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Ultimo aggiornamento mercoledì 6 luglio 2016
Un film biografico sul discusso ciclista americano Lance Armstrong. In Italia al Box Office The Program ha incassato 176 mila euro .
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Lance Armstrong ha offerto al mondo degli appassionati di sport lo spettacolo mozzafiato di sette vittorie consecutive al Tour de France, dal 1999 al 2005, oltre ad un ritorno in sella miracoloso dopo essersi ammalato di cancro e averlo sconfitto. Risultato positivo al doping, dopo una serie di giuramenti e di controlli altrettanto leggendari, è stato radiato da ogni competizione e si è trasformato nell'emblema di uno dei truffatori più sofisticati e megalomani della storia dello sport.
Quando Frears ha fatto The Queen - e non avrebbe potuto farlo senza Helen Mirren - ha creato un personaggio che era più regina della regina, senza mai farsi parodia e senza probabilmente inventare nulla. Ha potuto farlo perché nell'immagine pubblica di Elisabetta II ci sono tanti vuoti, tanti segreti, tanti spazi lasciati in bianco affinché la nostra immaginazione possa scatenarsi. Il colpo di genio del duo Frears-Mirren, però, è stato un altro ancora: mantenere integro l'enigma "regina", pur portandoci così incredibilmente vicino alla fonte. Tutto quello che ha funzionato là, purtroppo, non funziona altrettanto bene qua, in The Program, principalmente in ragione del fatto che la parabola di Lance Armstrong non aveva già più segreti in partenza. Questo, ovviamente, Frears lo sa e non ci prova neanche a mettere un punto di domanda: che Armstrong abbia mentito clamorosamente riguardo all'uso fatto di EPO e non solo, durante la sua folgorante carriera, non è un mistero, lo sappiamo dall'inizio del film o quasi. Frears ci porta invece con lui a bussare alla porta del camper di Michele Ferrari per entrare nel suo "programma" di allenamento alterato e da quel punto in poi non racconta l'incredibile tour su due ruote bensì l'incredibile aderenza di Armstrong alla sua bugia.
È evidente che la storia c'è eccome, e tiene incollati allo schermo nonostante la fine sia nota; e ci sono anche delle immagini interessanti (non tantissime, purtroppo) che ritraggono le sedute di trasfusione del sangue di Lance e compagni come una sorta di follia eroinomane di gruppo, in cui l'orrore e l'irrazionalità superano quasi il premio in gioco. Ma il punto di Frears è proprio quello, ci par di capire. Raccontare la storia di qualcuno che ha voluto sfidare la natura, il suo fisico inadatto, e provare a se stesso prima ancora che al mondo che poteva farcela, volare senza ali. Una storia di crescente dipendenza e dunque di aumentata fragilità, che si svolge però in un crescendo di successi e vittorie. Finché un giornalista cocciuto quanto lui gli mette un bastoncino tra le ruote.
Il problema maggiore è che il pur bravissimo Ben Foster non è più Armstrong di Armstrong: la performance attoriale che il pluricampione del mondo ha portato in scena in mondovisione per anni e anni è a dir poco insuperabile. Si aggiunga, poi, che tale performance era già stata immortalata per lo schermo dal documentario di Alex Gibney The Armstrong Lie, di cui Frears riprende per forza di cose intere inquadrature (le riprende, cioè, dal materiale tv di partenza). Gli spazi che rimangano liberi per l'enigma o la sorpresa (cinematografica) sono a questo punto troppo esigui perché Frears riesca a portarci in volata con lui. Lo seguiamo fino al traguardo, ma senza esagerato entusiasmo.
Dopo il clamoroso successo di pubblico e critica per Philomena, Stephen Frears porta sul grande schermo la controversa storia, tra luci e ombre, del discusso ciclista americano Lance Armstrong, vincitore del Tour de France per sette volte consecutive, dal 1999 al 2005. Un'icona? Un campione? Una leggenda? O solo un grande impostore?
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Gli appassionati di ciclismo non si aspettino grandi emozioni sportive, impervie salite o volate storiche. Solo piccoli flash amarcord introducono la pellicola di Frears basata sul marciume legato al doping e sull'inchiesta di un bravo giornalista che mantiene la schiena dritta e non si fa piegare da nessuno. Il film è un insolito biopic-investigativo tratto proprio dal libro di David [...] Vai alla recensione »
"The Program" racconta la biografia del famoso ciclista statunitense Lance Armstrong: la sua inarrestabile salita e la sua conseguente caduta dopo la scoperta e l'ammissione definitiva dalla parte del ciclista stesso di avere sempre fatto uso di sostanze dopanti sono qui ben presentate dal regista Stephen Frears. Il ritratto che ne emerge è quello di un uomo tutto sommato molto [...] Vai alla recensione »
Rischiava di essere un documentario, per fortuna la narrazione ha avuto la capacità di fare bene il suo lavoro dandoci un prodotto di buona qualità. Uno scandalo epocale, non per il doping, ma per il doppio tradimento di un uomo affamato vi vittoria e di rivincita che non si è fermato quando doveva. La parte buona dello sport però emerge e svela tutto.
