laurence316
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mercoledì 27 settembre 2017
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se vi piace sergio leone, dovreste vederlo
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Anomalo western scritto e diretto da un regista danese con protagonista un danese e interamente girato in Sudafrica. Questo “multiculturalismo” dona al film una marcia in più, uno sguardo se non originale o innovativo, quantomeno interessante sul genere. I paesaggi sudafricani appaiono del tutto credibili al pari di un film effettivamente girato nella Monument Valley di Ford, gli interpreti sono tutti funzionali (e la Green rimane inevitabilmente impressa nella memoria), la regia è pulita e precisa e la fotografia eccezionale. The Salvation parte con un prologo efficace ed emozionante, e si sviluppa poi quale un revenge movie teso e abbagliante. Pieno zeppo di citazioni di Sergio Leone, è un film estremamente affascinante, un esercizio di stile curato fin nei minimi dettagli, un film perfetto per gli appassionati del genere ma della variante “italica” in particolare.
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Anomalo western scritto e diretto da un regista danese con protagonista un danese e interamente girato in Sudafrica. Questo “multiculturalismo” dona al film una marcia in più, uno sguardo se non originale o innovativo, quantomeno interessante sul genere. I paesaggi sudafricani appaiono del tutto credibili al pari di un film effettivamente girato nella Monument Valley di Ford, gli interpreti sono tutti funzionali (e la Green rimane inevitabilmente impressa nella memoria), la regia è pulita e precisa e la fotografia eccezionale. The Salvation parte con un prologo efficace ed emozionante, e si sviluppa poi quale un revenge movie teso e abbagliante. Pieno zeppo di citazioni di Sergio Leone, è un film estremamente affascinante, un esercizio di stile curato fin nei minimi dettagli, un film perfetto per gli appassionati del genere ma della variante “italica” in particolare.
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jaylee
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martedì 23 giugno 2015
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spaghetti western in salsa danese
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Raramente si vedono western ormai, ancor più raro uno spaghetti western diretto da un regista danese. Si vede che è arrivata l'estate sul grande schermo:tempo di titoli non proprio di prima fascia, o addirittura recuperati dalla distribuzione per riempire i buchi di programmazione. Il che non é sempre un male, intendiamoci… è questo il caso di The Salvation?
In ordine: The Salvation è un film del 2014 (presentato a Cannes lo scorso anno) diretto dall'eclettico Kris Levring e narra della vendetta di Jon, soldato danese emigrato nel West nella seconda metà del 1800, a cui viene trucidata la famiglia da una gang di banditi, ex soldati nordisti ora convertiti a scagnozzi di una grande compagnia petrolifera.
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Raramente si vedono western ormai, ancor più raro uno spaghetti western diretto da un regista danese. Si vede che è arrivata l'estate sul grande schermo:tempo di titoli non proprio di prima fascia, o addirittura recuperati dalla distribuzione per riempire i buchi di programmazione. Il che non é sempre un male, intendiamoci… è questo il caso di The Salvation?
In ordine: The Salvation è un film del 2014 (presentato a Cannes lo scorso anno) diretto dall'eclettico Kris Levring e narra della vendetta di Jon, soldato danese emigrato nel West nella seconda metà del 1800, a cui viene trucidata la famiglia da una gang di banditi, ex soldati nordisti ora convertiti a scagnozzi di una grande compagnia petrolifera. Tradito persino dai suoi cittadini, a Jon non resterà che salvare la città da solo. Facile, no?
Per molti versi, e come già anticipato, The Salvation é un quasi omaggio a Sergio Leone, con i suoi cowboy polverosi, fangosi e spietati (vedere per credere la scena in cui vengono condotti al massacro e a sangue freddo una vecchietta e uno storpio), i suoi campi lunghi, la sua geometria di inquadratura e le musiche alla Ennio Morricone che sono così evidenti nei titolo di testa e di coda.
