e con personaggi ormai privi di qualsiasi sfumatura psicologica. Matt Damon e Vincent Cassel sembrano dud androidi che ricordano in tutto e per tutto i personaggj e gli inseguimenti di Terminator ( e al confronto Schwarzenegger ne esce ingigantito ), Tommie Lee Jones è la parodia di se stesso, mentre se proprio dobbiamo salvare qualcosa salviamo il personaggio della Wikander, l' unico che sembra avere qualche caratteristica umana. Purtroppo la conclusione lascia aperta la porta ad uninevitabile seguito, ma speriamo che il botteghino affossi questa specie ci film. Concludo: non capisco perché i film americani si concludano sempre allo stesso modo con pugni, violenza e morte nello scontro tra buoni e cattivi. E ora dovremo sorbirci Indipendence day e Reacher che sj preannunciano purtroppo sulla stessz lunghezza d' onda. Il computer sta sperzonalizzando tutto e distruggendo storie e attori!
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samanta
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sabato 29 aprile 2017
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e' ora di finirla ...
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Ho visto recentemente in TV l'ultimo film di Jason Bourne e non posso dare un giudizio favorevole. Premetto che ho visto i primi tre film della serie (The Bourne Identity, Supremacy e Ultimatum) non ho visto il 4° Legacy che in realtà non fa parte della serie. Francamente i primi due specie il primo mi erano piaciuti sia per la trama, per l'inteprete Matt Damoneper la regia svelta e sincopata (fin troppo ...) . Peraltro la saga, ormai è così da definire la serie di film, dimostra ormai la sua ripetitività Le trame sono sono ormai inverosimili ormai da 14 anni la CIA o spezzoni di essa cercano di uccidere l'ex agente Bourne trasformato dalla CIA in macchina per uccidere e privato della sua identità (il primo film) e sfuggito al controllo, è vero che il servizio segreto americano è in crisi, ma non è ancora un complesso di marionette incapaci di bloccare un uomo isolato.
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Ho visto recentemente in TV l'ultimo film di Jason Bourne e non posso dare un giudizio favorevole. Premetto che ho visto i primi tre film della serie (The Bourne Identity, Supremacy e Ultimatum) non ho visto il 4° Legacy che in realtà non fa parte della serie. Francamente i primi due specie il primo mi erano piaciuti sia per la trama, per l'inteprete Matt Damoneper la regia svelta e sincopata (fin troppo ...) . Peraltro la saga, ormai è così da definire la serie di film, dimostra ormai la sua ripetitività Le trame sono sono ormai inverosimili ormai da 14 anni la CIA o spezzoni di essa cercano di uccidere l'ex agente Bourne trasformato dalla CIA in macchina per uccidere e privato della sua identità (il primo film) e sfuggito al controllo, è vero che il servizio segreto americano è in crisi, ma non è ancora un complesso di marionette incapaci di bloccare un uomo isolato. Nell'ultimo film di nuovo la CIA questa volta a mezzo del suo Direttore interpretato da Tommy Lee Jones cercano di ucciderlo per motivi abbastanza incomprensibili e comunque legati a vecchie informazioni e lo scovano in Grecia dove vive nascosto da ormai dieci anni. Di qui lo scatenarsi dell'azione spezzata in continuazione in continui cambi di città e paesi ad un ritmo che più che sincopato sembra essere di una frammentarietà assoluta. La trama è ridicola, come si è detto prima, è possibile che la CIA con i mezzi che ha non riesca a prendere Jason dopo ben 15 anni, e soprattutto dopo questo tempo quali segreti può ormai rivelare il nostro eroe? Per ovviare a queste incongruenze si è introdotto lo spionaggio informatico mediante un programma inventato da un esperto per commercializzarlo e che la CIA vorrebbe utilizzare per controllare tutti i server e in cui sarebbe stato coinvolto a suo tempo il padre di Jason morto in un incidente, ma in realtà ucciso dalla CIA. L'unica novità rispetto ai film precedenti è l'uccisione di Nicky (Julia Stiles) l'agente CIA che aiuta fin dal primo film Jason. Alla fine tutti i cattivi compreso il Direttore della CIA vengono uccisi, ma dalle battute dei protagonisi superstiti appare la minaccia di coinvolgere Jason nel futuro nei piani della CIA (speriamo di no ..). Inoltre c'è da dire la recitazione è assai carente, stupisce Tommy Lee Jones che è un attore assai bravo, ma che in questo film recita male, controvoglia, sembra dire: ma chi me l'ha fatto fare? lo stesso Matt Damon interpreta stancamente il personaggio così come sono assai mediocri gli altri interpreti. Insomma un thriller d'azione che ripete stancamente film precedenti e che induce a chiedere che si ponga la parola fine al ciclo di Jason Bourne.
