Ritorno al Marigold Hotel |
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Un film di John Madden.
Con Judi Dench, Maggie Smith, Bill Nighy, Dev Patel, Celia Imrie.
continua»
Titolo originale The Second Best Exotic Marigold Hotel.
Commedia drammatica,
Ratings: Kids+16,
durata 122 min.
- USA 2015.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 30 aprile 2015.
MYMONETRO
Ritorno al Marigold Hotel
valutazione media:
2,31
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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COLORATO E DISSETANTE COME UN COCKTAIL ALLA FRUTTAdi DHANY CORAUCCIFeedback: |
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martedì 12 maggio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In una giornata molto calda, quasi afosa, due cose possono dare sollievo: o rifugiarsi all'ombra e sorseggiare una bibita fresca oppure aprire il getto dell'acqua fredda e congelarsi la pelle fino a che il rimpianto dell'afa è così grande da non avvertirne più il fastidio. Ecco, Ritorno al Marigold Hotel può essere paragonato alla prima soluzione. Non è un'esperienza fortificante o traumatica, non procura una sferzata di energia corroborante ma dona un confortevole alleggerimento che in certi momenti di assoluta pesantezza e difficoltà può risultare ugualmente prezioso. Vi avverto: è tutto finto. E' finta l'India nella quale ha sede il pittoresco Hotel ed è finta la vecchiaia degli attempati protagonisti. Se proprio vogliamo considerarlo alla stregua di una bibita fresca, direi che si tratta piuttosto di un cocktail di frutta analcolico, servito in una grande coppa coloratissima, con tanto di spirali di scorze di limone o arancia, ombrellini, bastoncini e cannucce. In effetti qui i colori non mancano. La scenografia accuratissima è un tripudio di toni accesi e solari che allieta la vista (e l'umore); mercatini di frutta e spezie sfarzosi, abiti ricchi, luminarie copiose, ambienti elegantemente arredati che non sfigurerebbero nelle più prestigiose riviste di design, ma in tutto questo, qualcosa che non è finto, c'è. Ed è l'idea, la speranza e l'anelito di vivere la terza età non come un capolinea ma come una tappa della propria vita che può riservare ancora tante sorprese e che può (e che deve) essere vissuta con entusiasmo, lo stesso entusiasmo che si ha da ragazzi, quando ci si emoziona per tutto e tutti. Raro esempio di n.2 che è migliore del n.1, sostenuto da un gran ritmo, da divertenti battute e da ironiche punte di saggezza, il film continua a seguire le vicende del gruppo di amabili o irritabili vecchietti che abbiamo conosciuto nel precedente lungometraggio, con una new entry mozzafiato: Richard Gere, il più fascinoso e sexy “vecchietto” del mondo che torna con uno dei suoi personaggi “puri” ispirati dal più tenero romanticismo. Anche se personalmente ho un debole per l'inglesissimo Bill Nighy, il grande Richard merita sempre, e sottolineo SEMPRE, la visione del film. Ma c'è spazio anche per i giovani, infatti il britannico (di origine indiana) Dev Patel, gestore dell'Hotel in procinto di sposarsi, tiene le fila di tutta la trama; comincio a vederlo un po' troppo spesso e in tutte le salse per i miei gusti, ma qui è proprio simpatico e non è male anche come ballerino in quella strepitosa bollywood dance, super kitsch e super bella (non vi dico Richard come balla.... divinamente!) che conclude il film.
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