giacomo j.k.
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giovedì 13 ottobre 2016
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consapevolezza, ispirazione, azione
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Nel 2011, Anthony Barnosky dell’Università di Stanford pubblicava sulla rivista Nature uno studio dal titolo eloquente: “Has the Earth’s sixth mass extinction already arrived?”. Cyril Dion e Mélanie Laurent, registi francesi, leggono questo articolo e vogliono fare qualcosa perché il mondo possa davvero cambiare rotta, però si chiedono: “Come facciamo a dirlo alla gente, già stufa di sentir parlare di catastrofi?”. A questa domanda trova una risposta Rob Hopkins, inglese, docente di permacoltura e fondatore di Transition Towns: “Al cinema l’uomo è sempre stato bravo a immaginare la propria estinzione, ma non ci sono film che mostrino come l’uomo abbia saputo cambiare il proprio destino – ed è di questi film che avremmo bisogno”.
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Nel 2011, Anthony Barnosky dell’Università di Stanford pubblicava sulla rivista Nature uno studio dal titolo eloquente: “Has the Earth’s sixth mass extinction already arrived?”. Cyril Dion e Mélanie Laurent, registi francesi, leggono questo articolo e vogliono fare qualcosa perché il mondo possa davvero cambiare rotta, però si chiedono: “Come facciamo a dirlo alla gente, già stufa di sentir parlare di catastrofi?”. A questa domanda trova una risposta Rob Hopkins, inglese, docente di permacoltura e fondatore di Transition Towns: “Al cinema l’uomo è sempre stato bravo a immaginare la propria estinzione, ma non ci sono film che mostrino come l’uomo abbia saputo cambiare il proprio destino – ed è di questi film che avremmo bisogno”. Dion e Laurent decidono quindi di fare proprio questo, e iniziano a girare il mondo alla ricerca di esempi vincenti.
Il risultato è il film documentario Domani, nelle sale italiane dal 6 ottobre. La ricerca di modelli alternativi sul piano ecologico ed energetico ha portato Cyril e Mélanie attraverso tutti i continenti, dagli Stati Uniti all’India, dall’Islanda all’Isola di Reunion. E ha fatto loro comprendere che il cambiamento vero non può limitarsi all’adozione di nuove pratiche ecologiche: energia, agricoltura, economia, democrazia, istruzione – è tutto collegato, e per riequilibrare la biosfera evitando l’estinzione come specie dobbiamo quindi imparare a livellare le diseguaglianza, a ripensare l’economia, a essere responsabili e solidali gli uni verso gli altri. Come dicono i registi: “Non esistono sistemi perfetti, economie o democrazie perfette, ma quello che è emerso dal nostro viaggio è una nuova consapevolezza per cui tutto è collegato e interdipendente”.
Senza cadere in banalizzazioni o facilonerie, lo spettatore di Domani è guidato in questo lungo percorso, dove scoprirà che la situazione è critica, ma ciascuno può fare qualcosa nel suo piccolo fin da subito: “Non abbiamo cominciato da ‘Salviamo il pianeta!’ perché era esagerato – confessano le fondatrici di Incredible Edible, un progetto di agricoltura urbana condivisa nato in Inghilterra e ora diffuso in tutto il mondo – abbiamo cominciato semplicemente da dove eravamo”. Non mancheranno le sorprese, come scoprire che ci sono Paesi totalmente liberi dai combustibili fossili, che aziende agricole su terreni giudicati sterili producono più delle multinazionali e fanno rinascere interi quartieri, che una camera di sorteggiati può affiancare un senato di politici prevenendo la corruzione, che il 97% del denaro utilizzato in Europa in realtà non esiste e che esiste invece la possibilità di creare monete complementari per uso locale che funzionano talmente bene che dopo la crisi del 1929 sono riuscite a salvare… la Svizzera!
Non si tratta di comunità antisociali al di fuori del sistema: al cambiamento partecipano già intere comunità, aziende e persino governi e banche. Tutti noi possiamo fare di più, e Domani ci dà la possibilità di prendere spunto, nel privato come nel pubblico, da queste esperienze virtuose. Perciò, guardate e fate vedere questo film; poi parlatene, e trovate qualcosa che potete fare nel vostro piccolo. A tal proposito il progetto, co-finanziato da una raccolta fondi su internet, prosegue proprio in rete dove sono presenti siti dedicati al film in varie lingue (anche in italiano: www.domani-ilfilm.it) che raccolgono spunti, suggerimenti e persino materiale didattico da utilizzare con le scuole prima e dopo la visione del film.
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flyanto
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venerdì 7 ottobre 2016
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un possibile domani
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"Domani", film documentario ideato dal regista Cyril Dion e dall'attrice francese Mélanie Laurent insieme ad altri due autori, affronta la problematica della sempre più avanzante distruzione che colpisce e colpirà il nostro pianeta negli anni a venire. Prendendo in considerazione la problematica da svariati punti di vista, economico, ecologico, politico e sociale, riguardante l'istruzione ed i metodi educativi, ecc.... i suddetti autori presentano allo spettatore una situazione per nulla rosea e soprattutto sempre più indirizzantesi verso condizioni peggiori se non si ricorre nel frattempo ai ripari ideando qualcosa o qualche metodologia che possa evitare o, per lo meno, arginare o rallentare questo processo di futura decadenza.
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"Domani", film documentario ideato dal regista Cyril Dion e dall'attrice francese Mélanie Laurent insieme ad altri due autori, affronta la problematica della sempre più avanzante distruzione che colpisce e colpirà il nostro pianeta negli anni a venire. Prendendo in considerazione la problematica da svariati punti di vista, economico, ecologico, politico e sociale, riguardante l'istruzione ed i metodi educativi, ecc.... i suddetti autori presentano allo spettatore una situazione per nulla rosea e soprattutto sempre più indirizzantesi verso condizioni peggiori se non si ricorre nel frattempo ai ripari ideando qualcosa o qualche metodologia che possa evitare o, per lo meno, arginare o rallentare questo processo di futura decadenza. Così essi si sono recati in moltissimi paesi della Terra quali l'Islanda, gli Stati Uniti, l'India, l'Ile de la Réunion, l'Inghilterra, il Belgio, ecc... al fine di constatarne di persona le nuove soluzioni ricercate ed adottate come esperimento contro l'inevitabile sfacelo. Tali soluzioni, presentate e descritte attraverso le interviste dei loro artefici, sembrano dimostrarsi positive ed in via di successo e pertanto come una piccola speranza per un futuro migliore.
Il film, in generale, risulta molto interessante, soprattutto per ciò che concerne le possibili soluzioni, appunto, ricercate ed adottate da alcuni paesi ma, per quanto esso sia in sè ben diretto e montato, appare nel complesso un pò troppo ottimista, come quasi un'utopia, Probabilmente gli anni futuri confermeranno o meno la validità o meno di certe metodologie adottate ora solo in fase sperimentale, interessante e quanto mai valido è sicuramente già il solo sapere che esse possano esistere, ma l'atmosfera complessiva semplicistica che vige nell'intera opera documentaristica lascia un poco perplessi, sebbene induca lo spettatore al vivo interesse, a riflettere ed a discutere.
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