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Ultimo aggiornamento lunedì 26 ottobre 2015
Il regista Premio Oscar® Robert Zemeckis (Forrest Gump) dirige il film che racconta la storia vera di un giovane sognatore, il funambolo Philippe Petit. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office The Walk ha incassato 963 mila euro .
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Il 7 agosto del 1974 il funambolo francese Philippe Petit realizza il suo sogno, qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno farà mai più. Per quasi un'ora cammina avanti e indietro su un cavo teso tra le torri gemelle di New York, a più di 400 metri d'altezza, senza alcuna protezione. Lo guardano la sua donna, gli amici che lo hanno aiutato, la polizia che aspetta di arrestarlo, la città e poi il mondo. Lo guardano le nuvole. Philippe Petit cambia il modo in cui New York guarda ai suoi nuovi simboli negli anni '70, li ammanta della magia dell'arte e dell'incredibile, realizza il sogno nella terra dei sogni. Poi, nel 2001, un incubo riscriverà quello sguardo e quello spazio, con un altro, definitivo, "per sempre".
Ci sono due torri, due paesi e due anime nel film di Zemeckis. C'è la Parigi della prima parte, che pare uscita da un musical di Stanley Donen apparso fuori tempo massimo, dove i protagonisti della storia più che arrampicarsi sul filo si arrampicano sugli specchi per giustificare il loro utilizzo dell'inglese, dove la finzione scolora la realtà nonostante costumi e fotografia s'ingegnino per fare l'opposto, dove accade esattamente ciò che non dovrebbe accadere sulla corda, e cioè che si finge, e questo - Philippe l'ha appreso dal suo mentore Papa Rudy - questo il pubblico lo sente.
Poi le cose cambiano, attraversato l'oceano la prospettiva si ribalta: qui Zemeckis fa sul serio e anche questo il pubblico lo sente. Il "colpo" di Petit diventa il colpo del regista; la posta in gioco è ambiziosa e la tecnica è tutto. Scollati dal suolo, a partire dalla notte sul tetto, il sogno del funambolo francese e il cinema dell'americano s'incontrano, sono fatti della stessa materia, comandano la temporalità con le loro leggi particolari, rubano il respiro, gelano le mani per l'emozione e per la temperatura dell'aria del cielo all'alba.
Se nell'intro del film, Petit/Gordon Levitt rifiutava di trovare un perché alla sua impresa, facendosi bastare il richiamo della bellezza e dello spettacolo, in coda, al contrario, Zemeckis sembra giustificare la sua scelta di girare The Walk col desiderio di partire da una storia vera per parlare di un'altra storia vera, fatta anch'essa di ansia e di vertigine, ma di segno opposto: una storia in cui l'equilibrio del mondo va in pezzi e i corpi precipitano anziché danzare sospesi. Quello rivolto all'undici settembre è un pensiero fin troppo evidente, per quanto reso silenziosamente, ma anche inevitabile. "La nostra civiltà - scriveva, all'indomani della tragedia, Paolo Lagazzi - è un sogno sospeso a un filo sottile".
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Il 7 Agosto 1974 a New York si realizzò una delle imprese più famose e assurde della storia dell’umanità. Il funambolo francese Philippe Petit attraversò su un cavo d’acciaio, sospeso nel vuoto, senza protezione alcuna, la distanza che separava le Twin Towers. A questo episodio, dopo il documentario premio Oscar di James Marsh del 2009 “Man on Wire”, viene dedicato adesso un lungometraggio di finzione [...] Vai alla recensione »
Basato sul libro scritto dallo stesso Petit, autore della celebre impresa, diretto, sceneggiato e prodotto da Zemeckis, esperto del cinema d'azione, The Walk racconta la storia ormai nota di Philippe Petit, il funabolo francese che, il mattino del 7 agosto 1974, compie la famosa traversata delle Torri Gemelle del World Trade Center sul cavo d'acciaio da lui steso, senza alcuna protezione. [...] Vai alla recensione »
Già nel 2008 il meraviglioso documentario "Man on wire" di James Marsh, aveva raccontato al mondo la surreale vicenda di Philippe Petit, che il 7 agosto del 1974 riuscì a tendere clandestinamente un cavo d’acciaio tra le due torri gemelle del World Trade Center di New York e a esibirsi in quella che diventerà una delle espressioni più audaci della follia [...] Vai alla recensione »
Un film allegro , allegro come il suo protagonista che sbarca il lunario come artista di strada divertendo turisti e passanti in una Parigi un po' da cartolina , colorata e vivace .Poi prima la conoscenza di una ragazza che lo accompagnerà nelle sue gesta future.Infine l'incontro con una famiglia circense il cui un capocomico , interpretato [...] Vai alla recensione »
7 agosto 1974: gran parte di New York resta con gli occhi puntati verso il cielo per vedere l'impresa del funambolo Petit che percorse su un cavo la distanza che separava le due Torri Gemelle. Bisogna aspettare una buona mezz'ora per vedere decollare questa pellicola. L'inizio infatti è particolarmente soporifero anche se serve per mostrare i primi passi compiuti da Petit nella [...] Vai alla recensione »
Un film vero in cui non c’è spazio per la fantasia. Da brivido, rimanendo col fiato sospeso tra cielo e terra seguiamo con ansia i lenti passi del grande funambolo Philippe Petit. I suoi sogni da piccolo e da grande sono i nostri sogni che lasciamo morire nel cassetto. Philippe è egregiamente interpretato da Joseph Gordon-Levitt e guidato da un’ accorta grande regia.
