dvdfrnc
|
martedì 3 marzo 2015
|
delusione totale
|
|
|
|
In realtà meriterebbe forse una stella e mezza, ma la delusione è così cocente e mi lascia così amareggiato che una stella è anche troppa. Film didascalico, che non rispecchia minimamente l'autore di cui il titolo si fregia. Recitazione del cast oltre l'imbarazzante, pochi guizzi, regia piatta, il tutto coinvolgente quanto una mattonella. Sembra uno di quei film fatti apposta per incassare i soldi pubblici perché "culturale". Ma la qualità non c'è e, a dirla tutta, non c'è neanche la cultura (e poi cosa c'entrano le musiche di Verdi e Bach con Boccaccio?). Fossi nei fratelli Taviani mi ritirerei invece che fare opere così mediocri da far rimpiangere ogni centesimo speso per il biglietto. Da spettatore mi sono sentito preso in giro e non lo posso perdonare.
[+]
In realtà meriterebbe forse una stella e mezza, ma la delusione è così cocente e mi lascia così amareggiato che una stella è anche troppa. Film didascalico, che non rispecchia minimamente l'autore di cui il titolo si fregia. Recitazione del cast oltre l'imbarazzante, pochi guizzi, regia piatta, il tutto coinvolgente quanto una mattonella. Sembra uno di quei film fatti apposta per incassare i soldi pubblici perché "culturale". Ma la qualità non c'è e, a dirla tutta, non c'è neanche la cultura (e poi cosa c'entrano le musiche di Verdi e Bach con Boccaccio?). Fossi nei fratelli Taviani mi ritirerei invece che fare opere così mediocri da far rimpiangere ogni centesimo speso per il biglietto. Da spettatore mi sono sentito preso in giro e non lo posso perdonare. Dopo il deludente e osceno "Il giovane favoloso" ecco un'altra presa in giro. Film che pretendono di essere culturali ma che non lo sono minimamente. Ma almeno nel film di Martone la recitazione si salvava.
Da evitare, se volete aiutare il cinema italiano andate piuttosto a vedere qualche film indipendente di qualche regista giovane, non finanziate i "dinosauri" che continuano a lavorare grazie a finanziamenti pubblici che (visti i risultati) non meritano.
Si salvano solo i costumi e i paesaggi, troppo poco.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dvdfrnc »
[ - ] lascia un commento a dvdfrnc »
|
|
d'accordo? |
|
enzo70
|
venerdì 6 marzo 2015
|
un offesa alla complessità del lavoro di boccaccio
|
|
|
|
Ho letto il Decamerone da poco, un grande capolavoro del più grande novelliere della letteratura mondiale. L’opera di Boccaccio, con le sue cento novelle, trova la sua origine nel contesto storico della peste del 1348 a Firenze e nel rifugio dei dieci giovani nella casa in cui si svilupperanno i racconti, dieci al giorno per dieci giorni. Leggendo si vive l’atmosfera della fine del medioevo e la pioggia finale, l’unica scena da salvare del film, rappresenta il passaggio dalla peste all’umanesimo che sta per arrivare. I fratelli Taviani sono tra i protagonisti in positivo del cinema italiano, ma questa volta hanno combinato proprio un bel pasticcio. Rendere un’opera complessa come il Decamerone un film è opera complessa, ma occorre provarci con rigore, altrimenti è più corretto fare altro.
