Il racconto dei racconti

Ogni tanto qualche italiano riesce a produrre un'opera intelligente, interessante, inaspettata. Anche questo film è inaspettato, nella misura in cui ti aspetti (o speri) di vedere altro. E' certo interessante, ma fino a quando ti chiedi <> Intelligente, ...forse nella promozione? Complessivamente mi vien da pensare che probabilmente sarà più emozionante leggere le opere cui si richiama. Il film, bello per l'ambientazione (sia localizzazione che costumi)e per la fotografia, manca di mordente. Il modesto messaggio riguardante taluni "vizi" della natura umana (nel mostrare i quali il film non manca di crudezza) è inserito in una trama debolmente sostenuta, che quasi mai cattura in senso compiuto e definitivo chi vede. A un momento ti prende poi il momento dopo ti delude e, appunto, ti spinge a chiederti <<..vabbè ...e allora?>>. In buona sostanza, alla fine si ha l'impressione che il film sia stato lì a girare intorno a qualcosa senza arrivare a centrarla. Un pò come come se ci fosse una telecamera fissa puntata su una strada (magari anche bella) e stai lì del tempo e vedere qualcuno che cammina ed esce dal campo, qualcuno che parla con qualcun altro e poi esce dal campo, altri ancora che corrono o si inseguono ma solo per lo spazio del campo della telecamerea fissa: alla fine hai la sensazione che manchi qualcosa. Chi si ponesse a vedere il film con queste idee, probabilmente lo troverebbe migliore di quanto non sia sembrato a me (e le stelle forse arriverebbero anche a tre).