Jason Bourne |
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Un film di Paul Greengrass.
Con Matt Damon, Alicia Vikander, Julia Stiles, Vincent Cassel.
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Titolo originale Jason Bourne.
Azione,
durata 123 min.
- USA 2016.
- Universal Pictures
uscita giovedì 1 settembre 2016.
MYMONETRO
Jason Bourne
valutazione media:
2,59
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Hai presente il film muto?di marti1980Feedback: |
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martedì 27 dicembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In un contesto di analfabeti funzionali che non capiscono nemmeno quello che viene detto, leggere sguardi, movimenti, accenni, contesti emotivi sembra impensabile. Ho trovato Vikander eccezionale e Damon perfettamente calato nel personaggio, è Bourne, uno al quale hanno dato una nuova identità per deprivarlo e condurlo a fare il lavoro sporco che serve in un contesto di persone buoniste che non vogliono la responsabilità delle scelte ma ritengono d'avere il diritto assoluto alla libertà, basta che il terrorista di turno non l'abbia, Bourne non deve recitare un monologo shakespeariano, deve essere l'agente silenzioso, preciso, freddo e controllato che è stato programmato a essere. Il ruolo del suo silenzio è farci capire l'ipocrisia dei nostri tempi. La sicurezza che vogliamo ha un prezzo e si chiama libertà. L'approfondimento psicologico che dicono non ci sia invece lo si ricava dall'intera saga, incluso quel intermezzo con Renner. Sono persone fuori dal contesto che vedono il tutto in maniera globale sulla base del rischio/beneficio. La Vikander a tratti sembra crollare per calarsi nel ruolo della fidanzatina di Bourne, e invece è sempre e soltanto in scena per difendere gli interessi e ideali del suo personaggio. Bravissima doppiogiochista disposta a sporcarsi se questo le garantisce un vantaggio che tenga in piedi il suo modo di vivere la "sicurezza nazionale". Uniche due pecche: la scena dell'inseguimento a Las Vegas, surreale, anche se apprezzo che ci sia stato risparmiato il cliché delle auto che esplodono e la fotografia, un po meno curata, mi sono mancate quelle scene oscure dove sembra che stiamo sbirciando da sopra la spalla del personaggio che guarda il protagonista. Bestiale la scena di lotta tra i due, Damon e Cassel: apprezzo la fedeltà e coerenza con la quale hanno deciso di mostrare questi due personaggi fino alla fine. Non sono più agenti che si scontrano in missione, ma sono il loro dolore e sete di vendetta. Se raschiamo il fondo, un uomo è pur sempre una bestia. Forse sono troppo abituata alla narrativa cinese/giapponese, dove si dice meno ma si mostra tanto, per me è stato un eccellente epilogo. Anzi! spero di vederlo ancora, adoro questo personaggio.
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