Titolo originale | Desde allà |
Titolo internazionale | From Afar |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Venezuela, Messico |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Lorenzo Vigas |
Attori | Alfredo Castro, Luis Silva, Jericó Montilla, Catherina Cardozo, Marcos Moreno (II) Jorge Luis Bosque, Greymer Acosta, Auffer Camacho, Ivan Peña, Joretsis Ibarra, Yeimar Peralta, Scarlett Jaimes, Ernesto Campos, Armando Volcanes, Jesús Las Rosas, Alí Rondon, Leovigildo Álvarez, Geralt Jiménez, Oswaldo Chacha, Felipe Massiani, Luigi Lopes. |
Uscita | giovedì 21 gennaio 2016 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | Cinema |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,48 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 12 agosto 2016
Esordio nel lungo del regista venezuelano Lorenzo Vigas, il film è il vincitore della 72. Mostra del Cinema di Venezia. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Ti guardo ha incassato 55,4 mila euro .
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Armando Marcano è un cinquantenne venezuelano che gestisce un negozio di protesi dentarie da lui stesso messe a punto con perizia tecnica e diligente attenzione al dettaglio. Nel tempo libero Armando adesca ragazzi di strada che fa spogliare davanti a lui, senza toccarli. Uno di questi è Elder, che però non si lascia svestire, e lo apostrofa dandogli della "checca". Se Elder è orfano di padre, Armando vorrebbe vedere il proprio padre morto. Ma a poco a poco fra i due si instaura un legame che sfugge alle definizioni e che ha molto più a che fare con i rapporti di potere fra classi sociali destinate a rimanere rigidamente separate che con una sessualità per Armando confinata al solipsismo.
È proprio dal contatto fisico, o dalla sua mancanza, che prende il via la storia di Armando e di Elder. Il ragazzo cerca il contatto fisico anche attraverso le botte e gli spintoni, il cinquantenne lo rifugge come oscuro precipitato di un rapporto con il padre e, forse, con una madre troppo idealizzata, che vediamo solo in una galleria fotografica simile ad un tempietto pagano. Tutto ciò che circonda Armando (esseri umani compresi) è fuori fuoco, ma quando Elder comincia a porsi al centro dell'esistenza dell'uomo più anziano, rubandogli di fatto l'inquadratura, gli equilibri saltano e le conseguenze si fanno pericolose.
Con grande controllo dell'immagine, dalla palette dei colori sfumati al netto distacco fra sfondo e primo piano, il regista venezuelano Lorenzo Vigas debutta al lungometraggio con un film intenso e perturbante sceneggiato sulla base di un soggetto coscritto insieme a Guillermo Arriaga. Desde allà realizza cinematograficamente il sogno panamericano di Che Guevara poiché unisce le creatività del venezuelano Vigas, del messicano Arriaga e del cileno Alfredo Castro, l'attore feticcio di Pablo Larrain che qui incarna con lunare straniamento l'apatico Armando, sempre pronto a produrre una mazzetta di bigliettoni con cui comprare gli esseri umani che rifiuta di toccare.
Armando sa, per formazione socioculturale, che avrà sempre il coltello dalla parte del manico in un Venezuela diviso in caste destinate a non interagire, se non in termini di violenza e sopraffazione. In quella struttura gerarchica non può esistere una terza possibilità di comunicare, né con i corpi né con le parole, cui spesso Vigas sostituisce genialmente i suoni d'ambiente - il trapano che sembra implorare pietà con il suo gemito stridulo e insistente, il fruscio del denaro che sancisce l'accettazione fuori campo di uno scambio mercificatore.
Niente di tutto questo è "normale" ma è tutto quotidiano, e dimenticare i propri peccati, come singoli e come nazione, sembra la regola non scritta, eppure da tutti ben compresa. Tutti meno Elder, antieroe pasoliniano tracimante rabbia e tenerezza, commovente nello sfoggiare la maglia numero 10 degli attaccanti e dei fantasisti del pallone, e invece confinato a un'officina e a una baraccopoli di Caracas. In un Paese di cattivi padri ai figli, e ai figli dei loro figli, non resta spazio per trovare la propria umanità, o la propria identità maschile. Ed è proibito colmare le distanze che fanno comodo a pochi: ma sono i pochi che contano.
