framont
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lunedì 6 aprile 2015
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chapeau
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Le luci si accendono, il film è finito, mi guardo intorno e vedo solo occhi, lucidi.
La prima parte del film scorre veloce, stringiamo la mano a Giorgio all'interno del suo locale e assistiamo ad una lezione di canto fatta da Laura per poi passeggiare con lei tra i vicoletti del borgo antico Biscegliese.
Laura e Giorgio si amano e nonostante una grande mancanza vivono felici il loro amore.
Un pomeriggio, quando il sole passando fra travi di legno intrecciate tra un vicolo e un altro crea ombre bellissime sul volto di Laura, il tocco veloce, feroce, deciso di una mano cambia tutto quello che abbiamo visto fino ad ora.
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Le luci si accendono, il film è finito, mi guardo intorno e vedo solo occhi, lucidi.
La prima parte del film scorre veloce, stringiamo la mano a Giorgio all'interno del suo locale e assistiamo ad una lezione di canto fatta da Laura per poi passeggiare con lei tra i vicoletti del borgo antico Biscegliese.
Laura e Giorgio si amano e nonostante una grande mancanza vivono felici il loro amore.
Un pomeriggio, quando il sole passando fra travi di legno intrecciate tra un vicolo e un altro crea ombre bellissime sul volto di Laura, il tocco veloce, feroce, deciso di una mano cambia tutto quello che abbiamo visto fino ad ora.
Non vediamo cosa succede quel pomeriggio vediamo solo due grandi occhi stanchi, un viso sporco, una bocca "appuntita" come se fosse bloccata, una donna palesemente cambiata.
E adesso?
Film decisamente forte, difficile, impegnativo, rischioso ma assolutamente da vedere.
La regia di Placido, come anche il suo personaggio, sono impeccabili, grandissimo attore di una naturalezza sconvolgente.
Molto bella la fotografia soprattutto per le esterne.
Musiche ben calibrate.
Bova dimostra di non essere solo belloccio, è un attore, non credibilissimo ma nemmeno peggiore di tanti altri, si impegna e si vede.
Ambra non si calava in un ruolo del genere da anni, non sapevo cosa aspettarmi, il suo personaggio risulta essere il personaggio principale di tutta la pellicola.
Gli anni a teatro con un monologo impegnativo sono serviti alla sua crescita, credibilissima e soprattutto nelle pose più drammatiche.
Bellissima la scena al commissariato subito dopo l'aggressione, un espressività fuori dal comune, toccante la scena finale.
Chapeau e lo dice uno che il cappello non lo toglie mai.
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ultimoboyscout
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domenica 6 settembre 2015
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padre e madre oggi.
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Il film racconta di una coppia felice sconvolta da una violenza che mina fortemente il loro amore ma soprattutto fa vacillare le certezze su chi sia il reale padre del figlio improvvisamente in arrivo. I due reagiscono in maniera opposta, lei decisa a trasformare l'odio viscerale in amore, lui appare sempre più incazzato e in lotta col proprio onore che lo consuma dall'interno. Prenderanno una decisione condivisa, probabilmente la migliore. Una sfida importante per i protagonisto Ambra Angiolini e Raoul Bova, in ruoli assolutamente diversi da quelli cui sono abituati. Placido, dopo l'esperienza criminale francese, torna a casa con un film decisamente intimo, tratto dall'opera teatrale di Pirandello "L'innesto", dimostrandosi anche estremamente romantico.
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Il film racconta di una coppia felice sconvolta da una violenza che mina fortemente il loro amore ma soprattutto fa vacillare le certezze su chi sia il reale padre del figlio improvvisamente in arrivo. I due reagiscono in maniera opposta, lei decisa a trasformare l'odio viscerale in amore, lui appare sempre più incazzato e in lotta col proprio onore che lo consuma dall'interno. Prenderanno una decisione condivisa, probabilmente la migliore. Una sfida importante per i protagonisto Ambra Angiolini e Raoul Bova, in ruoli assolutamente diversi da quelli cui sono abituati. Placido, dopo l'esperienza criminale francese, torna a casa con un film decisamente intimo, tratto dall'opera teatrale di Pirandello "L'innesto", dimostrandosi anche estremamente romantico. Il regista racconta cosa succede dentro di noi quando ci troviamo costretti a prendere decisioni fondamentali ma laceranti, una storia attualissima nonostante sia stata scritta quasi un secolo fa, una storia d'amore tra una madre e il figlio al quale sta dando vita e che le cresce dentro, una storia di giudizi da parte della famiglia e della società col marito che fatica non poco ad accettare la situazione, logorato dall'incertezza. Ambra interpreta Laura, è lei l'assoluta protagonista della pellicola in cui il punto di vista femminile appare preponderante su quello maschile e in cui i temi trattati sono tutt'altro che superati con la domanda che attanaglia lo spettatore facendo sorgere un grandissimo interrogativo: cosa faremmo noi davanti ad una scelta così maledettamente complicata? Placido riesce solo a suscitare reazioni e opinioni diverse (e non è affatto poco) ma il film è noioso, ha un passo lentissimo e anche l'episodio della violenza appare del tutto fuori contesto nonostante sia parte centrale della storia.
