Dal trailer il film sembra un figata o perlomeno un ottimo film per chi vuole andare al cinema a vedere qualcosa che lo faccia ridere a crepapelle. Peccato che non è così. Come accade troppe volte, gli sketch e le situazioni comiche più divertenti sono quasi tutte contenute nel trailer. Il resto del film è abbastanza piatto, solo poche volte ti strappa qualche sorriso. Non dico che non faccia ridere. Dico che non fa ridere abbastanza (per un film che ha come scopo primario quello di far ridere). Provo a spiegare perché.
Partiamo dalla trama. Una coppia di neogenitori, Mac e Kelly, si trasferisce in un quartiere residenziale con l’intenzione di iniziare una nuova vita tranquilla e ordinaria. Tutto procede come progettato fino a quando una confraternita di ventenni chiassosi e scalmanati si insedia vicino a loro. La coppia di giovani genitori e la confraternita proveranno inizialmente a dialogare ma la “guerra” tra vicini sarà inevitabile.
Ora, fin qui tutto apposto. La trama è lineare e semplice, è un ottimo terreno per far scatenare grasse risate se si riescono a mischiare bene tutti gli elementi propri di una commedia. Ma qual è l’ingrediente fondamentale di una commedia? Qualcuno o qualcosa che ti faccia stare con i piedi per terra. In ogni commedia ben fatta ci deve essere qualcuno o qualcosa che ti faccia tornare alla realtà in modo che si possa comprendere la battuta, svelare il paradosso o la situazione comica. Per far ridere lo spettatore, lo spettatore deve essere coinvolto da un personaggio che lo rappresenti o da una situazione realistica o stereotipata (cioè il cui paradosso è evidente alla maggior parte). Arrivo al punto. Qual è il problema del film, il motivo per cui non funziona? In Cattivi vicini il problema è che tutto è distorto e sopra le righe: Mac e Kelly, la coppia di neogenitori, fin dall’inizio si capisce che sono immaturi e irresponsabili, la confraternita di ragazzi è fatta da ventenni scalmanati e privi di inibizioni, i personaggi secondari (pensiamo agli amici della coppia) sono degli scoppiati. Pure la sceneggiatura e i toni del racconto appaiono da subito inappropriati. Non perché raggiungano livelli eccessivamente bassi (la mia non è una critica morale) ma perché non si percepisce (né si capisce) l’escalation di situazioni narrative che hanno portato all’esagerazione. Una cosa che non si comprende difficilmente sarà comica.
Il film a volte riesce a strapparti qualche sorriso (come ho detto), tuttavia lo fa a forza. Non ti fa ridere perché ti coinvolge il film ma perché il singolo sketch è divertente o perché l’attore è particolarmente bravo. Insomma ridi per situazioni singole che potrebbero essere benissimo scollegate dal racconto. Non a caso il trailer risulta più divertente del film.
A Cattivi vicini è mancata una situazione ossimorica di fondo su cui far muovere la vicenda. I vicini di casa, confraternita di ventenni scalmanati da una parte e coppia di genitori immaturi dall’altra, non sono realtà antitetiche, opposte. Nel film sono molto simili. Mac e Kelly sono infantili e irresponsabili, se non fossero impegnati dal lavoro e dal neonato figlio, non si comporterebbero molto diversamente dai loro fastidiosissimi vicini di casa. Sono personaggi esagerati, messi in una situazione esagerata, accanto a degli altri personaggi esagerati. Tutta questa esagerazione (che vi è dall’inizio del film) non fa ridere perché è priva di elementi che coinvolgano lo spettatore riportandolo con i piedi per terra attraverso i meccanismi della commedia, che sia sentimentale, parodica, romantica, demenziale o checchessia.
Dispiace per il simpatico (e a mio giudizio azzeccato) duo formato da Seth Rogen e Rose Byrne, e (stranamente) pure per l’interpretazione del beniamino di High School Musical che è risultata meno detestabile di quanto pensassi. Il film purtroppo supera di poco la mediocrità e si piazza (sempre secondo me, ovviamente) sotto a diverse commedie uscite quest’anno.
[+] lascia un commento a valentino giorgi »
[ - ] lascia un commento a valentino giorgi »
|