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Armando (Alfredo Castro) è un odontotecnico che conduce una vita solitaria a Caracas. Lo vediamo adescare un ragazzo su un autobus, mostrandogli senza parlare un mazzetto di banconote: nella sua casa lo fa denudare ma non lo tocca e si masturba. L’incontro dell’uomo con un altro ragazzo che vive in strada, Elder (Luis Silva), termina con una aggressione ai suoi danni, perché [...] Vai alla recensione »
Nel rapporto tra Armando, meticoloso e solitario odontotecnico con il vezzo di cercare, adescare a pagamento, portare a casa e consumare rapidi e distaccati momenti di piacere onanistico con ragazzi trovati nei bassifondi di Caracas, e Elder, uno di questi. teppistello spiantato abituato piu' al furto che al lavoro saltuario, si coagulano lotte di classe e di cultura e discriminazioni sociali e [...] Vai alla recensione »
Armando (Alfredo Castro) è un odontotecnico che conduce una vita solitaria a Caracas. Lo vediamo adescare un ragazzo su un autobus, mostrandogli senza parlare un mazzetto di banconote: nella sua casa lo fa denudare ma non lo tocca e si masturba. L’incontro dell’uomo con un altro ragazzo che vive in strada, Elder (Luis Silva), termina con una aggressione ai suoi danni, perché [...] Vai alla recensione »
Vincitore del Leone d'Oro all'ultima Mostra del Cinema a Venezia, "Ti Guardo" segna il felice esordio del regista venezuelano Lorenzo Vigas. La storia ruota tutta intorno al maturo protagonista (Alfredo Castro), un uomo benestante, odontotecnico e dunque dotato di studi superiori nonchè gay, il quale "abborda" per strada giovani e bei ragazzi di [...] Vai alla recensione »
Venezuela, Caracas, un odontotecnico, cinquantenne e solitario, nel tempo libero adesca ragazzi emarginati, li invita a casa sua e si masturba in loro presenza, senza però avere nessun contatto fisico. Un giorno, uno di questi, si ribella e reagisce violentemente. In seguito, attraverso varie vicende, nasce tra di loro una sorta di legame.
Nessuno ha capito veramente questo film? Oh Gesù! Il padre di Armando violentò sia lui che la sorella, ora entrambi adulti, quando erano piccoli e fu arrestato. Dopo tanti anni uscito di prigione torna a Caracas. La figlia fa finta di nulla ( dirà Bisogna lasciarsi certe cose alle spalle) ma Armando vorrebbe far fuori il padre per vendicarsi soprattutto di averlo fatto diventare [...] Vai alla recensione »
Mi ha colpito questo film, per l'assenza di musica. Solo i grandi film riescono ad incollarti allo schermo, senza l'uso della colonna sonora. Armando, il taciturno odontotecnico ha avuto un passato doloroso. Lui e la sorella sono state vittime del padre. Questi abusi evidentemente hanno scatenato in lui una sessualità perversa. Diventa voyeur di giovani uomini, che recluta nelle periferie [...] Vai alla recensione »
Denso e coraggioso, coinvolgente pur se lento, i rumori di Caracas, il suo traffico, nessun sorriso, nemmeno uno, in un paese dove il popolo sorride nonostante tutto, e un pregio, parlare del lato dell’omosessualita’ piu’ oscuro, la masturbazione e la convenienza. Due difetti, il tema della differenza di classe non mi sembra chiarito bene e il Leone a Venezia … vorrei vedere gli altri.
spesso preferisco dare un consiglio veloce, come se qualcuno incontrandoti all'uscita della sala cinematografica ti chiedesse " come é? " . Be, io direi vai a vederlo di corsa é un ottimo film.
