Titolo originale | Room |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Irlanda |
Durata | 118 minuti |
Regia di | Lenny Abrahamson |
Attori | Brie Larson, Megan Park, William H. Macy, Jacob Tremblay, Joan Allen Sean Bridgers, Tom McCamus, Amanda Brugel, Kate Drummond, Chantelle Chung, Cas Anvar, Jack Fulton, Randal Edwards, Joe Pingue, Wendy Crewson, Sandy McMaster, Matt Gordon, Zarrin Darnell-Martin, Jee-Yun Lee, Justin Mader, Ola Sturik, Rodrigo Fernandez-Stoll, Rory O'Shea. |
Uscita | giovedì 3 marzo 2016 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,53 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento mercoledì 30 marzo 2016
Argomenti: Mamme al cinema
Il libro da cui è tratto il film ha venduto 2,5 milioni di copie solo in Inghilterra ed è stato tradotto in 35 lingue. Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 3 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 2 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 4 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office Room ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 1,1 milioni di euro e 511 mila euro nel primo weekend.
Room è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
e Blu-Ray
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
CONSIGLIATO SÌ
|
Jack vive nella stanza. La stanza è la sua casa. Il lavandino, il lucernario, la lampada sono i suoi amici. E Ma' è sempre con lui. La notte, quando irrompe Old Nick per infilarsi nel letto di suo madre, Jack sta nascosto nell'armadio, ma poi è di nuovo mattina e tutto va bene. Quando compie cinque anni, però, la mamma lo sorprende con una rivelazione sconcertante: c'è un mondo al di là della porta blindata di cui non conoscono il codice, fatto di cose e persone reali, e loro devono uscire da lì e devono ad ogni costo tornare a casa, quella vera.
È un film potente, Room , di una potenza sfaccettata, che può rimare col disagio, anche estremo, che prende lo spettatore alla primissima sequenza, quando gli viene chiesto di credere con Jack che la prigione di pochi metri in cui un maniaco ha rinchiuso una ragazza di diciassette anni e poi suo figlio fin dalla nascita, sembri ampia e accogliente, una vera casa, che non manca di nulla. Oppure può rimare con tensione, speranza, paura, gioia immensa o immenso sollievo, come accade nella scena sul furgone, una delle più emozionanti del cinema recente, così forte da lasciare in apnea. Merito della scelta del punto di vista, quello di Jack, appunto, il più inconsapevole tanto del male quanto del bene, ma anche della regia ad immersione e della sceneggiatura ad opera della stessa scrittrice del romanzo di partenza, Emma Donoghue, che conosce quei personaggi meglio di chiunque altro.
La stessa scena del furgone segna una cesura importante: da quel momento la stanza non è più il luogo fisico in cui si muovono (per così dire) Jack e Ma', ma diventa un luogo mentale e le sue dimensioni subiscono un'ulteriore distorsione. Una sorta d'istinto di autodifesa spinge a questo punto lo spettatore a sussurrare idealmente nelle orecchie di Abrahamson: "fermati qui, o rovinerai tutto", imboccando un'altra storia, un altro film. Invece il regista ci sorprende, rivelando un progetto più completo e complesso rispetto al thriller emotivo di partenza: un dramma psicologico che ritaglia, in realtà, con grande sapienza la porzione di racconto che pone sotto l'obiettivo, una porzione in cui la seconda metà è speculare alla prima, in una continuità perfetta di tono e di tocco, nonostante la radicale diversità del setting.
Brie Larson e Jacob Tremblay si rimbalzano il testimone di una maratona attoriale ad alto tasso di emozione, optando sempre con grande giudizio per la soluzione in levare. Dal loro legame dipende l'intera impalcatura del film e loro sanno reggerla con grazia e solidità.
