j mnemonic
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martedì 2 febbraio 2016
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ma anche no
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Premesso che è sempre difficile fare un remake perché il risultato si dovrà confrontare comunque con un film che ha avuto successo (altrimenti perché farlo?) e che negli ultimi anni questi remake si dividono in “inguardabili” (ad esempio Total Recall), “appena passabili” (ad es. Fright Night) e “non ho capito che l'hanno rifatto a fare” (ad es. Funny Games) il lavoro del regista quasi esordiente Ericson Core non rientra in nessuno dei tre casi, pur non convincendo a sua volta.
Inaugura quindi una nuova categoria dei remake, quelli del “ma anche no”.
Ovviamente il confronto è arduo perché stiamo parlando di un capolavoro del 1991 firmato sua maestà Kathryn Bigelow con la coppia di attori stratosferica Patrck Swayze e Keanu Reeves, tuttavia non è la regia a mancare e neanche tutto sommato l'interpretazione dei semisconosciuti Edgar Ramirez e Luke Bracey.
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Premesso che è sempre difficile fare un remake perché il risultato si dovrà confrontare comunque con un film che ha avuto successo (altrimenti perché farlo?) e che negli ultimi anni questi remake si dividono in “inguardabili” (ad esempio Total Recall), “appena passabili” (ad es. Fright Night) e “non ho capito che l'hanno rifatto a fare” (ad es. Funny Games) il lavoro del regista quasi esordiente Ericson Core non rientra in nessuno dei tre casi, pur non convincendo a sua volta.
Inaugura quindi una nuova categoria dei remake, quelli del “ma anche no”.
Ovviamente il confronto è arduo perché stiamo parlando di un capolavoro del 1991 firmato sua maestà Kathryn Bigelow con la coppia di attori stratosferica Patrck Swayze e Keanu Reeves, tuttavia non è la regia a mancare e neanche tutto sommato l'interpretazione dei semisconosciuti Edgar Ramirez e Luke Bracey.
Quello che manca nel film è proprio la credibilità della nuova sceneggiatura.
Nel primo “point break” la storia era semplice, comprensibile e lineare: un gruppo di surfisti guidati dal carismatico Bodhi per garantirsi la possibilità di vivere senza lavorare e seguire l'estate in giro per il mondo rapina banche, l'agente dell'Fbi Johnny Utah si infiltra nel mondo del surf californiano per arrestarli. C'è un triangolo amoroso tra Bodhi Lori e Johnny c'è ritmo, c'è da una parte l'ordine costituito che deve fare il suo lavoro, pur in fondo stimando l'avversario c'è la voglia di restare per sempre ribelli. E c'è il finale con Johnny che dice a Bodhi, in buona sostanza: si ti ho beccato, ho fatto il mio lavoro ma mi sono rotto le scatole di fare il poliziotto quindi ti lascio scegliere di morire surfando invece che consegnarti alle autorità.
Ora in questo remake è tutto confuso e si stenta a trovare un qualunque senso. I surfisti sono diventati poliatleti estremi che devono fare otto prove mistico-spirituali-ambientaliste alle quali (con collegamenti ardimentosi che lasciano a desiderare) associano rapine in stile Robin Hood in cui rubano ai ricchi per dare ai poveri.
Johnny Utah viene da un dramma personale in cui vede morire un amico durante una di queste gare di sport estremi e per questo mette la testa a posto entrando nell'Fbi. Quando fanno vedere i crimini estremi commessi dai criminali lui riconosce che stanno percorrendo un percorso di prove mistiche e si mette sulle loro tracce. In realtà li trova al primo colpo roba che neanche due sei al superanlotto di seguito.
La bella Lori è diventata una sorta di sacerdotessa che rinfranca lo spirito dei poliatleti dopo le prove estreme (potete immaginare come). Ambientalismo e venerazione della madre natura a tutto spiano e poi si tromba come ricci sopra una stola di visone. Mah!
Insomma alla fine il ritmo c'è, e ovviamente gli attori sono uno spettacolo per gli occhi delle nuove teen ager; però alla fine in un inevitabile confronto con il capolavoro di Bigelow la cosa non regge per niente.
È come, per fare un esempio, se ci dicessero: “adesso vi facciamo la carbonara” poi ci mettessero davanti: due uova crude, la pasta in bianco, una fettina di pancetta il macinino del pepe, un pezzo di pecorino intero e quindi esclamassero “et voilà”.
Gli ingredienti ci sono tutti ma manca l'arte.
