Titolo originale | S Is for Stanley |
Anno | 2015 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 78 minuti |
Regia di | Alex Infascelli |
Attori | Alex Infascelli, Emilio D'Alessandro, Janette Woolmore . |
Uscita | lunedì 30 maggio 2016 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,44 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 24 maggio 2016
L'amicizia del grande regista con Emilio D'Alessandro, contadino/pilota ciociaro che per più di trent'anni è stato il suo autista personale e factotum. Ha vinto un premio ai David di Donatello,
CONSIGLIATO SÌ
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Nel 2008 il regista Alex Infascelli incontra Christiane Kubrick, moglie del celeberrimo Stanley, per un'intervista legata a uno speciale televisivo. In quell'occasione apprende da lei che per tre decenni il factotum del marito è stato Emilio D'Alessandro, un italiano emigrato a Londra nel 1960, a 18 anni, e tornato definitivamente nella natìa Cassino solo nel '99, anno della morte dell'autore di Shining.
Infascelli approfondisce la ricerca attraverso Stanley Kubrick e me (Il Saggiatore, 2012, in seguito anche blog), il libro scritto dallo stesso D'Alessandro insieme a Filippo Ulivieri, fiero conservatore dell'opera kubrickiana e co-sceneggiatore del documentario. E da ammiratore del genio del regista, imbastisce un film-intervista in cui Emilio mette a disposizione le innumerevoli tracce di una collaborazione prestigiosa e ammantata di mistero: foto, biglietti personali, oggetti di scena. La sorpresa, nell'avvicinarsi così tanto a tali frammenti di immaginario, è che il dato tecnico passa in secondo piano, o meglio si mette a servizio di quello umano.
Emilio infatti non si è mai interessato ai film, semmai alle auto; è candido e naif quando il regista gli chiede pareri sui suoi attori. Ma è un espatriato riservato, come Kubrick. Non gli preme sapere come utilizzerà le miriadi di candele che gli fa commissionare per Barry Lyndon, ma sa come procurargliele. Si ritrova per caso (meglio, per volontà espressa di Kubrick, che lo identifica tramite un articolo di giornale) ad essere un collaboratore stretto del regista più esigente del mondo, passando da autista personale a uomo di fiducia e amico. Rinuncia a una carriera da pilota da circuito proprio perché Kubrick, terrorizzato dal pericolo di incidenti, ne apprezza l'affidabilità alla guida. Non è l'unica qualità che "Stanley" (il regista detestava farsi chiamare Mr. Kubrick) gli invidia: c'è anche una passione competente e condivisa per il funzionamento delle cose, la pulizia, la disciplina. Non può essere un caso che, mentre lo intervista, Infascelli lo posizioni in modo che lo specchio appeso alla parete del suo garage ne rifletta i movimenti delle mani, evidenziando così anche la propria fascinazione verso chi ha manualità e sa portare a casa il compito richiesto.
Senza usare le sequenze dei film, ma ancorando l'intervista a precisi riferimenti fotografici e a riprese attuali nelle location originarie (Londra, il circuito di Brands Hatch, i Pinewood Studios, la casa di Emilio a Cassino), S Is For Stanley si snoda in parallelo ai quattro film che segnano il legame quasi coniugale tra i due protagonisti: Barry Lyndon, Shining, Full Metal Jacket e Eyes Wide Shut. Affiora così sempre più incisiva la graduale dipendenza reciproca e si scopre per frammenti il Kubrick privato, capace tanto di richieste tiranniche quanto di confidenze e attenzioni affettuose.
Una vera e propria storia d'amore - curioso scoprire che fu proprio la consegna del mega-fallo di ceramica di Arancia meccanica a fare da primo vettore tra i due - nel cui racconto la famiglia di Kubrick resta fuori e quella di Emilio è evocata come la parte "lesa" in termini di tempo, affetti, libertà personale. Tutto per una causa che Emilio non comprende, ma a cui si sente votato.
Segnando il film anche con la propria immagine e voce narrante, come ad accorciare la distanza tra sé e l'autore amato, Infascelli a tratti sconfina nell'entusiasmo enfatico del fan feticista. Eppure S Is For Stanley illumina l'opus kubrickiano come un racconto di amicizia e insieme devozione cieca e determinante, in un continuum affascinante tra sentimento e filmmaking, note intime e successi planetari, spirito di collaborazione e scorrere inesorabile del tempo, in cui Emilio gli si offre per proseguire con il film la comunicazione interrotta con l'amico: le immagini finali di quel garage che sembra un reliquiario tradiscono una cura che si riserva solo al grande amore di una vita.
Presentato a ottobre 2015 nella sezione Omaggi alla Festa del cinema di Roma in una versione di 58'. David di Donatello 2016 al miglior documentario.
E' un film, come ha detto il regista (Infascelli), che apre scatoloni di meraviglie. Vincitore del David di Donatello come miglior documentario, doveva restare nelle sale un solo giorno (30 maggio) e invece si è fatto strada ed è già stato acquistato anche all'estero. Emilio D'Alessandro emigrò da Cassino a Londra nel 1960.
Sceneggiando il libro "Stanley and i " dello stesso D'Alessandro,il regista gira un semplice ma entusiasmante resoconto di uno dei sodalizi più incredibili della storia del cinema.Incominciato in maniera casuale e irriverente(il fallo di "Arancia Meccanica" che D'Alessandro dovette consegnare al regista viaggiando durante una tormenta)e proseguito per tre decadi all'in [...] Vai alla recensione »
Stanley è il grande Kubrick. Il regista americano si firmava S. nei biglietti con le istruzioni delle cose da fare al suo autista factotum, Emilio D’Alessandro, originario di Cassino ed emigrato a Londra per lavoro. Questi è stato a disposizione di S. per 30 anni risolvendo per lui piccoli e grandi problemi, tanto da diventare un amico insostituibile.
Intrepido guidatore trasporta un fallo gigantesco di plastica sul set di Arancia meccanica (1971) per le vie di una Londra innevata e tempestosa. Stanley Kubrick chiede chi sia quel fattorino: «coraggioso e puntuale». Si chiama Emilio D' Alessandro ed è il protagonista di S is for Stanley di Alex Infascelli, documentario vincitore del David di Donatello 2016, ora in streaming su RaiPlay.