maurizio meres
|
mercoledì 6 aprile 2016
|
un sogno che diventa realtà
|
|
|
|
Film vero,bellissimo,il regista coglie ogni attimo nei sentimenti,e nelle speranze di un gruppo di bambini,che vivono nella cornice di una guerra per la libertà,tutto intorno a loro è desolazione,indifferenza dettata da una situazione ormai ramificata nelle loro abitudini di vita,ma soprattutto nel loro essere,siamo a Gaza.
Tra sogni e realtà il film inquadra perfettamente lo stato di abbandono di un popolo martoriato,loro i bambini sognano di diventare qualcuno,non per eccentricità ma solo per difendere i loro sentimenti di rinascita,in loro c'è purezza,onestà ma soprattutto tanta voglia di vivere.
Attori tutti esordienti,scelta giusta per un film che è anche una storia vera,su uno dei più popolari cantanti Arabi.
[+]
Film vero,bellissimo,il regista coglie ogni attimo nei sentimenti,e nelle speranze di un gruppo di bambini,che vivono nella cornice di una guerra per la libertà,tutto intorno a loro è desolazione,indifferenza dettata da una situazione ormai ramificata nelle loro abitudini di vita,ma soprattutto nel loro essere,siamo a Gaza.
Tra sogni e realtà il film inquadra perfettamente lo stato di abbandono di un popolo martoriato,loro i bambini sognano di diventare qualcuno,non per eccentricità ma solo per difendere i loro sentimenti di rinascita,in loro c'è purezza,onestà ma soprattutto tanta voglia di vivere.
Attori tutti esordienti,scelta giusta per un film che è anche una storia vera,su uno dei più popolari cantanti Arabi.
Il regista Hany Abu,come nei precedenti suoi film s'ispira alle situazioni politiche,fatte di emarginazione,divisione nei sentimenti,oppressioni sociali,e tutto ciò che popoli dimenticati subiscono.
Ottime riprese,reali, fatte di distruzione,ma sempre girate con la speranza di una pace,che prima o poi arriverà.
Film interessantissimo,da vedere anche se in alcuni tratti,dettati da una differente mentalità si può avvertire una pesantezza,ma sicuramente più che accettabile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maurizio meres »
[ - ] lascia un commento a maurizio meres »
|
|
d'accordo? |
|
fabiofeli
|
martedì 19 aprile 2016
|
diventeremo famosi e cambieremo il mondo
|
|
|
|
Gaza, a prima vista, non appare molto diversa da altre città mediterranee in riva al mare. E’ piena di bambini vivaci che giocano; tra loro scoppiano per futili pretesti furiose liti causa di serrati inseguimenti in viuzze, scalette, corridoi, balconi, tetti, salti nel vuoto e traffico cittadino. Verrebbe da pensare alle “criature” di Napoli se non fosse che Gaza, purtroppo, mostra anche interi quartieri ridotti in macerie. Ma anche laggiù i bambini coltivano sogni. Mohamed Assaf (da bambino è impersonato da Kais Attalah) ha quello di diventare cantante. La sorella Anour (Hiba Attalah), appena più grande di lui, gli ripete: “Diventeremo famosi e cambieremo il mondo”.
