poeta gringoire
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mercoledì 14 ottobre 2015
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un film di qualità, tra testimonianza e ricordo
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Ho assistito a inizio settembre all'anteprima della pellicola, avvenuta presso il Cinema Corsaro di Catania.
Il film è stato stupendo! Sì, “stupendo” del senso puro e proprio della parola: perché mi ha stupito. Non è facile trattare e svolgere un tema come quello dello stupro etnico e delle adozioni. Un tema che, a dirla con tutta onestà, non conoscevo affatto.
Non è facile parlarne delicatamente, in un climax ascendente di pathos e di consapevolezza. Un tema che esplode nel silenzio, che si affronta con gli sguardi, anche con dei silenzi che parlano e dicono più di molte parole.
Il cinema d’autore fa fatica, ma per fortuna è vivo e resiste. Resiste grazie alla passione, al cuore, agli sforzi e ai sogni dei giovani e dei talenti.
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Ho assistito a inizio settembre all'anteprima della pellicola, avvenuta presso il Cinema Corsaro di Catania.
Il film è stato stupendo! Sì, “stupendo” del senso puro e proprio della parola: perché mi ha stupito. Non è facile trattare e svolgere un tema come quello dello stupro etnico e delle adozioni. Un tema che, a dirla con tutta onestà, non conoscevo affatto.
Non è facile parlarne delicatamente, in un climax ascendente di pathos e di consapevolezza. Un tema che esplode nel silenzio, che si affronta con gli sguardi, anche con dei silenzi che parlano e dicono più di molte parole.
Il cinema d’autore fa fatica, ma per fortuna è vivo e resiste. Resiste grazie alla passione, al cuore, agli sforzi e ai sogni dei giovani e dei talenti.
Il film richiama alla Storia e alle storie dei singoli, alla coscienza e autocoscienza generale e individuale. Le protagoniste hanno dovuto intraprendere questo percorso: difficile, travolgente e stravolgente interiormente. Anche il singolo spettatore, pertanto, è chiamato a questo lavoro personale e intimo.
La regia di Giovanni Virgilio è stata, a mio avviso, coerente ed esperta. Telecamera a sequenza nel dialogo finale tra madre e figlia, telecamera sui particolari e a riflesso (ho apprezzato molto proprio le scene coi riflessi sulle vetrate, dagli specchietti, etc.).
Splendidi alcuni primi piani, certi sguardi, occhi e visi intensi a raccontare in silenzio: come quelli di Francesca Di Maggio, la giovane e virtuosa attrice protagonista, che interpreta Veronika, in un ruolo che definirei "semplicemente complesso". Davvero incantevole e coinvolgente con la sua dizione e la sua espressività!
Magistrale, inoltre, Isabel Russinova nel ruolo della madre di Veronika. Le parole sono superflue. Si vede una grande teatralità e un’arte recitativa immensa.
Bravissime ed incisive anche Carmen Giardina e Olga Durano.
Riflettevo durante la proiezione sul personaggio ebreo, ben interpretato da Gianluca Enria. Riflettevo su come l’uomo sia strano, paradossale: c’è chi vuole ricordare e chi vuole cancellare, chi fa della vita cimeli e chi della vita ha soltanto spoglie. Da lui e da Goran, il ragazzo serbo interpretato mirabilmente da Alessio Vassallo, nascono alcune tra le riflessioni più amare e più umane del film.
Testi veramente ben costruiti e coniugati alla situazione e allo stato d’animo. Significativi e vigorosi, a tal proposito, alcuni dialoghi presenti nella parte finale della pellicola.
La canzone e la voce di Erika Mou, infine, chiosa e incanta.
