veritasxxx
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giovedì 24 luglio 2014
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quando il troppo stroppia
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Quanto sono brutti questi Transformers. Originariamente una serie televisiva a cartoni animati degli anni 80, coproduzione giappo-americana, prendeva tutti gli elementi dei robottoni giapponesi trasformabili (da Jeeg Robot in poi) ma con disegni made in USA e trame degli episodi tipicamente yankee (i robot buoni, quelli cattivi e il solito happy ending). Tutto ovviamente con l'obiettivo di vendere i giocattoli che si trasformavano in automobili e camion per la gioia dei bambini dell'epoca, quando i videogiochi e gli smartphone non avevano ancora invaso il pianeta. Ora che la computer graphic può riprodurre praticamente tutto, animare un robot che sembra un essere umano è quasi un gioco da ragazzi, per cui per quanto la perfezione delle immagini possa essere estrema, non c'è più l'effetto stupore che poteva avere un film del genere dieci o venti anni fa.
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Quanto sono brutti questi Transformers. Originariamente una serie televisiva a cartoni animati degli anni 80, coproduzione giappo-americana, prendeva tutti gli elementi dei robottoni giapponesi trasformabili (da Jeeg Robot in poi) ma con disegni made in USA e trame degli episodi tipicamente yankee (i robot buoni, quelli cattivi e il solito happy ending). Tutto ovviamente con l'obiettivo di vendere i giocattoli che si trasformavano in automobili e camion per la gioia dei bambini dell'epoca, quando i videogiochi e gli smartphone non avevano ancora invaso il pianeta. Ora che la computer graphic può riprodurre praticamente tutto, animare un robot che sembra un essere umano è quasi un gioco da ragazzi, per cui per quanto la perfezione delle immagini possa essere estrema, non c'è più l'effetto stupore che poteva avere un film del genere dieci o venti anni fa. Eppure Michael Bay continua a fare film su questa serie già sfruttata, spingendo sempre di più sul lato spettacolare piuttosto che sulla complessità della trama o su sceneggiature convincenti. La prima mezz'ora è quasi entusiasmante: immaginini splendide, dinosauri attaccati da astronavi in un panorama fuori dal tempo, e gli autobot, oramai considerati nemici dell'umanità, vittime di una caccia all'uomo (o meglio al robot) senza tregua. Mark Wahlberg non è molto convincente nella parte dell'inventore squattrinato, almeno stando alla circonferenza dei suoi bicipiti, ma passi; sua figlia sembra una scartata in finale alle selezioni di Miss Mondo più che una adolescente di campagna con problemi di finanze per iscriversi al college, ma ci può stare; il fidanzato sembra uscito da una pubblicità di Armani e casualmente è anche un pilota di rally (e questo giustifica una buona mezz'ora di inseguimenti ovviamente). E sempre casualmente, sparpagliate qua e là troviamo bottiglie di Budweiser e altri prodotti che dopo un po' sembra di trovarsi in uno stacchetto pubblicitario ad alto budget. Come ogni buon videogioco che si rispetti, ce n'è per tutti: corse in auto, inseguimenti tra camion trasformabili, macchine volanti, magneti giganti che risucchiano ogni cosa di metallo da far invidia alla raccolta differenziata, robot permalosi, simpaticoni, fieri e coloratissimi, così sarete costretti a comprare i modellini della serie completa in caso vostro figlio si appassionasse alla saga. Stanley Tucci nella parte dello Steve Jobs della situazione comincia con un'aria seriosa e alla fine si sbraga, come tutto il resto, verso un finale fracassone e scontato quanto le tasse. Dopo mezz'ora ho cominciato ad accusare fastidi alle orecchie tante erano le esplosioni, gli spari, gli scontri tutti ampiamente amplificati dall'impianto surround della sala. Gli effetti speciali sono impressionanti in alcune scene, ma ho trovato le animazioni del transformium piuttosto banali e per niente realistiche (se l'intero film è una finzione al computer, mi aspetto che almeno sia credibile o altrimenti sto a casa e gioco con la Playstation). E i dialoghi...mamma mia. Le battute del robot con la barba e il sigaro, doppiato da Pannofino (che dovrebbe limitarsi a dare la voce a George Clooney e che invece oramai è presente in ogni film e programma televisivo inclusi i commenti calcistici) sono terrificanti e improvvisamente, superate le due ore di proiezione, il giocattolone si rompe. La schiena comincia a far male, la trama è confusa e i continui combattimenti creano l'effetto "ma quando finisce?" che un film di azione non dovrebbe MAI generare nello spettatore. Il film è rumoroso, confuso, troppo lungo, esagerato e dà il mal di pancia come un big menu di McDonalds che fa gola dalla foto ma che poi si ripropone spietato sul vostro stomaco. Eppure alla gente piace.
Pensavo di dare tre stelle (quattro per gli effetti e due per la sceneggiatura), ma i dialoghi sono così patetici che due stelle sono più che sufficienti. Questo tipo di cinema mi ha annoiato ed è venuto il momento di boicottarlo.
