Alaska

Cara daniela, innanzitutto complimenti per la capacità di aver concentrato, in ben poche righe in realta', la tua percezione dell'essenza di questo film, che trova in me la piu' piena condivisione.Non vorrei dilungarmi troppo, percio' passo subito al sodo; sarei interessato, davvero molto interessato (e a questo particolare interesse sono spinto, oltre che da una certa intemperanza caratteriale che mi e' propria, amche da una inusuale concordanza-direi affinità quasi- di "percezioni") ad avere una tua idea circa una domanda a cui secondo me il film risponde in maniera piuttosto netta: secondo te quel tipo di amore descritto dal film puo' vincere qualsiasi tormento, qualsiasi bassezza, abiezione e infimità dell'animo umano o c'e' un limite oltre il quale l'amore non puo' andare, oppure ancora ci deve essere qualcosa che accompagni necessariamente l'amore affinche' non si rischi di demolirsi a vicenza, in definitiva l'amore basta?ps Puoi ovviamente anche non rispondere, mi rendo conto di aver scavato un po' troppo nell'intimo...