Titolo originale | Human |
Anno | 2015 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Francia |
Durata | 191 minuti |
Regia di | Yann Arthus-Bertrand |
Attori | Luis Cancu, Atman, Berthony, Bruno (II), Frezno Ian, Estima Joseph, Leonard, Maria (II), Pepe Mujica, Don Mullan, Qusai, Sophie, Tjimuremo, Yevgeny. |
Uscita | lunedì 29 febbraio 2016 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | Academy Two |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,07 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 febbraio 2016
Argomenti: Documentari sulla Terra
Le storie intrecciate di persone comuni intervistate davanti alle telecamere di tutto il mondo. Questo lungometraggio di Yann Arthus-Bertrand fornisce un ritratto moderno del nostro pianeta.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Nel corso di due anni il regista Yann Arthus-Bertrand insieme alla sua troupe ha realizzato 2.020 interviste in 60 Paesi dando voce a chi spesso non ne ha. Ha poi alternato le stesse in montaggio utilizzando immagini aeree del Pianeta in cui Umanità e Natura si fondono in immagini di forte impatto. Le domande che gli intervistatori (che non compaiono mai e di cui non si sente la voce) ponevano erano di questo tenore: Si sente libero? Qual è il significato della vita? Qual è stata la prova più difficile che ha dovuto affrontare e che cosa ha imparato da essa? Qual è il suo messaggio per gli abitanti del pianeta?
Non è facile dare voce, senza cadere nella retorica più abusata, ai sentimenti più intimi di persone che si sanno inquadrate in primo piano e, soprattutto, non è facile trarne un’opera imponente che attiri l’attenzione di spettatori che di giorno in giorno sembrano essere sempre più desiderosi di messaggi brevi che vadano diretti al bersaglio.
La scommessa di Arthus-Bertrand poteva sembrare sulla carta improba e invece è proprio la straordinaria capacità di sintesi che ne fa un’opera straordinaria che merita una straordinaria attenzione. Povertà, guerra, violenza privata, omofobia e innumerevoli altre condizioni umane vengono affrontate da coloro che accettano di mettere in comune il proprio pensiero e le proprie culture con interventi brevi ma tutti efficaci. A partire dal primo in cui il soggetto intervistato spiega come da un delitto efferato possa nascere una nuova consapevolezza sul significato dell’amore.
Le interviste sono suddivise in blocchi a cui fanno da separazione immagini di spazi in cui talvolta gli esseri umani sembrano perdersi e talaltra in cui se ne percepisce la fatica o la gioia collettive. Il pregio più evidente dell’operazione (che si è strutturata in molteplici possibilità di proposta anche dal punto di vista della durata in modo da ottenere la più vasta diffusione possibile offrendone copie gratuite per la proiezione) è quello di riuscire a ricordarci che gli esseri umani possono essere molto di più che ‘individui’. Basta considerarli come persone.
È quanto Arthus-Bertrand sa fare. Come ci ricorda: "Sono un uomo fra sette miliardi di altri uomini. Negli ultimi 40 anni ho fotografato il nostro pianeta e la diversità umana, e ho l’impressione che l’umanità non stia facendo alcun progresso. Non sempre riusciamo a vivere insieme. Perché? Non ho cercato una risposta nelle statistiche o nelle analisi, ma nell’uomo stesso. Nei visi, negli sguardi e nelle parole trovo un potente mezzo per arrivare alle profondità dell’animo umano. Ad ogni incontro, ci si avvicina di un passo. Ogni storia è unica. Nell’esplorare le esperienze dell’Altro, ero in cerca di comprensione".
Dinanzi alla domanda su che senso abbia la vita uno degli intervistati inizialmente si ritrae e poi trova una sintesi perfetta: "Far sì che il messaggio che ognuno di noi bambino porta in sé arrivi all’adulto che diverrà senza disperdersi". È solo una delle innumerevoli occasioni di riflessione che il film offre.
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Alcune ore di interviste con, in primo piano, senza null’altro a distrarre lo spettatore, i volti di persone di tutto il mondo che rispondono a domande sulla vita, sulla morte, sull’amore, sul lavoro, sulla povertà, sul loro essere umani. Ognuna parla la sua lingua, quindi tutto è sottotitolato. Le interviste sono intramezzate da immagini, spesso rallentate, di pezzi di mondo. [...] Vai alla recensione »
"Human" è il lunghissimo documentario della durata di più di tre ore (ma ne esiste anche una forma ridotta di poco più di due ore) che parla dell'umanità in generale. Il regista Yann Arthus-Bertrand ha impiegato più di due anni a girarlo, raccogliendo attraverso le sue interviste, tutte le testimonianze di svariati individui di differente sesso, età [...] Vai alla recensione »
Siamo quasi all'assoluto per me. Di una bellezza sfolgorante. Di una intelligenza superiore. Di una intensità emotiva importante. Sono rimasto 3h. a vederlo senza faticare e non è facile, ed ho pensato 3 ore e poi altre 3 dopo e ancora penso. Ogni persona che appare ti dice qualche cosa, se analizzi le sue parole sembrano dette a te che guardi.
Nei suoi momenti più drammatici la collettività fa sempre ricorso alla fotografia. Vediamo campeggiare sulle facciate dei palazzi istituzionali grandi foto di persone uccise, scomparse, sequestrate nei tanti luoghi del mondo dov’è c’è chi fa e subisce la guerra e chi tenta di aiutare le popolazioni civili. Lo vediamo in questi giorni su tutti i social media e [...] Vai alla recensione »
Yann Arthus-Bertrand racconta l’essere umano in questo docufilm molto denso. Intervistando diverse persone delle più disparate etnie ed età il regista cerca di dare risposte alle domande più antiche dell’uomo. Cosa è la felicità, cosa significa essere umani, qual è il significato della vita. Un’opera corposa, lunga, che spesso emoziona per [...] Vai alla recensione »
I primi dieci minuti di questo coraggioso film sono travolgenti, le immagini della carovana che si muove sulla cresta di una gigantesca duna di sabbia sono tra le cose più belle in assoluto nel campo del documentario sul pianeta, quando poi compare la scritta HUMAN sul costone della duna, si toccano corde profonde e l'emozione vola alta. Uguale dicasi per la prima intervista, quella ad un ergastolano, [...] Vai alla recensione »
Bisognerebbe obbligare certe persone a vederlo. Magari si vergognerebbero. Un poco.
Che dire di più? perché nel titolo ho riassunto il film/documrentario che non si puo raccontare. Human è un film "incontournabke". meraviglioso come il “Sale della terra”.
Peccato che non sia distribuito nelle sale come i film di cassetta. Davanti ad un capolavoro simile si potrebbe rinunciare ad un po' di guadagno... Questo sarebbe da far vedere nelle scuole di ogni genere e grado. Parla all'anima e scavalca luoghi comuni a piè pari. Relativizza le nostre piccole vite quotidiane cambiando la prospettiva di visione per 2 ore.
Human , uomo , da sempre in relazione di amore e odio su questo mondo con il suo simile. Testimonianze dirette di uomini e donne di oltre 60 paesi del mondo ,paesi nei quali la telecamera che li riprende a mala pena sanno cosa sia.. Da primi piani su sfondo nero escono voci da un’energia spaventosamente potente , penetrano i nostri cuori come frecce infuocate , inesorabili.
Oltre a questo personaggio noto è presente anche l'economista bengalese Muhammad Yunus nobel per la pace, quello che parla dei contadini senz'acqua e dei palazzi con una piscina per piano ... economista che ha teorizzato il micro credito ...