[+]
Ho letto il Decamerone da poco, un grande capolavoro del più grande novelliere della letteratura mondiale. L’opera di Boccaccio, con le sue cento novelle, trova la sua origine nel contesto storico della peste del 1348 a Firenze e nel rifugio dei dieci giovani nella casa in cui si svilupperanno i racconti, dieci al giorno per dieci giorni. Leggendo si vive l’atmosfera della fine del medioevo e la pioggia finale, l’unica scena da salvare del film, rappresenta il passaggio dalla peste all’umanesimo che sta per arrivare. I fratelli Taviani sono tra i protagonisti in positivo del cinema italiano, ma questa volta hanno combinato proprio un bel pasticcio. Rendere un’opera complessa come il Decamerone un film è opera complessa, ma occorre provarci con rigore, altrimenti è più corretto fare altro. E lo scempio è compiuto, il film non rende il senso del lavoro di Boccaccio e ne altera i contenuti, sotto il profilo sostanziale. Le novelle del Decamerone sono storie e storielle, con temi semplici, l’amore, il tradimento, l’avidità, la ricchezza, la fortuna; ma l’insieme è un inestricabile intreccio di contenuti di cui il film non tiene conto, proponendo una somma algebrica di episodi senza collegamenti. Due stelle solo per la storia dei registi e per la bellezza dell’Italia; altrimenti era una. Perché se Cesare deve morire non c’è ragione per l’omicidio di Boccaccio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enzo70 »
[ - ] lascia un commento a enzo70 »
|
|
d'accordo? |
|
goldy
|
venerdì 27 febbraio 2015
|
i fratelli taviani possono fare di più
|
|
|
|
Manca una identificabile percorso tematico. . Le novelle sembrano scelte a caso senza un'attenzione alla contemporaneità. E' solo con Federico degli Alberighi , che si apprezza un autentico pathos poetico e che fa rimpiangere come non si sia voluto insistere su questo filone. I ragazzi, splendidi, sembrano appena usciti da una beauty farm e si comportano con la disinvolta sicuerra della generazione facebook. I costumi sono freschi di sartoria e non recano lla necessaria usura del tempo che li renda più credibili. Lo stesso valga per i luoghi d'interni:rocche , casali, torri tutte perfettamente intatte esenti dal degrado del tempo in una campagna di travolgente bellezza che attirerà migliaia di turisti.
[+]
Manca una identificabile percorso tematico. . Le novelle sembrano scelte a caso senza un'attenzione alla contemporaneità. E' solo con Federico degli Alberighi , che si apprezza un autentico pathos poetico e che fa rimpiangere come non si sia voluto insistere su questo filone. I ragazzi, splendidi, sembrano appena usciti da una beauty farm e si comportano con la disinvolta sicuerra della generazione facebook. I costumi sono freschi di sartoria e non recano lla necessaria usura del tempo che li renda più credibili. Lo stesso valga per i luoghi d'interni:rocche , casali, torri tutte perfettamente intatte esenti dal degrado del tempo in una campagna di travolgente bellezza che attirerà migliaia di turisti. Per non parlare delle scelte musicali? Perchè Rossini, Verdi, Puccini?
Un'operazione senz'anima, anche se gradevole, che non provoca sussulti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a goldy »
[ - ] lascia un commento a goldy »
|
|
d'accordo? |
|
degiovannis
|
giovedì 2 aprile 2015
|
boccaccio postmoderno
|
|
|
|
Non si esce soddisfatti dalla visione del film dei Taviani 'ispirato' al Decameron di Boccaccio. Sulle prime rimane una insoddisfazione a fior di pelle; dopo emerge a poco a poco il motivo di questa insoddisfazione. Il film dà spazio a quella che erroneamente viene chiamata la cornice del Decameron, cioè il contesto in cui le novelle sono inserite. Tuttavia questa scelta accettabile e condivisibile non si giustifica nell'economia del film. Cerco di spiegare il perché. Lo spettatore si aspetta di capire qual è il filo conduttore che tiene assieme le novelle e cerca la risposta proprio nei conversari dei giovani riuniti in campagna per scampare alla peste. Ma questa risposta non arriva. Anzi, in modo un po' superficiale.
