La felicità è un sistema complesso

Che rabbia! Mlolli mi ha preceduto e tolto le parole dalla penna..... Film adolescenziale nel senso peggiorativo del termine: messaggio valido ma sviluppato, appunto, in modo sempliciotto e banale. Personaggi costruiti senza spessore, figurette piatte. Due giovanissimi orfani che si improvvisano capitani d'industria, "squali della finanza" che li accerchiano affilando i denti, uno di loro che spera di controbattere il sistema dall'interno (Mastandrea,bravissimo come al solito, per carità!), una turista israeliana sderenata (ma s'è capito perché ha tentato il suicidio??)....E la tanto osannata "torta di noi"?? E la dormita per terra di Mastandrea nel finale?? E il tuffo in piscina sempre del nostro?? E la scena dello skateboard in galleria?? E l'inutilità della riunione finanziaria nella grotta sotto l'albergo?? Ho sicuramente saltato altre scene inutili e senza significato alcuno....Secondo me è stata la parte troppo (e male) sviluppata dei due orfani che ha contribuito a rendere il film in questo stato. Li hanno fatti apparire, a parte nelle scene iniziali, come due superficiali. Sottolineo, le parti e non i due attori, giovani e perciò ancora inesperti.L'idea era davvero buona ma la sceneggiatura chi l'ha scritta? Mi dispiace che gente come Mastandrea (forse l'unico a salvarsi dallo tsunami), Battiston e Donadoni si siano mischiati in un film del genere.