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jackmalone
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venerdì 16 settembre 2016
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il giro del mondo in 80 assurdità
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Dal momento che la CIA non sembra più affaccendata in problemi cruciali per la sopravvivenza dell'umanità, non sembra coinvolta in colpi di stato, attentati terroristici , nel sostegno di improbabili dittature, né riesce minimamente ad incidere nelle insensate azioni dell'esercito islamico, è giusto che i suoi dipendenti non rimangano disoccupati. Tanti bei cervelli, esperti in informatica e con un sicuro avvenire in campo scientifico , tecnologico e finanziario sprecano il loro tempo per dare la caccia ad un ex dipendente, tale Jason Bourne che sembrava in tutt'altre faccende affaccendato e aveva messo una pietra sopra al suo passato.
Pur ignorando completamente l'esistenza di una tale saga e senza fare alcuno sforzo nel seguire una trama inesistente, balza anche agli occhi dei più sprovveduti, l'intenzione di una spettacolarizzazione della velocità.
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Dal momento che la CIA non sembra più affaccendata in problemi cruciali per la sopravvivenza dell'umanità, non sembra coinvolta in colpi di stato, attentati terroristici , nel sostegno di improbabili dittature, né riesce minimamente ad incidere nelle insensate azioni dell'esercito islamico, è giusto che i suoi dipendenti non rimangano disoccupati. Tanti bei cervelli, esperti in informatica e con un sicuro avvenire in campo scientifico , tecnologico e finanziario sprecano il loro tempo per dare la caccia ad un ex dipendente, tale Jason Bourne che sembrava in tutt'altre faccende affaccendato e aveva messo una pietra sopra al suo passato.
Pur ignorando completamente l'esistenza di una tale saga e senza fare alcuno sforzo nel seguire una trama inesistente, balza anche agli occhi dei più sprovveduti, l'intenzione di una spettacolarizzazione della velocità. In un'epoca in cui la maggior parte delle persone passa il suo tempo seduta davanti ad uno schermo, è bello pensare che con una moto, non da trial, lanciata ad alta velocità si possa salire o scendere le scale , vincere la forza di gravità, distruggere auto e tutto ciò che ci si para davanti, mantenendo in sella i passeggeri , quando tutti sanno che la moto è il mezzo più instabile e basta un pochino di ghiaia a farla cadere.Non parliamo poi di quello che riesce a fare una normalissima auto in corsa, non l'auto di 007,in un'interminabile e noiosissima sequenza, al computer grafica naturalmente, con buona pace degli stuntmen, veri professionisti del cinema del passato. Non c'è neanche la soddisfazione che sia l'ultimo. Tutto fa capire che la saga continua a discapito di un pubblico che si accontenta veramente di poco.
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alex62
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domenica 7 agosto 2016
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j.b. is back!
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Jason Bourne is back e ha impiegato motlo tempo, però è tornato alla grande, con il suo regista indiscusso: Paul Greengrass. Questo regista inglese ha girato il secondo, il terzo e il presente quarto film della serie dedicata a Jason Bourne, eroe letterario, prima che cinematografico, nei romanzi di Robert Ludlum. Questo autore, da duecento milioni di copie (morto nel 2001) nasce come teatrante e poi a 40 anni decide di dedicarsi, con enorme successo alla scrittura. E l'impianto teatrale è ben presente anche nei film, che poco somigliano però ai romanzi. C'è stato anche uno spin-off, al''interno della serie di film, più che dimenticabile.
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Jason Bourne is back e ha impiegato motlo tempo, però è tornato alla grande, con il suo regista indiscusso: Paul Greengrass. Questo regista inglese ha girato il secondo, il terzo e il presente quarto film della serie dedicata a Jason Bourne, eroe letterario, prima che cinematografico, nei romanzi di Robert Ludlum. Questo autore, da duecento milioni di copie (morto nel 2001) nasce come teatrante e poi a 40 anni decide di dedicarsi, con enorme successo alla scrittura. E l'impianto teatrale è ben presente anche nei film, che poco somigliano però ai romanzi. C'è stato anche uno spin-off, al''interno della serie di film, più che dimenticabile.
