vincenzo barbarulli
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sabato 14 marzo 2015
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l'avventurosa parabola di un hacker fotogenico
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Un hacker tanto talentuoso quanto palestrato (il protagonista è l'astro nascente di Hollywood Chris Hemsworth), vive rinchiuso in galera. Viene liberato per indagare su un misterioso attentato ad una centrale nucleare, commesso da innominati responsabili.
Da una trama non esattamente originalissima si sviluppa un film semplice, ma ben fatto. La continua altalenanza tra i ruoli del poliziotto e del fuggitivo, sono (in parte) il filo intrecciato della trama. I ruoli che continuano ad invetirsi, o meglio ad evolversi in tutta la pellicola, svoltano verso il classico protagonista buono contro i cattivi di turno. La tensione narrativa fa leva sull'amicizia del poliziotto buono (singolarmente cinese) e l'amore tra la sorella di quest'ultimo ed il protagonista.
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Un hacker tanto talentuoso quanto palestrato (il protagonista è l'astro nascente di Hollywood Chris Hemsworth), vive rinchiuso in galera. Viene liberato per indagare su un misterioso attentato ad una centrale nucleare, commesso da innominati responsabili.
Da una trama non esattamente originalissima si sviluppa un film semplice, ma ben fatto. La continua altalenanza tra i ruoli del poliziotto e del fuggitivo, sono (in parte) il filo intrecciato della trama. I ruoli che continuano ad invetirsi, o meglio ad evolversi in tutta la pellicola, svoltano verso il classico protagonista buono contro i cattivi di turno. La tensione narrativa fa leva sull'amicizia del poliziotto buono (singolarmente cinese) e l'amore tra la sorella di quest'ultimo ed il protagonista. In fondo, un idea tanto bislacca quanto necessaria, questa del poliziotto cinese che gira con la propria sorella a braccetto; più che altro un invenzione narrativa un po' superficiale. Ma che serve per tenere in piedi la stroria d'amore.
Un film veloce ed a tratti piuttosto violento, sulla falsariga di heat-la sfida, ne batte toni i drammatici con continui primi piani sul volto del protagonista; senza peraltro mai riuscire ad affondare completamente il colpo. Si fa sentire la mancanza di trama un po' più originale, unitamente a dei dialoghi molto realistici anche se lineari, unidirezionali, logici. Da segnalare anche un finale un po' irrealistico, in cui il nostro eroe di turno da improvvisato poliziotto, diventa un novello e fittizio super-eroe. Tanto per non parlare di criminali che girano (e sparano) con mitra e bazzoka senza l'ombra di una volante della polizia "comune". Una serie di occasioni mancate, per rinnovare un genere sul quale si sono spesi innumerevoli film. In definitiva, un film di un certo livello, alzato da una regia di spessore ed un protagonista che buca lo schermo. Il che, di questi tempi, non è poca cosa.
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[+] film autoriale e digitale del noir contemporaneo
(di antonio montefalcone)
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jack23
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domenica 15 marzo 2015
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una mezza ......
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Se non si esce dopo il primo tempo è solo perché si spera che migliori nel secondo ma non accade, anzi. Tutta la trama non regge, chi sa usare bene il PC sa benissimo che un file autoeseguibile su una chiavetta USB viene normalmente bloccato sui PC di casa, figuriamoci per quelli di una centrale atomica o Wall Street, ma questo se fosse un film di azione fatto come si deve ci potrebbe anche stare. Invece sembra di vedere un mix tra telefilm e B movie di Sky: quei film che Sky trasmette in prima assoluta perché sono talmente brutti da non essere mai potuti andare al cinema e lo fanno solo per invogliarti a comprare i film in prima fila a pagamento. Poi come si fa a inventarsi un personaggio che racchiude il meglio di Rambo e di un super hacker ? Troppo inverosimile.
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Se non si esce dopo il primo tempo è solo perché si spera che migliori nel secondo ma non accade, anzi. Tutta la trama non regge, chi sa usare bene il PC sa benissimo che un file autoeseguibile su una chiavetta USB viene normalmente bloccato sui PC di casa, figuriamoci per quelli di una centrale atomica o Wall Street, ma questo se fosse un film di azione fatto come si deve ci potrebbe anche stare. Invece sembra di vedere un mix tra telefilm e B movie di Sky: quei film che Sky trasmette in prima assoluta perché sono talmente brutti da non essere mai potuti andare al cinema e lo fanno solo per invogliarti a comprare i film in prima fila a pagamento. Poi come si fa a inventarsi un personaggio che racchiude il meglio di Rambo e di un super hacker ? Troppo inverosimile. Infine, forse perché hanno finito i soldi, la parte finale del film è girata con telecamera digitale, proprio come i telefilm, e non con la pellicola, forse perché avevano finito il budget. Chiudo dicendo di pensare alla sparatoria finale in mezzo alla festa di cinesi e pensare come fanno a non fare una piega quando vedono camminare in mezzo a loro gente armata.