Non che non ci siano delle lodevolissime originalità rispetto a Leone, in particolare la fotografia con i suoi colori cosi saturi, quasi da dagherrotipo dipinto del secolo scorso, abbinata ad una freddezza appropriatamente nordica ne fanno un piacere da vedere sul grande schermo. Belli anche i personaggi, dove all'eroe senza macchia e senza paura, e al cattivo rinnegato e disumano, vengono affiancati tutta una serie di comprimari interessanti: cosi lo sceriffo è anche il prete della comunità in attesa di un Salvatore, sacro o profano non importa, un burattino vigliacco al pari del sindaco, titolare di un'impresa funebre e al contempo complice di grandi possidenti terrieri che hanno intuito il valore dell'olio nero che sgorga dai pozzi e avvelena le acque.
Ottimo il cast, a partire da Mads Mikkelsen, un vero e proprio Clint Eastwood danese, cosi come Jeffrey Dean Morgan (continuando il parallelo: un Henry Fonda barbuto e giovane. Peccato sia poco sfruttato da Holliwood) ed Eva Green (una Claudia Cardinale del 21 secolo, muta e pulp). Occhio anche a Jonathan Pryce e Eric Cantona (proprio l'ex calciatore).
The Salvation é un film crepuscolare (quasi alla Butch Cassidy), sia nei toni che nel significato: un mondo si di cowboy, agricoltori e banditi, ma dove ormai si staglia la corruzione delle grandi corporazioni, che spogliano quelli che una volta furono i pionieri e coloni di terre strappate a pellerossa e natura selvaggia, ora depredati a loro volta, (e legalmente pure). Non potrà mancare, ovviamente, loShowdown, l'epico scontro finale, con tanto di benedizione postuma del prete-sceriffo ("ora ci sono solo buone anime qui", che non può non strappare un amaro sorriso), e, senza voler anticipare niente, cavalieri che cavalcano verso il tramonto, e distese di misteriose e moderne diavolerie, le trivelle che pompano il sangue nero dei nuovi padroni sopra il sangue rosso dei vinti, buoni o cattivi che siano.
Per tutti gli amanti delle frontiere perdute. (www.versionekowalski.it)
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brunopepi
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lunedì 21 settembre 2020
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avevo dubbi nel vederlo invece...accattivante
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Per gli amanti del western ma anche per chi voglia vederlo come un bel thriller senza voler schivare il genere come sento spesso dire, raccomando questo film del regista danese Levring.
Essendo un western scandinavo ero un po' perplesso nel vederlo poiché sono un appassionato del genere ma quando i titoli di coda scorrevano devo ammettere che ne sono rimasto più che soddisfatto.
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Per gli amanti del western ma anche per chi voglia vederlo come un bel thriller senza voler schivare il genere come sento spesso dire, raccomando questo film del regista danese Levring.
Essendo un western scandinavo ero un po' perplesso nel vederlo poiché sono un appassionato del genere ma quando i titoli di coda scorrevano devo ammettere che ne sono rimasto più che soddisfatto.
A partire dal glaciale Maid Mikkelsen alla strabiliante Eva Green in un accattivante personaggio ostile e deciso, al cattivo Cantona. Nell'opera incontriamo tutti i cliché dei western allorquando ogni scena si tinge di apprensione e laddove il perfido di sempre minaccia il bene. Ambientazione e costumi ben curati per un genere da tempo in declino ma che a volte come con una zampata di felino morente riesce a graffiare e pur sempre facendoci coinvolgere dal buon soggetto.
Se ve lo siete perso cari amici del filone...sarà una buona visione.
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brian77
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venerdì 12 giugno 2015
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niente male
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Piuttosto ruvido e tagliato con l'accetta, ma niente male. Il problema, per chi ama il western, è che il western classico aveva un'ampiezza e una profondità mitica di racconto che qui viene molto ridotta. Però Mikkelsen è sempre una presenza potente, il film è crudo ma funziona e in questo periodo estivo è di sicuro tra le cose migliori in circolazione. Poi naturalmente uno si chiede perché dal festival di Cannes dello scorso anno è stato preso di tutto ma non uno dei suoi film più belli, e cioè "The Homesman" di Tommy Lee Jones, che è di gran lunga più articolato rispetto a questo comunque vedibilissimo Salvation.