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infinita84
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venerdì 16 ottobre 2015
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un film che rivendica il diritto alla verità
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Dò 5 stelle da spettatrice ma soprattutto da donna. Ho visto l'anteprima del film a Catania quest'estate. Per fare un grande film ci vuole sempre una grande intuizione, ed è ciò che prima di tutto rende speciale questo film secondo me. L'intreccio nell'intreccio non lascia spazio a stereotipi, a frasi fatte, alle "solite" tematiche. I due temi si scoprono e scorrono all'unisono: il male di una guerra e il male di una donna. Da vicende orrende e soprusi contro donne in una guerra senza senso (quale guerra ne ha mai avuto?! ) ai sentimenti contrastanti e contrastati di una giovane donna, Veronika, che dopo aver scoperto qualcosa che cambia la sua vita apparentemente "normale", mantiene una stessa linea di dignità fino alla fine: il diritto alla verità.
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Dò 5 stelle da spettatrice ma soprattutto da donna. Ho visto l'anteprima del film a Catania quest'estate. Per fare un grande film ci vuole sempre una grande intuizione, ed è ciò che prima di tutto rende speciale questo film secondo me. L'intreccio nell'intreccio non lascia spazio a stereotipi, a frasi fatte, alle "solite" tematiche. I due temi si scoprono e scorrono all'unisono: il male di una guerra e il male di una donna. Da vicende orrende e soprusi contro donne in una guerra senza senso (quale guerra ne ha mai avuto?! ) ai sentimenti contrastanti e contrastati di una giovane donna, Veronika, che dopo aver scoperto qualcosa che cambia la sua vita apparentemente "normale", mantiene una stessa linea di dignità fino alla fine: il diritto alla verità.
Grande sensibilità del regista per la scelta di raccontare, di scavare nel profondo dei fatti più oscuri di una guerra, in questo caso quella in Bosnia, da molti messa nel dimenticatoio. Una storia che scopre un nuovo "genere" di figli della guerra. E, si sa, i figli della guerra hanno una parte oscura che copre i loro cuori. E ancora più oscura e scura diventa se si è figli nati dall'abuso. Nel caso della protagonista questo buio nel cuore è dovuto a una bugia subita, anche se una bugia bianca.
Se penso a quante bugie bianche nella vita!...
Nella scena finale del film è racchiuso tutto il coraggio di Veronika, tutto il coraggio di una donna. Ciò che mi colpisce di più è la delicatezza con cui è stata trattata la storia... le storie, e che gli interpreti di quest'opera hanno saputo regalarci.
E se "Non ci sono sfumature di grigio tra il bene e il male e una bugia è pur sempre una bugia, anche se detta a fin di bene", mi piace pensare a questo film come ad un dipinto fatto solo di contrasti: una parte di bianco e una parte di nero divisi da uno spazio scelto a caso senza colore.
Silvana Tranchida
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adipietro
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sabato 17 ottobre 2015
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qualcosa di nuovo, qualcosa di buono
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Ho visto questo film spinto dalla curiosità e dal grande movimento che si era creato sui social network. Benché si parlasse di un film fatto da giovani con grandi sforzi tra tante difficoltà, posso dire di aver visto un film sociale di buona qualità, che affronta il tema della guerra in Bosnia in maniera diversa rispetto a quanto fatto in altri film tipo "venuto al mondo" etc...Niente atrocità, niente sangue solo qualche immagine di repertorio a rinfrescare la memoria; per il resto, il disagio e l'inquietudine dei protagonisti aleggiano per tutta la durata del film in continuo crescendo. Molto belle le musiche e in generale molto brave le donne del film.
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Ho visto questo film spinto dalla curiosità e dal grande movimento che si era creato sui social network. Benché si parlasse di un film fatto da giovani con grandi sforzi tra tante difficoltà, posso dire di aver visto un film sociale di buona qualità, che affronta il tema della guerra in Bosnia in maniera diversa rispetto a quanto fatto in altri film tipo "venuto al mondo" etc...Niente atrocità, niente sangue solo qualche immagine di repertorio a rinfrescare la memoria; per il resto, il disagio e l'inquietudine dei protagonisti aleggiano per tutta la durata del film in continuo crescendo. Molto belle le musiche e in generale molto brave le donne del film. Sarà pure un low budget, ma a me è piaciuto. Dovrebbe andare anche nelle scuole, ai ragazzi piacerebbe altrettanto e insegnerebbe finalmente qualcosa.