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giovannidipierno
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domenica 5 aprile 2015
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film da vedere, un bel film italiano!
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Film visto ieri sera. Molto profondo, difficile ... un film con gli attributi! La regia, la fotografia e le musiche belle ... gli attori molto convincenti. Ambra ha un ruolo da protagonista, un ruolo difficile perchè cambia continuamente stato d'animo e ti trascina con lei nelle sue emozioni, nel suo dolore e nella sua scelta. Risulta convincente perché è spersonalizzata dalla Ambra personaggio pubblico ... non sembra neanche lei, la ricorda poco e questo mi è piaciuto ancora di più. RAOUL BOVA è stato molto bravo, il suo personaggio è coinvolto in un mare di dubbi sopraffatti dall'orgoglio di ogni uomo, orgoglio che non è facile non ascoltare. Placido ha diretto e recitato alla grande un film ed ha prodotto un bel film italiano.
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Film visto ieri sera. Molto profondo, difficile ... un film con gli attributi! La regia, la fotografia e le musiche belle ... gli attori molto convincenti. Ambra ha un ruolo da protagonista, un ruolo difficile perchè cambia continuamente stato d'animo e ti trascina con lei nelle sue emozioni, nel suo dolore e nella sua scelta. Risulta convincente perché è spersonalizzata dalla Ambra personaggio pubblico ... non sembra neanche lei, la ricorda poco e questo mi è piaciuto ancora di più. RAOUL BOVA è stato molto bravo, il suo personaggio è coinvolto in un mare di dubbi sopraffatti dall'orgoglio di ogni uomo, orgoglio che non è facile non ascoltare. Placido ha diretto e recitato alla grande un film ed ha prodotto un bel film italiano. Altro che filmetti, questi si che sono film da poter portare anche all'estero!
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marezia
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lunedì 6 aprile 2015
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punto di vista di rara intelligenza e sensibilità
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Che Placido fosse un regista di indubbie capacità tecniche era notorio ma che riuscisse a rendere IN PIENO gli stati d'animo attraverso le immagini e la loro CONNESSIONE meno e sono felice che questo film, dopo TANTE CRITICHE INGIUSTE E GRATUITE piovutegli addosso nel corso della sua carriera, lo abbia consacrato UNA VOLTA PER TUTTE quale UOMO INTELLIGENTE E SENSIBILE, prima che come attore e regista. Tanti titoli mi sono frullati in testa: "Anatomia di una coppia" o "Una straordinaria storia femminile" ma, alla fine, la scelta è caduta su quello che ho digitato perché se si segue con attenzione il film IMMERGENDOSI NELLA SUA ATMOSFERA, senza anticipare o peggio, giocare all'indovino, si percepisce una precisione di analisi CHIRURGICA unita però ad una straordinaria POESIA che è frutto di TANTE SCELTE REGISTICHE se vogliamo semplici ma geniali.