ROOM disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€5,25 | €12,99 | |||
€5,25 | - |
Che dire di questo film? Semplicemente meraviglioso e perfetto sotto tutti i punti di vista. Il regista sceglie di adottare il punto di vista di Jack, 5 anni, nato e cresciuto dentro la STANZA, quella del titolo, insieme alla mamma rapita e segregata lì 7 anni prima. Questa scelta registica balza subito agli occhi dello spettatore con tutta la sua potenza emotiva e riflessiva.
Non c'è niente di sbagliato, in questo film, niente che non sia riuscito. Non è una novità per chi appena un po' conosce il regista Lenny Abrahamson, persona sensibile e gentile quanto modesta. Diretto in maniera perfetta, quasi tutto in interni, la prima parte in pochi metri quadrati, il film afferra le nostre menti e anche i nostri cuori dall'inizio.
C’è una premessa per il nuovo film dell’olandese Abrahamson e si chiama Frank. Frank, film del 2014 con protagonista un capace Fassbender che indossava una gigante maschera di cartapesta come travestimento per riuscire ad affrontare la vita, nello specifico, le insidie musicali, tracciava la via a quello che sarebbe stato l’intento del regista nelle pellicole successive: utilizzare [...] Vai alla recensione »
Questo film potrebbe all'inizio sembrare lento o monotono, lo spettatore potrebbe pensare che in una stanza di tre metri ci sia in realtà ben poco da raccontare , invece la sapiente e magistrale regia di Lenny Abrahamson ci porta in un mondo dove questa piccola stanza è immensa fatta di personaggi, di fantasia, di illusioni., di televisione.. tutto dal lavabo al lucernario viene personificato, [...] Vai alla recensione »
Bello e intenso questo film! Niente scene strazianti tranne la paura nei confronti del rapitore quando il bimbo scende dal camion...Mi ricorda tanto il rapporto mamma figlio nella realtà; nel primo periodo,fino ai 10 anni è un rapporto esclusivo, mamma e figlio stanno bene assieme, non hanno bisogno di niente altro. Così la vita all'interno della stanza è felice per il bambino e anche per la mamma, [...] Vai alla recensione »
Il film inizia il giorno del quinto compleanno di Jack. Il bambino vive dalla nascita con sua mamma rapita da un uomo all’età di 17 anni e tenuta segregata in una stanza. Questo è il punto di partenza. Chi va a vedere il film e ha visto i trailer sa già che ad un certo punto ci sarà la fuga, ma il racconto davvero non è concluso con la fuga perché la [...] Vai alla recensione »
ROOM L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque. L´amore è lo spazio e il tempo resi sensibili al cuore. Marcel Proust Nella seconda giornata del festival molto intenso e atteso l’acclamato Room di Lenny Abrahamson, già vincitore della 40esima edizione del [...] Vai alla recensione »
Il regista irlandese Lenny Abrahamson (Frank) porta al cinema una storia drammatica che suscita nello spettatore che la guarda un senso di angoscia, di rabbia e impotenza verso un qualcosa che sembra così lontano anni luce dalla realtà ma che purtroppo rappresenta uno dei tanti capitoli di cronaca nera dei giorni nostri. "Room", così il titolo del film, è [...] Vai alla recensione »
A sette anni dal momento del rapimento, una giovane donna è detenuta con suo figlio, in un giardino di periferia ed in una stanza carente, povera, angusta, scarsamente arredata. Unica eccezione un vecchio e malfunzionante televisore. Impossibile per loro, vedere cosa succede al di là della stanza. Ad aumentare l’umiliazione della donna sono le continue violenze che deve [...] Vai alla recensione »
Una giovane donna rapita da anni vive in una stanzetta angusta insieme al figlio avuto dal suo carceriere. Un giorno finalmente i due riescono a liberarsi ma tornare alla normalità non sarà affatto facile. Per gran parte di questo film (tratto dall'omonimo romanzo) è il piccolo bambino che narra le vicende e ha ormai fatto l'abitudine a Stanza e a dormire in Armadio e [...] Vai alla recensione »
“Non perdere mai la speranza, essa ti da la forza a non mollare mai”. Uno dei tanti messaggi lanciati da questa emozionante pellicola firmata Lenny Abrahamson, affiancato da Brie Larson, che con una strabiliante interpretazione da protagonista riesce ad aggiudicarsi la statuetta agli oscar 2016. Room è un film che racconta una delle tante tragiche storie che oggi giorno sono sempre più frequenti, [...] Vai alla recensione »
Room punta a disidratare il proprio pubblico attraverso una storia struggente che il regista divide in due parti: dentro stanza e fuori stanza. Nella prima parte i nomi degli oggetti non sono anticipati da un articolo, quasi a voler creare un legame tra essi e il piccolo Jack, mentre la madre si sforza in ogni modo di far vivere al figlio una vita vicina alla normalità.