L'11 settembre era ancora un normale giorno del calendario,quando,all'alba del 7 agosto 1974,il giocoliere e funambolo Philippe Petit,elusi tutti i controlli,aiutato da amici e complici , riusci' nell'impresa di percorrere,camminando su un cavo di acciaio spesso 3 cm,senza alcun dispositivo di sicurezza, la distanza di circa 50 metri che separava le Torri gemelle di New York,sospeso a 400 metri di [...] Vai alla recensione »
The walk è un’opera del leggendario Robert Zemeckis, in cui sperimenta con la tecnica del 3D. Il film ha forti doti visive: la suggestione e la spettacolarità fanno da padrone. Pur non essendo il lungometraggio migliore di Zemeckis, che ha abituato il suo pubblico a ben altro livello, il film risulta comunque un intrattenimento gradevole, anche grazie all’interpretazione di [...] Vai alla recensione »
THE WALK (USA, 2015) diretto da ROBERT ZEMECKIS. Interpretato da JOSEPH GORDON-LEVITT, BEN KINGSLEY, CHARLOTTE LE BON, JAMES BADGE DALE, PATRICK BABY, MARIE TURGEON, SOLEYMAN PIERINI, MARK TRAFFORD Nato nel 1949 e vivente a Parigi, Philippe Petit è un giovane funambolo francese che si esibisce per le strade della capitale con numeri da giocoliere e prestigiatore, costantemente tenuto d’occhio [...] Vai alla recensione »
E' possibile riuscire a fare un film avvincente quando tutti conoscono la fine della trama e nel mezzo ci si domanda che cosa mai puo' succedere? Eppure si! Zemeckis cè riuscito. ul film ti prende dall'inizio fino alla fine, ti emoziona ,vivi con il protagonista tutta la storia.... e che storia. ti accorgi che per Zemeckis è riuscito da gran "equilibrista" a dosare [...] Vai alla recensione »
Adattando l'autobiografia di Philppe Petit "Toccare le nuvole",il regista(anche sceneggiatore) non è tanto interessato all'ossessione del protagonista(un bravissimo Gordon-Lewitt)o all'importanza di realizzare i propri sogni,ma piuttosto a utilizzare la tecnologia per rendere al meglio la sua incredibile impresa.Cosa perfettamente riuscita.
Non sono d'accordo con la recensione di Marianna Cappi. L'ho trovato un film bellissimo e ben fatto. Nella prima parte, quella parigina, il regista mette le basi (necessarie e non noiose) per la seconda parte, quella newyorkese, quella dell'impresa. Il film è chiaro, pulito, e si fa capire senza troppi problemi. Il momento dell'impresa poi è ricco di suspance, ben messa [...] Vai alla recensione »
>(Italo Calvino, Collezione di Sabbia,1984) In Philippe Petit, giovane funambolo francese protagonista principale dell'ultimo lavoro del regista Zemeckis, si trova una perfetta fusione di quel nesso cammino-mutamento, che permette di passare da un atto pragmatico esteriore ad una trasformazione spirituale interiore. Il fatto stesso di raccontare una storia vera accresce ancor più il valore esemplare [...] Vai alla recensione »
Il film di Zemeckis sostanzialmente è tutto nella parte finale, quella interminabile camminata sul cavo teso tra le Torri del World Trade Center a opera del francese Philippe Petit nel 1974, scena vertiginosa e ricca di suspense, nonostante si conosca l'epilogo. Non amo molto i film del regista dell'Illinois , in particolare "Forrest Gump" che ho trovato di un sentimentalismo esasperato e anche quest'ulti [...] Vai alla recensione »
Ho l'impressione che il titolo stia suscitando una netta contrapposizione tra gli spettatori : o molto amato o molto odiato. Chiaramente il curriculum di Zemeckis non gioca a suo favore : tutti vorrebbero vedere un nuovo Ritorno al futuro o Forrest Gump ma ultimamente la sua vena sembra un poco inaridita o forse non riesce più a toccare le corde del pubblico ATTULAE.
Il film racconta la storia vera del funambolo francese Philippe Petit che nel 1974 attraversò, sospeso su una corda, la distanza che separava le due torri gemelle di New York. Sinceramente ci aspettavamo molto di più dal “funambolico” regista americano che ci ha regalato lavori come: “Ritorno al Futuro”, “Chi ha incastrato Roger Rabbit”, “Forrest Gump”, “Cast Away”, “Polar Express”, “A Christmas Carol”, [...] Vai alla recensione »
Film bello costruito sulla vera impresa di petit che nel 1974 percorse veramente sul filo le torri gemelle piu volte
Debbo dire che ciò che mi ha colpito di più è il fatto che ciò che viene descritto nel film è accaduto veramente! Robert Zemeckis ha fatto veramente un buon lavoro nel descriverlo ed anche gli interpreti ne sono all'altezza! La prima parte è una biografia del protagonista Philippe Petit nell'epoca in cui è vissuto a Parigi; è lì [...] Vai alla recensione »
Zemeckis riesce a prendere una storia non particolarmente interessante ed esaltarla, rendendola un buon film. Non rimarrà nella storia, ma vi sono soluzioni visive veramente interessanti e riprese spettacolari. Da vedere.
