flyanto
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venerdì 15 maggio 2015
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come si può reagire alla morte della propria madre
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La reazione che la morte di un genitore, in "Mi Chiamo Maya" precisamente quella della mamma, provoca in un'adolescente è davvero imprevedibile ed è proprio questa che determina l'intera storia del film. Alla morte della madre, due sorelle figlie di padri diversi, un' adolescente di 15 anni e l'altra di appena 9, rimangono completamente sole e pertanto un'assistenze sociale (Valeria Solarino) si adopera per inserirle in una casa famiglia e trovare loro una collocazione defini[+]
La reazione che la morte di un genitore, in "Mi Chiamo Maya" precisamente quella della mamma, provoca in un'adolescente è davvero imprevedibile ed è proprio questa che determina l'intera storia del film. Alla morte della madre, due sorelle figlie di padri diversi, un' adolescente di 15 anni e l'altra di appena 9, rimangono completamente sole e pertanto un'assistenze sociale (Valeria Solarino) si adopera per inserirle in una casa famiglia e trovare loro una collocazione definitiva. Le due sorelle però dovranno essere separate a causa della loro età e perchè il padre della più piccola, americano, torna dagli Stati Uniti per prendersi cura della figlia più piccola, ma non di quella più grande in quanto non non sua, e poi portarla via con sè oltre oceano. Da questo momento la ragazzina più grande, decide con la più piccola di fuggire dall'istituto e così inizierà per loro una serie di avventure del tutto nuove e singolari: nel loro girovagare di nascosto per Roma, in quanto ricercate ovviamente dalla Polizia, esse conosceranno svariati individui e frequenteranno locali e luoghi insoliti per loro: discoteche, la casa di una ricca e viziata ragazza che organizza feste, artisti di strada, tatuatrici singolari, ecc.... Finchè il loro cammino si arresterà dopo la decisione saggia da parte loro di ritornare in seno all'Istituto che provvederà loro sicuramente un futuro più stabile.
Un film minore,, senza cioè una grossa vicenda con avvenimenti eclatanti quanto più che altro la rappresentazione di uno stato d'animo e di un malessere interiore, quello appunto delle due protagoniste, che il regista Tommaso Agnese riesce a comunicare e a trasmettere allo spettatore in una maniera alquanto efficace, diretta e perfetta grazie alla sua regia lineare, concisa e piena di delicatezza. Anche la scelta del cast si dimostra essere vincente e contribuisce alla piena riuscita del film avendo Agnese prediletto due ragazzine spontanee e brave, Matilda Lutz e la piccola Melissa Monti, per la parte delle due sorelle. Insomma, una pellicola a tutti gli effetti assai riuscita ed altamente apprezzabile e pertanto affatto da sottovalutare:
Consigliabile a chi apprezza ed è sensibile alle storie più intime concernenti il mondo degli adolescenti.
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ennio
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venerdì 29 gennaio 2021
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storiella banale e inverosimile
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Due bambine, una già adolescente, rimangono orfane dopo un incidente stradale in cui muore la madre, e vengono affidate a una "casa famiglia". Da qui la più grande, senza plausibili motivi se non la paura del nuovo, fugge portandosi dietro la sorellina di 9 anni da cui non intende dividersi. Di qui in avanti ci si aspetta il tema della fuga nell'ignoto, un tema affascinante già oggetto di diversi film di un certo livello. Si rimane invece profondamente delusi dalle situazioni che si creano: le due ragazzine non riescono nemmeno a vagabondare per Roma, perchè ogni volta magicamente trovano sulla loro strada un aiuto insperatissimo, come una ricca ragazza che le ospita e le nutre, un artista di strada con cui Maya troverà il primo amore, e una tatuatrice omosessuale e drogata che le introdurrà allo "sballo".
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Due bambine, una già adolescente, rimangono orfane dopo un incidente stradale in cui muore la madre, e vengono affidate a una "casa famiglia". Da qui la più grande, senza plausibili motivi se non la paura del nuovo, fugge portandosi dietro la sorellina di 9 anni da cui non intende dividersi. Di qui in avanti ci si aspetta il tema della fuga nell'ignoto, un tema affascinante già oggetto di diversi film di un certo livello. Si rimane invece profondamente delusi dalle situazioni che si creano: le due ragazzine non riescono nemmeno a vagabondare per Roma, perchè ogni volta magicamente trovano sulla loro strada un aiuto insperatissimo, come una ricca ragazza che le ospita e le nutre, un artista di strada con cui Maya troverà il primo amore, e una tatuatrice omosessuale e drogata che le introdurrà allo "sballo". Tutto ciò è semplicemente inverosimile e finalizzato unicamente a creare delle situazioni sociali "alla moda" che piacciano agli adolescenti, ma che trascura del tutto la realtà della reale condizione di orfani e senza casa. Filmetto.
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