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teofac
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lunedì 21 luglio 2014
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optimus & co ormai non sono più invincibili
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Transformers 4, l'ennesimo capitolo della tanto amata saga dei robottoni tutti " cazzotti e missili". Classico film di Micheal Bay, tanto fumo ( in questo caso anche esplosioni ) e poco arrosto, una trama misera, ma a mio parere misera volutamente in quanto le idee c'erano, molte e ben confuse però. Molte scene sono fini a se stesse, sembrano buttate li a caso, all'inizio un accenno ad una terra preistorica con tanto di invasione aliena a cui poi viene data una misera spiegazione lasciando ancora molti punti di domanda. Nel film la parte del leone la fanno le scene di combattimenti,esplosioni,distruzione come ormai Bay c'ha abituato; il tutto fatto in maniera ecellente,con degli effetti speciali a dir poco spettacolari e realizzati egregiamente.
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Transformers 4, l'ennesimo capitolo della tanto amata saga dei robottoni tutti " cazzotti e missili". Classico film di Micheal Bay, tanto fumo ( in questo caso anche esplosioni ) e poco arrosto, una trama misera, ma a mio parere misera volutamente in quanto le idee c'erano, molte e ben confuse però. Molte scene sono fini a se stesse, sembrano buttate li a caso, all'inizio un accenno ad una terra preistorica con tanto di invasione aliena a cui poi viene data una misera spiegazione lasciando ancora molti punti di domanda. Nel film la parte del leone la fanno le scene di combattimenti,esplosioni,distruzione come ormai Bay c'ha abituato; il tutto fatto in maniera ecellente,con degli effetti speciali a dir poco spettacolari e realizzati egregiamente. Il film è dinamico e ,grazie ai combattimenti ti tiene incollato allo schermo facendo passare abbastanza velocemente le quasi tre ore di durata. In complesso un film dal punto di vista degli effetti speciali ottimo,veramente spettacolare, ma dal punto di vista della trama molto scadente,con personaggi umani poco elaborati e scontati che scivolano molto spesso nel patriottismo e nelle "stupide" frasi ad effetto. Consiglio comunque la visione a chi,come me, è appassionato della saga e vuole "staccare per qualche ora il cervello" per addentrarsi nella battaglia.
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laurence316
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sabato 9 agosto 2014
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il marketing
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Voto reale: 2 e mezzo, giusto giusto per gli effetti. A 3 anni dall'ultimo capitolo di quel che è e poteva restare una trilogia (Transformers 3), Bay (ovviamente attirato dal dolce tintinnio dei dollari sonanti) e il suo fido complice sceneggiatore Kruger (dollari), spinti dal produttore Steven Spielberg (che nonostante sia miliardario, dollari, dollari, dollari comunque) hanno voluto per forza creare questo quarto capitolo, che in realtà non ha quasi niente in comune con i precedenti. Cioè, sono cambiati gli attori (in peggio) e i responsabili degli effetti speciali. E' rimasto solo lui, King Bay, che con Pearl Harbor ha fosse toccato il punto più basso della sua filmografia ma che tenta ancora di superarsi in questo, cercando di produrre cinepanettoni hollywoodiani da 200 milioni di dollari, privi di sostanza ma ricchi di esplosioni.
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Voto reale: 2 e mezzo, giusto giusto per gli effetti. A 3 anni dall'ultimo capitolo di quel che è e poteva restare una trilogia (Transformers 3), Bay (ovviamente attirato dal dolce tintinnio dei dollari sonanti) e il suo fido complice sceneggiatore Kruger (dollari), spinti dal produttore Steven Spielberg (che nonostante sia miliardario, dollari, dollari, dollari comunque) hanno voluto per forza creare questo quarto capitolo, che in realtà non ha quasi niente in comune con i precedenti. Cioè, sono cambiati gli attori (in peggio) e i responsabili degli effetti speciali. E' rimasto solo lui, King Bay, che con Pearl Harbor ha fosse toccato il punto più basso della sua filmografia ma che tenta ancora di superarsi in questo, cercando di produrre cinepanettoni hollywoodiani da 200 milioni di dollari, privi di sostanza ma ricchi di esplosioni. E così son tutti contenti. E il film, naturalmente, incassa più di 1 miliardo nel mondo. Coincidenza? Uhm... Ma bisogna ammettere che con Age of Extinction si è toccato veramente il fondo, ma proprio il fondo, da non vederne neanche la fine, tanto è grande il buco nero in cui possiamo buttare al macero sceneggiatura, regia, recitazione, insomma quelle cose che in teoria farebbero di un film quel che è, in favore della CGI. Sì!!! Ma che bello! E come se non bastasse aumentano anche la durata (assurda) e buttano dentro il polverone tanti di quei personaggi, sub-personaggi, pseudo-personaggi, da far presto perdere il filo allo spettatore, sempre che ci sia mai stato. E tra l'altro (ALLERTA SPOILER) il film neanche finisce, s'interrompe così come se niente fosse, con lui, l'Optimus, sparato nello spazio alla Gigante di Ferro, dopo tre quarti d'ora di combattimenti. Tanto per non lasciare dubbi sul prossimo Transformers 5, nelle sale nel 2016 (Chi sarà il regista? Mah!). Se poi passiamo sul versante della recitazione bisogna tenersi forte e soprattutto andrebbe proibita la visione a tutti. Si passa da Walhberg salsa inventore (molto, ma molto credibile, soprattutto visti i film i cui di solito è impegnato e la grandezza dei suo muscoli), alla figlioletta che deve tirare avanti e badare al padre Peltz che chissà come mai nella prima mezz'ora non riesce proprio a trovare dei pantaloni normali, anche lei davvero molto credibile nei panni delle povera ragazza di campagna (la figlia di un miliardario nella realtà, tanto per la cronaca), al fidanzato idiota, ovviamente pilota di rally, a Tucci, inventore forse anche più cretino di Walhberg, alla superstar Bingbing, con tanto di accento da ritardata. Ma soprattuto la cosa che da più fastidio, il fattore forse più irritante di tutto lo spropositato film è la continua presenza di marchi e spot pubblicitari giganti durante la battaglia di Hong Kong, con tanto di slow-motion e fermo immagine su Victoria's Secret. Veramente un insulto. Un ridicolo filmetto al servizio del MARKETING (ci inchiniamo a te, o dio Marketing). E in più ci spendi 8 euro (tipo 11 se lo vedi in 3D). Veramente il Top del Top. Insomma, un film assolutamente da vedere (ovviamente), che probabilmente resterà nella storia del cinema e in futuro sarà oggetto di studi di sociologia (rincoglionimento colletivo?). E non vediamo l'ora che esce il prossimo capitolo. YEAH!
