Titolo originale | Club Life |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Fabrizio Conte |
Attori | Jerry Ferrara, Jessica Szohr, Robert Davi, Danny A. Abeckaser, Jay R. Ferguson Al Sapienza, Allegra Carpenter, Ryan O'Nan, Jennifer Missoni, Busta Rhymes, Annalaina Marks, Malea Rose, Jay Giannone, Carly Roland, Gregg Bello, Angela Bellotte, Meki Saldana, Andrew Fiscella, Aaron Ronnie Almani, Michael Malanga, Kaitlyn Raymond, Glenn Wein, Anne Yeomans, Ethan Russell, Ryan Vallan, Claudio Bellante, Claire Jane, Kino Smits, Marie Zoumanigui, Luca Garbero, Kim Strother, Stevie Guttman, Daria Pilnitskaya, Guido Bejko, Krista Johnson (II). |
Uscita | giovedì 26 novembre 2015 |
Distribuzione | M2 Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,28 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 25 novembre 2015
Il film porta sullo schermo una storia di riscatto e voglia di emergere, in una società dove l'apparire è sempre più determinante. In Italia al Box Office Club Life ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 189 mila euro e 34,6 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Bravo ragazzo di Brooklyn, Johnny ha una fidanzata, Tanya, e una famiglia a cui badare da quando il padre è in ospedale. Per contribuire all'economia famigliare compromessa dalla situazione fa l'autista di limousine, un lavoro che non crede adatto alle proprie inclinazioni fino a quando, una sera, sale sulla vettura Mark Cohen, guru della New York notturna, ambiguo punto di riferimento per quella "vita da club" che assicura denaro e belle donne. Johnny comincia a lavorare per Mark con crescente successo, ma lo scotto da pagare è più alto di quanto immagini.
L'iniziazione ad un mondo diverso da quello a cui si appartiene è il tema di Club Life, ingresso nel Paese dei balocchi di un giovane che per contingenze famigliari si trova a dover racimolare denaro. Con una giustificazione drammaturgica in più rispetto a Pinocchio, Johnny compie lo stesso percorso del burattino di Collodi, avendo in sé due anime, dal cui attrito nasce il conflitto drammatico di un racconto tuttavia troppo piano al di fuori della frenesia rappresentata. Nel percorso del protagonista, parzialmente ispirato alle vicende biografiche di Danny A. Abeckaser, autore della sceneggiatura, produttore e interprete di Mark, si alterna stupore per il nuovo e senso di perdita, piacere e dolore per un processo di allontanamento dalla propria identità. Ma la descrizione di un mondo alternativo a quello reale e notturno nella sua accezione di assoluta sordità, quasi per antifrasi alla musica sempre sparata, alle luci pulsanti, al turbinio di corpi e sostanze assunte, fin dall'inizio è percepita dallo spettatore come fasulla, pericolosa, priva di un senso di reale attrazione. Basterebbero i discorsi filosofeggianti sul potere da raggiungere ad ogni costo di Mark, più un palese pallone gonfiato che un Mefistofele con il gel, a convincere chiunque a lasciar perdere le sirene della nuova strada. In questo senso è proprio l'ingenuità di Johnny a creare una distanza, a mancare quel meccanismo di identificazione necessario per un simile percorso di smarrimento.
Una carriera da regista di videoclip alle spalle, Fabrizio Conte esordisce nel lungometraggio, sfoderando una sicura professionalità nella messa in scena, nonostante le limitazioni imposte dalla produzione indipendente, ma la mancanza di approfondimento nel disegno drammaturgico relega Club Life nel novero di un cinema troppo tiepido e convenzionale per convincere davvero.
Non capisco le recensioni negative, per me è un film discreto e con ritmo, molto interessante la tematica trattata.