Il figlio di Saul |
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Un film di László Nemes.
Con Géza Röhrig, Levente Molnár, Urs Rechn, Todd Charmont.
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Titolo originale Saul Fia.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 107 min.
- Ungheria 2015.
- Teodora Film
uscita giovedě 21 gennaio 2016.
MYMONETRO
Il figlio di Saul
valutazione media:
4,04
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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la memoria di Sauldi ennasFeedback: 3051 | altri commenti e recensioni di ennas |
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sabato 30 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Molto difficile č fare un film sull’olocausto: incombe il rischio del giŕ visto o della retorica da tragedia. Il regista ungherese Laszlo Nemes, con questo “Il figlio di Saul”, centra con grande perizia un’angolatura che sfugga a questi rischi. Ambientandolo ad Auschwitz-Birkenau il regista focalizza il suo obiettivo su uno degli aspetti piů ripugnanti della vita dei campi: quello dei sonderkommando. Saul č uno di loro, un ebreo adibito allo smistamento, spoliazione dei prigionieri, trasferimento dei cadaveri dalle camere a gas ai crematori. Nel programma di distruzione sistematica di un popolo, le ss adibirono una parte dei prigionieri al lavoro sporco nell’eliminazione dei loro compagni di sventura, in attesa del proprio turno. Fu un crimine nel crimine, la creazione dei sonderkommando, appunto. Anche se risaputo, ribadiamolo, perché fu una perversa distruzione della dignitŕ umana senza paragoni. Nel film, la macchina a mano tallona incessantemente il protagonista Saul, sempre in primo piano, nell’inferno che lo circonda : voci, grida, rumori e il lavoro allucinante della “squadra”. Come puň, un essere umano, reggere all’orrore dentro e fuori di sé, senza rimanerne fulminato? E’ possibile trascendere una realtŕ atroce senza impazzire? Il film ci mostra la metamorfosi di Saul che vuole sottrarre il cadavere di un bambino dalle fiamme del crematorio e dargli sepoltura con tanto di orazione. Nell’inferno del campo, l’innocenza simbolica dell’infanzia si moltiplica dall’essere vittima e cadavere: un assoluto che darŕ senso all’agire di Saul, per lui č suo figlio che deve difendere dalla distruzione totale. Una parabola potente che lascia scossi molti di noi spettatori. Abbiamo assistito a questa proiezione angosciati, disturbati, stressati dall’inizio alla fine da un film di grande spessore simbolico ed emotivo. Da non perdere.
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