Uno dei film che si candida di diritto ad essere uno dei più belli e commoventi fra quelli da me visti nell'ultimo quinquennio e' senz'altro "ROOM", dramma psicologico ispirato ad una storia vera e che sarà in programmazione in questi giorni al cinema. La storia è quella agghiacciante di una ragazza rapita, rinchiusa in una stanza e violata per 7 anni dal suo carnefice "Old Nick", dal quale ha un [...] Vai alla recensione »
Room è un minuscolo spazio, senza finestre, con un lucernario e pochi squallidi mobili in cui vivono il piccolo Jack e Ma, la madre; Room è una prigione in cui la ragazza, rapita da un maniaco, vive con il figlio nato da quello stupro continuato; Room è soprattutto un Mondo creato dall’amore di Ma per sopperire alle carenze di quell’angusta e orrenda realtà, [...] Vai alla recensione »
Cosa rende grande una sceneggiatura? Il contenere, all’interno del cammino retto o contorto di una storia, più mondi, sfere concentriche o intersecanti, magari ignote allo stesso scrittore, ma che il destinatario, lettore o spettatore, riconosce e sente sue. È quanto accade in “Room”, dove una vicenda già permeante nella sua drammaticità, apre le porte [...] Vai alla recensione »
La stanza dove vivono Jack e la madre è una prigione, ma per il bambino è l’unico mondo possibile; room è un film coraggioso che trasferisce sul grande schermo le storie incredibili che la cronaca ci consegna di uomini, donne e bambini prigionieri della follia umana. Ma al di là di una stanza ci sta un mondo reale e quando Jack riesce a fuggire buttandosi dal furgone con il quale il padre padrone lo [...] Vai alla recensione »
Altri film sono stati fatti su questo argomento, uno degli ultimi : il mostro di Cleveland, ma quello che fa la differenza in questo film è Jack. Quel Jack che per quasi due ore ci ha disorientato sentendo sempre rivolgersi a lui al maschile mentre a tutti noi sembrava una dolce ragazzina. Magari un po' meno lungo il film e un po' più concisa la seconda parte avrebbe giovato; in effetti quella che [...] Vai alla recensione »
Nei film davvero riusciti non si percepisce una mano diversa fra chi ha ideato il racconto, chi ne ha curato la sceneggiatura e chi la regia. Nel caso del magistrale Ozu non si percepisce la mano diversa semplicemente perchè non c'è. Il regista, che aveva anche potere sulla produzione, ci ha regalato film di raro equilibrio pensando storie semplici [...] Vai alla recensione »
Che strana stanza è mai questa ? Dove una giovane madre e il figlioletto di cinque anni condividono ogni momento senza mai uscire all’esterno ? Lo scopriamo presto quando la presenza dell’orco (un orco assai stupido comunque) si manifesta nel consesso carnale con la donna. E capiamo come quel microcosmo di violenza e segregazione possa essere distrutto con la volontà [...] Vai alla recensione »
Ci sono due splendide scene nel bel film di Lenny Abrahamson. Quando la madre deve spiegare al bambino che esiste un mondo al di fuori della stanza in cui è nato e cresciuto, e che giustamente non viene definita "la stanza", ma "stanza", senza articolo, a definirne il valore di luogo assoluto; che esiste un mondo che non è quello della televisione, ma un mondo "real [...] Vai alla recensione »
