The Imitation Game |
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Un film di Morten Tyldum.
Con Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Mark Strong, Rory Kinnear.
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Titolo originale The Imitation Game.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 113 min.
- Gran Bretagna, USA 2014.
- Videa
uscita giovedì 1 gennaio 2015.
MYMONETRO
The Imitation Game
valutazione media:
3,34
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Alain Turning, genio o macchina?di Beppe BaiocchiFeedback: |
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venerdì 15 maggio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Siamo all'inizio della Seconda guerra mondiale, in Inghilterra. Alan Turning (Benedict Cumberbacht), genio matematico e crittografo, sostiene che sia possibile vincere il conflitto mondiale riuscendo a crittografare il complicatissimo codice con cui i nazisti si scambiano i messaggi chiamato "Enigma", creando una macchina "pensante", un calcolatore elettronico capace di decifrarlo. Per questo si propone al governo Britannico che lo ingaggia segretamente. La cosa che subito risalta all'occhio di questo film è la "perfezione stilistica" della messa in scena che è ricca di dettagli e molto suggestiva, cosa davvero da tenere in conto considerato anche il budget piuttosto "limitato" (si parla comunque di 15 milioni di dollari). Un altro plauso va fatto al regista, Morten Tyldum, danese, a me sconosciuto, che dirige con grande maestria e notevole raffinatezza,senza azzardare mai nelle inquadrature ma che mostra comunque un ottimo talento. Anche il ritmo è ottimo e, anche se non c'è mai vera azione (perchè la guerra, in questo film, è combattuta dietro una scrivania) non annoia mai. Pure i dialoghi sono notevoli,c'è stata una gran cura infatti anche nella sceneggiatura (che è una trasposizione di un libro biografico su Turning di Andrew Hodges). Gli attori, tutti molto inglesi, sono stati davvero bravi. Chiaramente primeggia Cumberbacht nel ruolo di questo protagonista freddo e geniale, ma anche gli altri si comportano molto bene, da Keira Knightley a Matthew Goode, a Mark Strong, a Charles Dance. Un film che sembra davvero perfetto, ma che ha una forte problematica.La figura del protagonista. Alan Turning infatti sembra vivere fuori dal mondo, sembra parlare un linguaggio diverso dal nostro, sembra essere lui stesso una macchina. Questa sua fredezza e lontananza dalla realtà porta (forse) a non coinvolgerci davvero (emotivamente) nella sua storia (va detto comunque che qualche barlume di umanità gliela si concede, ma solo alla fine). E' questo il vero (e forse unico) difetto di The Imitation Game. Tirando le somme, un film sicuramente da vedere, un reparto tecnico ottimo (mi sono dimenticato delle belle musiche di Desplat), una sceneggiatura bellissima, e una regia e un cast di attori di livello, che però (FORSE) a causa dell'alienazione del protagonista non saprà coinvolgere fino in fondo, come dovrebbe.
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