Il personaggio interpretato in modo perfetto da Matt Damon si è evoluto nel corso delle quattro pellicole, rimanendo fedele a un ritratto molto convincente e ben strutturato, fino dagli esordi con al fianco la bravissima Franka Potente, una delle migliori attrici europee (ma ve la ricordate in “Lola corre”?), che si è concessa anche un lungo cameo nella prima puntata lunga dell'ultima stagione della serie “House”, il medico-alter ego di Sherlock Holmes.
A mio avviso ciò che offre all'identità di Bourne un valore aggiunto è la caratura europea dell'ambientazione, dei caratteri, degli attori (per la maggior parte), delle inarrivabili location. Con Greengrass visitiamo ad ogni film splendide e inedite capitali europee, come nessuno 007 era mai riuscito a fare. Inoltre, sì, storciamo il naso perché si tratta di film di pura azione, con scarso approfondimento dei personaggi, etc. Ma chi l'ha detto che i film d'azione siano immorali?! A me piacciono, quando sono realizzati con cura e con una certa dose d'ironia, che non guasta mai.
Infine, sì, oggi come non mai abbiamo bisogno di eroi, di ex-killer che si redimono e che continuano a uccidere solo per difesa di se stessi e degli altri minacciati, perché costretti dalla macchinazione irredenta di un potere camaleontico, ma sempre uguale a se stesso.
Poi, in questo film c'è un antagonista di Bourne finalmente alla sua stessa altezza: si tratta di uno dei migliori attori europei, che ha ormai scritto il suo nome fra i più grandi dell'alta scuola francese, insieme con Vincent Lindon e Jean Dujardin (altri splendenti astri, ormai consolidati) fra Jean Gabin (sublime!), Maurice Chevalier (incancellabile!), Depardieu, Philippe Leroy, Fabrice Luchini, Jean Reno, François Cluzet, Romain Duris, un'alta scuola di rango, tutt'ora viva e vegeta. Si tratta di Vincent Cassel, nel ruolo di Asset, che sembra messo lì proprio per mostrare quanto sia assurdo e superfluo e orribile liquidare tante vite umane in un attimo, quando potrebbero essere benissimo risparmiate…come fa infatti Bourne.
Tutto realizzato senza l'overdose di effetti speciali a cui ormai siamo assuefatti. Se c'è un inseguimento in auto o moto nel centro delle città, potete star certi che è stato effettivamente girato proprio lì. Se vediamo saltare in aria negozi, palazzi, andare a fuoco strade e distruggere decine di auto, siamo abbastanza sicuri che sia proprio accaduto, ovviamente senza vittime. Matt Damon riduce al minimo indispensabile il ricorso a stunt-man per il suo personaggio e questo ce lo rende ancora più simpatico.
Questa volta veniamo caricati di una dose di adrenalina pura per le vie e i vicoli della splendida Atene, durante gli scontri antecedenti all'era Tsipras. Senza quasi poter riprendere fiato!
Intrattenimento superlativo, come nella tradizione. Finalmente un eroe umano e non di plastica.
Lunga vita a Jason Bourne!
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[+] film o fumetto,?
(di giorso)
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[+] concordo con giorso
(di flaw54)
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domenica 4 settembre 2016
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obbligati ad andare avanti
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Non si capisce perchè quando vengono azzeccati una storia e un personaggio si sia poi obbligati a tenerli in vita con sequel in cui le idee sono finite e le storie si ripetono. Jason Borne qui vive nascosto, ma viene richiamato da una vecchia amica che ha scoperto alcuni dei segreti che sono dietro al suo passato. Tutto è forzato e poco mal si incastra con le puntate precedenti. Le roboanti scene di azione di ottimo livello, come quella complessa di Atene, restano una costante, ma non bastano a nascondere che Jason ha finito il suo percorso. Peccato che invece il finale sembrei prevedere un'altro episodio.