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sev7en
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venerdì 18 luglio 2014
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brandizzato...
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Quattro anni dopo i disastrosi eventi che hanno segnato Chicago e i rapporti tra umani e Autobot, i terrestri hanno la tecnologia e le conoscenze per spazzare via, definitivamente, ogni transformer ma le cose non vanno come auspicato...
Con 200 milioni di dollari in budget e un’hype planetario montato ad arte tra trailer e campagne pubblicitarie, Michael Bay doveva solo limitarsi a incasellare le tessere di un mosaico che, dopo tre film alle spalle, necessitava di essere fissato ad una parete. Purtroppo i giocattoloni della Hasbro hanno nuovamente detto la loro e questo capitolo altro non è che il trampolino di lancio di nuovi sequel o spin-off di cui, francamente, ci siamo stufati.
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Quattro anni dopo i disastrosi eventi che hanno segnato Chicago e i rapporti tra umani e Autobot, i terrestri hanno la tecnologia e le conoscenze per spazzare via, definitivamente, ogni transformer ma le cose non vanno come auspicato...
Con 200 milioni di dollari in budget e un’hype planetario montato ad arte tra trailer e campagne pubblicitarie, Michael Bay doveva solo limitarsi a incasellare le tessere di un mosaico che, dopo tre film alle spalle, necessitava di essere fissato ad una parete. Purtroppo i giocattoloni della Hasbro hanno nuovamente detto la loro e questo capitolo altro non è che il trampolino di lancio di nuovi sequel o spin-off di cui, francamente, ci siamo stufati.
Anche il collezionista, l’appassionato, il fan, il seguace, l’adepto più avvezzo alla causa dopo la visione di Transformers 4 con molta probabilità andrà a rispolverarsi il primo capitolo o i vari film a cui sfacciatamente Bay ha attinto per un collage di clip che costringe lo spettatore ad oltre 2 ore di proiezione: siamo ai limiti del plagio (ci sono anche i dinosauri…), in quei gironi dell’inferno in cui si brancola alla ricerca di idee ed ispirazioni in grado di sorreggere un comparto in grafica computerizzata che, diciamola tutta, non stupisce più come un tempo.
La storia è confusionaria e cerca di aggiungere a quel rapporto uomo -“macchina con sentimenti” il fattore familiare evidenziato recentemente anche in film come “3 Days to Kill”, un escamotage qui affidato al padre inventore fallito Mark Wahlberg (Cade) e a sua figlia, un’adolescente tanto casta quanto furba Nicola Peltz (Tessa). Le scaramucce tra i due sono stucchevoli, soprattutto pensando che si “gioca” con bombe tattiche in grado di spazzare via il pianeta Terra, con Transformers di ogni tipo (buoni / cattivi, Autobot, Decepticon, preistorici / Dinobot o “in provetta” partoriti dagli esperimenti umani), con città polverizzate a suon di missili e CIA, FBI, intelligence poco intelligente… un meltdown che finisce per mescolarsi con gli effetti speciali lasciando, alla lettera, perplessi. Padre e figlia sono accompagnati nell’avventura dal cattivo “pentito” Stanley Tucci, da Jack Reynor, pilota rally ragazzo segreto di Tessa, e altre figure che contribuiscono solo ad aggiungere un po’ di carne laddove la superlega stile Terminator T1000 è in grado di dar vita tanto a mini pony per bimbi o armi per adulti tutto in tempo reale e oltre la fantascienza.
Tra gli altri aspetti deplorevoli della pellicola ci sono i brand, le marche che campeggiano ovunque: sembra di assistere ad un catalogo pubblicitario con marchi in bella mostra perfino sulle portiere delle vetture, slow motion voluti per dare visibilità a questo o quel prodotto (assurdo il fermo immagine su Victoria's Secret) ed inquadrature gratuite volte esclusivamente a tal fine.
Un consiglio a tutti gli amanti dei Transformers e del cinema: boicottate questo film (?)
