mauro lanari
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domenica 16 agosto 2015
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(grande) cuore anarchico.
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"Chi si crede d'essere, un Monicelli, un Olmi?" La mia impressione è che a Cevoli la Grande Guerra non poteva interessar di meno. L'ha scelt'a pretesto, oltre che per omaggiar'il nonno il quale fu eliografista sul serio, per riproporre l'ideologia di Proudhon, quell'A inscritta nell'O, l'Ordine pacifico societario raggiunto non con l'imposizione d'un qualche potere dall'alto o in modo contrattualistico bensì, al contrario, grazie alla risoluzione dei conflitti mediant'un accordo libero, autonomo e spontaneo dal basso, oggi diremmo emergentisticamente autorganizzantesi. Gino Montanari, maestr'elementare romagnolo, ateo, antinterventista e donnaiolo, e Aniello Pasquale, ragazz'analfabeta di Capri con princìpi moral'imparati dal parroco e dalla madre fervente religiosa: Dio, Patria, Famiglia.
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"Chi si crede d'essere, un Monicelli, un Olmi?" La mia impressione è che a Cevoli la Grande Guerra non poteva interessar di meno. L'ha scelt'a pretesto, oltre che per omaggiar'il nonno il quale fu eliografista sul serio, per riproporre l'ideologia di Proudhon, quell'A inscritta nell'O, l'Ordine pacifico societario raggiunto non con l'imposizione d'un qualche potere dall'alto o in modo contrattualistico bensì, al contrario, grazie alla risoluzione dei conflitti mediant'un accordo libero, autonomo e spontaneo dal basso, oggi diremmo emergentisticamente autorganizzantesi. Gino Montanari, maestr'elementare romagnolo, ateo, antinterventista e donnaiolo, e Aniello Pasquale, ragazz'analfabeta di Capri con princìpi moral'imparati dal parroco e dalla madre fervente religiosa: Dio, Patria, Famiglia. Il libertino anarcoide è un patacca ma non una patacca, e cerca di dimostrare la fattibilità d'una conciliazione degl'oppost'in virtù d'un pensiero dal "cuore più elevato" (“sursum corda") rispetto all'idee del quas'omonimo romanzo deamicisiano pubblicato nel 1886. Ritengo che ci sia riuscit'egregiamente, un'opera prima delicata, dolce, garbata, pudica, umile ma non dimessa, in cui le presunte gag zelighiane ("Troppe"; "Macché, troppo poche") sian'umoristicament'inefficaci quant'utilissime a rimarcare, "sub specie contraria", la mattanza della prima delle guerre mondiali. I personagg'al contorno e di contorno sono quelle figure ch'attraversano di sfuggita la vita di ciascuno di noi lasciando comunque un ricord'indelebile, accomunati da una gesuologia umanitaria affrancata dalla cristologia teista. Se al regista va rivolta una critica è forse di non aver osato l'altezz'ungarettiane, dove la condizione impantanata nel Carso assurge a metafora dell'"humana conditio". Ma per un esordio va già più che bene così.
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aristoteles
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giovedì 5 maggio 2016
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il patacca e aniello pasquale
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Non voglio stroncare la carriera del simpatico Cevoli ma una cosa sono gli sketch televisivi e tutt'altra cosa è sfornare un film che si possa guardare.
Purtroppo negli ultimi anni in troppi stanno facendo il salto dalla TV al cinema senza secondo me,prepararsi adeguatamente.
Eccone un altro calzante esempio.
Nessuna trama accattivante, nessuna originalità, e sopratutto il personaggio principale che fa meno bella figura degli altri.
Per esempio in questo caso mi ha fatto molta più simpatia Aniello Pasquale o Pasquale Aniello,non si sa.
Sinceramente mi stavo addormentando.
Ma poi il voler accentuare quella parlantina romagnola farà davvero ridere???
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