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aristoteles
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lunedì 3 agosto 2015
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dalla danimarca con furore
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La scena iniziale e' di grande impatto e complessivamente la crudelta' e' il sentimento principe di tutta la pellicola.
Asciutta ma convincente tutta l'ambientazione e sopratutto le scene notturne danno un tocco di raffinatezza al film.
La trama e' semplice ma avvincente.
Il sindaco e lo sceriffo sono personaggi eccessivamente penosi e troppo privi di etica, un plauso invece alle interpretazioni di Mikkelsen ed Eva Green.
Convicente e folle anche il cattivo Jeffrey Dean Morgan.
Un buon Western e un buon film ,se poi ci aggiungiamo anche Eric Cantona allora il giudizio non puo' che essere positivo.
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pierronchetti
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giovedì 7 settembre 2017
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lo straniero che viene dl nord
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Jon (Mikkelsen) è un colono di origini scandinave che cerca fortuna nel West. Dopo anni di duro lavoro può finalmente far arrivare la moglie e il figlio in America. Ma appena ricongiunti, una banda di malviventi uccide il bambino e violenta poi uccide la donna. Vendetta, tremenda vendetta di un uomo che non ha più nulla da perdere: il film ripropone tutti gli stereotipi narrativi del western, dal vendicatore solitario al paesino di coloni vessato dal supercattivo, al duello finale tipo “Mezzogiorno di fuoco”. Non mancano i tradizionali comprimari dell’epopea western: lo sceriffo corrotto, il becchino, la ragazza perduta in cerca di redenzione.
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Jon (Mikkelsen) è un colono di origini scandinave che cerca fortuna nel West. Dopo anni di duro lavoro può finalmente far arrivare la moglie e il figlio in America. Ma appena ricongiunti, una banda di malviventi uccide il bambino e violenta poi uccide la donna. Vendetta, tremenda vendetta di un uomo che non ha più nulla da perdere: il film ripropone tutti gli stereotipi narrativi del western, dal vendicatore solitario al paesino di coloni vessato dal supercattivo, al duello finale tipo “Mezzogiorno di fuoco”. Non mancano i tradizionali comprimari dell’epopea western: lo sceriffo corrotto, il becchino, la ragazza perduta in cerca di redenzione. Ma la forma impeccabile, le atmosfere inedite e i dialoghi scarni ma efficaci ne fanno un film interessante per gli amanti del genere. Negli occhi gelidi di Jon c’è chi ritroverà la nordica, ieratica intensità di Max Von Sydow, padre vendicativo ne “La fontana della vergine”, capolavoro di Ingmar Bergman. Le vie del cinema sono infinite.
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figliounico
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sabato 6 maggio 2023
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western biblico
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Un western girato dal danese Kristian Levring seguendo i classici stilemi del genere ovvero la messa in scena dell’eterna lotta tra il bene ed il male metaforicamente calata nello scontro tra il colono onesto ed il pistolero violento nella cornice di una bella fotografia dei paesaggi aperti del nuovo mondo mimesi moderna del giardino dell’eden. Rispettati anche i canoni del sottogenere del revenge movie con lo schema tipico, mutuato da quello favolistico di Propp, dell’offesa a cui segue una reazione, in questo caso sproporzionata, perché funzionale a ristabilire non soltanto un equilibrio personale e familiare ma universalmente esteso a tutta la comunità, sebbene immeritevole per vigliaccheria ed opportunismo, minacciata dalle forze del male.