Mann e Hemsworth delusione tremenda: ma cosa li ha posseduti a fare un film del genere?
State alla larga!
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fel_antignani
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lunedì 16 marzo 2015
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il ritorno del maestro
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Michael Mann torna dopo sei anni d’assenza (Nemico Pubblico, 2009) e lo fa in maniera prepotente, firmando un thriller cibernetico di pregevole fattura. La storia è intensa, nonostante alcuni (voluti) buchi di sceneggiatura che non pregiudicano la narrazione, anzi, la esaltano, contribuendo ad accrescere l’interesse dello spettatore. Il ritmo è alto, la musica accompagna con maestria le sequenze più emozionanti (che sono copiose) e dei cali d’attenzione non si vede nemmeno l’ombra.
Fedele alla propria tradizione cinematografica, Mann mescola l’azione col sentimento, fonde i colpi d’arma da fuoco e la violenza al ritratto psicologico dei protagonisti, profondo e disilluso.
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Michael Mann torna dopo sei anni d’assenza (Nemico Pubblico, 2009) e lo fa in maniera prepotente, firmando un thriller cibernetico di pregevole fattura. La storia è intensa, nonostante alcuni (voluti) buchi di sceneggiatura che non pregiudicano la narrazione, anzi, la esaltano, contribuendo ad accrescere l’interesse dello spettatore. Il ritmo è alto, la musica accompagna con maestria le sequenze più emozionanti (che sono copiose) e dei cali d’attenzione non si vede nemmeno l’ombra.
Fedele alla propria tradizione cinematografica, Mann mescola l’azione col sentimento, fonde i colpi d’arma da fuoco e la violenza al ritratto psicologico dei protagonisti, profondo e disilluso. Nick non è una brava persona (e ne è perfettamente consapevole), ciononostante non rinuncia a difendere o vendicare i propri affetti. Blackhat è quindi un film di genere, pregno però di elementi d’autore: il pessimismo e la malinconia sono tangibili, come tangibili sono le paure post 11 settembre, ancora radicate nella coscienza statunitense. I riferimenti a Collateral e Miami Vice sono lampanti, mentre la figura di Nick sembra ricalcare quella di Frank, protagonista di Strade Violente.
Blackhat non è per tutti: rigoroso e iper-realista nel ricostruire le procedure informatiche, nonché complesso e dettagliato nei dialoghi e nei confronti umani. Tante le scene che sono un piacere per gli occhi: le panoramiche delle metropoli, le inquadrature dall’alto, in aereo o in elicottero, la rappresentazione del mondo cibernetico - tra cavi, processori e componenti vari - come un mondo a sé stante, che vive delle proprie regole, nonché la straordinaria sequenza del conflitto a fuoco nel tunnel e tra i container (dove Mann fa uso del digitale in maniera assolutamente innovativa).
Da non perdere. Chapeau.
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tarantinofan96
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lunedì 6 luglio 2015
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michael mann azzecca tutto, come sempre
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Nel cinema di Michael Mann sono spesso protagonisti uomini in fuga dal loro passato, con una vita violenta e travagliata, sempre alla ricerca di un cambiamento che possa redimerli (dal personaggio di James Caan in 'Strade violente', da quello di De Niro in 'Heat', passando anche per il John Dillinger di 'Nemico pubblico'). Non fa eccezione questa sua ultima fatica.
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Nel cinema di Michael Mann sono spesso protagonisti uomini in fuga dal loro passato, con una vita violenta e travagliata, sempre alla ricerca di un cambiamento che possa redimerli (dal personaggio di James Caan in 'Strade violente', da quello di De Niro in 'Heat', passando anche per il John Dillinger di 'Nemico pubblico'). Non fa eccezione questa sua ultima fatica.
Il protagonista di Blackhat è Nicholas Hathaway, un criminale informatico che sta scontando la sua pena in carcere a cui viene concessa la libertà per sventare i piani di un cyber-terrorista. In quest'opportunità Hathaway vede la possibilità di cambiare vita, di poter redimersi dai peccati del suo passato, una volta scovato il colpevole delle violazioni informatiche.