[+]
Non si esce soddisfatti dalla visione del film dei Taviani 'ispirato' al Decameron di Boccaccio. Sulle prime rimane una insoddisfazione a fior di pelle; dopo emerge a poco a poco il motivo di questa insoddisfazione. Il film dà spazio a quella che erroneamente viene chiamata la cornice del Decameron, cioè il contesto in cui le novelle sono inserite. Tuttavia questa scelta accettabile e condivisibile non si giustifica nell'economia del film. Cerco di spiegare il perché. Lo spettatore si aspetta di capire qual è il filo conduttore che tiene assieme le novelle e cerca la risposta proprio nei conversari dei giovani riuniti in campagna per scampare alla peste. Ma questa risposta non arriva. Anzi, in modo un po' superficiale. i giovani banalizzano il loro incontro: la castità è un sacrificio e non un valore morale, un modo di onorare i tanti morti che la peste sta causando. Manca quindi il cardine attorno a cui imperniare le novelle scelte, che a questo punto appaiono casuali e non motivate. Questa assenza di colonna portante del film deve aver influenzato negativamente e disorientato gli attori, perché, a parte la bella prova di Arena e Rossi Stuart, essi girano un po'a vuoto o andando sopra le righe, come Scamarcio, o pensando di essere in uno sketch televisivo, come la Cortellesi. E' vero rimane il decoro degli ambienti, il rigore filologico e la fotografia; ma è poco per salvare un film che non riesce pertanto a decollare e a coinvolgere lo spettatore. La lettura di Boccaccio quindi finisce per apparire poco credibile, con qualche concessione di troppo a esigenze di mercato (nella novella di Federigo degli Alberighi paradossalmente il protagonista finisce per essere il falcone perché il suo volo è molto spettacolare, e l'amore di Federigo deve cedergli spazio). In sostanza per concludere: la forma prende il sopravvento, ma non è sufficiente a reggere il film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a degiovannis »
[ - ] lascia un commento a degiovannis »
|
|
d'accordo? |
|
andreius98
|
mercoledì 18 marzo 2015
|
banalizzazione di un capolavoro
|
|
|
|
Dopo il successo di "Cesare deve morire " i fratelli Taviani tornano dietro la cinepresa con un adattamento di una delle opere più importanti e significative della letteratura italiana. Il film inizia subito con una regia molto dinamica rappresentano la tragedia della peste, ma si dilungano troppo togliendo spazio alla cornice dell'opera. Il film procede con una struttura molto teatrale che però non funziona e va a banalizzare l'intera opera in particolare il soggiorno dei ragazzi e alcune novelle interessanti come quella di federigo degli alberighi;la novella rappresentata meglio è sicuramente quella di calandrino anche grazie all'ottima interpretazione di Kim Rossi stuart mentre altri attori erano ridicoli e poco credibileli.
[+]
Dopo il successo di "Cesare deve morire " i fratelli Taviani tornano dietro la cinepresa con un adattamento di una delle opere più importanti e significative della letteratura italiana. Il film inizia subito con una regia molto dinamica rappresentano la tragedia della peste, ma si dilungano troppo togliendo spazio alla cornice dell'opera. Il film procede con una struttura molto teatrale che però non funziona e va a banalizzare l'intera opera in particolare il soggiorno dei ragazzi e alcune novelle interessanti come quella di federigo degli alberighi;la novella rappresentata meglio è sicuramente quella di calandrino anche grazie all'ottima interpretazione di Kim Rossi stuart mentre altri attori erano ridicoli e poco credibileli. Per concludere, il montaggio era ignobile, con stacchi di regia brutti e fastidiosi. Un film molto al di sotto dei Taviani
[-]
|
|
[+] lascia un commento a andreius98 »
[ - ] lascia un commento a andreius98 »
|
|
d'accordo? |
|
bigdaddy
|
lunedì 30 marzo 2015
|
non va
|
|
|
|
Il film non prende è lento parte male fin dai titoli di testa che sembrano fatti con un programmino di quelli gratuiti a parte gli abiti nuovi e puliti che nei periodi della peste non erano così reperibili ma non pretendiamo troppo, il problema è la sceneggiatura che non ti appassiona nonostante il libro del trecento lo faccia, hanno provato a renderlo attinente con scene di nudo ma per il resto non crea mai il legame tra il personaggio del film e chi lo guarda. Si salva solo l'ambientazione ma un film non si può basare su di essa se no, si chiamerebbe documentario.
|
|
[+] lascia un commento a bigdaddy »
[ - ] lascia un commento a bigdaddy »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
giovedì 5 marzo 2015
|
svariate novelle tratte liberamente dal decamerone
|
|
|
|
Film in cui si racconta di un gruppo di giovani che, durante il periodo della peste scoppiata nella città di Firenze, fugge dalla città e si rifugia in una villa sulle colline toscane trascorrendo così le giornate raccontandosi delle novelle gli uni con gli altri.
