Amore, Cucina e Curry |
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Un film di Lasse Hallström.
Con Helen Mirren, Om Puri, Manish Dayal, Charlotte Le Bon.
continua»
Titolo originale The Hundred-foot Journey.
Commedia,
durata 122 min.
- USA 2014.
- Universal Pictures
uscita giovedì 9 ottobre 2014.
MYMONETRO
Amore, Cucina e Curry
valutazione media:
2,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Mirren reale anche tra i fornellidi Melvin IIFeedback: 12378 | altri commenti e recensioni di Melvin II |
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venerdì 10 ottobre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il biglietto d’acquistare per “Amore, cucina e curry” è :4)Ridotto
“Amore, cucina e curry è un film del 2014 diretto da Lasse Hallström ,scritto da Steven Knight, prodotto da Steven Spielberg e Oprah Winfrey.
Il film è un adattamento cinematografico del romanzo Madame Mallory e il piccolo chef indiano scritto da Richard C. Morais. Con: Helen Mirren, Om Puri, Manish Dayal e Charlotte Le Bon.
Un tempo si diceva fate l’amore non la guerra. Oggi finita l’epoca dei figli dei fiori potremmo dire cucinate e non disturbate il mondo.
Il cibo è la nuova frontiera della globalizzazione, gli chef sono le nuovo star, le cucine sono diventate l’ombelico del mondo. Ottenere una stella Michelin vale più di qualsiasi oggetto prezioso
Personalmente il piano cottura è un inutile soprammobile e della cucina frequento solo l’armadietto con i biscotti e il frigo per l’acqua.
Le rivalità tra nazioni non si combattono più con la cultura, tradizioni e potenza militare, ma con le attrattive culinarie. Sorgono più ristoranti che negozi d’abbigliamento nelle città.
Cucinare non è solo una necessità per sfamarsi, ma anche un modo per affermare il proprio io.
Il regista Hallstrom dopo il successo di Chocolat torna a raccontarci il mondo degli odori, dell’incanto e della magia legato alla cucina.
Potremmo definirla una favola moderna intrisa oltre che d’amore anche dei temi razziali, etnici e culturali.
Immaginate che Hallstrom vi prepari questa pietanza delicata, dolce, ricca di spezie e vi porti a conoscere la variopinta e chiassosa famiglia Kaddam composta da Papa Kadam(Om Puri) e dai suoi figli in cui spicca il talentuoso cuoco Hassan(Daval). I Kaddam sono stati costretti a lasciare l’India a causa di una sanguinosa rivolta popolare dove gestivano un fiorente ristorante grazie all’abilità come cuoca della defunta madre di Hassan. Inizia così il faticoso pellegrinaggio della nostra famiglia per l’Europa alla ricerca di una nuova casa che troveranno per colpa di un banale incidente automobilistico in un piccolo paesino della Francia. Qui Papa Kadam decide d’aprire un nuovo ristorante, nonostante le forti perplessità della famiglia essendoci già in paese un importante ristorante, già stella Michelin, gestita dalla rigida e scorbutica Madame Mallory (Mirren).
Tra i due i ristoranti inizia un duello senza esclusioni di colpi per rubarsi a vicenda i clienti e per primeggiare sul’altro con la qualità della propria cucina. Una sfida franco-indiana incentrata sugli odori e tradizioni culinarie. La tensione si placa dopo un vile attentato al ristorante dei Kaddam. Madame Mallory accortasi del talento come chef di Hassan gli propone di lavorare nel suo ristorante per ottenere la tanta agognata seconda stella Michelin. I risultati non tardano ad arrivare per Hassan che in un solo anno conquista onore e popolarità riuscendo ad attrarre su di sé le attenzioni dei più importanti e glamour ristoranti di Parigi.
Hassan lascia la sua famiglia e soprattutto l’incantevole collega Marguerite con cui stava nascendo un delicato flirt per diventare il chef numero uno e conquistare nuove stelle Michelin.
Una favola ben scritta e sviluppata nel complesso che coniuga nelle giuste dosi romanticismo e commedia nonostante non sia particolarmente originale e in alcuni momenti sia prevedibile.
Convince e piace come lo sceneggiatore abbia raccontato le diversità culturali e non solo tra due mondi attraverso la cucina e la descrizione dei vari personaggi. Lo spettatore si diverte con i frizzanti dialoghi per non dire battibecchi tra Papa Kaddam e Madame Mallory, le parti migliori sicuramente del film.
Il film ha un buon ritmo nella prima parte evidenziando freschezza e soprattutto evocando sapori e odori al palato dello spettatore affamato, ma nella seconda parte il film rallenta diventando meno evocativo e suggestivo e più freddo e statico nonostante sia più introspettivo.
La regia seppure sia di qualità e versatile si rivela mancante nel dare continuità al pathos narrativo perdendosi nel finale.
Il premio Oscar Helen Mirren si conferma “reale” anche come donna francese. Stile, portamento, sguardi sono adeguati e in tono con il personaggio.
Funziona l’alchimia con Om Puri formando una coppia divertente e credibile in una forma di burbero romanticismo.
Meno intensa e coinvolgente la coppia formata da Haji e Lebon. Un amore tra chef dove è mancata la giusta miscela d’ingredienti per rendere la pietanza saporita.
Il finale a lieto fine anche se forse può provocare qualche carie allo spettatore non può non confermare che in fondo anche la cucina ci rappresenta e gli odori sono la nostra storia.
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