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Un western girato dal danese Kristian Levring seguendo i classici stilemi del genere ovvero la messa in scena dell’eterna lotta tra il bene ed il male metaforicamente calata nello scontro tra il colono onesto ed il pistolero violento nella cornice di una bella fotografia dei paesaggi aperti del nuovo mondo mimesi moderna del giardino dell’eden. Rispettati anche i canoni del sottogenere del revenge movie con lo schema tipico, mutuato da quello favolistico di Propp, dell’offesa a cui segue una reazione, in questo caso sproporzionata, perché funzionale a ristabilire non soltanto un equilibrio personale e familiare ma universalmente esteso a tutta la comunità, sebbene immeritevole per vigliaccheria ed opportunismo, minacciata dalle forze del male. Convincente l’interpretazione di Mads Mikkelsen nei panni dell’eroe positivo, con recitazione minimalista alla Eastwood, e di Jeffrey Dean Morgan nella parte dell’antagonista malvagio. Cast curato anche nei ruoli minori con un grande attore teatrale inglese, Jonathan Pryce, nel ruolo del sindaco del paese tiranneggiato ed Eva Green nella parte dell’amante muta del cattivo. Sullo sfondo rimane il genocidio dei nativi, visto come il peccato originale della società americana, frutto del patto con il diavolo venuto a reclamare le anime promessegli, ed in prospettiva lo sfruttamento tecnologico della terra ad opera delle grandi imprese che si accaparrano a basso prezzo lotti coltivabili per sfruttarne le risorse petrolifere. Nel profilarsi del nuovo terribile male che incombe sull’eden violato, icasticamente rappresentato dalle torri di perforazione che campeggiano sui pozzi di petrolio, la salvezza non può che essere individuale. Finale tuttavia senza speranza di redenzione poiché l’eroe, nella sua fuga verso ovest, nella speranza di trovare terre incontaminate, porta con sé il seme del male personificato nella donna, una figura ambigua che è stata, al contempo, complice avida di danaro e vittima del suo antagonista.
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cinestabe
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venerdì 12 febbraio 2016
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the salvation _ western danese davvero deludente.
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Sono gli anni '70 del 1800 e siamo in America. Jon e suo fratello
Peter (rispettivamente, Mads Mikkelsen e Mikael Persbrandt), due
coloni ed ex soldati Danesi, sono alla stazione ferroviaria della città.
Stanno aspettando la moglie ed il figlio di Jon. Una volta arrivati i
famigliari, questi scendono dal treno e per recarsi alla loro
abitazione, salgono, insieme a Jon, su una carrozza. Su di
essa, salgono anche due tipi poco di buono, uno dei quali è ubriaco.
All'inizio, quest’ultimo, si mostra quasi amichevole, ma poi comincia a toccare
la donna davanti agli occhi del marito e del figlio.
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Sono gli anni '70 del 1800 e siamo in America. Jon e suo fratello
Peter (rispettivamente, Mads Mikkelsen e Mikael Persbrandt), due
coloni ed ex soldati Danesi, sono alla stazione ferroviaria della città.
Stanno aspettando la moglie ed il figlio di Jon. Una volta arrivati i
famigliari, questi scendono dal treno e per recarsi alla loro
abitazione, salgono, insieme a Jon, su una carrozza. Su di
essa, salgono anche due tipi poco di buono, uno dei quali è ubriaco.
All'inizio, quest’ultimo, si mostra quasi amichevole, ma poi comincia a toccare
la donna davanti agli occhi del marito e del figlio. Jon si ribella e pare quasi
riuscire a tenere calmi i due delinquenti, ma qualcosa va storto e questi
riescono a prendere il controllo della situazione e dicono al protagonista di
scendere dalla carrozza (mentre è in movimento), altrimenti gli uccideranno i
suoi cari davanti ai suoi occhi. Jon si fa buttare; ed una volta caduto a
terra, comincerà ad inseguire la carrozza, intento a fermare i due
delinquenti e, in caso si rivelasse necessario, ucciderli.
