Abel è un aquilotto che appena nato viene spinto giù dal nido dal fratello maggiore, denominato Caino. Abel sopravvive alla caduta e allo shock ma rischia di morire per via degli altri predatori che popolano le montagne austriache, se non fosse che viene trovato e custodito da un bambino, Lukas, uno dei pochi abitanti degli altipiani il quale decide di prendersene cura e accompagnarlo nel suo viaggio verso la maturità e la libertà. Questo è il riassunto della storia alla quale si assiste durante la visione di Abel, il figlio del vento. Un prodotto di ottima fattura, che prevede la cooperazione di più nazioni europee, evidenziate anche dal cast e regia multietnica comprendente francesi, spagnoli e austriaci. Il prodotto si rivolge alle famiglie intrattenendo in modo intelligente e discorrevole sia gli adulti che gli spettatori più piccoli e riuscendo a mandare un preciso messaggio educativo, semplice ma essenziale sia per le nuove che per le vecchie generazioni: la natura e i suoi abitanti vanno rispettati e protetti a tutti i costi.
Unendo in modo omogeneo incantevoli immagini della natura incontaminata e selvaggia delle montagne alle sequenze documentaristiche che seguono la sopravvivenza degli animali, specialmente delle aquile, si riesce a costruire una storia semplice ma visivamente molto potente e ricca di messaggi morali altamente condivisibili. Il film in fatti, narra la storia di un bambino il quale vivendo in mezzo alla natura solo in essa riesce a trovare conforto per superare i traumi del passato (costituiti dalla perdita della madre e il distacco emotivo dal padre, cacciatore dai metodi bruschi). Un giorno, trovando il giovane aquilotto indifeso e in pericolo, decide di prendersene cura ma non solo; con l'aiuto indispensabile fornito dal guardaboschi (Jean Reno) riuscirà ad addestralo e ricollegarlo con il suo vero istinto selvaggio, restituendolo al suo habitat naturale. Quello stesso istinto un giorno richiama Abel a sè, separandolo dal ragazzo.
Se siete particolarmente sensibili alle storie con protagonisti gli animali, preparatevi a dover versare qualche lacrima perchè il film è di una tale delicatezza e poesia che non può lasciare indifferenti. Sopratutto l'ho apprezzato perchè rivolgendosi prevalentemente ad un gruppo di spettatori minorenni riesce a catturare la loro attenzione attraverso immagini mozzafiato educando contemporaneamente al valore inestimabile della natura e degli animali selvatici, i quali non devono e non meritano di essere trattati al pari degli animali da compagnia. Tali animali sono presenti per abbellire questo mondo nel loro status naturale e selvaggio, senza il bisogno di snaturarli addomesticandoli. Ecco infatti che Lukas diventa un amico fedele di Abel, lo cresce e lo addestra ma preparandolo a reintegrarsi con suo ambiente di appartenenza riprendendo il suo posto nella natura.
Abel rappresenta un film sociale, a tratti fiabesco, di spessore, che colpisce e ammalia per la belezza delle immagini attravverso le quali fotografa l'esistenza di questi splendidi animali selvatici e il loro duro percorso per sopravvivere. Mescolando assieme anche una dolcissima storia di amicizia tra bambino, l'essere umano nella sua forma più pura e innocente, e un animale. Un rapporto di amicizia basato sul reciproco rispetto dell'appartenenza e dei bisogni biologici.
E ci piace pensare che da qualche parte nel mondo esistano ancora bambini, come Lukas, capaci di meravigliarsi, stupirsi e commuoversi davanti alla magnificenza e alla perfezione della Natura e delle sue creature, oltre che a perdersi dentro il mondo luminoso e alienante degli smartphone o dei tablet.
Bravissimo il piccolo Manuel che si immedesima nella parte del sensibile Lukas e che attravverso il percorso formativo che intraprende insieme all'aquilotto riuscirà a superare il trauma del passato e ricongiungersi col padre (un redivivo Tobias Moretti che non vedevo dai lontani tempi di Rex). Reno in questo film occupa il ruolo della voce narrante e serve da mentore per il giovane Lukas.
Un ottimo prodotto insomma, adatto a grandi e piccoli. Sopratutto rivolto a tutti coloro che hanno ancora voglia di lasciarsi trasportare dalla meraviglia selvaggia degli animali e della natura, e che dentro la corazza degli adulti nascondono sempre dei bimbi pronti a commuoversi dinanzi alle separazioni, inevitabilmente dolorose, tra persone e animali.
Se siete fatti di un'anima particolarmente sensibile, preparate i fazzoletti. 4/5 meritati.
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