[+]
Gaza, a prima vista, non appare molto diversa da altre città mediterranee in riva al mare. E’ piena di bambini vivaci che giocano; tra loro scoppiano per futili pretesti furiose liti causa di serrati inseguimenti in viuzze, scalette, corridoi, balconi, tetti, salti nel vuoto e traffico cittadino. Verrebbe da pensare alle “criature” di Napoli se non fosse che Gaza, purtroppo, mostra anche interi quartieri ridotti in macerie. Ma anche laggiù i bambini coltivano sogni. Mohamed Assaf (da bambino è impersonato da Kais Attalah) ha quello di diventare cantante. La sorella Anour (Hiba Attalah), appena più grande di lui, gli ripete: “Diventeremo famosi e cambieremo il mondo”. E’ lei che organizza la “band” con strumenti di fortuna per fare concerti in strada. Il primo è un insuccesso che si conclude banalmente con l’acqua in testa ai concertisti, versata da una donna infastidita da quello che ritiene un inutile baccano. Cantare ai matrimoni può servire a fare soldi per comperare strumenti musicali veri. Ma Anour si ammala alle reni e deve fare dialisi ogni due giorni: il cammino per il successo di Mohamed si complica; perfino un amico del ragazzo, un integralista, dice che cantare è contro la religione. Ma Mohamed (da adulto viene impersonato da Tawfeek Barhom) cresce e diventa un buon cantante. Gli ostacoli che deve superare adesso sono molto più difficili e purtroppo permanenti: le frontiere e i posti di blocco; come quelli egiziani (ma non solo) per partecipare alle selezioni che condurranno i finalisti prescelti alla serata per “Arab Idol” a Beirut, in Libano …
Cantando si può diventare famosi; quanto a cambiare il mondo (ed in che modo) è una questione da vedere. Il mondo palestinese cambia, è vero: ma sembra che si omologhi, pur se con musica tradizionale locale, al mondo occidentale dove si idolatra un cantante rock quasi fosse il messia. Ma un po’ della luce dei riflettori sul cantante-icona illumina anche la Palestina, ricordando al mondo le difficoltà e le sofferenze di questa terra e del suo popolo che si riconosce, ingenuamente, nel suo cantante, esplodendo in scene di delirio ad una sola nota o un minimo acuto di Mohamed. In questo quadro le ingenuità del racconto si perdonano, senza indagare troppo su cosa fa parte del vero nella reale vicenda e quanto invece è romanzato: la malattia di Anour è effettivamente accaduta o se si tratta solo di un espediente per aggiungere drammaticità alla storia? Non importa. Anzi le ingenuità possono diventare un pregio; anche noi, come molti altri, abbiamo un sogno ingenuo: un futuro migliore per la Palestina; un futuro di pace e concordia – tra pari – con Israele. Un film da vedere. Ingenuamente.
Valutazione ***
FabioFeli
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabiofeli »
[ - ] lascia un commento a fabiofeli »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
lunedì 18 aprile 2016
|
il riscatto di un ragazzo palestinese
|
|
|
|
Film ispirato alla vita del famoso cantante palestinese Mohammed Assaf, "The Idol" ne racconta l'esistenza dall'infanzia, segnata dalla prematura morte della tanto amata sorella, sino alla giovinezza quando il protagonista vinse il talent show Arab Idol sbaragliando tutti gli altri concorrenti. Sia pure in una forma romanzata, la pellicola evidenzia il successo ottenuto da un ragazzo palestinese che vive nei territori della striscia di Gaza e, pertanto, in una condizione di continua belligeranza, ed il suo adoperarsi al fine di superare i confini per recarsi al Cairo e poter partecipare alla tanto agognata gara canora. Solo in questo modo egli potrà far valere la sua e quella dei suoi connazionali voce e diffonderla nel mondo.
[+]
Film ispirato alla vita del famoso cantante palestinese Mohammed Assaf, "The Idol" ne racconta l'esistenza dall'infanzia, segnata dalla prematura morte della tanto amata sorella, sino alla giovinezza quando il protagonista vinse il talent show Arab Idol sbaragliando tutti gli altri concorrenti. Sia pure in una forma romanzata, la pellicola evidenzia il successo ottenuto da un ragazzo palestinese che vive nei territori della striscia di Gaza e, pertanto, in una condizione di continua belligeranza, ed il suo adoperarsi al fine di superare i confini per recarsi al Cairo e poter partecipare alla tanto agognata gara canora. Solo in questo modo egli potrà far valere la sua e quella dei suoi connazionali voce e diffonderla nel mondo.
Il film ricalca un poco l'andamento ed il tema del riscatto sociale già rappresentato in svariate pellicole precedenti ambientate nel Medio-Oriente quale, per esempio, "The Millionare", e di conseguenza da questo punto di vista esso non presenta alcuna novità cinematograficamente parlando, ma la trama risulta abbastanza avvincente nonchè piacevole da seguire ed induce sicuramente lo spettatore a riflettere ed a considerare la difficile condizione esistenziale delle popolazioni che vivono un'esistenza segnata da continui conflitti ed attacchi bellici, contraddistinta per lo più dall'impossibilità di valicare i confini, se non tramite permessi molto speciali, al fine di poter cambiare vita e seguire le proprie aspirazioni. In questo contesto, allora, "The Idol" funziona molto bene e ne giustifica la sua rappresentazione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
rampante
|
venerdì 28 ottobre 2016
|
una storia vera
|
|
|
|
Una storia vera ambientata nella martoriata Gaza
Ci vuole talento per mostrare cosa significhi vivere in territori occupati perennemente, in emergenza permanente tra guerre e macerie, in un luogo senza orizzonte con la sgradevole frustazione di non poter scegliere la propria vita.
