The Hateful Eight |
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Un film di Quentin Tarantino.
Con Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins, Demián Bichir.
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Titolo originale The Hateful Eight.
Western,
Ratings: Kids+16,
durata 167 min.
- USA 2015.
- 01 Distribution
uscita giovedì 4 febbraio 2016.
MYMONETRO
The Hateful Eight
valutazione media:
3,46
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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benvenuti in americadi parieaaFeedback: 5850 | altri commenti e recensioni di parieaa |
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venerdì 26 febbraio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con questo suo ottavo film Tarantino esprime tutto sè stesso e la sua idea di cinema, prendendo un po' da Le Iene, un po' da Pulp Fiction, un po' da Agatha Christie, un po' da John Carpenter, un po' da Sergio Leone, un po' da Sergio Corbucci e chi più ne ha più ne metta. Il risultato è comunque un film estremamente personale e, per la prima volta, apertamente politico: il cineasta rappresenta con estrema lucidità e cinicità la sua idea di America, ossia violenta, egoista ed estrememente razzista, alla faccia dei benpensanti e ipocriti illusi, che pensano altrimenti. Non sorprende che negli States non sia piaciuto poi molto, visto che sbatte loro in faccia qualcosa che vogliono chiaramente ignorare, o peggio, negare...in nessuno stato occidentale un buffone pagliaccio xenofobo come Trump verrebbe preso seriamente in considerazione per diventare presidente (al confronto il Silvio nazionale è un premio Nobel per la pace), per non parlare della disgustosa campagna sabotatoria del NYPD verso questa pellicola, roba da terzo mondo. Passato lo sfogo, il film si apre benissimo con un lungo piano sequenza accompagnato dalla superba colonna sonora di Morricone, che fa già presagire le atmosfere horrop\thriller che ci aspettano. Poi si prosegue con una serie di dialoghi ,forse un po' prolissi (che capisco possano stancare un po'), tra i primi quattro protagonisti, durante i quali vengono chiariti fatti e relazioni che diverranno poi essenziali per il resto del film. Finalmente si arriva al vero cuore pulsante del film: l'emporio di Minnie (probabilmente un nome "disneyano" non a caso), in cui si svolgerà tutto il resto del film, e da qui in poi sarà paranoia e suspance costante, fino allo scoppiattante e violentissimo finale che ci ripaga della lunga attesa (per la cronaca è persino più violento di quanto prevedessi...e più "divertente"...sono sicuro che Tarantino era euforico mentre lo girava). Il cast è perfetto, come al solito con questo regista (unica pecca forse Tatum...non tanto Tarantiniano secondo me), con Jackson che si meritava almeno la nomination all'oscar e la Leigh meritatamente nominata. Il 70mm fa una sua certa differenza rispetto al digitale, su questo non c'è dubbio. La sceneggiatura è il vero cardine su cui si regge tutto: molto verbosa, ma mai gratuita, in cui tutto ha un suo perchè (per l'inciso anche questa si meritava la candidatura). Fotografia cupa e volutamente spenta. Io l'ho adorato dall'inizio alla fine, nonostante sia molto meno "commerciale" dei due precedenti e, come già detto molto più personale. Forse è stato proprio questo aspetto che lo ha penalizzato un po' troppo in termini di godibilità al grande pubblico e quindi di incassi (comunque è ampiamente in attivo visti i costi relativamnete bassi). Non è assolutamente un film per tutti i gusti.Attendo con ansia il nono, e spero non penultino, (capo)lavoro.
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