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[+] scusa se non c'entra nulla con il film
(di thestral)
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evildevin87
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mercoledì 3 dicembre 2014
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nuova linfa scadente per una saga scadente
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Mai apprezzato il brand dei Transformers in salsa Michael Bay, saga costituita da film d'intrattenimento che non intrattengono ma bensì annoiano fino a far sopraggiungere la sonnolenza, che è un po' come fare un film comico e non riuscire a far ridere. D'altronde questo è un problema ricorrente in tutti i suoi film, che finisce sempre per pompare fino all'ossesso in ogni cosa. La diretta conseguenza non può essere altro che tirar fuori qualcosa che stucca e nel quale è tutto o quasi fuori contesto. Ergo, trasmettere noia, sgomento e confusione anzichè divertire. E il suo non saper girare (o come lo chiamano lui e i suoi fans "usare un linguaggio differente") non aiuta, anzi conferisce ai suoi film un ulteriore punto di demerito.
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Mai apprezzato il brand dei Transformers in salsa Michael Bay, saga costituita da film d'intrattenimento che non intrattengono ma bensì annoiano fino a far sopraggiungere la sonnolenza, che è un po' come fare un film comico e non riuscire a far ridere. D'altronde questo è un problema ricorrente in tutti i suoi film, che finisce sempre per pompare fino all'ossesso in ogni cosa. La diretta conseguenza non può essere altro che tirar fuori qualcosa che stucca e nel quale è tutto o quasi fuori contesto. Ergo, trasmettere noia, sgomento e confusione anzichè divertire. E il suo non saper girare (o come lo chiamano lui e i suoi fans "usare un linguaggio differente") non aiuta, anzi conferisce ai suoi film un ulteriore punto di demerito.
Ma c'è da ammettere che i primi tre film nel non prendersi per nulla sul serio possono essere in qualche modo digeriti da chi va al cinema con l'unica pretesa di staccare il cervello e guardarsi due ore di robottoni che si cazzottano e spaccano tutto. Ecco, il problema di questo quarto capitolo (primo di una nuova trilogia a quanto pare) è proprio il volersi dare un tono più serio, però non cambiando nulla alla base. Risultato? La solita sceneggiatura piena zeppa di falle, la solita regia epilettica fatta di rallenty casuali e scene di azione totalmente confuse che rendono ancora più difficile la comprensione della trama, ammesso che ci sia una trama, e il tutto quanto a cozzare con questa assurda pretesa di dare un tono più tetro e serioso al tutto. Per non parlare dei dialoghi che sembrano essere scritti da un bambino di 12 anni e che nei momenti in cui vorrebbero far ridere fanno solo ammosciare gli zebedei per la loro banalità e comicità da quattro soldi, molto spesso a sproposito. Le continue e numerose esplosioni a caso sono anche orrende a vedersi, scintillose e palesemente fittizie che paiono mortaretti di capodanno. L'unica cosa che si salva è la spettacolare computer grafica con cui sono realizzati i robottoni, ma è il minimo che si può chiedere da un film con un budget col quale ci salveresti dalla fame il Burkina Faso.
Insomma, film bocciatissimo anche come film di puro intrattemento dal momento che non intrattiene, ma anzi annoia ed è ancora più stucchevole dei precedenti. Tenta di dare una ventata di aria fresca alla saga e non ci riesce, è sempre il solito filmaccio logorroico ed estremamente tronfio e tamarro. Questa era dell'estinzione io la invoco nei confronti di pellicole come queste, malgirate, fatte il puro gusto di sfoggiare la possibilità di usare mezzi costosissimi e con zero parsimonia.
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andreaspinelli
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domenica 27 luglio 2014
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il fine giustifica i mezzi
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Ed eccoci qui, dopo tre anni, ad un ennesimo, e inutile, capitolo di Transformers. Dopo tre anni il nostro caro Michael Bay si rimette al lavoro per dirigere questo film al quanto pessimo. Come appena detto qui sopra però "il fine giustifica i mezzi" ed in questo periodo di crisi cinematografica forse ci sta che vengano prodotti film solo per fare soldi. Ed è questo quello che fa Michael Bay per la quarta volta. Prende un marchio famoso ed acclamato da un'intera generazione (I Transformers) in modo tale da attirare alle poltrone migliaia di bambini, prende uno dei nuovi "eroi" di Hollywood (Mark Wahlberg) per attirare migliaia di ragazze e tantissimi spacconi americani tutti palestrati, prende una fotomodella più che attrice (Nicola Peltz) per attirare tanti "maschioni" ed infine prende se stesso per attirare migliaia di suoi fanboy.
