Metamorfosi

Mi sorprende leggere - da parte di chi avrebbe dovuto vedere e provare a comprendere il documentario - che "Metamorfosi" sia principalmente un film su un paventato ravvedimento di Fabrizio Corona.  "Metamorfosi" mi è sembrato un lavoro onesto, una prova sincera di investigazione all'interno dei meccanismi umani che ci portano a seguire dei binari che hanno come destinazione un continuo senso di ineguatezza e insoddisfazione di cui - si - Corona è forse il massimo esponente nazionale. E se Gentile e Giacomini sono riusciti almeno per qualche istante a far breccia nella corazza del personaggio C. allora lo scopo prefisso è stato raggiunto. Il cinema non è solo estetica o ricerca del bello: il cinema è (o dovrebbe essere) ricerca autoriale, sperimentazione, e tutto questo a volte passa anche per imperfezioni tecniche. E se il tutto è sacrificato sull'altare dell'espressione (e qui finalmente parliamo di espressione e non solo di comunicazione) allora ben venga. Toccante l'incontro con la mamma: davvero commovente in alcuni spezzoni. Di sicuro un lavoro diverso, un tentativo  sincero di usare punto di vista diverso dal solito. E molto più nobile.