Rosso Mille Miglia

Maria Esse vive a Berlino e non ha fatto ritorno in Italia da molti anni. L'occasione del ritorno le viene offerta dalla nuova edizione della Mille Miglia, sulla quale deve scrivere un pezzo per conto di un giornale tedesco. La passione per la storica corsa è una vera e propria eredità di famiglia: suo nonno Aurelio Moraschi, infatti, di Mille Miglia ne ha corse tante. Finché non ha smesso per una ragione che alla ragazza è sempre stata tenuta nascosta. Dopo un banale incidente, Maria Esse conosce Marco, il meccanico del paese, grande appassionato di auto, che sogna da sempre di partecipare alla gara. Lo faranno insieme.
La Mille Miglia è una corsa automobilistica che ha appassionato intere generazioni e che oggi celebra il passato grazie alle auto d'epoca che vi partecipano. Il film ne vuole celebrare l’importanza e anche il fascino. Claudio Uberti ha messo insieme per l’impresa un cast di tutto rispetto che vede impegnati attori di sicura professionalità. Ciò che invece è meno sicura è la sceneggiatura che non ha la stessa tenuta delle auto che il regista bresciano ha potuto ammirare sin da quando era bambino, essendo la città lombarda il luogo in cui la manifestazione venne tenuta a battesimo. La capacità di Uberti di dare rilievo sia alle auto che ai luoghi che esse attraversano avrebbe dovuto cedere il passo a uno sceneggiatore che avesse almeno un quarto dell’esperienza dei veicoli portati sullo schermo. Invece regista e autore dello script coincidono ottenendo un esito decisamente poco efficace. Le rivalità tra famiglie, i segreti da scoprire, le agnizioni si susseguono come in una fiction televisiva deja vu. Tanto che si ha l’impressione dell’imbarazzo di alcuni degli attori che si trovano a recitare battute o a partecipare a scene che suonano poco veritiere. Resta però intatto il fascino di una gara automobilistica che ispirò poeti e scrittori e che venne definita, non a torto, come la corsa più bella del mondo. 