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evima1717
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venerdì 23 ottobre 2015
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da vedere! coinvolgente e armonioso
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Ottimo film, ben fatto, trama che colpisce per i dettagli storici che emozionano e toccano le sensibilità di tutti.
Un messaggio finale determinato e risoluto, che induce alla riflessione sugli atteggiamenti e i comportamenti che certe condizioni di vita impongono, non soltanto riferendosi al contesto della guerra narrata e alle circostanze ignobili di intere famiglie distrutte, ma anche agli aspetti più oscuri e meno decantati, come quelli riferiti alle violenze sulle donne.
Bravi gli attori, giovani e capaci di interpetare un'età particolare in un tempo particolare.
Stupende le musiche, coinvolgenti in ogni passaggio, da quello della ribellione a quello dell'interiorità più intima e violata, in un insieme armonioso e in un'atmosfera che lascia dentro i vuoti delle assenze e degli abusi, contro l'amore e la riconquista di sé stessi.
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Ottimo film, ben fatto, trama che colpisce per i dettagli storici che emozionano e toccano le sensibilità di tutti.
Un messaggio finale determinato e risoluto, che induce alla riflessione sugli atteggiamenti e i comportamenti che certe condizioni di vita impongono, non soltanto riferendosi al contesto della guerra narrata e alle circostanze ignobili di intere famiglie distrutte, ma anche agli aspetti più oscuri e meno decantati, come quelli riferiti alle violenze sulle donne.
Bravi gli attori, giovani e capaci di interpetare un'età particolare in un tempo particolare.
Stupende le musiche, coinvolgenti in ogni passaggio, da quello della ribellione a quello dell'interiorità più intima e violata, in un insieme armonioso e in un'atmosfera che lascia dentro i vuoti delle assenze e degli abusi, contro l'amore e la riconquista di sé stessi. Da vedere!
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sspall
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sabato 7 novembre 2015
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consiglio vivamente di vederlo e di riflettere!!
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Ho visto il lungometraggio e mi è piaciuto molto. I punti salienti del film sicuramente sono stati gli eventi della guerra bosniaca e la non rilevazione dellaadozione della ragazza. Socialmente il film è da divulgare sia ai giovani che agli altri, perché la verità, al momento giusto, si deve rivelare per evitare eventuali incomprensioni.
L’attrice protagonista Francesca Di Maggio ha recitato la parte nel film con professionalità ed avendo un bel timbro di voce è adatta ad ogni tipo di film. Il tema musicale completa e senza esagerare, mette in risalto i punti emotivamente pieni di patos. Il regista G. Virgilio, pur essendo ai suoi primi film, ha dimostrato una grande maestria nel girare quest’ultima pellicola; con bellissimi primi piani alle attrici e non discostandosi dalla realtà di questa guerra.
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Ho visto il lungometraggio e mi è piaciuto molto. I punti salienti del film sicuramente sono stati gli eventi della guerra bosniaca e la non rilevazione dellaadozione della ragazza. Socialmente il film è da divulgare sia ai giovani che agli altri, perché la verità, al momento giusto, si deve rivelare per evitare eventuali incomprensioni.
L’attrice protagonista Francesca Di Maggio ha recitato la parte nel film con professionalità ed avendo un bel timbro di voce è adatta ad ogni tipo di film. Il tema musicale completa e senza esagerare, mette in risalto i punti emotivamente pieni di patos. Il regista G. Virgilio, pur essendo ai suoi primi film, ha dimostrato una grande maestria nel girare quest’ultima pellicola; con bellissimi primi piani alle attrici e non discostandosi dalla realtà di questa guerra. Inoltre ha saputo farci comprendere i soprusi ed i dolori che le donne hanno dovuto subire, soffrendo in silenzio e portandone le conseguenze per tutta la vita. Consiglio di vederlo e di riflettere!......
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