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Ed eccoci qui, dopo tre anni, ad un ennesimo, e inutile, capitolo di Transformers. Dopo tre anni il nostro caro Michael Bay si rimette al lavoro per dirigere questo film al quanto pessimo. Come appena detto qui sopra però "il fine giustifica i mezzi" ed in questo periodo di crisi cinematografica forse ci sta che vengano prodotti film solo per fare soldi. Ed è questo quello che fa Michael Bay per la quarta volta. Prende un marchio famoso ed acclamato da un'intera generazione (I Transformers) in modo tale da attirare alle poltrone migliaia di bambini, prende uno dei nuovi "eroi" di Hollywood (Mark Wahlberg) per attirare migliaia di ragazze e tantissimi spacconi americani tutti palestrati, prende una fotomodella più che attrice (Nicola Peltz) per attirare tanti "maschioni" ed infine prende se stesso per attirare migliaia di suoi fanboy. A mio parere e preavviso per i primi tre ci era "riuscito" in quanto fossero più o meno mediocri ma quest'ultimo è pessimo in tutto e per tutto. Partiamo ad analizzare questo film dalla regia di Michael Bay che è la prima cosa orrenda che risalta agli occhi. Quest’ultimo non ha un’idea precisa di cosa fare e questa cosa si fa notare per tutto il film. Inquadrature confuse che cambiano passando di male in peggio, attori che entrano ed escono dalle inquadrature non facendo capire bene allo spettatore in che parte della scenografia si trovino. Troppe riprese dal basso e uso del rallentatore sproporzionato ed eccessivo, usato anche quando non se ne sente il bisogno, anche su azioni normali come può essere quella di prendere un cellulare per rispondere ad una chiamata. Per non parlare delle eccessive riprese su gambe e sedere di Nicola Peltz giusto per far svegliare lo spettatore medio nei momenti di noia (quasi tutta la prima parte del film). Piccolo appunto sulla fotografia anche questa pessima, molte riprese con luci messe con non curanza e molte altre riprese con molto rumore. Passiamo ad uno degli aspetti più importanti di questa specie di film, gli effetti speciali, curati per metà. I Transformers sono curati e fatti molto bene (eccetto Optimus Prime di cui ne parleremo dopo), i decepticon fatti assolutamente il contrario. Computer grafica molto macchinosa, la parte iniziale sembra di più il trailer di un gioco della playstation e gli oggetti volanti sembrano usciti dagli studi della Disney. Una cosa su cui vale spendere di più di una parola sono le esplosioni, alcune davvero mozzafiato altre no, assolutamente cartoonesche. Lasciamo il campo elettronico per spostarci sugli umani, mai in vita mia ho visto persone (nei film) così stupide. Comportamenti davvero inspiegabili, dialoghi senza senso, sketch degni del peggior Tony Stark e una cosa alquanto insopportabile è il fatto che siano in calore per tutta la durata nel film, vogliono amoreggiare anche con la guerra alle spalle. La ragazza è la persona più stupida del mondo, il fidanzato è un montato di quelli insopportabili, il padre è… stupido, in una scena arriva addirittura ad accusare il ragazzo della figlia di pedofilia per il fatto che si passino solo tre anni. Un ultimo aspetto negativo che volevo far notare è che alcune volte nevica senza che sia nemmeno una nuvola, e che ci sono degli abiti che cambiano da una scena all’altra. Ma passiamo alla parte positiva della recensione, perché malgrado il film sia pessimo ci sono alcune cose molto positive, una di queste cose è il 3D mozzafiato, veramente spettacolare che più di una volta mi ha fatto chiudere gli occhi per oggetti che volavano in faccia. Sceneggiatura che è ok, abbastanza matura che funziona bene ed infine una scenografia che in alcuni momenti del film raggiunge apici di epicità. Infine il nostro buon vecchio Optimus Prime, non fraintendetemi, lui è fatto male, troppo umano e con dei bicipiti, tricipiti e addominali troppo pompati. Ma i suoi comportamenti sono proprio come quelli del cartoon, e parlo specialmente della sua saggezza ed il suo spirito di leadership, e queste cose si notano specialmente nel finale del film, una parte finale che poteva essere epica ma che è stata sminuita dalla regia pessima di Michael Bay e dalla stanchezza dello spettatore per la lunghezza eccessiva del film (più di due ore e mezza). Un’ultima cosa che ci fanno notare nel finale è che i decepticon sono ancora vivi e che quindi molto probabilmente assisteremo ad un quinto sequel. Prima di finire questa recensione vorrei dire un’ultima cosa, apriamo gli occhi perché come ho detto prima questi film sono dei successi al botteghino e se continueremo così verranno prodotti film sempre più scadenti e la crisi del cinema sarà sempre più forte, c’erano dei bambini affianco a me, bambini che dovrebbero essere i diretti interessati per questo franchising. Questi ultimi per la noia ad un certo punto del film si sono messi a parlare e a camminare nella sala e questa è una cosa che mi duole un po’ il cuore pensando a quanto stimassi io i Transfrormers alla loro età, ma a quei tempi era solo un cartone animato…
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parieaa
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sabato 9 agosto 2014
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estenuante
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Questo è sicuramente un film che si fa fatica a vedere tutto d'un fiato...ho dovuto far riposare gli occhi almeno 6 o 7 volte. Tutto esplode e salta in aria, anche cose impensabili (e tutte allo stesso modo...)...e per tutto il film! I personaggi sono tutti ben poco credibili (a partire da Wahlberg ingeniere tutto laboratorio, ma che riesce a mantenere un fisico simil culturista...) e mal definiti: tralasciando la super sventola tipicamente Bayana, ma il suo fidanzatino sembra un modello di D&G,gli attori che fanno i cattivi umani sono del tutto sbagliati e incomprensibili e addirittura Tucci alla fine stanca (cosa gravissima!). Persino alcune scelte per gli effetti speciali sono perlomeno discutibili, come ad esempio quella assurda e megapixellosa della forma liquida di Megatron (bah).