Esordio, malattia, ascesa e caduta di Lance Armstrong, uno dei più grandi fenomeni del ciclismo moderno passato dagli altari degli Champs-Élysées alla polvere delle accuse di doping, fino alla definitiva revoca dei suoi maggiori titoli sportivi. Tutto secondo la ricostruzione dei fatti del suo più attento osservatore e grande detrattore: il giornalista sportivo del Sunday [...] Vai alla recensione »
Quella di Lance Armstrong è una vicenda complessa. Una truffa ai danni degli appassionati di ciclismo, contemplata da un uomo divorato dall'ambizione personale e, tutto sommato, tollerata da un mondo che aveva bisogno di una storia edificante per lavare le proprie macchie. Frears la porta sullo schermo tentando di andare al sodo, eliminando preamboli e purificando il suo lavoro da ogni tentazione [...] Vai alla recensione »
Lance Armstrong è un discreto corridore fin quando la sua carriera viene bruscamente fermata da un tumore ai testicoli. Ritornato in sella, l'atleta americano riuscirà a vincere sette Tour de France consecutivi. Un noto giornalista sportivo nutre sospetti sulle sue prestazioni. Forse è stata la vicenda che più ha sconvolto gli appassionati di ciclismo e di sport in [...] Vai alla recensione »
Il film più impersonale di Stephen Frears corre. Vola quasi, come il suo antieroe protagonista. Va talmente veloce che viene da chiedersi come faccia a non fermarsi mai. Dà per scontate tutte le tappe della carriera di Armstrong. Sembra essere sicuro che il pubblico le conosca già. E quindi le riassume anziché approfondirle, le costeggia senza fermarsi e poi pedala via. Vai alla recensione »
“ Stephen Frears è coraggioso, a tratti persino bravo ma alla fine il suo film risulta positivo al controllo qualità almeno quanto il suo protagonista ” Ascesa e caduta in poco meno di due ore per Stephen Frears, regista di Philomena e The Queen qui chiamato a tratteggiare i lineamenti della frode sportiva probabilmente più celebre e clamorosa di tutti i tempi, quella [...] Vai alla recensione »
Le storie vere sono sempre difficili da raccontare: spesso si conosce il finale, e ce ne altera la percezione della trama. Qui Frears rivela l'inizio, il "motore" del "perché?": la morbosità dell'eccellenza. Ci è riuscito, con inquadrature e soprattuto effetti sonori che rispecchiano bene le corse in bici e con la rappresentazione di un personaggio talmente [...] Vai alla recensione »
Mi chiamo Lance Armstrong, sono sopravvissuto al cancro, ho cinque figli. E, naturalmente, ho vinto sette Tour de France». Uno che si presenta così autorizza qualche sospetto. Eppure per anni il mondo credette a quello che sarebbe passato alla storia come l'inventore della «più complessa, professionale e duratura macchina da doping mai vista nello sport professionistico», per citare l'inchiesta che [...] Vai alla recensione »
Storia di una grande truffa, che portò il ciclista Lance Armstrong, idolatrato come una rock star, a vincere sette Tour de France consecutivi dopo essere guarito dal cancro. Il doping ha dimostrato il come di quei successi. Frears ripercorre la brutta pagina di sport in modo, a volte, didascalico e con alcuni personaggi trasformati in macchietta. Poco male.
In apparenza documentaristico, The Program di Frears in realtà ci porta dietro le quinte, laddove nessuna macchina da presa è mai entrata, della carriera di Lance Armstrong, acclamato vincitore di sette Tour de France consecutivi (1999- 2005) che nel 2012 si ritrovò accusato di doping. Sulla base del libro inchiesta di David Walsh, il film disegna il ritratto dell'Armstrong di facciata con la sua [...] Vai alla recensione »
Si contano sulla punta di poche dita i film sul ciclismo, in parte perché è uno sport prevalentemente europeo, in parte perché è considerato - a ragione o a torto - meno cinegenico di altri, come la boxe o l'automobilismo. A Stephen Frears, però, non interessava tanto fare un film sulle gare in bici, quanto piuttosto sullo scarto (ben presente nello sport) tra ciò che appare e ciò che è reale e sulla [...] Vai alla recensione »
Il bisogno di mostrare, più che di descrivere, fa di The program, storia dell'ascesa-favola-tracollo di Lance Armstrong, un film inglese girato all'americana: la sequenza dei fatti è cronologica, il contrasto tra l'epopea e la caduta dell'eroe manicheo, il doping esposto con dovizia (anche in una sfacciata esibizione di aghi). Tutto questo rende la narrazione immediatamente intelligibile: anche se [...] Vai alla recensione »