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ashtray_bliss
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venerdì 20 maggio 2016
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assolo di spettacolarità e adrenalina.
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Questo atipico reboot di Point Break, il mini cult degli anni '90 firmato Bigelow, è senza ombra di dubbio spettacolare. Una serie di riprese mozzafiato, di sport estremi, di inquadrature vertiginose e spettacolari che ti trascinano insieme ai protagonisti sulle vette più ripide o si lasciano cadere nelle più profonde acque della terra. Visivamente è evocativo ed ammagliante, un'esperienza quanto più vicina alle vere sequenze delle action cams di chi pratica veramente questo tipo di sport. Purtroppo però, la pellicola viene penalizzata dal fatto che per puntare tutto sulla spettacolarità, indiscutibilmente riuscita, sacrifica -volente o nolente- molto della trama che dovrebbe servire ben più che da semplice cornice attorno al film.
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Questo atipico reboot di Point Break, il mini cult degli anni '90 firmato Bigelow, è senza ombra di dubbio spettacolare. Una serie di riprese mozzafiato, di sport estremi, di inquadrature vertiginose e spettacolari che ti trascinano insieme ai protagonisti sulle vette più ripide o si lasciano cadere nelle più profonde acque della terra. Visivamente è evocativo ed ammagliante, un'esperienza quanto più vicina alle vere sequenze delle action cams di chi pratica veramente questo tipo di sport. Purtroppo però, la pellicola viene penalizzata dal fatto che per puntare tutto sulla spettacolarità, indiscutibilmente riuscita, sacrifica -volente o nolente- molto della trama che dovrebbe servire ben più che da semplice cornice attorno al film. Purtroppo la trama traballa non sapendo se restare fedele all'orginale o se discostarsi e intraprendere una propria strada. Alla fine propende per la seconda opzione ma come trama, come scheletro narrativo, risulta comunque molto flebile e troppo spesso inverosimile. I giovani attori invece, dal canto loro, sono molto bravi e rendono in maniera verosimile le scene di azione, cariche di adrenalina. L'adrenalina del resto, è la vera colonna portante del film: i protagonisti sono assetati e in costante ricerca di adrenalina attraverso gli sport estremi che praticano, le scene d'azione sono intrise di adrenalina che ogni spettatore percepisce sotto forma di brividi durante le performance impossibili dei protagonisti e le sequenze mozzafiato.
Ma la forza del film, il suo potere visivo d'impatto rappresenta anche il suo tallone d'achille. La scarsa forza narrativa del film lo penalizza facendolo scivolare nel infinito loop di scene estremamente intense ed adrenaliniche che alla lunga paiono fini a loro stesse, riducendosi per certi versi anche stancanti.
Come detto quindi, qui non ci sono dei pazzi surfisti che rapinano banche per pagarsi le eterne vacanze nei paradisi marini, ma piuttosto degli ultra'ecologisti che rubano grosse somme di denaro per ridistribuirle al mondo e ripristinare l'equilibrio spirituale e fisico sul pianeta Terra. Il tutto sullo sfondo dello svolgimento di impossibili ed impensabili imprese di coraggio, ribatezzate per l'occasione ''Le 8 di Osaki" dove sfidare la morte e la gravità sono le uniche regole che contano pur di ristabilire un minimo di equilibrio nel mondo corrotto e stanco nel quale viviamo. In tutto ciò, c'è l'erede di Keanu Reeves, rapprsentato dal biondo Johnny che una volta ritiratosi dagli sport estremi dopo la tragica morte del suo amico, entrerà a far parte dell'FBI e non esiterà a buttarsi, mente e corpo, nelle sfide che il gruppo di Bohdy e co. devono affrontare.
La fotografia naturale ovviamente ruba la scena al film intero, coinvolge e stupisce grazie alla maestosità naturale di montagne, cascate e boschi; La regia è minuziosa e scrupolosa, attenta a seguire nei dettagli le imprese del gruppo di estremisti ecologisti senza mai inciampare nella trappola delle riprese POV o Action Cam, ma regalando sequenze stabili, nitide, che ti trasportano nel vivo dell'azione. Come sottolineato precedentemente, la trama viene rigorosamente snellita, cosi come la caratterizzazione psicologica dei personaggi, le dinamiche che vengono a crearsi tra loro. Gli attori sono comunque convincenti, basando tutta o quasi, la loro recitazione sulla loro fisicità piuttosto che sul dialogo e la mimica facciale. In definitiva si tratta di un ottimo prodotto action, che non delude sotto l'aspetto visivo ed estetico, ma che lascia perplessi dal punto di vista narrativo anche perchè il suo omonimo predecessore non è che sia poi cosi attempato o superato da necessitare un reboot a tutti i costi. 3/5.
