Humandroid

Humanandroid, il robot è sempre più umano. Anche troppo

Al terzo film-piattaforma di mondi futuri, il sudafricano Neill Blomkamp non sembra di nuovo ripetere lo stupore che creò con "District 9", film d'esordio, subito ridimensionato dal meno complesso e banalmente manicheo "Elysium". Tuttavia Blomkamp si gioca una carta discretamente originale, quando il suo robot protagonista, grazie all'intervento di un giovane informatico, vira verso derive umane cariche di emozioni e sentimenti (dirà anche "io non voglio morire"), venendo svezzato da una coppia borderline, che lo tratta proprio come un bambino, generando qualche perplessità narrativa, ma anche strappando qualche sorriso, con toni da commedia, che forse stridono con il racconto, ma ne coltivano se non altro un lato inaspettato. [...]

di Adriano De Grandis, articolo completo (2252 caratteri spazi inclusi) su Il Gazzettino 11 aprile 2015