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Che Placido fosse un regista di indubbie capacità tecniche era notorio ma che riuscisse a rendere IN PIENO gli stati d'animo attraverso le immagini e la loro CONNESSIONE meno e sono felice che questo film, dopo TANTE CRITICHE INGIUSTE E GRATUITE piovutegli addosso nel corso della sua carriera, lo abbia consacrato UNA VOLTA PER TUTTE quale UOMO INTELLIGENTE E SENSIBILE, prima che come attore e regista. Tanti titoli mi sono frullati in testa: "Anatomia di una coppia" o "Una straordinaria storia femminile" ma, alla fine, la scelta è caduta su quello che ho digitato perché se si segue con attenzione il film IMMERGENDOSI NELLA SUA ATMOSFERA, senza anticipare o peggio, giocare all'indovino, si percepisce una precisione di analisi CHIRURGICA unita però ad una straordinaria POESIA che è frutto di TANTE SCELTE REGISTICHE se vogliamo semplici ma geniali. Tutti ECCELLENTI ma, a mio parere, Placido il migliore. Film che sicuramente all'estero andrà benissimo a patto che i critici italiani SAPPIANO ESSERE OBIETTIVI E SUPERINO L'ODIO CHE, IN GENERE, ATTANAGLIA GLI INVIDIOSI. Devo dire, per finire la mia recensione, che neanche questo sito ha reso giustizia alla VALIDITA' di questo film in quanto NON E' VERO CHE QUESTA PELLICOLA NON AMMODERNI LA TEMATICA (come il nostro apripista ha scritto). NON E' ASSOLUTAMENTE VERO. Piuttosto, da distribuire all'estero come VANTO DEL CINEMA ITALIANO MIGLIORE.
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monica p.
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martedì 14 aprile 2015
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film da vedere! ambra si supera e tocca l'anima!
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Ambra Angiolini supera se stessa in un film intenso, toccante e profondamente introspettivo, che tocca con delicatezza un tema forte e doloroso, mostrandoci i punti di vista e il diverso "sentire" dei 2 protagonisti Laura (una straordinaria Ambra Angiolini) e Giorgio (un bravo Raoul Bova) davanti ad una scelta difficile e coraggiosa che metterà a dura prova il loro amore....Un film italiano di spessore e qualità magistralmente diretto da Michele Placido... da vedere assolutamente!
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fiorella b.
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martedì 7 aprile 2015
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coinvolgente e reale da vedere
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Michele Placido non sbaglia ancora una volta affronta un dramma assolutamente reale che descrive molto bene i sentimenti d'amore di una coppia , che si trovano ad affrontare una scelta in tema di maternità che resta comunque sempre al novanta per cento una selta della donna . Molto brava Ambra Angiolini e un Bova altrettanto all'altezza di un ruolo abbastanza nuovo per lui.
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rosaria conte
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domenica 12 aprile 2015
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un dialogo sull'orlo del precipizio
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Quasi a disagio, lo spettatore resta inchiodato sul viso antico, gli abiti leggeri e fluttuanti, sulla figura di una giovane donna magnetica, che si muove con agilità in un mondo armonioso. Si chiede se l'armonia sprigioni dalla donna, o se lei la filtri dalla vita che la circonda. Affetti, bambini, musica, una città meridionale bianca e assolata.
Quando la violenza irrompe nella sua vita, la donna ammutolisce. La luce si spegne. Il silenzio congela l’armonia, pietrifica persone ed affetti.
Ecco, ci siamo, pensa lo spettatore. Un’ordinaria storia di violenza, l’ennesima.
Ma c’è altro nella donna muta, che si sottrae alle domande sempre più insistenti dei suoi cari, agli occhi inquieti del marito.
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Quasi a disagio, lo spettatore resta inchiodato sul viso antico, gli abiti leggeri e fluttuanti, sulla figura di una giovane donna magnetica, che si muove con agilità in un mondo armonioso. Si chiede se l'armonia sprigioni dalla donna, o se lei la filtri dalla vita che la circonda. Affetti, bambini, musica, una città meridionale bianca e assolata.
Quando la violenza irrompe nella sua vita, la donna ammutolisce. La luce si spegne. Il silenzio congela l’armonia, pietrifica persone ed affetti.
Ecco, ci siamo, pensa lo spettatore. Un’ordinaria storia di violenza, l’ennesima.
Ma c’è altro nella donna muta, che si sottrae alle domande sempre più insistenti dei suoi cari, agli occhi inquieti del marito. Un’energia nuova, tenera e appassionata, una nuova vita. Perché?
In questo bel film, liberamente ispirato all’Innesto di Pirandello, Michele Placido riesce a mettere in scena la storia più difficile da raccontare. Forse la più antica e universale.
E’ la storia di un uomo e una donna che si ritrovano per amore, al di là degli schemi e delle convenzioni, a dispetto delle offese ricevute e di quelle inflitte, delle sofferenze, delle gelosie, delle paure più intime ed inconfessabili. Compiono il miracolo, ognuno rinunciando ad un proprio diritto per far posto al diritto dell’altro. O meglio al bisogno dell’altro. Non per ideologia, né per bontà, ma per il disperato bisogno che l’uno ha dell’altra, per l’impossibilità di rinunciare l’una all’altro.