Bel film leggero, dal quale si percepisce l'ossessione per la caduta elle torri da parte del regista; la camminata finale, anche se sai come è andata a finire, ti tiene col fiato sospeso. Grazioso!
Monotona e noiosa la prima parte, emozionante la seconda, nonostante che tutti conoscano la conclusione. Ottime le scene sulle torri gemelle di una veridicità sconcertante. Piuttosto monocorde il protagonista che nkn rende bene l' emozione per il suo gesto.comunque una bella serata con Zemeckis, anche se lontano dalle sue opere più significative.
Dal regista di Ritorno al futuro e Chi ha incastrato Roger Rabbit ti aspetti di piu’? io credo di si’. La storia e’ pazzesca, e’ la storia di un sogno di un’impresa, di quelle per cui vale la pena vivere … ma il film non entusiasma , forse perche’ sai come andra’ a finire. P.S. ovviamente da vedere almeno in 3D.
Zemeckis è un eccellente regista in grado di raccontare qualsiasi storia, ma questa l'ho trovata non solo stiracchiatissima e ben poco interessante, ma quel che è peggio schiacciata e resa pedante dalla metafora sull'11 settembre. A quel punto, anche il talento di Zemeckis finisce per partorire due ore di noia artificiale.
Quanti cordoni ombelicali nel cinema di questi anni: le corde che tengono (e perdono) gli astronauti di Gravity e Sopravvissuto, le imbracature incerte degli alpinisti di Everest, e ora il cavo teso tra le Torri Gemelle, unico diaframma tra la vita e la morte di Philippe Petit nell'ultimo grande film di Robert Zemeckis. Che The Walk (che ha aperto tre giorni fa il 28° Festival Internazionale di Tokyo, alla presenza del regista) sia un film sul trauma dell'11 settembre è abbastanza ovvio.
Bisogna pazientare più di un'ora, perfino con sbadigli. Però poi, quando Joseph Gordon-Levitt passeggia sul filo d'acciaio teso tra le Torri Genielte, vi salirà il cuore in gola. Chi soffre di vertigini è avvertito: il 3D triplica l'ansia. La storia è vera, Philippe Petit il 7 agosto '74 riuscì nell'impresa. Ma che importa: questo è grande cinema. Da Il Giornale, 22 ottobre 2015
Un invito a realizzare i propri sogni, per folli e impossibili che siano: come quello di «far solletico alle nuvole» che per anni ha ossessionato il funambolo francese Philippe Petit. Già protagonista del documentario premio Oscar Man on wire, l'"imperatore dell'aria" è ora protagonista, con il volto e il corpo di Joseph Gordon Levitt, dello spettacolare film di Robert Zemeckis che rievoca la celebre [...] Vai alla recensione »
Dell'incredibile impresa del funambolo francese Philippe Petit, che la mattina del 7 agosto 1974 sorprese New York camminando su una fune sospesa a 400 metri di altezza fra le Torri Gemelle appena inaugurate, si sa tutto. Documentata da foto, la notizia all'epoca fece il giro di giornali e tv di ogni parte del mondo; quanto a Petit, che di traversate del genere ne ha poi fatte altre, ha scritto sull'avventu [...] Vai alla recensione »
Il funambolismo non sarà mai considerato uno sport, perché è difficile che uno sport possa custodire la profondità di un'arte simile. È come recitare in un teatro nel cielo: impossibile non fare i conti con la solitudine, ma quando sei li c'è qualcosa di nobile nell'essere solo". Brividi, ancora brividi. Li ha regalati il funambolo Philippe Petit alla Festa di Roma, e prima di lui il film che ne celebra [...] Vai alla recensione »
Anche senza essere maniaci degli effetti ottici, è chiaro che per un film del genere il 3D non basta e ci vorrebbe l'Imax. Perché il taglio giovanilmente e fisicamente ardimentoso di «The Walk» deve avere tutte le possibilità di avvolgere lo spettatore e di librarlo in uno spazio unico e autonomo, dove la leggerezza e la concentrazione sono al diapason e qualsiasi ipotesi di vertigine (anche concettuale) [...] Vai alla recensione »
Dal cavo di Petit, teso tra le Twin Tower del 1974 per 8 passeggiate e una piccola siesta a 400 metri d'altezza (si coricò su una gamba, testa al centro e asta sul petto), la cinepresa vede Manhattan, cioè il mondo, come non sarebbe più stato. Lasciando a Zemeckis, a Hollywood, la responsabilità di aver buttato via (con una prima parte parigina fasulla e troppe sottolineature di gloria) l'occasione [...] Vai alla recensione »