Titolo originale | Louder Than Bombs |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Norvegia, Francia, Danimarca, USA |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Joachim Trier |
Attori | Isabelle Huppert, Gabriel Byrne, Jesse Eisenberg, Devin Druid, Amy Ryan Ruby Jerins, Megan Ketch, David Strathairn, Rachel Brosnahan, Peter Mark Kendall, Leslie Lyles, Venus Schultheis, Sean Cullen, Inna Muratova, Russell Posner, Frankie Verroca, Katrina E. Perkins, Harry Ford, Maryann Urbano, Donna Mitchell, Luke Robertson, Paul C. Kelly, Marielle Holland, Bridget McGarry, Charlie Rose. |
Uscita | giovedì 23 giugno 2016 |
Distribuzione | Teodora Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,72 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 28 giugno 2016
Il film è la prima opera in lingua inglese del regista norvegese Joachim Trier. In Italia al Box Office Segreti di famiglia ha incassato 92,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Un padre e due figli, il maggiore Jonah e l'adolescente Conrad, sono costretti a fare i conti con la morte per incidente stradale della madre, Isabelle Reed, apprezzata fotografa di guerra. Il lutto riverbera in modo diverso in ognuno di loro, coincidendo con un momento di difficoltà e di svolta, di cui è allo stesso tempo causa e conseguenza. Le circostanze della morte di Isabelle condizionano i sentimenti e i pensieri dei tre uomini, così come le scelte da lei fatte in vita hanno condizionato fino all'ultimo l'esistenza e i legami della famiglia.
Il primo film in lingua inglese del norvegese Joachim Trier, e il terzo della sua promettente carriera, sa chiaramente dove andare a posizionarsi: nel melodramma negato, nevrotico e trattenuto, dove i movimenti della psiche -le accelerazioni, le ossessioni, le deviazioni, le epifanie- fanno più rumore delle bombe. Non a caso, tutto ciò che riguarda il lavoro di Isabelle, che riguarda la guerra, e che ha occupato il primo posto nella sua vita, non è veramente oggetto di indagine: Trier non si occupa né della natura degli scatti fotografici né del disagio della donna, liquidandolo con le informazioni più note e cronachistiche sull'argomento (dipendenza dall'adrenalina, perdita del senso delle cose, schizofrenia perpetua tra il presente e l'altrove). Tutto credibile, certo, ma niente di personale.
Ciò che interessa al regista sono invece le ricadute di quel disagio e di quel destino su chi è sopravvissuto. Per raccontarle, Trier ricorre ad una forma piuttosto affascinante, che scivola fluidamente da un personaggio all'altro, da un capitolo all'altro, quasi da un film all'altro, come la macchina da presa scivola tra le diverse stanze della casa di famiglia, e avanti e indietro nel tempo, tra realtà e costruzione, e tra diversi punti di vista (anche se quello di Conrad risulta privilegiato, perché è lui a trasformare l'enigma in letteratura).
Peccato che alla forma non corrisponda una materia narrativa altrettanto attraente. I cliché dell'amante-collega (per di più raddoppiato e associato ad entrambi i personaggi adulti, in nome di chissà quale specularità), o il passato di Jonah che ritorna nella figura dell'ex fidanzata, non costituiscono un materiale veritiero ma sono anzi situazioni tipiche di questo genere di racconto, false aperture, che chiudono il film su un già visto, verosimile ma passivo. Come accadeva per Oslo, August 31st, in maniera diversa, Louder than bombs è un film autocompiaciuto, al punto da non rendersi conto che l'indubbia eleganza della regia non compensa l'inautenticità della scrittura.
