Suffragette |
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Un film di Sarah Gavron.
Con Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Brendan Gleeson, Anne-Marie Duff.
continua»
Titolo originale Suffragette.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 106 min.
- USA 2015.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 3 marzo 2016.
MYMONETRO
Suffragette
valutazione media:
3,03
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Perdere tutto per combattere per un idealedi Marce84Feedback: 4633 | altri commenti e recensioni di Marce84 |
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giovedì 7 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Suffragette è un film che ha il merito di accendere le coscienze su questioni che ora diamo per scontate e “normali” ma che, all’epoca dei fatti, nella Londra del 1912, erano ancora tutte da conquistare. Ha il merito di ricordarci che tutti i diritti acquisiti oggi, solo qualche decennio fa erano improbabili e che la donna era considerata inferiore, schiava di una società maschilista, sottomessa culturalmente da una morale ingiusta e meschina. Suffragette è un film sulla forza delle donne, pronte a perdere tutto, lavoro, famiglia, figli, dignità, per combattere per un’ideale, un obiettivo, un sogno, non senza sofferenza e difficoltà. Il film scorre lineare ed è un intrattenimento interessante e coinvolgente, pur non avendo particolari colpi di scena al proprio interno. Probabilmente la parte più riuscita del film è su come riesce a rendere l’idea della parabola della protagonista, la quale inizialmente scettica e diffidente riguardo al movimento femminile, gradualmente se ne lascia trascinare, aiutata anche dalle ingiustizie che vede attorno a sé, fino ad abbracciarne totalmente la causa, perdendo tutto ciò che di più caro aveva, acquisendo man mano una consapevolezza di sé che la rende forte e determinata, come in un tipico romanzo di formazione. Una delle scene a più alto impatto emotivo è quando la donna è costretta a perdere il figlio: questi viene venduto a un’altra famiglia da un marito bigotto e insensibile quando inizia a disconoscere la propria moglie. Si tratta di un dolore insopportabile per una madre che non ha fatto niente per meritarsi queste disgrazie, se non la speranza di avere un futuro migliore e di combattere per questo. Il regista sceglie la strada della storia privata e lascia sullo sfondo, ad esempio, le altre componenti del movimento, le loro lotte, la politica, le reazioni del mondo maschile e le tappe di questa battaglia per i diritti. Questo lo rende un film non riuscito perfettamente, ma che ha la capacità, concentrandosi sulla vicenda personale della protagonista, di trasmettere coinvolgimento e partecipazione emotiva allo spettatore, che vive in prima persona le ingiustizie le quali la donna è costretta a subire.
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