Anno | 2015 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 118 minuti |
Regia di | Sophie Barthes |
Attori | Mia Wasikowska, Laura Carmichael, Ezra Miller, Rhys Ifans, Paul Giamatti Logan Marshall-Green, Henry Lloyd-Hughes, Richard Cordery, Luke Tittensor, Olivier Gourmet, Morfydd Clark. |
MYmonetro | 2,72 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 3 aprile 2023
Un adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Flaubert, con una splendida Mia Wasikowska. Al Box Office Usa Madame Bovary ha incassato 44,2 mila dollari .
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Normandia ottocentesca. Dopo un'educazione religiosa in convento, la giovane Emma sposa il medico di campagna Charles Bovary, in un matrimonio organizzato. Dopo la cerimonia, i novelli sposi si trasferiscono nella tranquilla cittadina rurale di Yonville. Influenzata dalle passionali storie d'amore dei romanzi letti in passato, Emma rimane insoddisfatta dalla relazione con Charles, un uomo sì gentile ma freddo e abitudinario. Annoiata dalla vita di paese e dalle continue assenze del marito, Emma trova conforto nell'acquisto di beni di lusso e in un giovane studente di giurisprudenza, Leon Dupuis. Amante come lei della cultura e dei piaceri della vita, Leon rompe la monotonia delle giornate di Emma, accrescendo la sua insofferenza verso il marito e la sua voglia di trovare il vero amore.
Fedele riproposizione degli eventi raccontati nel romanzo di Flaubert, il film di Sophie Barthes consegna allo spettatore un ritratto forse troppo superficiale della più nota adulterina della storia della letteratura. La qualità della recitazione e dei costumi rende il lungometraggio godibile, sebbene incapace di lasciare il segno.
Il grande classico della letteratura francese scritto dal maestro del realismo Gustave Flaubert è stato trasposto su schermo molte volte e a farlo sono stati registi importanti. Jean Renoir, Vincente Minnelli, Alexandr Sokurov e Claude Chabrol nel corso degli anni si sono infatti cimentati in adattamenti cinematografici più o meno fedeli all'originale. Tuttavia, nel 2014 a confrontarsi con l'opera di Flaubert è per la prima volta una donna: dietro la macchina da presa c'è infatti Sophie Barthes, allora al suo secondo lungometraggio dopo il comedy-drama d'esordio Cold Souls.
Il film di Barthes segue pedissequamente la trama della "Madame Bovary" di Flaubert, operando soltanto qualche taglio per adattare la storia al minutaggio consentito a un prodotto per il grande schermo. Stupisce tuttavia che la prima trasposizione cinematografica del romanzo diretta da una donna mostri nei confronti della protagonista una durezza senza precedenti: difficile infatti provare compassione per la Madame Bovary di Barthes che, mancando di un sufficiente approfondimento psicologico, risulta superficiale ed egoista, apparentemente mossa da semplice immaturità e infantilismo.
Sebbene la più nota adulterina della storia della letteratura non possa dirsi una figura positiva al pari del suo collega Barry Lyndon - cui pure è stato dedicato un lungometraggio, anch'esso adattamento del romanzo a puntate ottocentesco di William Makepeace Thackeray - non riceve lo stesso trattamento riservato da Kubrick al protagonista del suo dramma storico. Se infatti le motivazioni di Redmond Barry, sebbene negative, risultano chiare allo spettatore e la sua personalità appaia complessa e sfaccettata, lo stesso non può dirsi della Madame Bovary di Barthes.
Nel film lo sguardo su Emma è impietoso e allo spettatore è difficile comprendere l'origine profonda del suo agire: del passato della donna non viene mostrato molto e alla sua introspezione è dedicato ben poco spazio. Nonostante la buona interpretazione di Mia Wasikowska, la protagonista della storia non riceve il trattamento che un personaggio così profondamente tragico avrebbe meritato, lasciando in larga parte inespresso il suo potenziale.
Bellissimi invece i costumi, il cui sfarzo accresce nel corso dell'evolversi della storia, divenendo manifestazione concreta dei desideri di Emma, allo stesso tempo romantici e lussuriosi. A soddisfarli ci pensano l'abile mercante Monsieur Lheureux, il giovane Leon Dupuis e l'affascinante marchese D'Andervilles, ben interpretati da Rhys Ifans, Ezra Miller e Logan Marshall-Green. Ad arricchire le buone performance del cast ci sono anche Henry Lloyd-Hughes nei panni di Charles Bovary e Paul Giamatti nel ruolo di Monsieur Homais.
Nel complesso, Madame Bovary è un buon adattamento del romanzo di Flaubert: scegliendo la via della fedele riproposizione dell'opera di partenza, Barthes consegna allo spettatore un film ben girato e ben recitato, che tuttavia manca di potenza e originalità.
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La versione filmica presente di"Madame Bovary"dal capolavoro di Gustave Flaubert, firmata da Sophie Barthes nel 2015, dove la regista ha co-scritto anche la sceneggiatura, lascia abbastanza perplessi, per non dire altro(La regista si chiama Barthes, di nome Sophie, ma, sia permesso dirlo, con Roland non ha nulla a che vedere):ricostruzione perfetta, sul piano scenografico , architettonico-urbanist [...] Vai alla recensione »
Emma si sposa con un medico di campagna diventando Madame Bovary, siamo a metà circa del 1800. Il primo rapporto col marito, freddo e privo di passione fa intendere il percorso della storia...Una sceneggiatura essenziale e poco incisiva rende il film piuttosto piatto limitando le emozioni laddove ci sono, l'idea è che dal romanzo di Gustave Flaubert poteva venir fuori un film più [...] Vai alla recensione »
Fiction tv guardabile, un compitino ben confezionato ma senza la minima traccia di originalità interpretativa e di genialità. Realizzato da una donna che non dimostra nessuna empatia per questa eroina a quei tempi scandalosa e rivoluzionaria. Dipinge il ritratto di una donna che sogna in grande e che. delusa dalla quasi mediocrità della sua vita pur privilegiata si da allo shopping [...] Vai alla recensione »