La famiglia Reed è una famiglia disgregata e completamente disfunzionale, costituita da un padre premuroso ma poco presente nella vita dei suoi due figli maschi, e dagli stessi figli: l'adolescente Conrad e il figlio maggiore Jonah. Il padre vive da solo col figlio più piccolo ed è completamente incapace di comunicare con lui, instaurare un dialogo o comprendere il perchè [...] Vai alla recensione »
L'imminente uscita di un articolo in ricordo di una fotografa di guerra rimasta uccisa in un incidente stradale, crea sconvolgimento nella vita del marito e dei due figli già alle prese con i loro problemi. Il soggetto di questo film non sarebbe malvagio e si inserisce alla voce drammi di famiglia. Un uomo con i suoi figli che cercano di rimarginare le ferite causate dalla perdita della [...] Vai alla recensione »
Louder than bombs, in orignale è un film intrigante che tratta di varie tematiche all’interno della stessa famiglia. La madre Isabelle Reed, la sempre intensa Isabelle Hupert, è una nota e apprezzata fotografa di guerra che si divide tra il senso della sua missione in cui una foto dice più di mille parole a sostegno dei deboli che siano del Kosovo, dell’Afganistan o [...] Vai alla recensione »
L'opera prima in inglese del regista danese Joachim Trier porta sullo schermo la situazione familiare di una famiglia media americana dopo la morte della moglie/madre. La donna, nota fotografa di reportages di guerra, deceduta qualche anno prima in seguito ad un incidente avvenuto mentre era alla guida in macchina, ritorna a "rivivere" presso i propri familiari in occasione di una [...] Vai alla recensione »
Diverse storie, una per ogni membro della stessa famiglia, si intrecciano in un presente amplificato dalla memoria e dalla dimensione dell’inconscio, che trasporta la narrazione su piani temporali distanti, in cui i ricordi di ognuno, anche quelli rimossi, riemergono dal passato e si sovrappongono alla realtà, per rievocare la figura ectoplasmatica della protagonista, Isabelle Huppert, [...] Vai alla recensione »
Ci sono certi film che si avvicinano così tanto a te che viene spontaneo parlarne con un po’ di pudore, quasi con timidezza. Ecco, è il caso di questo. Il film utilizza un linguaggio letterario che a me è molto familiare ma che mi rendo conto possa non piacere, una narrazione discontinua nella quale il tempo non segue la sua prevedibile linearità e temi anch’essi [...] Vai alla recensione »
Film molto profondo ma secondo me poco realista circa la reazione di un ragazzo molto attaccato alla madre che viene a sapere che l incidente in auto non è stato un caso ma una scelta. Per il resto apprezzato anche per la delicatezza con cui si affronta l argomento del tradimento e la capacità di considerare tale come espressione di difficoltà edincapacità di adattamento [...] Vai alla recensione »
Narrazione frammentaria, complessa, che si riavvolge ripetutamente su stessa nel variare continuo del punto di vista, che scarta ogni volta che credi di averne fissato il senso, efficace in ciò, ma non nel finale eccessivamente, compiaciutamente criptico. Tutti ottimi gli interpreti nella rappresentazione dell'inadeguatezza, dell'incapacità di sostenere il proprio ruolo.
A due anni dalla scomparsa, si sta allestendo una mostra sull'opera della celebre fotografa di guerra Isabelle Reed, morta (ironia del destino) in un incidente d'auto vicino casa. L'assenza della donna, che vediamo in flashback e ha i tratti di Isabelle Huppert, fa da catalizzatore ai comportamenti di altri tre personaggi centrali, i suoi familiari, ancora impegnati a elaborarne il lutto.
Primo film Usa del regista norvegese Joachim Trier, Segreti di famiglia è realizzato con tecnica che potremmo definire cubista: nel senso che disegna il quadro di un interno di famiglia spezzato in seguito alla scomparsa dell'unico elemento femminile, Isabelle Huppert, fotografa di guerra troppo assorbita dal lavoro, troppo assente e troppo amata dai suoi uomini, il marito e i due figli (per non parlare [...] Vai alla recensione »
Un lutto improvviso e lacerante. Una famiglia costretta a guardarsi allo specchio. Piccole e grandi verità, a lungo ignorate, che emergono e costringono ogni personaggio a fare i conti con se stessi e con i suoi cari, O ciò che resta di loro. A raccontarlo in breve il soggetto di Segreti di famiglia può sembrare non molto più originale del suo titolo italiano (in inglese si chiama Louder Than Bombs, [...] Vai alla recensione »
Trier, tre titoli in dieci anni, cerca un ancoraggio nella tradizione del melodramma scandinavo, ma «Segreti di famiglia» si sfalda in corso di visione a causa della sua pretensione. Il film si propone di ricomporre il puzzle esistenziale della fotoreporter americana Isabelle, suicidatasi al termine di una delle abituali missioni in territori di guerra: da una parte ci si dedica l'amico che vuole chiarire [...] Vai alla recensione »
Passabile melò, che scava nell'intimità di una famiglia sconvolta da una drammatica scomparsa. Torna a casa il giovane sociologo Jonah, marito e fresco papà. Riabbraccia il padre, il prof Gene e il fratello adolescente Conrad. È proprio il cucciolo a soffrire di più per la morte, avvenuta tre anni prima, della madre, la fotografa di guerra Isabelle.