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Questo è sicuramente un film che si fa fatica a vedere tutto d'un fiato...ho dovuto far riposare gli occhi almeno 6 o 7 volte. Tutto esplode e salta in aria, anche cose impensabili (e tutte allo stesso modo...)...e per tutto il film! I personaggi sono tutti ben poco credibili (a partire da Wahlberg ingeniere tutto laboratorio, ma che riesce a mantenere un fisico simil culturista...) e mal definiti: tralasciando la super sventola tipicamente Bayana, ma il suo fidanzatino sembra un modello di D&G,gli attori che fanno i cattivi umani sono del tutto sbagliati e incomprensibili e addirittura Tucci alla fine stanca (cosa gravissima!). Persino alcune scelte per gli effetti speciali sono perlomeno discutibili, come ad esempio quella assurda e megapixellosa della forma liquida di Megatron (bah). Dialoghi che rasentano in molti punti il ridicolo e l'irritante, l'assenza di colonna sonora, pubblicità ben poco occulte per tutta la pellicola (tralasciando quella delle macchine che sono inevitabili), combattimenti che si ripetono infiniti e uguali a loro stessi (vedi Pannofino verso l'esercito dei cloni...) e la mancanza di qualsiasi contenuto a livello di trama (escluso il solito "solo perchè possiamo, dobbiamo propio farlo?" e comunque affrontato in modo molto superficiale e prevedibile), rendono questo film ,purtroppo, decisamente mediocre. Dico purtroppo perchè secondo me avrebbe un potenziale ben più alto, persino in mano a Bay, che, come nel più classico dei giudizi, ha talento, ma non si applica. Voto5-. Cattivo Michael!
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themaster
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sabato 22 agosto 2015
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desolante e dannoso
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La Saga Transformers è sempre stata brutta,a partire dal primo capitolo esaltato di nerd idioti e dalla critica incapace mentre in realtà è un film mediocrissmo,girato male,con un montaggio orrendo e con attori agghiaccianti,l'unica cosa che si salvava erano i tanto apprezzati effetti speciali che sarebbero diventati negli altri la cosa peggiore di tutte,prima di tutto il primo era scritto a culo che più a culo non si può,il secondo ha due cose buone in tutto,le musiche dei Linkin Park e sembra ad un certo punto che Shia LaBeouf muoia quindi già per queste cose se il primo si beccava uno,a questo un due su dieci glielo si può dare,il terzo nei primi cinque minuti sembrava quasi un film,mentre poi nel finale diventava una massa informe di spazzatura buona solo a tenere occupato l'orecchio mentre stiri,con questo quarto,se i primi tre erano brutti siamo ad un livello che probabilmente mi spingerà a rivalutare gli altri in positivo.
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La Saga Transformers è sempre stata brutta,a partire dal primo capitolo esaltato di nerd idioti e dalla critica incapace mentre in realtà è un film mediocrissmo,girato male,con un montaggio orrendo e con attori agghiaccianti,l'unica cosa che si salvava erano i tanto apprezzati effetti speciali che sarebbero diventati negli altri la cosa peggiore di tutte,prima di tutto il primo era scritto a culo che più a culo non si può,il secondo ha due cose buone in tutto,le musiche dei Linkin Park e sembra ad un certo punto che Shia LaBeouf muoia quindi già per queste cose se il primo si beccava uno,a questo un due su dieci glielo si può dare,il terzo nei primi cinque minuti sembrava quasi un film,mentre poi nel finale diventava una massa informe di spazzatura buona solo a tenere occupato l'orecchio mentre stiri,con questo quarto,se i primi tre erano brutti siamo ad un livello che probabilmente mi spingerà a rivalutare gli altri in positivo.
Il più grosso problema di questa pellicola non è la sceneggiatura che pure è brutta eh sia chiaro,il problema maggiore è che nella sua "playstationanza" (wow ho coniato un nuovo termine) il cinema qui non c'è. Non c'è traccia di cinema,non c'è regia,non c'è montaggio,non ci sono inquadrature,non c'è fotografia che sia una.
Esteticamente Transformers 4 è un parto con taglio cesario di due gemelli di venti chili l'uno,la fotografia come al solito patinata è estremamente fastidiosa in quanto è sempre uguale,non cambia mai,è talmente laccata da risultare bidimensionale,non c'è profondità di campo,i lineamenti degli interpreti non esistono a questo contribuisce a rendere meno credibili anche gli effetti speciali,che farebbero ridere anche Uwe Boll,se nel secondo e nel terzo erano vomitosi e orripilanti qui sono veramente insostenibili,esplosioni ogni quindici secondi e macchine distrutte ogni minuto,ma essendo una baracconata colorata ci potrebbe anche stare,ciò che veramente scoraggia ad un certo punto è la regia,con ralenty a palla di fuoco,inquadrature montate spasticamente in maniera da durare meno di una frazione di secondo e scavalcamenti di campo ed errori tecnici di ogni tipo,oltre al product placement davvero ridicolo,sembra ad un certo punto di vedere un carosello di due ore e quarantacinque,il montaggio come detto è pessimo perchè,non cambia mai,che i personaggi sparino,muoiano,ragionino sul senso della vita o trombino non c'è mai una differenza di montaggio è tutto uguale a sè stesso da ormai quattro film,il montaggio sonoro è sbagliatissimo,inserisce la musica quando non ci vorrebbe e quando ci vorrebbe non la inserisce o la inserisce nel modo sbagliato,il lato tecnico quindi non è un vero e proprio lato tecnico,fosse una cagatella per bambini lo potrei anche accettare,tuttavia è talmente ormonale come film,con inquadrature strette sul culo delle attrici e riferimenti sessuali ogni quindici secondi che risulta fastidioso anche per un bambino,è un film pomposo e barocco,gonfio di ormoni e roba che scoppia in modo da non lasciar respirare lo spettatore,che dopo venti minuti si è già stufato ed è già uscito dalla sala. Ogni dialogo è da idioti,gli attori fanno cagare,a parte Stanley Tucci e Mark Whalberg,gli unici che si salvano,le situazioni sono ripetitive,inoltre l'impiego dei dinobots è quanto di più casuale e idiota si sia mai visto e in più è nazista,proprio nazista tipico americano,con i soldati strafighi che non ne sbagliano mai una,con Mark Whalberg che non paga le bollette e quando gli vanno a pignorare la casa si presenta con la mazza da baseball è un film nazi da far paura,da segnalare poi il voler far pressione sul nazionalismo cinese per guadagnare più soldi possibile e inserire citazioni orrende ai manga e agli anime più disparati. Un film che dovrebbe essere proiettato nelle scuole di cinema per insegnare come non si giri,si scriva,si fotografi,si monti e si reciti un film,e chi ha osato dargli cinque stelle dicendo che è pop e che intrattiene,dovrebbe rivendere la laurea e andare a tagliare la legna in Siberia.