"Room" = "World". Il Mondo in una Stanza, ma solo per il piccolo e innocente Jack, che di quello vero conosce solo i due poli opposti, l'Amore della mamma e Quella cosa che si ripete meccanicamente, freddamente, a cui non è stato mai dato un nome. Quella cosa da cui è nato. "Room" = Tomba per Ma', la giovane madre, che dal mondo è stata [...] Vai alla recensione »
Un altra "stanza del figlio", o piuttosto di Cloe. Fortunatamente, Abrahamson evita il clima melenso che aveva creato Rolf de Heer, tra l'altro considerato regista originale ed indipendente. Per il ragazzino è l'unica realtà tangibile, mentre il resto appartiene alla fantasia, per la madrea dir poco una prigione: eppure, la [...] Vai alla recensione »
Che dire di questa piacevolissima sorpresa? Il film oltre a risultare perfettamente omogeneo e coerente in tutta la sua durata, regala una scarica di emozioni non indifferente. Durante tutta la prima parte si rimane letteralmente in apnea, fino alla scena culmine del furgone che segna lo spostamento definitivo del campo di azione dei due protagonisti; notevole la scelta registica di adottare come [...] Vai alla recensione »
Si puo' consumare la vita in piccoli spazi o nell'infinita' dell'universo, ma l'esistenza e' tutto un fluire di esperienze cognitive e sensoriali determinate dalla nostra rappresentazione mentale della realta' che ci circonda. Il piccolo Jack e' nato e vissuto per cinque anni in una stanza di dieci metri quadrati insieme alla madre,rapita e rinchiusa in quel piccolo spazio da un maniaco sette anni [...] Vai alla recensione »
Le persone e le cose che conosce sono tutte lì, nella stanza. In “Stanza” per meglio dire. Dentro quelle quattro mura ci sono Ma’, Sedia 1, Sedia 2, Letto, Armadio, Tappeto, Lavandino e Lucernario. C’è anche Pianta che è da sempre sulla mensola, nonostante le foglie siano secche da un pezzo. Tutti gli oggetti inanimati sono suoi amici e lui, il bambino, li saluta uno a uno, al mattino.
Come e' possibile sopravvivere rinchiusi in una stanza di 3 metri x 3 per sette anni senza impazzire o tentare il suicidio? La risposta e' allo stesso tempo semplice e complessa. Joy, il premio Oscar Brie Larson, ci riesce grazie all'amore di una madre per il proprio unico figlio. Un amore incondizionato, iperprotettivo, istintivo, viscerale che le permettera' appunto di sopportare [...] Vai alla recensione »
Crescere in una stanza senza sapere che fuori c'è tutto un mondo da scoprire,adattarsi forzatamente ad una situazione assurda ciò che fa la madre di Jack un bambino di cinque anni,per proteggerlo dalla pazzia di un essere umano,psicologicamente contraffatta,sia nella dignità ma soprattutto nella sua identità. Quella stanza per il bambino è tutta la vita,tutte le cose che sono dentro per lui sono viventi,le [...] Vai alla recensione »
A mio parere si tratta di un film squilibrato tra la prima parte che si svolge nella stanza e la seconda con il ritorno nella societa'. La prima parte e' drammatica e incalzante, la seconda noiosa, banale e inutilmente lunga. Il film scade in un prodotto da televisione, intriso di banalita' e buonismo. Gli attori sono appena passabili se si fa eccezione del piccolo Jack.
