Titolo originale | Le Louvre sous l'Occupation |
Titolo internazionale | Francofonia |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Germania, Paesi Bassi |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Aleksandr Sokurov |
Attori | Louis-Do de Lencquesaing, Benjamin Utzerath, Vincent Nemeth, Johanna Korthals Altes Andrey Chelpanov, Jean-Claude Caër, Aleksandr Sokurov, Francois Smesny, Peter Lontzek, Catherine Limbert, Léolo, Stephanie Slama. |
Uscita | giovedì 17 dicembre 2015 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | Academy Two |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,36 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 18 dicembre 2015
La storia di due uomini eccezionali: il direttore del Louvre Jacques Jaujard e l'ufficiale dell'occupazione nazista il conte Franziskus Wolff-Metternich, prima nemici, poi collaboratori. In Italia al Box Office Francofonia - Il Louvre sotto occupazione ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 231 mila euro e 23,3 mila euro nel primo weekend.
Francofonia - Il Louvre sotto occupazione è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
CONSIGLIATO SÌ
|
Jacques Jaujard era il conservatore in carica nel momento in cui la Francia fu occupata dai nazisti. Il conte Franziskus Wolff-Metternich era invece l'uomo mandato da Berlino per ispezionare l'inestimabile patrimonio artistico del museo parigino e trasferirne in Germania una parte. I due erano molto diversi, un funzionario e un aristocratico, e molto nemici, ma collaboreranno per preservare i tesori dell'arte e ciò che rappresentano. Sono loro a cui pensa Sokurov, nel realizzare un film sul Louvre, ma anche a Napoleone e alla Marianne, fuoriusciti dai dipinti, all'Hermitage e all'assedio di Leningrado, e a un mercantile che viaggia nella tempesta, come una moderna arca, con un carico di quadri che rischiano di finire per sempre in fondo all'Oceano. Sokurov va oltre l'idea del museo come contenitore per preservare l'arte e ne canta in questa elegia la natura di ritratto di una nazione e di un continente, codice genetico identitario.
Ci sono momenti di Francofonia in cui pare di trovarsi dentro un'histoire di Godard, per il tono assertivo delle affermazioni politiche, la gravità e l'ironia, per la combinazione dei materiali visivi e lo sconfinamento di quelli sonori. L'incedere di Sokurov attraverso il Louvre è lontano da quello dell'Arca russa e, in generale, il film che ne esce è molto diverso, meno coerente nel progetto estetico, più variamente stratificato e assemblato, così come i materiali che lo compongono, dalle foto d'epoca alle conversazioni via computer col capitano del mercantile, dalle ricostruzioni forzate, al teatro, al repertorio. A questa dimensione grafica di pastiche, si associano i rimbalzi temporali, il presente delle riprese e il passato prossimo dei confitti mondiali, il passato remoto della scultura giordana di nove mila anni fa (un salto di pochi istanti che lascia storditi e smossi) e il presente della proiezione, cui è impossibile non pensare, con il mare a teatro di perdite immani e la distruzione mirata della storia antica del Medio Oriente, del tesoro della sua identità culturale, appunto. "Uno stato ha bisogno di un museo per esistere", dice il film, mentre sedicenti stati costruiscono la loro esistenza sullo smantellamento del museo di un mondo. Ma Sokurov mescola il tempo anche all'interno del girato stesso, inventando un duo di operatori alla Lumière nella Parigi occupata, dove passano turisti con abiti di oggi.
All'incontro tra Jaujard e Wolff-Metternich si affianca quello del cineasta e dello storico che si fanno, per l'occasione, una persona sola. Sokurov si mette sulle tracce di Jaujard e Metternich proprio come uno storico dell'arte si mette sulle tracce dei personaggi di un quadro, entra nelle loro vite, nelle loro case. All'inizio del suo viaggio annovera tra i caratteri fondanti dell'identità europea la tradizione del ritratto, quel perpetrare la vita attraverso la raffigurazione del volto, che il primo piano cinematografico ha portato all'estremo. E allora non poteva mancare la Gioconda, presa a oggetto di un'efficace variazione dell'effetto Kulesov: alla sua leggendaria enigmaticità si può associare qualsiasi monologo, tanto quello rivoluzionario di fine '700 quanto quello egocentrico e assolutista di Bonaparte. Il tempo dell'arte non è quello dell'uomo, va oltre: fu questa consapevolezza ad accomunare Jaujard e Metternich. Ma la straordinaria vicenda della conservazione dei tesori del Louvre, nascosti nei castelli e scampati alla razzìa nazista, serve anche a Sokurov per suonare un requiem a ciò che è invece andato perso per sempre, nella sua Russia e nel resto dell'Europa orientale.
Intrinsecamente discontinuo, Francofonia offre momenti altissimi e altri in cui non è difficile distrarsi e finire con la mente al largo, certi di venire comunque presto recuperati dall'interesse del discorso e dalla bellezza delle immagini.