A Michael Mann non interessa un racconto classico della trama, non basa il suo ultimo thriller sul colpo di scena, ma invece punta tutto sull'azione e sul rapporto tra i personaggi, tutti caratterizzati perfettamente, sulle loro motivazioni, sulla loro psicologia e sui loro sensi di colpa.
Michael Mann gira perfettamente nel suo stile, con inquadrature strette per mettere in risalto i primi piani dei protagonisti e inquadrature più ampie per enfatizzare l'azione e l'ambientazione, dai sobborghi di Hong Kong all'area metropolitana di Chicago.
Blackhat è Michael Mann al 100%, un action/thriller teso, violento e drammatico che ci regala almeno tre sequenze memorabili tra cui il bellissimo incipit dove la macchina da presa accompagna lo spettatore fisicamente all'interno dei circuiti di un computer con uno splendido utilizzo della CG. Un film sfortunato al botteghino, ma che in realtà è un prodotto eccellente, l'ennesimo film azzeccato alla perfezione di un regista che a più di 70 anni riesce a regalarci ancora emozioni che pochi altri mestieranti del genere riescono a regalare.
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astromelia
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venerdì 10 aprile 2015
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filmone
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nonostante il flop ai botteghini costato 70 milioni di dollari incassati 17,a me è sembrato un filmone,il regista è con gli attributi,ad un certo punto ho pensato nettamente a the heat-la sfida,per velocità di esecuzione e mai vuoti nel film,la storia può reggere ed è basata sul malware creato dagli usa e israeliani per bloccare le centrali nucleari in iran,avrei forse preferito attori diversi per un maggior pregio ma hamsworth fa la sua figura,peccato i sottotitoli per i cinesi che non li doppia mai nessuno forse per dare maggior enfasi alla sceneggiatura,la fine mi pare dovesse avere un seguito,comunque in giro se ne vedono pochi di movies come questo,da notare gli spari verosimili ai reali e la colonna sonora inizialmente da incubo,ma la maestria del regista sta nel lasciare lo spettato
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nonostante il flop ai botteghini costato 70 milioni di dollari incassati 17,a me è sembrato un filmone,il regista è con gli attributi,ad un certo punto ho pensato nettamente a the heat-la sfida,per velocità di esecuzione e mai vuoti nel film,la storia può reggere ed è basata sul malware creato dagli usa e israeliani per bloccare le centrali nucleari in iran,avrei forse preferito attori diversi per un maggior pregio ma hamsworth fa la sua figura,peccato i sottotitoli per i cinesi che non li doppia mai nessuno forse per dare maggior enfasi alla sceneggiatura,la fine mi pare dovesse avere un seguito,comunque in giro se ne vedono pochi di movies come questo,da notare gli spari verosimili ai reali e la colonna sonora inizialmente da incubo,ma la maestria del regista sta nel lasciare lo spettatore sospeso tra il sospetto e la privazione di tempi morti,insomma niente spazio al vagheggio ma immersione nella storia,ottime immagini sopratutto consone al contesto,ottimo e da rivedere
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barone16
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venerdì 19 giugno 2015
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ctrl-alt-canc
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Pensare che siano possibili cose del genere utilizzando piattaforme virtuali è allucinante. Non male come idea. Film diretto ed interpretato bene,anche se è facile perdersi nella trama intrecciata, soprattutto per uno come me che la cosa più difficile che sa fare al pc è ctrl-alt-canc. Una delle sue pecche è la durata che in alcuni momenti e dialoghi finisce per annoiare. Una pellicola tutto sommato andabile. Si lascia guardare ma senza grandi pretese .
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nicoladc89
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giovedì 16 luglio 2015
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decisamente scarso
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Cosa direste di un film sul calcio in cui un giocatore prende palla in difesa, ne scarta 10 e segna, per 5 volte di fila in finale di Champions League? In cui l'arbitro dà rigore per un fallo a centrocampo, la partita dura 70 minuti, in cui giocano in 12 e uno degli attaccanti indossa la numero 1? Che è una cavolata totalmente inaccurata, in altre parole un pessimo film.
Blackhat ha tante di quelle sciocchezze che è più o meno al livello di un film come quello. 1. I due geni del computer leggono - come nulla fosse - il codice eseguibile di un virus 2. quel codice eseguibile contiene addirittura traccia di righe commentate (che a. vengono cancellate dai compilatori e b.
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Cosa direste di un film sul calcio in cui un giocatore prende palla in difesa, ne scarta 10 e segna, per 5 volte di fila in finale di Champions League? In cui l'arbitro dà rigore per un fallo a centrocampo, la partita dura 70 minuti, in cui giocano in 12 e uno degli attaccanti indossa la numero 1? Che è una cavolata totalmente inaccurata, in altre parole un pessimo film.