Thriller claustrofobico (lo si deduce già dal titolo stesso: "Room") che narra la brutta e sconvolgente esperienza della segregazione che una giovane donna ha dovuto subire a causa di uno psicopatico. Come nella reale vicenda vissuta dall'austriaca Kampusch, la protagonista di "Room" vive prigioniera, dall'età di 17 anni, da 7 anni in una stanza del capanno [...] Vai alla recensione »
Jack e Ma' vivono reclusi in una stanza. Jack ha cinque anni, sua madre Ma' ne ha 25. Da sette anni Ma' è prigioniera di un orco che l'ha rapita, messa incinta e segregata. Non è dato sapere perché l'ha fatto. E' così e basta. Jack e Ma' riescono a uscire dalla stanza e il mondo li accoglie con la sua normalità, molto anormale per chi ha vissuto cinque anni in una stanza.
Angosciante, forte e commovente. Si percepisce il dramma di una famiglia distrutta e della difficile e atroce situazione della giovane protagonista e di suo figlio. Brie Larson è superba nell'interpretazione e non è da meno Jacob Tremblay che meritava il premio oscar per essere stato capace, a soli 8 anni, di reggere il peso di un'interpretazione audace.
Uno dei film che si candida di diritto ad essere uno dei più belli e commoventi fra quelli da me visti nell'ultimo quinquennio e' senz'altro "ROOM", dramma psicologico ispirato ad una storia vera e che sarà in programmazione in questi giorni al cinema. La storia è quella agghiacciante di una ragazza rapita, rinchiusa in una stanza e violata per 7 anni [...] Vai alla recensione »
Cresciuto nell'amorevole cattività di una piccola stanza blindata, il piccolo Jack è il frutto della violenza di uno psicopatico che ha rapito la madre ancora adolescente cinque anni prima che lui nascesse, tenedola segregata e abusandone sistematicamente, senza alcuna possibilità di contatto con il mondo esterno se non un piccolo televisore e lo spioncino di un lucernario [...] Vai alla recensione »
Entrato in sala per oltre un ora mi ritrovo in un vano (room) che fa da appartamento ad una mamma e ad un figlio, a Ma Newsome e a Jack Newsome interpretati dall’Oscar Brie Larson e da Jacob Tremblay. Come ci siano entrati e da quando tempo lo saprò restando con loro. Non c’è un perché ed un per come a rendere drammatica o da incubo la loro presenza in quella stanza.
Da cinefilo incallito, spero sempre tutte le volte che mi siedo e guardo un film, di rialzarmi dopo la visione una persona diversa..dopo questa piccola precisazione doverosa..Posso dire che Room di Lenny Abrahamson mi ha letteralmente non solo cambiato, ma ha creato dentro di me un vortice di emozioni indescrivibili..Capolavoro moderno di una potenza emotiva incredibile, capace di stendere chiunque, [...] Vai alla recensione »
Film toccante nella sua drammatica veridicità. All' inferno e ritorno, ma il rientro nella vita da parte della fanciulla segregata si presenta a poco a poco come un niovo inferno. Re itazione da brividi del piccolo e di Brie Larsson, meritatamente premiata con l'Oscar. Alcune scene veramente emozionanti: il rientro a casa e la reazione dei genitori, la progressiva consapevolezza [...] Vai alla recensione »
Sicuramente un prodotto originale e meritevole di attenzione. Strepitosa, secondo me,l'interpretazione del piccolo attore,mi è sembrata molto meno convincente quella della madre,ovviamente sono gusti personali. Si respira una grande angoscia e tristezza per buona parte del film,su questo forse si poteva fare di più, nel senso che il ritmo finisce per essere monocorde.
Il film è molto toccante, il bambino è sorprendente, l'interpretazione molto forte, ma purtroppo la storia reale alla quale il film si ispira è molto più tragica,anche se questa descritta è agghiacciante.....il film è fatto bene,rende l'idea di quella che è la situazione di questa mamma e di questo figlio che vivono per anni chiusi in una stanza..... [...] Vai alla recensione »
Benvenuti nel mondo di Ma e Jack, un mondo rinchiuso in una stanza, dove se pur piccolo, ha tutto quello che serve al bimbo in crescita, cioè la sua mamma. E' un film di spazi interni, emozionante, coinvolgente, commovente, intrigante, Bravissima Brie Larsson, meritato il suo Oscar come miglio attrice, addirittura superlativo il piccolo Jack. Un film assolutamente da non perdere.