Questo è l'incipit del Western Danese prodotto dalla Zentropa
di cui voglio parlare. Diretto da Kristian Levring (regista di culto
per aver diretto il quarto film appartenente al Movimento
Dogma95), THE SALVATION è un film discreto, il cui
peggior difetto è proprio il suo regista. Levring non ha
ambito assolutamente a nulla, se non a girare un film
Western Danese dal retrogusto Internazionale, con un
cast davvero ineccepibile, su tutti un incredibile Jeffrey Dean
Morgan, che riesce, ancora una volta, a dare dimostrazione
di quanto valga realmente come attore. Poi ci sono: il bravissimo
Mads Mikkelsen; la bellissima Eva Green (in un ruolo
meraviglioso); ed un memorabile Jonathan Pryce. Quindi, il
cast è, senza dubbio, il punto di forza di questo film. Ma che dire
di tutto il resto? Il regista, sembra quasi l’alunno che si nasconde
sotto il suo banco per il timore di venire interrogato dalla maestra.
Di scene davvero valide, purtroppo, non ne ho viste. Oltretutto, la
scenografia, l'ho trovata anonima, vista e rivista in tanti altri film.
Non riesco a ricordare nemmeno una musica della Colonna
Sonora, elemento che reputo fondamentale in qualsiasi Pellicola
che ne necessiti una, soprattutto se si tratta di un Western.
Insomma, oltre alla recitazione e ai personaggi, cosa c'è, in
questo THE SALVATION? Poco, anzi, niente. È indubbiamente
un film guardabile, ma (fin troppo) leggero, destinato a farsi
dimenticare facilmente. Una Pellicola discreta, diretta da un
regista così "discreto" che non riesce mai a trovare il coraggio di
osare, nonostante sia un Danese. I Danesi, quando vogliono
“colpire”, nel Cinema, lo fanno meglio di chiunque altro, come:
Lars Von Trier con ogni suo film; Nicolas Winding Refn con SOLO
DIO PERDONA; Susanne Bier con IN UN MONDO MIGLIORE;
Anders Thomas Jensen con LE MELE DI ADAMO; Thomas
Vinterberg con FESTEN - FESTA IN FAMIGLIA, LE FORZE
DEL DESTINOe IL SOSPETTO. In conclusione, ho sbagliato
io a pretendere qualcosa di davvero valido, da Levring?
Non credo. Qualcosa di salvabile, in questa Pellicola, c'è. Ma
non basta. Non è il peggior film dell’anno, ma si trova in quella
“via di mezzo” in cui ci sono i film che verranno dimenticati.
THE SALVATION lo reputo un film che sarebbe potuto
essere originale ed interessante, ma che ha mancato
totalmente il bersaglio. Davvero un peccato.
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morganakam
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lunedì 6 luglio 2015
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danish western
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Premetto che non amo i film western, infatti inizialmente volevo stoppare la pellicola..successivamente sono riuscita a vederlo tutto e a farmi un'idea migliore del previsto.
L'ho voluto vedere per l'attore protagonista, Mads Mikkelsen che è perfetto in quel ruolo..affascinante, buono ma aggressivo, coraggioso e imprevedibile: non potevano scegliere una parte migliore per lui.
Dell'inizio non mi è piaciuta la parte in danese senza sottotitoli, capivo poco perché so un po' il tedesco, ma per il resto che costava qualche minuto almeno sottititolato?
I paesaggi sono belli, le musiche anche, gli attori bravi tranne un po' Eva Green che non ho capito se fosse muta oppure no.
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Premetto che non amo i film western, infatti inizialmente volevo stoppare la pellicola..successivamente sono riuscita a vederlo tutto e a farmi un'idea migliore del previsto.
L'ho voluto vedere per l'attore protagonista, Mads Mikkelsen che è perfetto in quel ruolo..affascinante, buono ma aggressivo, coraggioso e imprevedibile: non potevano scegliere una parte migliore per lui.
Dell'inizio non mi è piaciuta la parte in danese senza sottotitoli, capivo poco perché so un po' il tedesco, ma per il resto che costava qualche minuto almeno sottititolato?
I paesaggi sono belli, le musiche anche, gli attori bravi tranne un po' Eva Green che non ho capito se fosse muta oppure no..
Per me è più che sufficiente appunto per il genere che generalmente non mi piace, non è molto parlato, c'erano scene un po' lente, però trasformato alla danese ha retto molto bene, la tensione evolveva sempre in meglio.
Il voto finale é 6,5/10.
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