Blackhat ha tante di quelle sciocchezze che è più o meno al livello di un film come quello. 1. I due geni del computer leggono - come nulla fosse - il codice eseguibile di un virus 2. quel codice eseguibile contiene addirittura traccia di righe commentate (che a. vengono cancellate dai compilatori e b. sono frutto del lavoro di un pessimo programmatore) 3. Non credo proprio che una centrale nucleare abbia un sistema di sicurezza così sciocco 4. Un HD non resiste alle temperature generate da una fusione nucleare e anche se si riuscisse in qualche modo a recuperare i dati, di certo non lo fai collegando l'HD ad una porta SATA e poi ad un PC via USB, tanto ci pensa il programma rubato al MI6 a leggere i dati 5. ad un certo punto mostrano addirittura ci mostrano questo IP 95.45.265.284, che è un IP che non può esistere - ogni decimale dell'IP può valere da 0 a 255 - e questo è un errore brutto bruttissimo perché a. bastava evitare di farlo vedere se non volevi usare indirizzi di qualcun altro. b. bastava usare l'ip del sito dei produttori o del regista. c. bastava usare un IP privato o uno di quelli non assegnati (che sarebbe stato geniale) 6. Ci sono tizi armati in mezzo ad una folla e nessuno dice nulla
E potrei continuare a lungo.
Insomma, dai, c'è un limite alla decenza. Questo è un filmaccio.
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markwillis
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martedì 28 luglio 2015
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occasione sprecata
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Un film debole che, seppur con qualche soluzione visiva interessante e situazioni molto vicine alla realtà dello spionaggio informatico, sarebbe risultato più efficace con una scrittura più incisiva e un montaggio meno dilungato. Il classico problema di molte produzioni; un film che dovrebbe durarti un'ora e mezza te ne dura due. Un vero peccato, pensando a pellicole come Heat-La Sfida e Collateral, ci si aspettava molto di più.
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gianleo67
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venerdì 21 agosto 2015
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polpastrelli sensibili e...nocche callose
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Rilasciato allo scopo di collaborare ad un'operazione di intelligence cino-americana per la cattura di un pericoloso criminale informatico responsabile del sabotaggio di una centrale nucleare cinese, il prestante ed abile hacker Nicholas Hathaway dovrà fronteggiare tanto le insidie di una tecnologia invasiva e globalizzata quanto i più immediati pericoli di una task force armata fino ai denti e che non va tanto per il sottile. Coinvolto emotivamente in una storia d'amore con una bella esperta di reti dagli occhi a mandorla e muovendosi sul rischioso crinale di una scelta di campo che può decidere sulla sua vita e la sua libertà, sarà costretto a scoprire ed affrontare da solo la fantomatica mente criminale che si cela dietro gli attacchi informatici e disinnescarne l'incombente potenziale di distruzione e di morte.
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Rilasciato allo scopo di collaborare ad un'operazione di intelligence cino-americana per la cattura di un pericoloso criminale informatico responsabile del sabotaggio di una centrale nucleare cinese, il prestante ed abile hacker Nicholas Hathaway dovrà fronteggiare tanto le insidie di una tecnologia invasiva e globalizzata quanto i più immediati pericoli di una task force armata fino ai denti e che non va tanto per il sottile. Coinvolto emotivamente in una storia d'amore con una bella esperta di reti dagli occhi a mandorla e muovendosi sul rischioso crinale di una scelta di campo che può decidere sulla sua vita e la sua libertà, sarà costretto a scoprire ed affrontare da solo la fantomatica mente criminale che si cela dietro gli attacchi informatici e disinnescarne l'incombente potenziale di distruzione e di morte.