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andrej
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venerdì 24 febbraio 2017
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azione, azione e ancora azione
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La maggior parte dei giudizi critici che ho letto su questo film sono a mio parere troppo severi: a volte l'ammirazione per l' originale porta ad antipatie preconcette (della serie: "Ma come si son permessi di fare il remake di un capolavoro inimitabile?") o ad aspettative esagerate nei confronti di eventuali rifacimenti e questo mi pare proprio il nostro caso. In effetti anche io mi sarei aspettato di piu' da questa pellicola e concordo anche sul fatto che il film della Bigelow fosse assai migliore, ma da qui a definire questo remake un mezzo disastro ce ne corre. Non e' un capolavoro, certo; ha dei buchi e delle lacune a livello di sceneggiatura (specialmente le motivazioni dei protagonisti nella loro sfida al sistema e alla morte suonano piuttosto fragiline e posticce e i dialoghi a volte sono un po' improbabili); ha il ritmo ultra rapido e alla lunga un po' stucchevole di un videoclip pubblicitario; tende a concentrarsi troppo e solo sulle molte (e belle) scene d'azione trascurando invece lo spessore e la credibilita' dei personaggi e della trama.
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La maggior parte dei giudizi critici che ho letto su questo film sono a mio parere troppo severi: a volte l'ammirazione per l' originale porta ad antipatie preconcette (della serie: "Ma come si son permessi di fare il remake di un capolavoro inimitabile?") o ad aspettative esagerate nei confronti di eventuali rifacimenti e questo mi pare proprio il nostro caso. In effetti anche io mi sarei aspettato di piu' da questa pellicola e concordo anche sul fatto che il film della Bigelow fosse assai migliore, ma da qui a definire questo remake un mezzo disastro ce ne corre. Non e' un capolavoro, certo; ha dei buchi e delle lacune a livello di sceneggiatura (specialmente le motivazioni dei protagonisti nella loro sfida al sistema e alla morte suonano piuttosto fragiline e posticce e i dialoghi a volte sono un po' improbabili); ha il ritmo ultra rapido e alla lunga un po' stucchevole di un videoclip pubblicitario; tende a concentrarsi troppo e solo sulle molte (e belle) scene d'azione trascurando invece lo spessore e la credibilita' dei personaggi e della trama... Tuttavia non e', a mio parere, un brutto film, soprattutto considerata la sua natura di film d'azione: di azione ce n'e' quanta se ne vuole ed e' sempre azione altamente spettacolare, ben diversificata, non ripetitiva ed inoltre molto ben filmata. Non lo si puo' onestamente definire un film noioso ed e' difficile negare che riesca a catturare lo spettatore per tutta la sua durata (francamente non posso credere che qualcuno abbia fatto fatica a vederlo fino alla fine). E' un film spettacolare ed avvincente, girato con evidente larghezza di mezzi in molte splendide location naturali che anche da sole meriterebbero la sua visione. Anche se non mantiene tutte le sue promesse e alla fine lascia un po' di amaro in bocca, merita comunque di essere visto. C’e’ ben di peggio in circolazione… Afflitti come siamo da tanti film inutili e noiosi, mi sembra ingiusto criticare troppo questo dignitoso prodotto di anabolizzato ma pur sempre robusto cinema d'azione, che in fondo assolve bene al suo compito di regalarci due ore di spensierato intrattenimento.
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franco accomazzo
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giovedì 10 settembre 2020
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non un capolavoro ma godibile
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Non è un remake,questo film ha poco a che fare con l'originale del 1991, sembra piuttosto che abbiano voluto sfruttarne il successo per trainarne gli spettatori dell'originale.
Detto questo, il film è davvero spettacolare e la fotografia stupenda, solo per questi aspetti il film merita di essere visto; la logica dell'inchiesta poliziesca e le motivazioni della banda sono coerenti e comprensibili solo se si riesce a entrare nello spirito del film e nel modo di pensare degli atleti dell'estremo; a detrimento vi sono alcune scene di violenza che sembrano fuori contesto e questo rende un po' confusa la trama.
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Non è un remake,questo film ha poco a che fare con l'originale del 1991, sembra piuttosto che abbiano voluto sfruttarne il successo per trainarne gli spettatori dell'originale.