L'ultima opera dei fratelli Paolo ed Emilio Taviani è liberamente tratta dal Decamerone di Boccaccio e, per ciò che riguarda i costumi e gli ambienti medievali, è ricostruita ottimamente, dimostrando di essere quanto mai fedele all'atmosfera ed alla fisionomia di quell'epoca passata.I due registi come sempre anche in quest' ultima occasione, anche in veste di sceneggiatori, presentano il racconto di cinque novelle di vario argomento ma, a differenza della maggior parte di quelle narrate dal Boccaccio, non possiedono quello spirito licenzioso e faceto di cui invece sono, appunto, intrise e caratterizzate gli scritti originali.
[+]
Film in cui si racconta di un gruppo di giovani che, durante il periodo della peste scoppiata nella città di Firenze, fugge dalla città e si rifugia in una villa sulle colline toscane trascorrendo così le giornate raccontandosi delle novelle gli uni con gli altri.
L'ultima opera dei fratelli Paolo ed Emilio Taviani è liberamente tratta dal Decamerone di Boccaccio e, per ciò che riguarda i costumi e gli ambienti medievali, è ricostruita ottimamente, dimostrando di essere quanto mai fedele all'atmosfera ed alla fisionomia di quell'epoca passata.I due registi come sempre anche in quest' ultima occasione, anche in veste di sceneggiatori, presentano il racconto di cinque novelle di vario argomento ma, a differenza della maggior parte di quelle narrate dal Boccaccio, non possiedono quello spirito licenzioso e faceto di cui invece sono, appunto, intrise e caratterizzate gli scritti originali. Pertanto, il lavoro dei due fratelli, pur risultando ovviamente diretto e presentato in maniera quanto mai egregia. delude un poco in quanto, appunto, lontano dallo spirito malizioso e carnale del Boccaccio.
I fratelli Taviani, invece, hanno saputo sapientemente scegliere gli attori per i vari personaggi, rjuscendo ad assegnare a ciascuno il proprio ruolo adatto ed impiegando alcuni tra i più giovani e noti nomi appartenenti al cinema italiano contemporaneo: da Kim Rossi Stuart (molto bravo ed efficace nella parte del giovane stupido),a Riccardo Scamarcio, a Kasia Smutniak, a Carolina Crescentini,a Jasmine Trinca, a Paola Cortellesi, e molti altri...
Interessante in generale, ma nulla di più e soprattutto ben lungi, purtroppo, dal precedente capolavoro di Pier Paolo Pasolini sullo stesso argomento.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
sabrina lanzillotti
|
venerdì 13 marzo 2015
|
meravigliosamente attuale
|
|
|
|
Siamo nella Firenze del 1348 travagliata dalla peste e sette fanciulle e tre giovani si rifugiano in campagna nell’attesa che l’epidemia abbandoni la città. Per trascorrere le giornate, i dieci ragazzi decidono di raccontare ogni giorno delle brevi storie a tema. Passione, erotismo, eventi drammatici, situazioni grottesche, malattie e morte, sono solo alcuni degli argomenti scelti dai protagonisti. Ciò che i protagonisti scopriranno alla fine, è che il vero protagonista di tutto è l'amore, nelle sue innumerevoli sfumature. E sarà proprio questo nobile sentimento l’arma migliore per configgere ogni sofferenza.
Quella che i Fratelli Taviani portano sul grande schermo è una rivisitazione surreale di una delle opere più affascinanti e rappresentative della letteratura italiana: il Decameron di Boccaccio.
[+]
Siamo nella Firenze del 1348 travagliata dalla peste e sette fanciulle e tre giovani si rifugiano in campagna nell’attesa che l’epidemia abbandoni la città. Per trascorrere le giornate, i dieci ragazzi decidono di raccontare ogni giorno delle brevi storie a tema. Passione, erotismo, eventi drammatici, situazioni grottesche, malattie e morte, sono solo alcuni degli argomenti scelti dai protagonisti. Ciò che i protagonisti scopriranno alla fine, è che il vero protagonista di tutto è l'amore, nelle sue innumerevoli sfumature. E sarà proprio questo nobile sentimento l’arma migliore per configgere ogni sofferenza.