Il film è diviso in due parti: la prima che si sviluppa all'interno della stanza dove madre e figlio vivono reclusi; la seconda dove i due vengono liberati e vivono un secondo dramma, quello di dover ritornare ad una vita normale dopo quanto accaduto. Un film che fa emozionare, riflettere ed arrabbiare, pensando che è tratto da una storia di segregazione realmente accaduta.
Film riscoperto qualche giorno fa "bazzicando" in Rete. Ammetto che, quando uscì nel lontano 2015, non mi stuzzicava l'idea di vederlo per le tematiche trattate, giudicandolo troppo pesante e noioso, nonostante seppi, poco tempo dopo che la Larson ci aveva vinto l'Oscar come miglior attrice. Bene, errore non fu più grande.
Forse collocarlo fra i film candidati all'Oscar mi è sembrato eccessivo bensì considererei la premiazione alla magnifica e nobile interpretazione di Brie Larson, attrice e cantautrice statunitense. Ispirato allo scioccante The Fritzl Case del 2008, in cui una donna in Austria è stata tenuta prigioniera per 24 anni dal padre, stuprata e divenuta madre di 7 figli, oltre ad [...] Vai alla recensione »
Per una volta, un romanzo originale e coinvolgente viene trasposto fedelmente sul grande schermo. Troppe volte abbiamo visto distorcere senza ritegno trama, personaggi, persino nomi e località tratti da un testo, con la meschina motivazione di "adeguarlo al grande pubblico". Del resto la Donoghue oltre che autrice del libro è anche produttrice del film, magari fosse [...] Vai alla recensione »
film angosciante nella prima parte quella della segregazione nella "stanza" dove un po' romanzescamente si svolge dalla mattina alla sera la vita di due persone: Mà e Jack. Nella seconda parte, dopo l'adrenalina della liberazione ad opera del piccolo Jack, il racconto si sposta sul piano psicologico delle conseguenze della prigionia per la madre e per il figlio.
Sentimentalismo effettistico a manetta in questo Room. Poche cose vere. Il povero Jack chiedeva sempre alla mamma se le cose fossero vere. Peccato che questo film sia falso. Jack, il film in cui reciti è falso. E' il trionfo del sensazionalismo della compassione, dei buoni sentimenti, dell'amore. Ma è solo cinema, Jack, un effetto speciale.
Visto in anteprima e l'ho trovato bellissimo nonostante la situazione drammatica vedere il mondo attraverso il piccolo Jack é stato emozionante consigliato a tutti
In decenni di cinefilia appassionata non mi ero mai imbattuto in una pellicola più noiosa di questa. Il film si esaurisce dopo 20 minuti, ed fino alla fine é un puro esercizio di accanimento terapeutico, si arriva ad invocare il finale per sfinimento..praticamente non succede NIENTE per più di un'ora..
Raramente i bambini nel cinema vengono trattati a dovere. Quasi sempre, infatti, essi sono stereotipati nell'immagine che i "grandi" hanno di loro... Per cui, risultano spesso bidimensionali, superficiali, finti. Room è eccezionale, per come descrive profondamente il mondo interiore di un bambino di 5 anni, sempre coerente anche nell'assurdità. Vederlo è stato quasi una seduta di ipnosi, in cui sono [...] Vai alla recensione »
Bravo, sono perfettamente d'accordo con te e condivido totalmente ogni tua osservazione: complimenti!
ottimo film, grandissimi attori compreso il piccolissimo, grndissimo jack..............da vedere
Il cinema claustrofobico rappresenta probabilmente una delle sfide più intense per i cineasti. A osservare le foto di scena e i making of di Room, si possono gustare tutte le strategie utilizzate da Lenny Abrahamson per piazzare la macchina da presa dietro le pareti, sotto il pavimento, in mezzo alla stanza in cui i due protagonisti sono rinchiusi da anni. Molti di noi, guardando il film appena premiato per la migliore attrice protagonista (Brie Larson), hanno vagato con la fantasia e con i ricordi cinefili, compresi quelli dalla storia del videoclip - chi rammenta il formidabile video che Tim Pope diresse per i The Cure, Close to Me, in cui la band suonava chiusa in un armadio?