Aggiungerei alla recensione più importanza alla figura paterna, vero motore, a mio avviso, dell'irreparabile. Al termine del film si rimane un po' come Armando. Di poche parole. Una piccola perla, nera.
Lo diceva Leibniz e la frase torna utile per questo film. Straniante e inesorabile, il suo corso induce a visuali diverse perchè, se è vero che l'aguzzino è Armando, tuttavia la brutalità del giovane Elder fa oscillare il pendolo dell'emotività dello spettatore (almeno nel mio caso). Armando è viscido ma Elder, ancorché perdente e svantaggiato, [...] Vai alla recensione »
mi pare un ottimo film, (vedrò di procurarmelo, non vado volentieri al cinema) la mia paura era che i soliti cinefili da salotto facessero vincere il film pacco di sokurov, e cmq ritornando al tema, ma mi dite che c'entra la citazione di che guevara nella recensione? boh
Ragazzi di vita a Caracas, ma la storia è molto più complessa, e splendidamente narrata tramite l'uso virtuosistico dell'ellissi, raddoppiato dallo sfocato delle immagini altrettanto efficace. Dialoghi coerentemente prosciugati all'essenziale, che esaltano la bravura degli interpreti. Ribaltamento dei ruoli nel finale, assolutamente non riducibile alla categoria del "colpo [...] Vai alla recensione »
È difficile applicare un'etichetta di genere a Ti guardo, l'opera prima del venezuelano Lorenzo Vigas che ha vinto il Leone d'oro a Venezia. Derubricarlo come "gay movie" (se mai la definizione, pur diffusa, abbia un senso) sarebbe riduttivo, anzi fuorviante. E se il motivo drammatico che lo innerva è l'incontro di due solitudini, i temi che interpella sono molto più numerosi e anche più complessi. [...] Vai alla recensione »
Con diverse chances di vincere a Venezia 2015 il premio De Laurentiis per l'opera prima, ha meritato poi il Leone d'oro. Prodotto da una star della sceneggiatura come Guillerrno Arriaga, collaboratore di Inàrritu, interpretato da Alfredo Castro, questo thriller di specchi e simbolismi familiari pedina un freddo e solitario odontotecnico incline alla pederastia, in realtà compromesso con un autentico [...] Vai alla recensione »
"Stay hungry, stay foolish". Suona banale ma il sottotitolo del film Steve Jobs a firma Danny Boyle sembra proprio questo. Sottilmente, il regista inglese e soprattutto il grande sceneggiatore all'origine dell'opera, Aaron Sorkin, decidono di tenere lo spettatore affamato fino alla follia attraverso la visione del loro film sul padre della Apple, che tutto può definirsi tranne che un biopic.
Desde allá significa «da là», e nel film d'esordio del venezuelano Lorenzo Vigas, Leone d'oro 2015, indica il rapporto a distanza - guardare senza toccare - che Armando, agiato odontoiatra di Caracas, usa intrattenere con le sue giovanissime prede: ragazzi di strada pagati per spogliarsi mentre lui si masturba. Non sempre va bene: Elder reagisce picchiando l'adescatore, ma è proprio su questo contatto [...] Vai alla recensione »
Leone d'oro al primo colpo. Non capita spesso, tanto che qualcuno a Venezia si chiedeva se il neoregista venezuelano Lorenzo Vigas, classe 1967, figlio dell'artista Oswaldo Vigas, non fosse stato favorito dal presidente di giuria Alfonso Cuaron, messicano come il cosceneggiatore Guillermo Arriaga. Sospetto respinto: Desde allà (questo il titolo originale di Ti guardo) era uno dei titoli più interessanti [...] Vai alla recensione »
Indecente porcellonata, di un esordiente venezuelano, clic ha arraffato il Leone doro all'ultima Mostra. A Caracas il cinquantenne odontotecnico Armando si porta a casa i ragazzini adescati a suon di bolivar (ma quanto guadagna?). Li fa spogliare, di schiena, dilettandosi in solitario sul divano. Dello scorbutico Elder s'innamora. Picchiato e derubato, l'infila nel letto.