Quella che i Fratelli Taviani portano sul grande schermo è una rivisitazione surreale di una delle opere più affascinanti e rappresentative della letteratura italiana: il Decameron di Boccaccio.
Il testo trecentesco viene sapientemente utilizzato per analizzare la gioventù contemporanea, esasperata da un presente brutale e corroso dalla crisi, tanto economica quanto socioculturale. Il film vuole dimostrare che le angosce e le paure che attanagliano gli adolescenti d’oggi solo le stesse che provavano i loro coetanei del ‘300.
Mentre Pasolini, nel suo Il Decameron, decise di soffermarsi sugli aspetti più erotici e sensuali dell’opera boccacciana, Maraviglioso Boccacciosi sofferma sui punti più innocui e sentimentali.
L’unica novella comune ai due film è quella della badessa e della consorella entrambe vittime del peccato della carne, che però viene trattata dai fratelli Taviani con troppa velocità e superficialità.
La ricostruzione della location è fedele, così come la riproduzione dei costumi, il tutto condito da un uso intelligente della musica, alternando melodie classiche (Rossini,Verdi ePuccini) a musicalità decisamente più moderne.
Il cast è formato da alcuni dei più talentuosi attori della scena italiana.
La performance migliore è senza dubbio quella di Kim Rossi Stuartche ci regala un’interpretazione intensa, ironica e teatrale di Calandrino, un uomo stolto e violento che picchia la moglie perché più colta di lui. Un lavoro meno brillante è invece quello svolto da Vittoria Puccinie Riccardo Scamarcio che, relegati nell’episodio meno riuscito del film, vestono i panni di Monna Catalina e di Gentile Carisendi in modo troppo moderno e poco coinvolgente.
Kasia Smutniak,Lello Arena,Michele Riondino,Carolina Crescentini,Paola Cortellesi,Flavio Parenti,Josafath Vagni eJasmine Trincasono gli altri protagonisti di quest’opera corale che non lascia spazio ad alcuna stonatura.
Per concludere, Maraviglioso Boccaccioè un film per i giovani di ieri e di oggi, una pellicola in cui si intrecciano il fascino del passato, la consapevolezza del presente e l’insicurezza del futuro.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sabrina lanzillotti »
[ - ] lascia un commento a sabrina lanzillotti »
|
|
d'accordo? |
|
mauridal
|
sabato 11 aprile 2015
|
la peste è tornata
|
|
|
|
MERAVIGLIOSO BOCCACCIO UN FILM DEI FRATELLI TAVIANI.
GLI APPESTATI SONO TORNATI, QUESTA E' L' IDEA ULTIMA DEL FILM DEI TAVIANI CHE DAL DECAMERONE HANNO TRATTO IL MODUS NARRATIVO DI LINGUAGGIO LETTERARIO TRASPOSTO NEL CINEMA , DOVE IL RACCONTO VIENE SVOLTO DA PERSONAGGI CHE FUNGONO DA CORO DI SCENA E I PROTAGONISTI DEGLI EPISODI SONO TRATTI DA ALCUNE NOVELLE DI BOCCACCIO. DUNQUE LA PESTE NON E' IL MORBO MEDIOEVALE MA IL MALE DI OGGI , IL TERRIBILE MALE CHE AFFLIGGE LA MODERNA CIVILTA' OCCIDENTALE , DAL TERRORISMO IDEOLOGICO- RELIGIOSO ALLA MORTE IN MARE DI MIGLIAIA DI PERSONE DISEREDATE AL LA RICERCA DI LUOGHI DOVE EMIGRARE PER VIVERE , ABBANDONANDO LA TERRA D'ORIGINE PER FAME, GUERRE E POVERTA' .
[+]
MERAVIGLIOSO BOCCACCIO UN FILM DEI FRATELLI TAVIANI.