Tutt’altro che una storia sentimentale, il film è un dialogo sull’orlo del precipizio. Un dialogo angoscioso, carico di conflitti, sotto l’ombra cupa del dubbio, interrotto da improvvise fughe, silenzi, rancori. Un dialogo intenso e mai banale, fra due esseri umani disperati, davanti ad un dilemma troppo grande, ad una scelta troppo difficile, che può travolgere la loro storia e le loro vite. La verità pirandelliana non prende parte. Ma forse non sta da nessuna parte. Forse è il risultato, non il presupposto del dialogo. E’ l’esito del faticoso, doloroso, complicato percorso che i due protagonisti compiono, l’uno in direzione dell’altro.
La solita elegia buonista dell’amore salvifico, rumina lo spettatore scoglionato, uscendo dalla sala. Forse deluso dal dramma annunciato, da una catastrofe intravista e non compiuta. Forse indignato dall’assenza di chiari riferimenti ideologici. Forse provocato dall’antimodernismo involontario della storia. Forse. O forse semplicemente indifeso, davanti alle proprie emozioni.
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flyanto
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lunedì 13 aprile 2015
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la difficoltà che comporta lo scegliere una soluzi
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Film in cui si racconta di una giovane donna, felicemente sposata, che un giorno viene violentata per strada da uno sconosciuto da cui conseguentemente rimane incinta. Inizia così per lei e per i suoi familiari un lungo periodo di sofferenza e di difficili situazioni e decisioni da affrontare. Riuscirà nonostante tutto a superare il brutto momento....
Questa pellicola diretta da Michele Placido viene tratta liberamente dalla commedia in tre atti "L'Innesto" di Luigi Pirandello ed è interamente focalizzata sul dramma interiore (ed ovviamente plausibile) che colpisce la coppia di protagonisti, interpretati molto efficacemente da Ambra Angiolini e Raoul Bova, Il dramma e la sofferenza vissuta dai due protagonisti, a cui prima dell'episodio della violenza sessuale la vita sembrava sorridere pienamente, avviene in maniera quanto diversa: in lei prevale un senso prima di diniego e di rifiuto totale dell' accaduto (ed infatti non si fa portare nemmeno in ospedale per farsi visitare e per denunciare il fatto), trasformando addirittura l' avvenimento in un qualcosa di positivo quando scopre di aspettare un bambino, quel bambino, peraltro, tanto cercato invano col marito e mai giunto; in lui, nonostante l'affetto e la comprensione, nonchè amore, nei confronti della moglie, prevale invece e più giustificatamente una sorta di rancore e soprattutto di netto rifiuto di tenere un nascituro non suo.
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Film in cui si racconta di una giovane donna, felicemente sposata, che un giorno viene violentata per strada da uno sconosciuto da cui conseguentemente rimane incinta. Inizia così per lei e per i suoi familiari un lungo periodo di sofferenza e di difficili situazioni e decisioni da affrontare. Riuscirà nonostante tutto a superare il brutto momento....
Questa pellicola diretta da Michele Placido viene tratta liberamente dalla commedia in tre atti "L'Innesto" di Luigi Pirandello ed è interamente focalizzata sul dramma interiore (ed ovviamente plausibile) che colpisce la coppia di protagonisti, interpretati molto efficacemente da Ambra Angiolini e Raoul Bova, Il dramma e la sofferenza vissuta dai due protagonisti, a cui prima dell'episodio della violenza sessuale la vita sembrava sorridere pienamente, avviene in maniera quanto diversa: in lei prevale un senso prima di diniego e di rifiuto totale dell' accaduto (ed infatti non si fa portare nemmeno in ospedale per farsi visitare e per denunciare il fatto), trasformando addirittura l' avvenimento in un qualcosa di positivo quando scopre di aspettare un bambino, quel bambino, peraltro, tanto cercato invano col marito e mai giunto; in lui, nonostante l'affetto e la comprensione, nonchè amore, nei confronti della moglie, prevale invece e più giustificatamente una sorta di rancore e soprattutto di netto rifiuto di tenere un nascituro non suo. L'amore supererà questa diatriba con una soluzione quanto mai ammirevole dal punto di vista morale, sebbene il prezzo pagato sia stato ovviamente molto alto.