Voto 1/10
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the_diaz_tribe
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sabato 9 agosto 2014
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consumo cinematografico nell'era del digitale
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Non è mai impresa facile dire qualcosa di nuovo e utile a proposito di film d’azione, in cui è il mezzo cinematografico più tecnico la colonna portante di film come Transformers 4 – L’era dell’estinzione attraverso la sua esasperazione visiva, paradossalmente senza consistenti colpi di scena, senza troppi elementi concettuali e letterari, e la sensazione ripetuta del “già stravisto” a rendere la saga di Transformers sempre (con alti e bassi) godibile.
Michael Bay giunge così al quarto capitolo cinematografico del franchise dei robottoni della Hasbro. Come per i precedenti film, che spiegano le origini di qualche fenomeno in maniera alternativa, le prime sequenze di questo ci mostrano la vera causa dell’estinzione dei dinosauri, operata per mano di misteriose astronavi aliene.
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Non è mai impresa facile dire qualcosa di nuovo e utile a proposito di film d’azione, in cui è il mezzo cinematografico più tecnico la colonna portante di film come Transformers 4 – L’era dell’estinzione attraverso la sua esasperazione visiva, paradossalmente senza consistenti colpi di scena, senza troppi elementi concettuali e letterari, e la sensazione ripetuta del “già stravisto” a rendere la saga di Transformers sempre (con alti e bassi) godibile.
Michael Bay giunge così al quarto capitolo cinematografico del franchise dei robottoni della Hasbro. Come per i precedenti film, che spiegano le origini di qualche fenomeno in maniera alternativa, le prime sequenze di questo ci mostrano la vera causa dell’estinzione dei dinosauri, operata per mano di misteriose astronavi aliene. Il racconto prosegue cinque anni dopo agli eventi distruttivi accaduti a Chicago. Ora c’è un complotto paragovernativo, supportato dal Transformer mercenario, Lockdown, contro gli Autobot, visti ormai come una minaccia per il pianeta terra e quindi costretti a nascondersi. Inoltre, il governo americano, con l’opera dell’ingegnere Joshua Joyce (Stanley Tucci, uno scagnozzo in veste comica degli antagonisti) sta creando un metallo che permette la produzione di un esercito di robot per la Difesa. Sarà uno squattrinato, ma caparbio inventore Cade Yeager – Mark Wahlberg, che ha già lavorato per Bay in Pain & Gain - Muscoli e denaro (2013) – a ritrovare involontariamente Optimus Prime, ora veicolo arrugginito, in un cinema abbandonato a causa delle attuali proiezioni digitali. Qui sta una chicca di questo film: inserirci all’inizio un messaggio meta-cinematografico, indicato dal fatto che il leader degli Autobot viene ritrovato proprio in una sala cinematografica in rovina, con locandine di western d’altri tempi che fanno ripensare a una purezza originaria del cinema che cancella la mediocrità e il progresso digitale, quello che paradossalmente lo stesso cinema di Bay porta avanti.
Accanto al protagonista Cade Yeager, agiscono anche sua figlia Tessa e il di lei fidanzato, interpretati rispettivamente dai giovani, poco conosciuti, Nicola Peltz e Jack Reynor, che fanno comunque il loro sporco lavoro, anche perché i protagonisti veri di Transformers sono sempre i robottoni.
Ormai la differenza tra il girato dei giganti robot creati con la CGI e il resto filmato senza il suo impiego non è più percepibile, rimane tutto molto fluido, e l’occhio ne è appagato: lo si nota nelle coreografie degli scontri con tanto di scintille, nei momenti in slow-motion e particolarmente nella cura del dettaglio in un’inquadratura con Lockdown e i riflessi di luce sulla sua corazza.
Le cose che succedono in questo film sono molte, e molte ingombrano e sono solo rumore sferragliante – tanto da far sentire sul groppone dello spettatore la notevole durata del film. Meritano però un plauso alcune sequenze, come quella citata prima sul cinema abbandonato, alcune gag sulle invenzioni e i rapporti famigliari dello strampalato inventore, l’inseguimento adrenalinico della CIA per arrestare Cade Yeager e i suoi comprimari, alcune scene al rallentatore veramente spettacolari, tutta la parte finale girata sul territorio orientale di Hong Kong (utile per la raccolta di capitali cinesi), e lo scontro verticalizzato da un balcone a un altro di un complesso residenziale della città cinese.