Detto questo, il film è davvero spettacolare e la fotografia stupenda, solo per questi aspetti il film merita di essere visto; la logica dell'inchiesta poliziesca e le motivazioni della banda sono coerenti e comprensibili solo se si riesce a entrare nello spirito del film e nel modo di pensare degli atleti dell'estremo; a detrimento vi sono alcune scene di violenza che sembrano fuori contesto e questo rende un po' confusa la trama.
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v1n97
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domenica 27 marzo 2016
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ottimo film!
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La pellicola mi è piaciuta molto. L'unico appunto negativo è che il film sarebbe dovuto durare un pò di più inserendo qualche scena extra che scavava nel profondo della personalità dei personaggi e un paio di scene in più che rafforzavano il rapporto tra Utah e Samsara. Purtroppo questo non è stato fatto ma il film mi ha appassionato lo stesso e nonostante il mancato approfondimento la pellicola è riuscita ugualmente a farmi capire che tipi di persone fossero i personaggi. Cioè il film te lo lascia solo intuire anzichè mostrartelo chiaro e tondo. Un bel film-action, molto piacevole ed anche con un filo di filosofia che solo chi ama l'avventura al limite può comprendere sino in fondo.
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La pellicola mi è piaciuta molto. L'unico appunto negativo è che il film sarebbe dovuto durare un pò di più inserendo qualche scena extra che scavava nel profondo della personalità dei personaggi e un paio di scene in più che rafforzavano il rapporto tra Utah e Samsara. Purtroppo questo non è stato fatto ma il film mi ha appassionato lo stesso e nonostante il mancato approfondimento la pellicola è riuscita ugualmente a farmi capire che tipi di persone fossero i personaggi. Cioè il film te lo lascia solo intuire anzichè mostrartelo chiaro e tondo. Un bel film-action, molto piacevole ed anche con un filo di filosofia che solo chi ama l'avventura al limite può comprendere sino in fondo.
Le eccessive critiche negative sono dovute al capolavro del primo Point Breack al quale il pubblico tiene molto, infatti molti non avranno digerito la scelta del regista di virare su una direzione opposta ripsetto al primo film, ma vorrei ricordare che è un remake e non un copia-incolla e ribadisco che a parer mio i film è ottimo. Inoltre un appunto positivo spetta di diritto anche all'ottima realizzazione delle scene riguardanti gli sport estremi girate in maniera quasi maniacale da agolature mozzafiato.
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luca1960
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domenica 14 febbraio 2016
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fantastico e spettacolare
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Le scene sono veramente mozzafiato e nella sala cinematografica si avvertiva chiaramente la tensione che suscitavano. Il tema centrale del film sono gli sport estremi, e le relative scene da brivido che suscitano ; a questo fine sono stati chiamati atleti di spicco di tali sport, che si individuano all'interno del film. Va beh....i temi "filosofici" e "polizieschi" sono un po deboli ; si lo ammetto su questo si poteva effettivamente fare qualcosa in più, ma mi sembra però scontato che non si va a vedere questo film per vedere un giallo o discutere dei "massimi sistemi". Trovo anche insopportabile questo continuo paralello con il primo Point break e che il vecchio è sempre più "bello" e "buono"; anche il primo Point break era notevolmente carente come poliziesco ma la scena centrale del film era certamente il lancio dall' aereo senza paracadute, e anche in questo secondo film sono presenti tante scene altrettanto adrenaliniche.
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Le scene sono veramente mozzafiato e nella sala cinematografica si avvertiva chiaramente la tensione che suscitavano. Il tema centrale del film sono gli sport estremi, e le relative scene da brivido che suscitano ; a questo fine sono stati chiamati atleti di spicco di tali sport, che si individuano all'interno del film. Va beh....i temi "filosofici" e "polizieschi" sono un po deboli ; si lo ammetto su questo si poteva effettivamente fare qualcosa in più, ma mi sembra però scontato che non si va a vedere questo film per vedere un giallo o discutere dei "massimi sistemi". Trovo anche insopportabile questo continuo paralello con il primo Point break e che il vecchio è sempre più "bello" e "buono"; anche il primo Point break era notevolmente carente come poliziesco ma la scena centrale del film era certamente il lancio dall' aereo senza paracadute, e anche in questo secondo film sono presenti tante scene altrettanto adrenaliniche.Posso suggerire ai critici cinematografici e al "dotto" pubblico di uscire un po più spesso dalle sale cinematografiche e magari farsi un bel lancio in tandem con il paracadute ?
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