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visualman
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giovedì 15 settembre 2016
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solo azione e a tratti anche inverosimile
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non mi pare che durante le rivolte ad atene in ogni angolo della città venissero gettate molotov, e che un furgone corazzato della swat possa falciare come un carro armato intere fila di auto ferme come mattoncini di lego. queste solo alcune forzature per esasperare la spettacolarizzazione degli inseguimenti sulle strade che pervadono quasi tutto il film. concordo con la recensione di mymovies, tutte le potenziali riflessioni sullo spionaggio della cia e l'uso dei social (si pensi anche al caso fbi - apple per l'accesso all'iphone del terrorista di boston, nel film citato anche se indirettamente) rimangono sullo sfondo, così come l'immedesimazione nei protagonisti da parte dello spettatore. a farla da padrone sono solo le scene d'azione che, per carità, dovrebbero essere materia di insegnamento accademico ai registi e sceneggiatori di casa nostra, ma che alla fine della visione non lasciano nulla.
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non mi pare che durante le rivolte ad atene in ogni angolo della città venissero gettate molotov, e che un furgone corazzato della swat possa falciare come un carro armato intere fila di auto ferme come mattoncini di lego. queste solo alcune forzature per esasperare la spettacolarizzazione degli inseguimenti sulle strade che pervadono quasi tutto il film. concordo con la recensione di mymovies, tutte le potenziali riflessioni sullo spionaggio della cia e l'uso dei social (si pensi anche al caso fbi - apple per l'accesso all'iphone del terrorista di boston, nel film citato anche se indirettamente) rimangono sullo sfondo, così come l'immedesimazione nei protagonisti da parte dello spettatore. a farla da padrone sono solo le scene d'azione che, per carità, dovrebbero essere materia di insegnamento accademico ai registi e sceneggiatori di casa nostra, ma che alla fine della visione non lasciano nulla. in questo nuovo capitolo è rimasto solo il canovaccio nudo e crudo dela serie, con una telecamera dinamica e nervosa che, al ritmo di una clonna sonora incalzante, segue di spalle un jason bourne concentrato come un missile intelligente a raggiungere e distruggere il solito cinico e spietato capo della cia. ma la trama del film è scriptata e sui binari come un cattivo videogame, con conseguente annullamento della suspense e delle emozioni più elementari
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vincenzo ambriola
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giovedì 1 settembre 2016
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bentornato matt
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Viveva nascosto nell'ombra in Grecia, pugile russo che si batte per denaro in incontri in cui si scommette tanto. Viene trovato e rimesso in gioco, attratto dalla possibilità di conoscere il suo passato e sapere chi è stato e perché è diventato James Bourne. Il resto della trama è irrilevante, una variante dell'intrigo e del complotto che mette a rischio la sicurezza modiale ma, soprattutto, quella degli Stati Uniti d'America. Film adrenalinico d'azione, girato nelle capitali d'Europa, con tante scene reali e non virtuali che fanno venire le vertigini per il realismo e la velocità di svolgimento. Poche parole, per fortuna, solo quelle necessarie alla comprensione degli assalti, delle trappole, degli inseguimenti e così via.
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Viveva nascosto nell'ombra in Grecia, pugile russo che si batte per denaro in incontri in cui si scommette tanto. Viene trovato e rimesso in gioco, attratto dalla possibilità di conoscere il suo passato e sapere chi è stato e perché è diventato James Bourne. Il resto della trama è irrilevante, una variante dell'intrigo e del complotto che mette a rischio la sicurezza modiale ma, soprattutto, quella degli Stati Uniti d'America. Film adrenalinico d'azione, girato nelle capitali d'Europa, con tante scene reali e non virtuali che fanno venire le vertigini per il realismo e la velocità di svolgimento. Poche parole, per fortuna, solo quelle necessarie alla comprensione degli assalti, delle trappole, degli inseguimenti e così via. Interessante il tema del deep web, delle reti sociali e dell'enorme valore che hanno per i servizi di sicurezza nazionale. Niente da dire su Matt Damon, il vero JB è sempre e solo lui.
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luciano46
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domenica 4 settembre 2016
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coinvolgente !!!
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Film che ha contribuito a farmi passare un bel pomeriggio. Coinvolgente, pieno di azione, scene girate benissimo , particolarmente quelle ad Atene. Certo che è ripetitivo come molti dicono, ma quando si va a vedere Bourne non si cerca il film che ti fa riflettere sulla vita o ti porta a filosofeggiare. E' un bellissimo film d'azione con una Vikander che debbo dire mi è piaciuta molto, prima di questo film non la avevo mai notata. lo consiglio
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