FRANCOFONIA - IL LOUVRE SOTTO OCCUPAZIONE disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€9,99 | – | |||
€9,99 | – |
Che bel lavoro!! Una ode, spesso persino ironica (ho trovato infatti davvero spassose le apparizioni di Napoleone Bonaparte), all' arte , alla sua salvezza, agli animi che riescono a riconoscersi su questo piano anche sotto le bombe, come se in petto prendesse forma, di colpo, la decenza, e la bellezza- ovvero tutto l'esatto opposto del mondo in cui erano -e siamo- parte).
L’immagine angosciosa di un mercantile, che come la famosa Zattera della Medusa di Géricault rischia di essere inghiottito con un prezioso carico di opere d’arte da un mare in tempesta, irrompe via Skype sullo schermo del computer del regista. Il dialogo a pezzi con il capitano Dirk sul mercantile viene interrotto da immagini del passato: appare la Parigi occupata dai nazisti [...] Vai alla recensione »
Cinema, storia, arte, rimbalzi temporali, memoria, identità collettiva. In Francofonia c'è tutto ciò che afferisce alla identità collettiva europea (ammesso che sia una categoria univocamente individuabile). Diversi frammenti visionari e diacronici si intessono intorno alla vicenda principale, quella della preservazione del patrimonio artistico del Louvre durante [...] Vai alla recensione »
Un film pazzesco fatto da un regista del cavolo, dotato di grande eleganza e talento di affabulatore ma sempre regolarmente inconcludente e mellifluo sui contenuti e le intenzioni di fondo. Basta vedere la demenziale trilogia del potere su Hitler, Hirohito e Lenin o l'imbarazzante Alexandra. L'Arca Russa era venuto meglio ma nasceva da un sentimento forte, molto profondo, finalmente autentico e esplicito [...] Vai alla recensione »
ho visto il film solo ieri (cineforum) e l'ho trovato faticoso da seguire. il tema dominante della preservazione e del ruolo dell'arte nella storia è svolto con un linguaggio diciamo "sperimentale", non certo accattivante. Mi è parso un film dedicato agli addetti ai lavori, agli iniziati più che ad un pubblico generico (non il "grande pubblico") [...] Vai alla recensione »
Il cinema come luogo (pretesto?) per un saggio storico-filosofico. Il Louvre come simbolo della storia della civiltà, con le proprie intrinseche, inevitabili, contraddizioni che non possono non sollevare una serie ininterrotta di domande. La grandezza, umana e sovrumana, dell'arte e la smisurata (umana e disumana) volontà di potenza degli uomini.
Non è un film politicamente corretto. Pensa che si possa raccontare di Parigi occupata dalle sale del Louvre quasi vuote, ma silenziose e incontaminate, nella prospettiva di due ‘anime belle’ separate da tutto meno che da una comune passione per la grandezza dell’arte. Sale di un museo in cui un Napoleone malridotto e una Marianne scarmigliata si aggirano come fantasmi smarriti, sovrastati da qualcosa [...] Vai alla recensione »
Come definire Francofonia? Un film documentario? Un film inchiesta? Un progetto cinematografico? Un esercizio,seppur sofisticato,di stile? In qualsiasi modo la si possa definire questa opera di Sokurov affascina.La bellezza dell'arte contro l'orrore della guerra. Nella Parigi occupata dai nazisti il direttore del Louvre e un colonnello del terzo Reich collaborano per la salvezza [...] Vai alla recensione »
Il film racconta la storia del rapporto tra Jacques Jaujard, il responsabile del Louvre durante l’occupazione nazista di Parigi e il conte Franziskus Wolff Metternich, il delegato dal governo di Hitler di gestire il patrimonio artistico dei paesi occupati. Ma Sokurov ci mette la magia di un cinema surreale e esteticamente innovativo con un film in cui la storia [...] Vai alla recensione »
Aleksandr Sokurov torna a girare all’interno di un museo, il Louvre, anni dopo la realizzazione di ‘Arca russa’ all’interno dell’Hermitage, e ci mostra il valore inestimabile dell’arte come testimonianza del corso del tempo attraverso filmati, fotografie e reperti storici, opere d’arte di epoche diverse, panoramiche parigine e immagini di finzione in cui lo stesso regista russo non esita, in alcuni [...] Vai alla recensione »
Dopo aver visto il film rimanendo piuttosto perplesso e annoiato, sono andato a leggermi per curiosità le critiche italiane entusiaste, ma non ho trovato praticamente nessuno che riuscisse minimamente a discutere il film: o trovavo trombonate retoriche sull'importanza dell'arte, della memoria ecc, tutte cose che poteva dire qualunque professore novantenne in pensione di sessant'anni fa, oppure trovo [...] Vai alla recensione »
Grande appassionato d’arte Sokurov fa un film sul Museo del Louvre un po’ come aveva fatto in “Arca russa” sull’Hermitage di S. Pietroburgo. Tre o quattro sono le storie (epoche) che s’intrecciano: 0 0 1 213 1217 DIPSA 10 2 1428 14.0 Normal 0 14 false false false IT JA [...] Vai alla recensione »
Al di là di tutto non rieco a capire l' entusiasmo per un' opera come questa. Elogio della cultura,è vero, ma dova sta l' impatto cinematografico? Forse il nome drl regista giustifica tutto? Il cinema, secondo me, è un' altra cosa e qui Sokurov dimostra di non avere idee e di sfruttare il suo carisma per un lavoro superficiale e del tutyo inutile.