Chi si approccia a questo film deve valutare questo prima di snobbarlo totalmente: il virtuosismo registico non sta nella sceneggiatura – alquanto brutta, prevedibile e con dialoghi che cadono a tratti nel ridicolo – ma a quanto in là si possa spingere ed elevarsi verso vette sempre più grandi il cinema digitale di sballo adrenalinico, con tutta la sua esibita sottomissione ai colossi mediatici e alle esigenze commerciali (nolenti o volenti il cinema è anche consumismo, soprattutto in questi casi una vera e propria macchina per far soldi), in cui risiedono comunque messaggi di fondo, banali però espliciti: il genere umano sbaglia, è nella sua stessa natura, ma può sempre cercare una via per rimediare ai suoi errori dettati dall’egoismo. Bisogna sempre tenere un equilibrio, e questo nuovo capitolo ci è riuscito nonostante gli enormi difetti che rendono il film sgradevole e noioso nella parte centrale del film.
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il beppe nazionale
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martedì 19 agosto 2014
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la degradazione continua
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E' una triste parabola verso il basso quella che traccia la saga cinematografica di Transformers.
Il quarto capitolo decide di rompere col passato con un cambio di cast e un restiling degli amati robottoni, ma nello stesso tempo propone una soluzione di continuità con quanto accaduto in Dark side of the Moon. Soluzione che purtroppo si mantiene anche per quanto riguarda la qualità della pellicola. Già in Transformers 3 eravamo stati costretti ad assistere al brusco passaggio da un gruppo esiguo di robot all'invasione aliena, ritrovando l'irritante dogma di Spielberg con tutte le sue caratteristiche astronavi con barbigli. Irritante ho detto, perchè dopo Thor 2, The Avengers, L'uomo d'acciaio, sembra che negli studi americani, Spielberg a parte, non si pensi ad altro.
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E' una triste parabola verso il basso quella che traccia la saga cinematografica di Transformers.
Il quarto capitolo decide di rompere col passato con un cambio di cast e un restiling degli amati robottoni, ma nello stesso tempo propone una soluzione di continuità con quanto accaduto in Dark side of the Moon. Soluzione che purtroppo si mantiene anche per quanto riguarda la qualità della pellicola. Già in Transformers 3 eravamo stati costretti ad assistere al brusco passaggio da un gruppo esiguo di robot all'invasione aliena, ritrovando l'irritante dogma di Spielberg con tutte le sue caratteristiche astronavi con barbigli. Irritante ho detto, perchè dopo Thor 2, The Avengers, L'uomo d'acciaio, sembra che negli studi americani, Spielberg a parte, non si pensi ad altro. Saturi di questa sovraesposizione ci ritroviamo a fare di tutta l'erba un fascio e a notare troppe somiglianze nel design delle navicelle, nei loro rumori, nelle armature. Non rimane più niente di caratteristico, solo uno stereotipo per sollazzare i disegnatori in CGI.
Transformers 4 si inscrive in questo Leitmotiv e si sfalda come una statua d'argilla. Eccessivamente lungo, più tragicomico che ironico, totalmente inverosimile negli scontri, il lungometraggio si rivela un pesante agglomerato di banalità.
Wahlberg non è La Beouf, Tucci non è Turturro, come la Huntington non era la Fox: la mancanza si sente. Il pubblico è stato fidelizzato sulla peculiare verve ironica degli attori, e ora si ritrova a dover rifare l'abitudine a personaggi completamente nuovi. L'abitudine si rifà, anche volentieri, a patto che ci sia sotto una minima caratterizzazione dei personaggi e una trama minimamente pensata. Tutto questo manca.
Wahlberg inscena un padre ultrageloso di una figlia supersexy che va in giro mezza nuda, Tucci inizialmente è il viscido antagonista e poi diventa la stella 'comica' del film, senza che si dica qualcosa di più, senza che la storia dei personaggi abbia qualcosa di minimamente interessante. A livello robotico, Optimus parte come un rottame visibilmente indebolito, per poi tornare agli antichi splendori senza il minimo apporto dell'Allspark. Fucilato, bastonato, trapassato, missilato: nulla può distruggere il campione degli Autobot. Nemmeno non uno, ma ben due antagonisti, tra cui un rinato Megatron che ci fa chiedere se non fosse stato meglio lasciarlo vivere, piuttosto che farlo ritornare in questa maniera. Giusto per solleticare i ricordi d'infanzia esordiscono poi anche i Dino-transformers, personaggi dal concept intrigante e piazzati in campo come metallo d'assalto.
Infine, per chi si fosse chiesto chi ha creato cosa, appaiono i Creatori che ci immergono in un ulteriore salto all'indietro dopo The Fallen e Sentinel.
A che pubblico è rivolto questo L'era dell'estinzione? A bambini? A ragazzi? Agli affezionati? Transformers 4 non dice nulla, se non che gli animatori sono bravi a disegnare in digitale. Transformers 4 non intrattiene nemmeno, annoia. Ogni azione ha la fluidità narrativa del piombo, i dialoghi sono basilari, la comicità è forzata, l'introspezione inesistente.
Se vogliamo vedere un padre geloso fatto come si deve si guardi a Khal Lightman; se vogliamo vedere una bella invasione aliena si giochi a Mass Effect 3; se vogliamo vedere un Transformers fatto bene, guardiamo il primo e il secondo.
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