Per Mohammed Assaf e sua sorella Nour, Gaza è la loro casa, il loro parco giochi, hanno grandi ambizioni e sognano di cantare all'Opera Hall del Cairo.
Mohammed dopo l'improvvisa morte della sorella Nour proverà dolore e solitudine, ma lavorerà per pagarsi gli studi e raggiungerà il suo scopo vincendo nel 2013 a soli 23 anni il talent show egiziano "The Arab Idol" e diventando il cantante di Gaza, simbolo di speranza per il suo popolo e ambasciatre "di buona volontà" per l'Unicef.
|
|
[+] lascia un commento a rampante »
[ - ] lascia un commento a rampante »
|
|
d'accordo? |
|
riccardo tavani
|
venerdì 25 novembre 2016
|
la forza del canto che spezza la gabbia di gaza
|
|
|
|
Vengono da Gaza, Palestina, il film e il cantante di cui si racconta la storia vera. Il film è intitolato YA TAYR EL TAYER - THE IDOL e il cantante palestinese si chiama Mohammed Assaf. Anche l'autore regista viene dalla Palestina, da Nazreth, dove è nato nel 1961. Si chiama Hany Abu-Assad, ha avuto numerosi riconoscimenti internazionali, soprattutto con due film: Paradise Now (2006) e Omar (2013). Ya Tayr El Tayer - The Idol è stato in prima mondiale, con una presentazione speciale, a luglio di quest'anno al Toronto International Film Fest e ripresentato la settimana scorsa al 33° Torino Film Festival In entrambi i festival ha conseguito un ampio consenso di pubblico.
[+]
Vengono da Gaza, Palestina, il film e il cantante di cui si racconta la storia vera. Il film è intitolato YA TAYR EL TAYER - THE IDOL e il cantante palestinese si chiama Mohammed Assaf. Anche l'autore regista viene dalla Palestina, da Nazreth, dove è nato nel 1961. Si chiama Hany Abu-Assad, ha avuto numerosi riconoscimenti internazionali, soprattutto con due film: Paradise Now (2006) e Omar (2013). Ya Tayr El Tayer - The Idol è stato in prima mondiale, con una presentazione speciale, a luglio di quest'anno al Toronto International Film Fest e ripresentato la settimana scorsa al 33° Torino Film Festival In entrambi i festival ha conseguito un ampio consenso di pubblico. Le riprese sono state fatta a Gaza, Jenin, Amman, Beirut, Il Cairo.
Rispetto ai due film citati, di dura disperazione, questo apre, e con forza alla speranza. Un ragazzino palestinese, che mette su un complesso musicale con la sorella Nour e altri compagni di scuola, passa poi a fare il cantante di matrimoni, quindi da grande il tassista per campare, fino a varcare il confine invalicabile di Gaza, arrivare a Il Cairo a vincere il più ambito premio musicale di tutto il mondo arabo Arab Idol, scatenando immedesimazione e speranza in tutta la Striscia e la Palestina.
Nei titoli di testa si precisa che nel film è stato introdotto anche qualche episodio di fantasia. Non sappiamo se uno di questi si riferisce al compagnetto di scuola che lascia il gruppo, un po' perché non corrisposto sentimentalmente da Nour, un po' per motivazioni religiose. Personaggio che poi ritroviamo da grande, capoccio militare e religioso, alla frontiera di Gaza, con il fucile mitragliatore a sbarrare la strada al protagonista: perché la musica è contro l'Islam. Forse l'episodio è stato inventato o ripreso e amplificato, ceto, però, che è un tema totalmente aderente alla realtà della Palestina e oltre.
Ecco cosa dice il suo autore e regista Hany Abu-Assad.
"Vedo The Idol come una sfida, una lotta e la voglia di sopravvivere anche a dure e a estreme circostanze. E' una storia di speranza e successo, dove un fratello e una sorella sono capaci di trasformare i loro svantaggi in benefici, ciò che è impossibile diventa possibile, chi proviene dal nulla e supera tutte le difficoltà, sconfigge la povertà, l'oppressione, l'occupazione. Mohammed e Nour hanno l'abilità di mutare l'orrore in bellezza, in altre parole hanno il potere di genere alimentare e nutrire la speranza".
Oggi Mohammed Assaf è l’“ambasciatore di buona volontà” dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a riccardo tavani »
[ - ] lascia un commento a riccardo tavani »
|
|
d'accordo? |
|
|