Piacevole questo lavoro di Soukurov. Per chi ama l'arte e per chi ama la storia. Qualche perdita di ritmo c'è ma nel complesso il film non affatica troppo. C'è la ricerca di un linguaggio che potrebbe risultare gravosa per il pubblico più generalista ma alla fine il film risulta ben comprensibile.
Più che un film si tratta di un documentario sulla storia del Louvre. Interessante, spesso noioso, ricco di informazioni poco conosciute. Si può vedere sapendo a che cosa si va incontro.
Confermo che è difficile da seguire dall'inizio alla fine senza distrarsi, ma credo sia una cosa studiata a tavolino dal regista. Comunque, è di piacevole visione, con immagini splendide su monitor ad alta fedeltà cromatica.
Cuore pulsante della cultura europea, il museo del Louvre (Parigi) è stato spesso anche il luogo in cui si è potuto verificare il percorso della Storia. Attraverso un onirico racconto tanto storico quanto squisitamente estetico, il regista russo Sokurov racconta la nascita dell'Europa contemporanea nelle figure degli uomini che seppero salvare, nei tempi bui, il valore della [...] Vai alla recensione »
APPENA HO SAPUTO CHE QUESTO FILM ERA DI SOKUROV MI SONO RIPROMESSO DI VEDERE QUESTO FILM PERCHE' DOPO IL FAUST CHE SICURAMENTE VEDRO' NON VEDEVO L'ORA DI VEDERE QUESTO FILM PERCHE' PENASVO CHE SAREBBE STATO IL SUO CAPOLAVORO O QUASI. ED EFFETIVAMENTE UN PO' MI SONO DOVUTO RICREDERE. QUESTO FILM RIPERCORRE LA STORIA DEL LOUVRE. PREMETTO CHE IO AMO MOLTO L'ARTE E L'ARCHITETTU [...] Vai alla recensione »
anche se sicuramente di alta qualità, questo film richiede troppo sforzo allo spettatore per essere seguito e capito
Per esser chiaro.. E' senz'altro da vedere e da apprezzare .. ma che cos'e'? FIlm? Documentario? non saprei.. Rimango perplesso sull'intenzione del regista... Se è un film mi chiedo cosa abbia voluto comunicare.. Io lo considero un documentario e per questo non sono completamente soddisfatto poichè incompleto .
Casualità: è la parola più usata da Aleksandr Sokurov, il regista russo che quest'anno concorre al Lido con Francofonia - Il Louvre sotto occupazione. A sentire lui, anche il Leone d'oro vinto quattro anni fa con il suo Faust è stato "una casualità", tanto più che Sokurov aveva dichiarato nel 2007 di non voler più partecipare in concorso. "Ma i produttori e distributori insistono che sia la forma più economica ed efficace di promozione del mio cinema.
Già nel titolo c'è il senso del film di Aleksandr Sokurov: Francofonia, ovvero una sorta di elegia per musica, voci e immagini dedicata alla Francia in quanto metafora o supremo avamposto della civiltà occidentale; e una riflessione sull'ambiguo rapporto fra cultura e potere, tema su cui Sokurov va indagando da tempo con il suo personalissimo cinema.
Giugno 1940, i tedeschi hanno preso Parigi. Il conte Franz Wolff-Metternich, capo della commissione tedesca per la protezione delle opere d'arte in Francia, incontra il direttore del Louvre Jacques Jaujard, colui che ha predisposto il piano d'evacuazione dei musei transalpini. Già avvezzo al tema museale (Arca russa sull'Ermitage; Elegy of a Voyage del Bojimans di Rotterdam), il maestro russo Aleksandr [...] Vai alla recensione »
Che noia stratosferica. Il trombone russo Aleksander Sokurov, doppiato dall'incolpevole Umberto Orsini, ci fa da cicerone in una delirante visita al Louvre. Dove spezzoni di filmati con Hitler s'incrociano con una Controfigura di Napoleone estasiato davanti alla Gioconda. Chiacchiere e immagini in libertà, roba da far svenire Giobbe. Ultima scena: due sedie vuote.
Un Amico anglofono dialoga via Skype con il Regista (che è proprio lui) seduto davanti al computer. L'Amico parla dalla cabina di comando di un'imbarcazione che trasporta opere d'arte, ma l'oceano in tempesta lo costringe a gettare a mare i preziosi container. Questa Metafora - ma che metafora? Sembra affermare il contrario del resto del film che mette l'arte, qui zavorra di cui liberarsi per sopravvivere, [...] Vai alla recensione »