GLI APPESTATI SONO TORNATI, QUESTA E' L' IDEA ULTIMA DEL FILM DEI TAVIANI CHE DAL DECAMERONE HANNO TRATTO IL MODUS NARRATIVO DI LINGUAGGIO LETTERARIO TRASPOSTO NEL CINEMA , DOVE IL RACCONTO VIENE SVOLTO DA PERSONAGGI CHE FUNGONO DA CORO DI SCENA E I PROTAGONISTI DEGLI EPISODI SONO TRATTI DA ALCUNE NOVELLE DI BOCCACCIO. DUNQUE LA PESTE NON E' IL MORBO MEDIOEVALE MA IL MALE DI OGGI , IL TERRIBILE MALE CHE AFFLIGGE LA MODERNA CIVILTA' OCCIDENTALE , DAL TERRORISMO IDEOLOGICO- RELIGIOSO ALLA MORTE IN MARE DI MIGLIAIA DI PERSONE DISEREDATE AL LA RICERCA DI LUOGHI DOVE EMIGRARE PER VIVERE , ABBANDONANDO LA TERRA D'ORIGINE PER FAME, GUERRE E POVERTA' . LA PESTE COME METAFORA DEL DECLINO DI CIVILTA' CHE ALLORA COLPI' LA FIRENZE MEDIEVALE E POI RINASCIMENTALE , PER RIPRESENTARSI OGGI , SVILUPPATA NEL MONDO INTERO. RENDE MERAVIGLIOSO NEL FILM , LA SCELTA DELLA GIOVENTU' DI FUGGIRE DA FIRENZE APPESTATA , PER SALVARSI NELLA NATURA CON LA SPERANZA DI SCAMPARE ALLA MORTE CERTA. FUGGIRE E STARE INSIEME , RACCONTARE STORIE PER TRASCORRE IL TEMPO , PER ALLONTANARE IL PERICOLO , PER RIFUGIARSI DUNQUE NELLA CULTURA E NELL'ARTE SOTTOFORMA DI RACCONTO DI STORIE FANTASTICHE E MERAVIGLIOSE. I L GRUPPO DI GIOVANI , RAGAZZE E RAGAZZI , SALVANO ANCHE L'AMORE PER LA VITA, E IL PIACERE DI AMARSI , ANCHE SE PER I TAVIANI L'AMORE NON E' SOLO CRUDO SESSO ED EROTISMO DEL CORPO , MA FANTASIE DELLA MENTE E DEL CUORE UNA VISIONE DELL'AMORE CASTAMENTE BOCCACCESCA. AD OGNI MODO L'EROTISMO TRASPARE NEI VOLTI , NEGLI SGUARDI DELLE RAGAZZE PROTAGONISTE DEI RACCONTI .ANCHE LA CORNICE DEL PAESAGGIO TOSCANO , HA UN INTRINSECO PIACERE NEL GUARDARLO , AMMIRANDO LE COLLINE E LA DOLCEZZA DEI COLORI E DELLA LUCE E DELLE OMBRE , SEMPRE NATURALI IN TUTTE LE SCENE DEL FILM. UN A RAFFINATA RICERCA FORMALE DUNQUE , SIA NELLE IMMAGINI DI PAESAGGIO CHE NELLA RAPPRESENTAZIONE DEI PERSONAGGI E DEI VOLTI VICINI ALLE CELEBRI PITTURE TOSCANE. ECCO QUINDI UN ECCELLENTE CINEMA , FIRMATO DA AUTORI DI DECISO VALORE.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mauridal »
[ - ] lascia un commento a mauridal »
|
|
d'accordo? |
|
gerardo monizza
|
mercoledì 4 marzo 2015
|
boccaccio non meraviglioso
|
|
|
|
Meraviglioso Boccaccio di Paolo e Vittorio Taviani [Raccontare 5/10]
Boccaccio affatto boccaccesco. Ritenuto dai suoi non lettori un testo indecente, dai Taviani è portato alla sua origine di “narrazione” della vita. Ovviamente con un occhio alla contemporaneità.
Esteticamente ineccepibile, Meraviglioso Boccaccio riesce ad essere un bel film inutile. Bella la fotografia di Simone Zampagni; belli i costumi di Lina Nerli Taviani. Invasive le musiche di Giuliano Taviani e Carmelo Travia che uniscono la partitura originale con brani del periodo Romantico. In quanto alla recitazione è su due piani: quella dei divi (nelle storie) e quella degli esordienti. Entrambi stanno decisamente ai piani bassi dell’espressività.
