Macbeth |
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Un film di Justin Kurzel.
Con Marion Cotillard, Maurice Roëves, Ross Anderson, James Michael Rankin, Paul Ellard, Stephen McDade, Barrie Martin.
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Titolo originale Macbeth.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 113 min.
- Gran Bretagna 2015.
- Videa
uscita martedì 5 gennaio 2016.
MYMONETRO
Macbeth
valutazione media:
2,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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leggere il libro è sicuramente più emozionantedi ValerioFeedback: 300 | altri commenti e recensioni di Valerio |
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giovedì 11 febbraio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Justin Kurzel ripropone sullo schermo la più celebre delle tragedie shakespeariane, la tragedia dell’assassinio, del male, della paura. Non a caso il nero e il rosso sono i colori che predominano per tutta la pellicola, come fili conduttori che uniscono gli elementi fondamentali che Shakespeare stesso ha voluto rendere protagonisti: il buio, il sangue, la morte. Il nero, indosso ai personaggi, a contrasto del rosso, che padroneggia lo sfondo dei paesaggi. I dialoghi, perfettamente fedeli all’opera teatrale, limitano i personaggi, li rendono prigionieri di un qualcosa di finto e non in grado di esprimere veramente le loro ansie o di soddisfare la loro ambizione al potere. Marion Cotillard (scelta un po’ azzardata quella di proporre una Lady Macbeth dal volto così angelico) viene coperta per tutto il film da vestiti bianchi, come se il regista volesse nascondere il suo lato oscuro, “umanizzare” il suo personaggio laddove invece richiedeva esplicitamente essere quello più assetato di potere, la vera mente della storia, l’artefice della tragedia. La geniale scena del sonnambulismo, dove Shakespeare mette in evidenza le contraddizioni del personaggio di Lady Macbeth che solo con il sonno affiorano, viene banalmente sostituita da una più semplice confessione/monologo nella stessa chiesa in cui lei aveva architettato il regicidio. La battaglia per il potere viaggia di pari passo con la battaglia dei sentimenti dei personaggi, mai sicuri delle vicende, sempre accompagnati dal dubbio, e gli slow-motion che caratterizzano queste scene sottolineano il fatto che non ci è concesso conoscere l’esito dello scontro così in fretta, ma che ci venga solo anticipato dalle profezie delle streghe che appaiono e scompaiono negli sfondi sfocati. Nonostante siano passati secoli, gli argomenti trattati da Shakespeare riescono ad arrivare a noi, ai nostri sentimenti, o a volte siamo noi stessi ad immedesimarci nei personaggi. Purtroppo in questo film non succede.
VL.
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