Con il sostanzioso budget messo a disposizione dalla Legendary Pictures (70 milioni di dollari) e lo spiegamento di forze di un apparato tecnico e artistico di primordine, il veterano dell'action-thriller dall'anima noir Michael Mann si cimenta in una perigliosa e rocambolesca operazione di sicurezza informatica da box office che vorrebbe contaminare l'orizzonte semantico per addetti ai lavori di una tecnologia con pesanti ricadute sulla vita e l'economia globale con i meccanismi più classici e rodati di una visionarietà combinatoria che ha decretato il successo e l'apprezzamento indiscusso della sua peculiare cifra stilistica (The Heat - La sfida). Nella sua lotta senza quartiere tra il bene e il male digradanti al solito nelle sfumature di una zona grigia governata dal compromesso etico e dal libero arbitrio, questa storia di cybercriminali su sponde opposte, bellimbusti dai polpastrelli sensibili e le nocche callose e dai risvolti fantapolitici di un insider trading che combina controllo positronico e spregiudicate operazioni di borsa, mostra la corda di una artificiosità narrativa che finisce per disperdere il potenziale dei molteplici conflitti di interesse in gioco (la libertà individuale, la sicurezza nazionale, la carriera, la protezione dei mercati,etc.) e ridurre i 133' del lungometraggio nella solita storiella d'amore (interrazziale) e di giustizia (personale) che lascino indenni, dopo l'abbondante carneficina di uno scontro all'arma bianca, i soliti eroici ed innamorati protagonisti godersi i frutti di un conto a sei zeri trasferito da una banca all'altra con pochi movimenti di mouse e di tastiera.
Niente, insomma, che assomigli all'epica dei destini contrastanti cui ci avava abituato l'autore e che era legittimo aspettarsi da un concept all'apparenza innovativo che avrebbe voluto combinare le ricadute macroscopiche sull'economia reale di un evoluto sistema di controllo microscopico (così principia il film,sic!) delle reti globali con la riflessione sui massimi sistemi della realpolitik internazionale dove il nemico non sono più gli Stati e le Ideologie (mano tesa agli acerrimi Nemici&Partner commerciali della Repubblica Popolare Cinese?) ma i cani sciolti che si spostano indisturbati attraverso le strade insondabili e tortuose del deep web. Ineccepibili gli arditi movimenti di macchina come pure la sapiente architettura del montaggio o la bellissima colonna sonora (in parte sconfessata dal mago Harry Gregson-Williams) che accompagnano il film, ma questo non basta a riscattarlo dall'esilità di una sceneggiatura dove ricorderemo solo il glossario super-tecnicistico tra Black Hat, Back door, Key log et similia e le solite dinamiche di un banale action movie con annessa sottotrama sentimentale dove, mani lontane dalla tastiera, si utilizzano i mezzi più cruenti e convenzionali per far fuori il cattivo di turno che non era poi così furbo come credeva di essere. Un pò fuori parte come nerd dalla chioma biondissima e lo sguardo smeraldino il solito erculeo Chris Hemsworth che non pare avere mai smesso i panni del Thor cinematografico mentre più credibili le caratterizzazioni da burocrati con licenza di uccidere di Viola Davis e Holt McCallany. Fiasco al botteghino (nel mercato oceanico distribuito solo nel circuito home video) ed opinioni critiche contrastanti. Provaci ancora Mike!
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filippo catani
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sabato 31 ottobre 2015
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un film d'attualità ma poco convincente
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Una serie di attacchi hacker che avvengono a Hong Kong e Chicago portano le autorità americane e cinesi a collaborare tra loro. La squadra si avvarrà della collaborazione di un abile truffatore da anni in galera.
Sicuramente Mann realizza un'opera di grandissima attualità e che sta incrinando i già non floridi rapporti Cina-Usa. Molto interessante è anche ovviamente tutta la parte legata alle possibili manipolazioni dei cambi o comunque dei software che li regolano. Questi elementi da soli però non servono per bilanciare il film. Le parti di stretta trattazione informatica sono quantomeno incomprensibili. Inoltre dopo una buona prima parte nella seconda il film vira decisamente sul genere action e vedremo i nostri due eroi combinarne un po' di tutti i colori tra un conflitto a fuoco e l'altro.
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Una serie di attacchi hacker che avvengono a Hong Kong e Chicago portano le autorità americane e cinesi a collaborare tra loro. La squadra si avvarrà della collaborazione di un abile truffatore da anni in galera.
Sicuramente Mann realizza un'opera di grandissima attualità e che sta incrinando i già non floridi rapporti Cina-Usa. Molto interessante è anche ovviamente tutta la parte legata alle possibili manipolazioni dei cambi o comunque dei software che li regolano. Questi elementi da soli però non servono per bilanciare il film. Le parti di stretta trattazione informatica sono quantomeno incomprensibili. Inoltre dopo una buona prima parte nella seconda il film vira decisamente sul genere action e vedremo i nostri due eroi combinarne un po' di tutti i colori tra un conflitto a fuoco e l'altro. La sequenza finale è a dir poco inverosimile per usare un eufemismo. Insomma peccato perchè il materiale per fare un buon lavoro c'era ma alla fine il film sembra quasi puntare più a far vedere i muscoli di Hamsworth che altro.
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