Savva

Savva è un ragazzino di dieci anni che vive con la madre in un piccolo villaggio nella foresta. Da tempo immemore gli abitanti sono in balìa di una banda di spietate iene, perché i leggendari lupi bianchi che difendevano i raccolti sembrano essersi dissolti nel nulla. Dopo l'ennesimo attacco, il ragazzino riesce a fuggire nel bosco dove incontra Angee, l'ultimo lupo bianco rimasto in vita, che nasconde un terribile segreto sulle sorti del suo popolo. Insieme partono alla ricerca dell'unico in grado di salvare il villaggio e ciò che rimane del branco di Angee: un mago che vive isolato in cima a una montagna sorvegliata da un esercito di perfide scimmie urlatrici. Risoluti e senza paura, Savva e Angee si preparano ad affrontare il pericoloso viaggio per raggiungere la montagna, coscienti di suscitare così le ire della vanesia e presuntuosa regina a tre teste Mom Jozee, signora delle scimmie. Sulla loro strada si aggiungeranno presto numerosi compagni in cerca di riscatto: Fafl, un "mezzobarone" egocentrico e la sua inseparabile zanzara da compagnia, Nandy la principessa della palude, e il dolce e morbido Puffy, una strana creatura rosa con orecchie enormi e una vocina soave. Tutti insieme, affiatati e sgangherati, s'imbarcheranno nel tortuoso percorso che porterà al mago e alla guerra finale contro l'esercito di Mom Jozee.

Diretto da Maksim Fadeev, Savva è un film d'animazione russo che non ha niente da invidiare alle più famose produzioni americane ed europee contemporanee, specialmente visto e considerato come prodotto di un musicista per l'Euro Vision Song Contest.

Con un lavoro in CGI che spesso si dimostra all'altezza dell'ambizioso progetto, gli unici momenti esteticamente deludenti sono le grandi battaglie in cui l'inquadratura stretta lascia spazio ad una visione dall'alto, che assume inevitabilmente l'aspetto fumettistico del videogame d'inizio millennio.
Una narrazione avvincente e il susseguirsi serrato di suspense, guerre, lotte e pericoli frequenti, traghetta con ironia in una foresta a dir poco incredibile, tra un balletto in stile Re Julien di Madagascar e le suggestioni visive dell'immaginario ormai radicato del capolavoro Disney Il re leone (le iene, seppur coloratissime, non possono non ricordare gli scagnozzi di Scar).
Una fervida immaginazione e l'ottima costruzione dei numerosi personaggi contribuiscono a far funzionare la storia, nonostante la risoluzione finale banalizzata di una trama fin troppo complessa. Con un registro comico pungente che caratterizza anche i momenti più drammatici di tensione tra gli eroi, Savva riesce nell'intento di strappare un sorriso non solo ai più piccini ma anche a quegli adulti disposti a credere in un mondo in cui uomini e creature fantastiche vivono in armonia. 