[+]
Meraviglioso Boccaccio di Paolo e Vittorio Taviani [Raccontare 5/10]
Boccaccio affatto boccaccesco. Ritenuto dai suoi non lettori un testo indecente, dai Taviani è portato alla sua origine di “narrazione” della vita. Ovviamente con un occhio alla contemporaneità.
Esteticamente ineccepibile, Meraviglioso Boccaccio riesce ad essere un bel film inutile. Bella la fotografia di Simone Zampagni; belli i costumi di Lina Nerli Taviani. Invasive le musiche di Giuliano Taviani e Carmelo Travia che uniscono la partitura originale con brani del periodo Romantico. In quanto alla recitazione è su due piani: quella dei divi (nelle storie) e quella degli esordienti. Entrambi stanno decisamente ai piani bassi dell’espressività.
E non giova alla recitazione la “presa diretta” che rivela l’inadeguatezza di molti interpreti (e una dizione dialettale tosco-romanesca, insopportabile).
Insomma: questo ventesimo film dei Taviani (Vittorio 86 anni e Paolo 84) è tra i peggiori della celebre coppia che pur ha realizzato molte opere talvolta noiose e una manciata di veri capolavori.
Vedendo Meraviglioso Boccaccio non ci si annoia perché i paesaggi toscani sono d’una bellezza indistruttibile, ma le cinque storie e la cosiddetta “cornice narrativa” lasciano nello spettatore un certo imbarazzo.
La prova evidente del fastidio si ha leggendo la critica ufficiale che, non potendo parlar male di due mostri sacri, riprende quelle dichiarazioni d’intenti che i Taviani ripetono volentieri: il nostro Boccaccio è sempre attuale perché la peste c’è ancora oggi ed è una malattia che non si può curare…
Belle parole, ma tutto questo nel film non si coglie; forse solo all’inizio e alla fine quando la combriccola giovanile fugge da Firenze appestata e quando, finiti i giorni della narrazione, vi fa ritorno. Sono due attimi in cui si critica la bella gioventù (contemporanea?) troppo lontana dalla realtà e incapace di vere passioni.
Ad aggiornare Boccaccio ci si era provati oltre 50anni fa con Boccaccio ‘70 (regie: Monicelli, Fellini, Visconti, De Sica) e a narrarne la carnalità popolaresca Pierpaolo Pasolini (Il Decameron, 1971), ma i Taviani non raggiungono né il sarcasmo del primo né l’esaltazione dei piaceri del secondo.
Tutto si svolge nella banalità del già noto: Calandrino (Kim Rossi Stuart irriconoscibile nella parte dell’idiota non invisibile e pure in quella del bravo attore); Scamarcio impacciato (in Gentile de’ Carisendi e Monna Catalina), ma Vittoria Puccini è solo bellissima. Lello Arena che fa Lello Arena (Duca Tancredi di Salerno) giustamente innamorato della figlia Ghismunda (Kasia Smutniak). Nel racconto "Le brache del prete" la sfida è tra le belle Paola Cortellesi e Carolina Crescentini, ma il resto è pena. Infine Josafath Vagni, che è Federigo degli Alberighi, con Jasmine Trinca, che è Monna Giovanna, non danno al racconto neanche un poco di senso (il marito di lei, succube della madre, lascia che Giovanna venga portata altrove a morire di peste, ma Federigo salva l’amata e se la tiene…).
Per dirla con Boccaccio: “Nelle quali novelle piacevoli e aspri casi d’amore si vederanno così né moderni tempi avvenuti come negli antichi” cioè tutto è sempre uguale anche se – purtroppo - Meraviglioso Boccaccio non aggiunge nulla e neanche a suggerire quell’idea che “Le cose di questo mondo non avere stabilità alcuna, ma sempre essere in mutamento”. Così Giovanni Boccaccio scriveva sette secoli fa, ma che il film non riesce a dire, oggi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gerardo monizza »
[ - ] lascia un commento a gerardo monizza »
|
|
d'accordo? |
|
|