Questo cinema di esperienze sconvolgenti, maturazioni improvvise, fantasie a fin di bene, sopravvivenze al limite ci dice evidentemente qualcosa di noi, delle nostre fobie, dei nostri adattamenti a una realtà sempre meno leggibile, e forse a un mondo globale che viene a bussare alle nostre case.
Dirigere in spazi stretti è dannatamente difficile, e diventa una sfida di enorme valore cinematografico. Una sfida, questa, che pare eccitare parecchio il cinema più recente, se è vero che abbiamo visto in pochi anni film girati principalmente in spazi stretti, dentro abitacoli di automobile (Locke), dentro una bara (Buried), dentro un ascensore (Devil), in una cabina telefonica (Phone Booth), in un crepaccio (127 ore), e così via. Persino l'idea stessa della vita in cattività, preda di un maniaco, vede Room affiancato da Chained di Jennifer Lynch. Gli esempi potrebbero continuare ma ha più senso chiedersi il motivo di tanta claustrofobia, se non fosse che poi ci accorgiamo che al tempo stesso il cinema contemporaneo è anche affascinato e spaventato dagli spazi aperti e sconfinati (Gravity, Revenant, Into the Wild, Wild ecc.). Possibile che due sentimenti estetici così opposti possano convivere? Forse sì, almeno se pensiamo al cinema di oggi come a un "cinema dell'esperienza estrema", dove ad avvincere gli spettatori sono racconti di sopravvivenza, survival movies che mettono i personaggi in condizioni radicali, di un tipo o di un altro, troppo esposti alla natura o troppo costretti da un impedimento meccanico.
La storia narrata nel film dell'irlandese Lenny Abrahamson (e nel libro di Emma Donoghue) s'ispira a un caso di pochi anni fa. Nel 2008 si scoprì che l'austriaco Josef Fritzl, ora in carcere a vita, aveva tenuto per 24 anni sua figlia Elisabeth segregata in un bunker dove abusava di lei e dove erano nati sette figli incestuosi. Nel film una giovane donna vive rinchiusa con il suo bambino di 5 anni [...] Vai alla recensione »
Liberamente ispirato al caso dell'austriaco Joseph Fritzl, che tenne prigioniera sua figlia per ventiquattro anni, nell'arco dei quali la costrinse a concepire sette figli, Room (in Italia Stanza, letto, armadio, specchio), della scrittrice irlandese Emma Donoghue, è un libro sul potere trasformativo dell'immaginazione e del racconto, un incubo che, filtrato attraverso gli occhi di un bambino, assume [...] Vai alla recensione »
Make Room for my Oscar! Tradotto, fate posto al mio Oscar! Chissà se Brie Larson, 26enne attrice di Sacramento, California, l'avrà detto davvero, di certo, la statuetta più ambita al mondo è nelle sue disponibilità. Seguendo la moda imperante a Hollywood, forse avrà fatto spazio in bagno: quale posto più adatto perlo zio Oscar di una mensola fronte WC? Dopo il Golden Globe, anche agli 88esimi Academy [...] Vai alla recensione »
Ha ricevuto quattro candidature agli Oscar (vincendone una) decisamente meritate, perché questo è uno dei film più spiazzanti degli ultimi anni. La vicenda raccontata, purtroppo, come ci ha insegnato la recente attualità, non è nata dalla mente di uno sceneggiatore, ma prende spunto dall' ennesima storia vera (di Josef Fritzl, il mostro di Arnstetten, in Austria) che supera, come spesso accade, ogni [...] Vai alla recensione »