Tra la terra e il cielo |
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Un film di Neeraj Ghaywan.
Con Richa Chadda, Vicky Kaushal, Sanjay Mishra, Shweta Tripathi.
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Titolo originale Masaan.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 103 min.
- India, Francia 2015.
- Cinema
uscita mercoledì 1 giugno 2016.
MYMONETRO
Tra la terra e il cielo
valutazione media:
3,46
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Come è difficile passare il fiumedi ZararFeedback: 13464 | altri commenti e recensioni di Zarar |
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mercoledì 15 giugno 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In India passato e presente, tradizione e modernità coesistono e si sovrappongono senza nessuna reale integrazione, con esiti spesso drammatici, soprattutto per i giovani disperatamente e naturalmente proiettati verso il futuro. Sullo sfondo di un paese a metà tra immenso caravanserraglio e Inferno dantesco, l’India dei roghi mortuari sulla riva del Gange, delle abitazioni e degli ufficetti miserevoli, dei luna-park tutti luci sgargianti e cartapesta, in cui l’unico segno di modernità sembra il mondo virtuale degli smart phones, dei computer, dei social networks, si snodano le storie parallele di Devi (Richa Chadda) e Deepak (Vicky Kaushal): Devi, una ragazza insieme singolarmente matura e singolarmente sprovveduta, decide di avere la sua prima esperienza di sesso con ragazzo conosciuto in rete, Deepak si innamora pazzamente di una ragazza di casta superiore. Due scelte ugualmente destinate al disastro: la prima sfocia nel suicidio del partner e in un ignobile ricatto da parte di un poliziotto corrotto, che rischiano di rovinare Devi e suo padre; la seconda, prima ancora di scontrarsi inevitabilmente contro secoli di barriere sociali ancora tutte vive, è stroncata da un incidente mortale. Sulla pelle dei due ragazzi si scontano duramente le contraddizioni del mondo in cui vivono, ma non tutto è perduto. Nell’ultima scena, fortemente simbolica, Devi e Deepack si incontrano casualmente alla fine sulle rive del Gange, il fiume sacro del passaggio all’altra vita e della rigenerazione. L’uno e l’altra sono lì a chiudere con il passato. Si guardano e si riconoscono senza parlare nella comune infelicità e nella volontà di uscirne. Decidono di traghettare insieme all’altra riva, dove li aspetta, grazie al cielo, non la morte, ma, si spera, una vita nuova e migliore. Il film è originale soprattutto nel cogliere e rappresentare il disagio di giovani che vorrebbero un mondo diverso, e non solo hanno tutto contro, ma loro stessi procedono a tentoni, in atti di ribellione anche insensati e pur testardamente rivendicati, come Devi, o persi nel sogno, come Deepak, crudeli anche con i loro cari nella ricerca ancora incerta di modi e strumenti per rompere schemi secolari. Questo approccio e una sua buona interpretazione da parte dei due attori principali dà verità psicologica a quella che potrebbe essere una parabola dai trasparenti significati e dai facili simboli. C’è poi la luce calda e intensa delle scene, la velocità dell’azione, la maestria degli scorci. Più schematici i personaggi di contorno, superflui alcuni inserti didascalici.
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