storyteller
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lunedì 8 agosto 2016
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sorprendente, coraggioso e ricco di estro
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Il nuovo film di Gondry, pur rimanendo fedele alla sua "poetica" del giocare con i significati, dello smantellamento del reale e del ritorno a una condizione di meraviglia preesistente, è anche inedito e fresco perché racconta una storia "in scala ridotta" (l'improbabile viaggio di due adolescenti troppo intelligenti per la loro età, ma anche teneri e ironici) facendoci vivere le vicissitudini dei giovani protagonisti con la stessa disposizione d'animo che caratterizzava il nostro io infantile: un'odissea di emozioni contrastanti, dal comico al tragico al grottesco al romantico. È una vicenda coerente nella sua eterogeneità, che risuona autentica e cattura senza mai annoiare, trovando nella sua conclusione "imperfetta" (eppure così soddisfacente) il significato ultimo della pellicola.
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Il nuovo film di Gondry, pur rimanendo fedele alla sua "poetica" del giocare con i significati, dello smantellamento del reale e del ritorno a una condizione di meraviglia preesistente, è anche inedito e fresco perché racconta una storia "in scala ridotta" (l'improbabile viaggio di due adolescenti troppo intelligenti per la loro età, ma anche teneri e ironici) facendoci vivere le vicissitudini dei giovani protagonisti con la stessa disposizione d'animo che caratterizzava il nostro io infantile: un'odissea di emozioni contrastanti, dal comico al tragico al grottesco al romantico. È una vicenda coerente nella sua eterogeneità, che risuona autentica e cattura senza mai annoiare, trovando nella sua conclusione "imperfetta" (eppure così soddisfacente) il significato ultimo della pellicola... non importa dove si va, quel che conta è il viaggio.
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