Regali da uno sconosciuto - The Gift |
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Un film di Joel Edgerton.
Con Jason Bateman, Rebecca Hall, Joel Edgerton, Beau Knapp, David Denman.
continua»
Titolo originale The Gift.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 108 min.
- USA 2015.
- Koch Media
uscita giovedì 3 marzo 2016.
MYMONETRO
Regali da uno sconosciuto - The Gift
valutazione media:
2,97
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quella casa coi muri di vetrodi ralphscottFeedback: 22702 | altri commenti e recensioni di ralphscott |
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domenica 6 marzo 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tutto comincia nella maniera più classica del film di genere,dove una famiglia felice si trasferisce in una grande casa. Qui iniziano a palesarsi le ambizioni del regista: la semiologia del luogo ci dice che la coppia non farà tanta strada. C'è un grande camino,ma è spento,le enormi vetrate ad annullare la privacy,arredamento freddo,moderno al punto da esser disturbante,un vicino bruttino ed invadente a completare il quadro. Insomma,abbastanza per capire che il Male è già presente nella coppia. Edgerton non ricorre alle case maledette,e nemmeno ai Funny Games (purtroppo),come la visita dell'ex compagno di scuola di Simon,il marito,farebbe pensare. Il difetto del film è proprio nell'indecisione sulla strada da prendere. Quando l'ospite pare esser l'autentica,unica minaccia,salta fuori in maniera un po' frettolosa e poco originale un episodio di bullismo scolastico che dal passato torna a minare la fragilità emotiva di Robin,la moglie,sensibile e convincente. Gordon e Simon sono due personaggi (e attori) sgradevoli,quasi ad impedire di distinguere il Bene dal Male. L'apice dello spavento si raggiunge quando il cagnone si manifesta improvvisamente,dopo un suo presunto rapimento,alla vista della padrona,contro il vetro. Non manca la vendetta di un tizio ingiustamente licenziato a causa delle menzogne di Simon,ma piazzata nella sceneggiatura in modo avulso al contesto,giusto per far capire a tutti di che pasta è fatto il cattivone. Che,ovviamente,data la nota intolleranza degli americani verso ogni tipo di bugia,viene di lì a poco,prevedibilmente,licenziato. Per riassumere,siamo di fronte ad un pot pourri dove,qui almeno c'è coerenza,anche l'epilogo è incerto. Ma dopo aver ribaltato quasi la prospettiva iniziale,dove i carnefici diventano vittime,e viceversa,può davvero coinvolgerci la sorte del pargoletto,ultimo protagonista in ordine di comparsa in questo lungometraggio?
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