Michele Placido trasporta, così, l'opera pirandelliana ponendo l'accento, appunto, soprattutto sui due stati d'animo differenti dei protagonisti, evidenziandone le differenti reazioni ma giustificandole tutte di entrambi, e presentandone anche
l' evoluzione e la loro finale ed encomiabile accettazione. Insomma, la descrizione realistica e cruda di un dramma terribile e devastante come quello della violenza sessuale e delle sue molteplici conseguenze psicologiche e non che Placido ben descrive schiettamente e, appunto, quanto in una maniera quanto mai vera ed accettabile.
Anche la sua scelta degli attori Angiolini e Bova si dimostra quanto mai felice perchè in entrambi i ruoli i due protagonisti hanno saputo bene comunicare ed esprimere i propri sentimenti e le proprie reazioni. Una menzione particolare va indirizzata però sicuramente ad Ambra Angiolini per la sua profonda performance, più incisiva di quella di Bova, a cui, peraltro, è stato dato però un ruolo di secondo piano, e che grazie anche al trucco che le marca pesantemente gli occhi la drammaticità e, quasi, il suo ruolo "sacrificale" del suo personaggio vengono notevolmente sottolineati, quasi fossero una "missione" di alta elevatura morale.
Nel complesso, direi, molto interessante.
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rebelheart
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giovedì 16 aprile 2015
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film da vedere per chi ama il cinema
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Stasera finalmente sono riuscito a vedere il film con i miei amici,già' mi aveva colpito il trailer ed effettivamente mi e' piaciuto molto,Ambra stupisce per la sua bravura un bel ruolo drammatico e profondo al cinema,il tema e'molto delicato e non facile da raccontare ,ma grazie alla regia di Placido ,ad una fotografia suggestiva e alle musiche stupende ,da spettatore ti senti man mano coinvolto e partecipe fino ad emozionarti.
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m.frida
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giovedì 9 aprile 2015
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la scelta è andare al cinema
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Dai toni quasi surreali e quasi inaccettabili nell'immaginario collettivo e nel sentire comune, tra i vicoli di Bisceglie si ambienta una storia dagli spunti interessanti. una violenza, l'amore, la felicità. durante tutti i minuti che passano alquanto veloci e carichi di pathos, ci si interroga costantemente quanto possa vincere quel sentimento vecchio quanto il mondo, l'amore, quanto l'egoismo, quello che caratterizza la protagonista e quanto la felicità di coppia, personificata dal co-protagonista Bova. I due prescelti da Placido offrono una buona interpretazione dei loro personaggi ma, a onor del vero, spicca maggiormente l'Angiolini, con i suoi occhi grandi e profondi, che per una volta abbandona ruoli leggeri e a tratti comici per qualcosa di più impegnato.
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Dai toni quasi surreali e quasi inaccettabili nell'immaginario collettivo e nel sentire comune, tra i vicoli di Bisceglie si ambienta una storia dagli spunti interessanti. una violenza, l'amore, la felicità. durante tutti i minuti che passano alquanto veloci e carichi di pathos, ci si interroga costantemente quanto possa vincere quel sentimento vecchio quanto il mondo, l'amore, quanto l'egoismo, quello che caratterizza la protagonista e quanto la felicità di coppia, personificata dal co-protagonista Bova. I due prescelti da Placido offrono una buona interpretazione dei loro personaggi ma, a onor del vero, spicca maggiormente l'Angiolini, con i suoi occhi grandi e profondi, che per una volta abbandona ruoli leggeri e a tratti comici per qualcosa di più impegnato. La Solarino, sempre impeccabile, magistrale per il suo piccolo cammeo.
una storia pirandelliana e tanto basta per renderla un po' più attuale e, oserei dire, tecnologica per il richiamo alle attuali app che permettono il calcolo di giorni fertili, per fare un esempio. La vicenda spinge lo spettatore a immedesimarsi nella stessa e quasi a prendere una posizione: la scelta di continuare una gravidanza, frutto quasi certo di una violenza subita, o rinunciare alla maternità in nome di un amore puro e felice verso un marito troppo comprensivo. per questo, il personaggio di Giorgio può apparire adombrato da tutta la potenza emotiva e le corse continue di sua moglie, nelle sue gonne sempre scure e lunghe.
il finale, ovvero la scelta, scontata, non è esplicitata ma mette d'accordo solo i personaggi del film. forse qualcuno avrebbe tifato diversamente ma, si sa, la scelta è qualcosa di personale, che sfugge all'oggettività.
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